Recensione Ritorno al Futuro - Get Tannen
Telltale riavvia la macchina del tempo con il secondo episodio di Ritorno Al Futuro
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Lorenzo "Kobe" Fazio
Disponibile perPS3
iPad
Pc
Grande Giove alla seconda!
Per coloro che già da diverso tempo hanno completato con successo il breve Episodio I del Ritorno Al Futuro in salsa videoludica, è finalmente tempo di armarsi nuovamente di tastiera e mouse per raggiungere le 88 miglia orarie necessarie per lanciarsi nell’ennesimo viaggio temporale. Get Tannen, sottotitolo che accompagna questo secondo episodio, è infatti disponibile al download tanto dal sito ufficiale di Telltale, sviluppatore del titolo, quanto su Steam.
Dopo un primo episodio elettrizzante, ma anche afflitto da alcune storiche imperfezioni che presentano tutte le produzioni della software house californiana, è tempo di analizzare l’Episodio II, capitolo intermedio dell’avventura suddivisa in cinque uscite. Vale la pena scaricare Get Tennen per vedere come continuano le peripezie di Marty McFly e di Emmett “Doc” Brown?
Ritorno al presente? Sì, ma solo per poco
L’abbiamo detto in apertura e siamo costretti a ripeterlo anche nell’incipit della nostra analisi critica: Get Tennen presenta la classica qualità delle avventure grafiche made in Telltale, almeno quanto soffra degli ancor più ricorrenti difetti e limiti. Se, come vedremo, ripeteremo parte delle lamentele già espresse nei confronti del primo episodio, in questo va fatta un’ulteriore precisazione. Come già accaduto nella saga di Sam & Max, solo per fare un esempio, Telltale usa il secondo capitolo come momento di relativa stasi, dove cessa il climax e vengono introdotti, timidamente, nuovi elementi pronti a deflagrare solo nei capitoli successivi. Ecco il motivo per cui Get Tennen perde parte della freschezza che aveva contraddistinto il processore, pur mantenendo vivo l’interesse dell’utente per il proseguo della trama.
Questa, naturalmente, inizia dove la storia si era interrotta: Marty McFly è riuscito a far evadere Doc dalla prigione e ora, l’unica cosa che apparentemente resta da fare, è quella di tornare nel 1986. Ciò, dopo la risoluzione di un ulteriore guaio che necessiterà del vostro intervento per essere risolto, effettivamente viene fatto, ma, una volta tornati nel presente, il duo si renderà presto conto di aver causato enormi cambiamenti nella loro time line. Come potrà essere risolta questa situazione? Ovviamente tornando nel 1931 al fine di cercare di capire cosa sia andato storto e come sia possibile rimettere tutto a posto.
La trama, a livello generale, presenta un livello qualitativo leggermente inferiore a quella del primo capitolo, sebbene risulti migliore in alcuni frangenti e peggiori in altri. L’ironia e comicità di alcune situazioni vi spingerà spesso a fragorose risate, mentre l’introspezione psicologica dei personaggi, tra tutti quella relativa all’Emmett da giovane, arricchisce ulteriormente i personaggi già noti. Non solo, ma Get Tennen si preoccupa anche di introdurne di nuovi, accrescendo ulteriormente un plot che, soprattutto grazie ai famosi paradossi temporali della saga, inizia ad essere tanto intricata quanto stimolante. E’ anche vero, come detto in apertura, che in parte viene attenuata quella varietà di situazioni che avevano caratterizzato la prima puntata, così come il ritmo conosce un sensibile abbassamento, ma diciamo che questo è anche un problema insito nei prodotti episodici: ogni storia ha momenti di maggior stasi, che tuttavia, una volta reinseriti nella struttura generale, risultano armoniosi e contestualizzati. Tuttavia, chiamati a giudicare un singolo segmento di questo grande disegno, dobbiamo annotare un attenuamento a livello narrativo.
Videogiochi quasi indipendenti
Il gameplay, dal canto suo, segue il trend segnato dalla trama: sempre divertente e appassionante, ma anch’esso lievemente appannato.
A stupire, in negativo, ci pensano la relativa circoscrizione dell’area esplorabile, limitata a poche ambientazioni alcune delle quali già visitate, e l’ancor maggiore facilità delle prove che dovrete superare. Get Tennen è infatti un’avventura grafica dove la vostra materia grigia sarà debolmente stimolata. Raramente vi verrà chiesto di interagire con lo scenario, magari in cerca di strumenti utili, ancor di più di combinare oggetti tra loro o risolvere enigmi logici. Al contrario, per lo più vi troverete a dover condurre dei dialoghi nel modo più appropriato, scegliendo la risposta giusta tra un breve elenco.
Il livello di interazione che è chiesto al videoplayer, insomma, è piuttosto minimo. Immobili per lungo tempo di fronte al monitor, verrà naturale chiedervi se, piuttosto che con un videogioco, vi stiate trovando di fronte a un film interattivo. La questione è sicuramente aperta e lecita, vista anche l’assoluta impossibilità di incappare in un game over: anche fallendo la prova di turno, dialogo o altro che sia, avrete sempre la possibilità di recuperare e ritentare. Non solo, ma non mancano nemmeno i comunque utili indizi che, progressivamente, vi aiuteranno a sbloccare di volta in volta la situazione.
Si ha dunque la sensazione che Get Tannen potrebbe anche procedere in vostra assenza, se non per qualche debole spinta che necessita la trama di tanto in tanto per procedere. Naturalmente, visto che tale caratteristica era già presente nell’Episodio I, ciò non infastidirà chi è già sceso a compromessi con il gameplay, ma per tutti coloro ancora indecisi sull’acquisto sarà importante sapere come le cose, fondamentalmente, restino le stesse anche in Get Tannen.
Nulla di nuovo da segnalare dal punto di vista grafico-sonoro. Quanto già scritto nella recensione del precedente episodio resta valido anche qui. Lo stile cartonesco risulta più che azzeccato tanto a livello artistico, quanto per sottolineare ulteriormente l’ironia che permea la maggior parte delle situazioni. Inoltre tanto i modelli poligonali, quanto animazioni e texture, pur non settando nuovi standard grafici, risultano piacevoli all’occhio anche selezionando il più basso livello di dettaglio. Inoltre l’anti-aliasing si comporta piuttosto bene, riuscendo piuttosto bene nel compito.
Dal punto di vista del sonoro, al di là delle musiche che accompagnano più che bene l’azione e degli effetti sonori ben campionati, va evidenziato il buon lavoro dei doppiatori che continua anche in Get Tannen. Se ci si può fidare della professionalità di Christopher Loyd, interprete di Doc nella trilogia filmica, continua a sorprendere in positivo AJ LoCascio che sostituisce più che degnamente lo sfortunato Micheal J Fox. Inoltre, anche gli altri attori che interpretano il resto del cast, fortunatamente, non sono da meno, confezionando un prodotto pressoché perfetto sotto questo punto di vista.
Naturalmente vale l’avvertimento della volta scorsa: il gioco, tanto nei testi, quanto nel parlato è esclusivamente in lingua inglese e, per comprenderne tutte le sfaccettature, vi verrà chiesto un buon livello di conoscenza.
Infine, concludendo con i classico appunto sulla longevità, Get Tannen si mantiene in linea con il predecessore: tre, quattro ore al massimo, e sarete già in attesa del terzo episodio previsto per il mese prossimo. Indubbiamente ci sarebbe piaciuto giocare per più tempo, ma in prospettiva, la durata globale dell’avventura rispetterà i canoni del genere.
7.5
Che voto dai a: Ritorno al Futuro - Get Tannen
Altri contenuti per Ritorno al Futuro - Get Tannen
Ritorno al Futuro - Get TannenVersione Analizzata PCGet Tannen è il classico secondo episodio delle saghe made in Telltale. Rispetto al predecessore sia la trama che il gameplay subiscono un lieve attenuamento, risultando lievemente più scontati e privi di brio. Fortunatamente la situazione è meno grave di quanto si possa pensare, visto che gli stimoli per completare quest’episodio non mancheranno mai. Forse, insomma, si sarebbe potuto fare leggermente di più, ma di sicuro Get Tannen non vi annoierà e, anzi, vi farà venire ancora più voglia di mettere le mani sul terzo capitolo previsto tra non molto.