Recensione Ritorno al Futuro - OUTATIME

L’ultimo episodio della nuova avventura di McFly e Doc

Recensione Ritorno al Futuro - OUTATIME
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  • A 88 miglia per l’ultima volta

    A diversi mesi dalla pubblicazione del primo episodio, l’avventura grafica di Ritorno Al Futuro giunge infine al termine. Per chi ha seguito anche le putante precedenti, avrete notato un costante e preoccupante calo nei voti e giudizi affibbiati ai vari episodi. Dopo un inizio piuttosto scoppiettante e speranzoso, il gioco non ha saputo evolversi in profondità, appoggiandosi quasi per intero al carisma dei protagonisti e alla qualità dell’intreccio. Se è pur vero che in un’avventura grafica è il plot il vero e unico protagonista, è innegabile che Ritorno Al Futuro: Il Gioco sia stato persino troppo avaro in termini di varietà.
    Outatime è l’episodio finale che conclude e completa l’intero progetto. Al di là della valutazione critica di questo singola puntata, l’articolo intende offrire anche una rapida critica al videogioco nella sua interezza. Pronti a viaggiare per l’ultima volta a 88 miglia orarie?

    Finale scoppiettante

    Come anticipato nell’introduzione, in un’avventura grafica la cosa più importante è la trama. Da questo punto di vista Outatime è sicuramente il capitolo più riuscito, emozionante, stimolante. Tutte le trame intessute da Telltale in precedenza, si incontrano e si legano le une alle altre. L’incipit è una sorta di calcio nei denti ben assestato: come risolvere il marasma di paradossi temporali che si sono venuti a creare? Per la prima volta nell’avventura si ha la netta sensazione che non ci sia un modo per riportare tutto alla normalità, neanche con l’aiuto del geniale e onnipresente Doc. Emerge insomma in modo del tutto autonomo e naturale il punto di forza di Outatime: la trama è, finalmente, completamente e assolutamente riuscita. Il ritmo è altissimo, mentre si passa da un colpo di scena all’altro, da un guaio da risolvere all’altro e quasi ci si chiede come si sia potuto concentrare così tanto nelle tre ore che vi richiederà Outatime per essere portato a termine. Il cast, che non si risparmierà di tirare in ballo inediti antenati di McFly e di riproporre tutta una serie di figure già note, si dimostra all’altezza. Il continuo alternarsi di personaggi sulla scena eliminano quell’idea di staticità che invece permeava nei passati episodi.
    Inoltre, persino la conclusione si dimostra più acuta e pungente di quanto ci si sarebbe aspettati. Sì, perché sebbene non manchi il più classico degli happy ending, non solo vi troverete con un finale sostanzialmente aperto, che lascia più di uno spiraglio a un possibile e quasi scontato seguito, ma di fatto modifica parzialmente la situazione dipinta nei tre film.
    Da questo punto di vista insomma, Outatime risolleva enormemente le sorti del videogioco. Dovendo invece considerare l’aspetto narrativo nella sua interezza, non si possono che provare sentimenti ambivalenti. E’ impossibile negarne la qualità di fondo di un intreccio pieno di colpi di scena, che sfrutta intelligentemente la carta vincente del brand: i paradossi temporali. Tuttavia dall’altra parte si sente sempre un lontano eco di occasione sprecata. Il duo Doc-McFly viene superbamente sfruttato, ma il resto del cast a volte scivola via con fin troppa facilità, mentre per ampi tratti manca ritmo alla vicenda. La trama quindi non può essere annoverata tra i capolavori del genere, ma adempie al suo compito e si dimostra sufficientemente intrigante per tutti i fan delle pellicole.

    Nessuna novità

    Quest’innalzamento qualitativo nella narrazione, non ha un corrispettivo dal punto di vista del gameplay. L’argomento è già stato ampiamente trattato nelle puntate precedenti, ma anche in Outatime, Telltale ha optato per una sorta di film d’animazione che solo sporadicamente vi richiederà una vostra azione per poter proseguire. Gli enigmi anche in questa puntata conclusiva sono facili, sporadici, impossibili da fallire vista l’assenza del game over. L’uso degli oggetti è praticamente inesistente, mentre per lo più si tratterà di fornire la risposta giusta in determinati dialoghi o di attivare debolmente la materia grigia in qualche puzzle. In ogni caso Outatime non cambia di una virgola quello che è stato l’aspetto più chiacchierato dell’intera produzione.
    Dovendosi dunque esprimere sul gameplay di Ritorno Al Futuro: Il Gioco, non possiamo far altro che ripetere nuovamente quando detto in passato: il titolo è estremamente debole a livello di gameplay. Ciò può essere un male o un bene a seconda dei punti di vista. Sicuramente la mancanza di enigmi degni di questo nome non gioca a favore del prodotto di Telltale, ma non è detto che un livello di sfida di questo genere non sia un’eventualità piacevole per qualcuno. Impossibile comunque non essere in piccola parte delusi: se si parla di videogame, qualcosa di sostanzioso da giocare, ci deve essere.
    Dal punto di vista grafico-sonoro Outatime non mostra particolari cambiamenti rispetto al passato. Lo stile grafico è ancora vagamente super-deformed e cartonesco con una buona, ma non eccelsa, realizzazione. Buone le animazioni e i modelli poligonali, mentre le ambientazioni oltre ad essere non moltissime, risultano non eccessivamente dettagliate.
    Ottimo il sonoro. Se le musiche adempiono al loro compito, grazie anche ai motivi ripresi dalle pellicole, ancora una volta il doppiaggio si rivela impareggiabile. Outatime, tra l’altro, si arricchisce ulteriormente grazie alla classica ciliegina sulla torta: Michael J. Fox si è prestato per il doppiaggio di alcuni antenati di McFly, dando ulteriore carattere a un cast di doppiatori abili e capaci.
    Parlando di longevità anche quest’episodio non si scosta di molto dalla durata media di quelli passati: due ore e mezza, massimo tre per vedere i definitivi titoli di coda. Facendosi due conti insomma, Ritorno Al Futuro: Il Gioco dura in totale una quindicina di ore circa, un tempo più che ragionevole per un’avventura grafica.

    Ritorno al Futuro - OUTATIME Ritorno al Futuro - OUTATIMEVersione Analizzata PCOutatime è una conclusione più che degna. Senza alcun dubbio è il miglior episodio dei cinque pubblicati progressivamente. Per quanto riguarda invece un giudizio generale sull’intero gioco, Ritorno Al Futuro è sicuramente un’occasione sprecata, ma ciò non toglie un grammo della qualità che comunque i Talltale hanno saputo infondere nella loro creatura. La trama è di qualità, mentre il gameplay va interpretato per essere apprezzato. Il titolo è insomma assolutamente consigliato ai fan delle pellicole, mentre amanti delle avventure grafiche e devono valutare attentamente l’acquisto, visto l’approccio molto particolare.

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