Recensione Rock Band per PS3

Si accendono i riflettori sulla nuova creatura musicale Harmonix

Recensione Rock Band per PS3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • iPhone
  • La musica nel sangue

    Nel lontano 2002, sull’intramontata PSTwo, fece la sua timida comparsa quello che è, col senno di poi, uno dei pochi tentativi riusciti di adattare un Rythm Game al limitato potenziale espressivo di un Pad (l’altro fu Bust a Groove, dell’ormai perduta Enix, uscito su Psx nel 1997): si trattava di Frequency, uno stravagante prodotto sconosciuto ai più ma con il ritmo giusto per sfondare (e, ad onor di cronaca, una track list decisamente azzeccata).
    A quell’epoca Harmonix era nulla più che una piccola software house “di quartiere” i cui membri condividevano una grande passione per la musica. Quando ad una buona idea di partenza si aggiunse la determinazione nel portare a termine il proprio “iter produttivo” e la dedizione per il lavoro, le cose cambiarono radicalmente. RedOctane, un publisher altrettanto appassionato di musica, vide in Harmonix il team giusto per sfondare sul mercato. Nacque così la serie Guitar Hero. Fu, soprattutto all’arrivo del secondo capitolo, un successo strepitoso: probabilmente la prima volta nella storia del videogioco che un titolo così settoriale e atipico invadeva di prepotenza il mercato statunitense ed europeo, accompagnato da quella strana periferica che in tempi antichi sarebbe stata guardata con distacco e sospetto (Guitar Freaks e Samba de Amigo erano conosciuti da pochi, da quello che ancora era considerato il “popolo dei Nerd”).
    Oggi, sulla base di questo successo nasce Rock Band. Abbandonato il brand di GH nelle mani di Activision (che ha prodotto un terzo capitolo al di sotto delle aspettative), Harmonix si è legata ad EA per sviluppare un progetto ancora più ambizioso: trasformare i salotti dei giocatori in sale prove per un intero gruppo musicale.

    Sounds Good

    La versione italiana di Rock Band può essere acquistata assieme ad un pacchetto base di strumenti che contiene le tre periferiche complementari: una Chitarra (wireless), una Batteria, ed un Microfono. Per un prezzo non certo modesto (169€ il pacco strumenti, più 69€ per il Dvd di gioco), è dunque possibile portarsi a casa tutto il necessario per intraprendere con una coppia di amici una carriera musicale in piena regola. Il titolo è comunque progettato per accogliere un quarto componente, armato anch’egli di una chitarra da utilizzare per suonare l’accompagnamento di basso. A differenza di quanto accadde per la versione USA, la chitarra può essere già acquistata singolarmente, al prezzo di 50€. Anche il Drum Set e il Microfono sono venduti in confezione "stand alone" (rispettivamente a 80 e 20 euro). Chi fosse interessato dunque a suonare un solo strumento, può comporre il più opportuno set di partenza.
    Ma è giocando in gruppo che lo spirito di Rock Band riesce ad emergere, coinvolgendo gli utenti in quella che è una delle più complete esperienze musicali legate al mondo dei videogiochi. Eppure, anche per chi decida di affrontare il titolo da “solista”, sarà possibile giocare in Rock Band una sorta di modalità Carriera, utile nel caso come allenamento prima di cimentarsi nel più complesso tentativo di convivenza con altri membri della band (e indispensabile, invero, per sbloccare tutte le canzoni presenti nella nutrita Track List). Tutto comincia dalla creazione di un personaggio, modellato sulla base di un editor non troppo ricco di volti ma assai nutrito in fatto di accessori, capigliature e altri segni distintivi, e si avvia -come di consueto- nei locali di “serie B” per procedere poi verso le mete più ambite dell’Europa centrale.

    Riff

    Impugnata la chitarra di Rock Band, riproduzione della splendida Fender Stratocaster (senza dubbio il modello più diffuso e famoso di chitarra elettrica), chi già ha avuto a che fare con la periferica di default di Guitar Hero troverà differenze notevoli. La dimensione leggermente superiore permette di sentire fra le mani uno strumento più solido, consistente, e di avere una presa monto più comoda e naturale. La leva del vibrato, più lunga, è facile da raggiungere, e nelle vicinanze del “plettro virtuale” si trova uno switch che permette di attivare vari effetti (dall’Eco al “chorus mode”), in tempo reale durante l’esecuzione di una canzone. Ma è la durezza dei tasti (plettro compreso), a modificare sostanzialmente l’esperienza di gioco. Le molle dietro i pulsanti sono notevolmente più dure: questi ultimi devono essere premuti con più decisione e scattano sensibilmente quando vengono rilasciati. Durante l’esecuzione dei brani questo accorgimento fa in modo che sia necessario un gioco di dita più attento: insomma l’azione è molto più vicina a quella che effettivamente si compie alternando gli accordi in un riff di chitarra. Anche il plettro è leggermente più duro, la parte finale della sua corsa è attutita, e soprattutto dopo ogni “stoccata” deve tornare nella posizione iniziale per poter suonare la nota seguente. Con ciò, si rende necessario per il giocatore un’azione più decisa nell’esecuzione di note ravvicinate: è possibile afferrare il plettro con le dita e muoverlo su e giù, oppure colpire ripetutamente con maggiore decisione, con la parte laterale del pollice. La sensazione generale, comunque, è quella di avere per le mani qualcosa di più professionale e meno “giocattoloso” rispetto alla periferica di Guitar Hero. La presenza di ulteriori 5 tasti sul manico, disposti vicino al corpo centrale, ha poi una ben precisa funzione che discuteremo fra breve.
    Il gameplay che caratterizza le sessioni da chitarrista (o da bassista), non dissimile a quello della batteria, è modellato palesemente su quello di Guitar Hero, con le dovute revisioni grafiche. Lungo lo “spartito verticale” scorreranno le indicazioni sulle note da suonare non più sotto forma di cerchi, ma di piccoli tasselli rettangolari. Compito dell’utente resta quello di premere il tasto corrispondente a quello indicato, e suonare il plettro al momento opportuno. La chiarezza dell’interfaccia grafica è ottima, e persino le indicazioni su quando eseguire gli Hammer On e i Pull Off (tecniche particolari accessibili ai giocatori più esperti), sono sempre ben leggibili. Analogamente a quanto accade nel precedente lavoro Harmonix, suonando le note senza commettere alcun errore è possibile accumulare un moltiplicatore di punti, mentre eseguendo correttamente alcune combinazioni di note lucenti si può accumulare “energia”, da scatenare ponendo la chitarra in orizzontale ed in grado di aumentare notevolmente il punteggio o risollevare le sorti di un’esecuzione non troppo felice.
    Le novità rispetto a Giutar Hero consistono materialmente nella presenza degli assolo e dei “big rock ending”. Nel corso di molti brani, difatti, il chitarrista potrà monopolizzare la scena musicale eseguendo accordi e scale particolari: in questi momenti lo spartito si tingerà si blu, ed il giocatore potrà suonare agendo suoi tasti più piccoli, senza necessariamente premere il plettro per l’esecuzione. Se ai livelli di difficoltà inferiori la scelta su quali tasti utilizzare sarà semplicemente “di comodo”, progredendo ci si renderà conto che, data la velocità con cui si susseguono le note nell’assolo, i tasti ravvicinati e la possibilità di non usare il plettro diventeranno indispensabili.
    Il Big Rock End è invece una parte al termine della canzone in cui l’utente più sbizzarrirsi e suonare qualsiasi accordo (con l’intenzione di fare più rumore possibile): in tal maniera accumulerà un bonus di punti che dovrà poi guadagnare suonando correttamente un paio di note finali.
    Non sono certo questi accorgimenti ludici a variare la qualità dell’offerta ludica di Rock Band rispetto a quella del suo ideale predecessore/antagonista (sebbene riescano a mostrarla leggermente più corposa). A rendere l’ultimo di Harmonix ben più competitivo è non solo una selezione di brani musicali di prim’ordine, ma anche la precisa volontà di portare sulla scena un titolo evidentemente più “simulativo”: oltre alle novità materiali che interessano la chitarra, è la disposizione delle note che mima al meglio i giri di accordi. In alcuni brani e a certi livelli di difficoltà questo si traduce anche in esecuzioni più ripetitive (le solite strutture musicali si susseguono circolarmente): soprattutto affrontando la carriera in singolo potrebbe pesare sull’utente la minaccia di una certa monotonia. Fortunatamente, oltre a gratificare quegli utenti che più sono vicini al mondo della vera musica (a cui il titolo è espressamente dedicato), il gioco di gruppo e i livelli Hard e Expert sono pronti a scongiurare ogni dubbio.

    Drumsticks

    La batteria è senza dubbio l’oggetto più affascinante di Rock Band. Solido, ingombrante, dotato di un telaio resistente e accompagnato da una coppia di bacchette prodotte dalla Ludwig, il Drum Set è formato di 4 piatti e un pedale. La qualità del prodotto è garantita, la sensibilità dei piatti ottima, ma qualche problema si può riscontrare nell’impossibilità di fissare il pedale a terra (sarebbe indispensabile per affrontare i brani più concitati), e nella presenza di un sottile bordo di plastica dura attorno ad ogni piatto, che impedisce di colpire parallelamente alla superficie d’impatto (per non rischiare di rovinare la periferica). La fragilità del pedale è conclamata (tanto che girando per la rete è possibile trovare appositi pezzi sostituitivi in metallo), quindi anhce durante le sessioni più scatenate bisogna porre attenzione a fare aderire il piede su tutta la superficie d'appoggio. Basta comunque un po’ d’abitudine per risolvere, con la pratica, questi piccoli problemi. L'incomodo più grande deriva dal fatto che i piatti risultano, a conti fatti, molto rumorosi. Il già annunciato Rock Band 2 risolverà anche questo problema, e nello store americano di EA è possibile trovare degli appositi attenuatori da applicare al Drum Set: in questa maniera si evita che il suono dei colpi sovrasti quello della musica (lo stesso risultato si ottiene anche aumentando il volume a livelli pericolosi per i vicini). Speriamo comunque anche anche nello Store ufficiale Italiano vengano presto inseriti questi accessori aggiuntivi, che comprendono, oltre agli attenuatori, il seggiolino ufficiale di Rock Band (regolabile), altre bacchette più resistenti, ed un set di cinture per la chitarra.

    A livello di Gameplay, le sessioni di batteria sono piuttosto simili a quelle di basso e chitarra: oltre alle indicazioni sui quattro tamburi, una barra arancione che attraversa tutto lo spartito segnala quando è necessario suonare la grancassa col pedale. Inoltre l’attivazione del bonus energia passa per l’esecuzione di piccoli interventi improvvisati che costellano più variamente gli spartiti di batteria. Per suonare il Drum Set serve, rispetto alla chitarra, un più marcato senso del ritmo, e dominare i tamburi mentre si è attenti anche al pedale è un’impresa non da poco, anche alle difficoltà meno elevate. Fortunatamente un Practice Mode perfettamente integrato con ogni modalità di gioco (se si fallisce un brano viene data la possibilità di passare direttamente alla modalità allenamento) permette di fare molti progressi, riducendo ora la velocità della canzone per carpirne il ritmo, oppure concentrandosi su una specifica sezione del brano.
    A livelli di difficoltà elevati l’esercizio sulla batteria di Rock Band sarà non molto dissimile a quello su un Drum Set elettronico, e non è detto che il titolo Harmonix non possa formare qualche nuovo talento. Questo impone però un amore incondizionato per lo strumento, visto che i ritmi di molte canzoni si somigliano, e l’esperienza in single player non è così entusiasmante quanto quella da chitarrista o da cantante.

    Vocals

    La carriera da cantante è senza dubbio quella più varia, ma anche quella meno percorribile. I sessanta brani che compongono la Track List ufficiale, come avrete modo di vedere controllando l’ultima pagina dell’articolo, sono senza dubbio validissimi esponenti dei diversi generi cui appartengono (dal rock al metal, passando per gli “infiltrati” leggermente più melodici), ma non sempre sono facili da cantare. Soltanto un vero appassionato avrà le conoscenze di base per poter affrontare il single player, o seguire un gruppo strumentale con buone conoscenze preliminari: tutti gli altri dovranno invece ascoltare bene ogni brano e metabolizzare il testo, se vorranno riuscire vincitori. Fortunatamente ad aggiustare la situazione intervengono i brani scaricabili dallo Store Online, in cui già compaiono le note meno eccessive degli Oasis o dei Blink 182, se non quelle di David Bowie o dei Police.
    In generale il sistema di riconoscimento vocale funziona bene, lasciando al giocatore anche un discreto margine interpretativo: a differenza di Singstar, unico, vero metro di paragone, è il testo (e le indicazioni sulle note da tenere) che scorre da destra a sinistra, contro una lancetta che si alza o si abbassa a seconda del tono del cantante. Anche in questo caso è possibile accumulare energia, e scatenarla pronunciando una qualsiasi esclamazione nei momenti vuoti. Inoltre, in alcuni momenti di gioco sarà necessario picchiettare con le dita sul microfono seguendo le indicazioni a schermo, per sentire riprodotto il suono di un tamburello di accompagnamento.
    Il microfono in dotazione è solido e ben costruito, purtroppo manca un’asta che permetta ad un qualsiasi utente di interpretare contemporaneamente chitarra e voce, una pratica che è vivamente consigliata per le immense soddisfazioni che sa regalare. Sebbene l'asta manchi anche nello store ufficiale americano, un pacchetto di espansione con nuovi accessori (che include luci stroboscopiche e macchina del fumo) dovrebbe portarla ben presto nei territori d'oltre oceano. Speriamo di vederla anche nel vecchio continente.

    The spirit of Radio

    Rock Band è un titolo settoriale. E’ evidentemente dedicato al multiplayer e progettato fin nelle sue fondamenta per un settore di utenti che già “vive di musica rock”. A conti fatti si pone dunque come un prodotto alternativo a Guitar Hero (che nella sua ultima incarnazione pare aver strizzato l’occhio al casual gamer), che però riesce a dare enormi soddisfazioni a chi si applichi con costanza o a chi abbia un affiatato gruppo di amici.
    La presenza di una corposa modalità multiplayer online (già molto frequentati i server) e di ladder ufficiali, che permette di affrontare in rete partite cooperative e competitive, chiude il quadro su un prodotto che appare incredibilmente affascinante. Resta però chiara la natura spiccatamente "cooperativa" del titolo, per cui Rock Band potrebbe risultare meno interessante soprattutto per chi non abbia qualcuno con cui condividere l’esperienza di gioco. Basta però poco per convincere parenti, amici e conoscenti a lasciarsi trasportare, affrontando metodicamente un World Tour o, episodicamente, uno dei tanti brani meno impegnativi dal punto di vista delle sonorità proposte. Certo, il prezzo per portarsi a casa una band "completa" non è irrisorio. Come se non dovessero bastare i 240 euro richiesti per il pacco strumenti e il gioco, l’assenza di una seconda chitarra nel bas set è molto penalizzante: comporre un gruppo esclusivamente strumentale è ben più gratificante, mentre la carriera da cantante è la meno gradevole e la più difficile. Così per "completare" davvero la band è richiesto un ulteriore esborso di denaro per acquistare il basso.
    Anche in virtù di queste considerazioni ciascuno è chiamato a valutare attentamente le proprie esigenze e, soprattutto, la propria devozione al mondo della musica, senza la quale Rock Band potrebbe risultare ben meno attraente di quanto è stato dipinto.

    Jet Set

    Dal punto di vista visivo, il lavoro svolto dai grafici Harmonix è senza dubbio lodevole. Ovviamente il comparto tecnico passa senza dubbio in secondo piano rispetto a quello musicale, ma Rock Band riesce a dimostrare un suo preciso carattere stilistico, in grado di divertire e soddisfare anche chi cerca anzitutto le “gioie per gli occhi”. Ovviamente la scena è composta da un palco ed un gruppo musicale, inquadrato nel corso dell’esecuzione da una regia dinamica particolarmente efficace, che si sofferma su tutti i componenti della Band o sugli strumenti musicali che stanno monopolizzando la scena acustica. Il martelletto che batte sulla grancassa, le corde del basso che prelude all’inizio del brano, uno sorcio ravvicinato sul microfono, invaso dalle urla del cantante (la cui bocca si muove a tempo): anche per un osservatore esterno seguire il “concerto” potrebbe essere divertente, soprattutto in virtù degli strani personaggi che popolano il palco. Stereotipati omaccioni e disarmanti donzelle vestite in maniera dissacrante, punk e metallari, i personaggi di default o quelli creati a tavolino dall’utente sono in grado di ironizzare su intere generazioni di artisti. A livello meramente qualitativo, tuttavia, le modellazioni poligonali non sono nutritissime, e qualche leggerezza grafica viene compensata dall’onnipresente effetto sfocato che domina la scena. Ma quello che conta, in Rock Band, è soprattutto la coreografia, di certo efficace.
    Per quanto riguarda i dettagli inerenti l’ottimizzazione del codice, segnaliamo un ottimo lavoro, con caricamenti ridotti, una perfetta stabilità del frame rate, un Netcode che non concede il fianco a leggerezza alcuna.

    Acoustic

    L’unione fa la forza, insegna la saggezza popolare. Ed il caso di Rock Band è esemplare, in questo senso: l’unione dei grandi budget che Electronic Arts è in grado di muovere con la passione per la musica caratteristica degli Harmonix ha saputo produrre una Track List d’eccezione, in cui compaiono alcuni dei brani più significativi della storia della musica rock (e non solo), presenti nella maggioranza dei casi in versione originale. La volontà di non focalizzarsi troppo sul passato è comunque evidente quando si guarda all’ingente numero dei brani rappresentativi degli anni ’90 o dell’ultimo decennio, ed anche in questo caso la selezione è di prim’ordine. Non mancano certo tracce meno “prestanti” dal punto di vista musicale, ma davvero si contano sulle dita di una mano.
    Chi è interessato a scorrere l’elenco dei brani, può consultare Questo Articolo, aggiornato con le release degli store online. Proprio il supporto continuo ha decretato l'enorme successo del prodotto su suolo americano: almeno tre nuovi brani ogni settimana hanno fatto capolino su Marketplace e PSN, a prezzi accettabili e tutti di grande caratura. Speriamo vivamente che il Rock Band "nostrano" goda delle stesse attenzioni.
    E’ chiaro che a livello qualitativo, la componente sonora di Rock Band sia praticamente perfetta. La traccia multicanale di tutti i brani è chiarissima e pulita, in ogni momento è possibile distinguere i vari strumenti. Il lavoro di “traduzione” del tessuto musicale in singole unità (rappresentate delle note dello spartito) è come sempre perfetto, e l’interazione con il suono (durante le note prolungate grazie alla Whammy Bar, ma anche dovuta all’attivazione degli effetti acustici della chitarra) rende davvero dinamica la componente audio. Da giocarsi ovviamente con un impianto Dolby Digital o 5.1, in grado di valorizzare al massimo il lavoro di Harmonix.

    Rock Band Rock BandVersione Analizzata PlayStation 3Rock Band è un titolo imponente. Una Track List eccelsa è la sua colonna portante, collocata in un corpo ottimamente realizzato, in cui lo “spirito del rock” respira vivido come non faceva dai tempi di Guitar Hero II, e si mostra nuovamente rinvigorito. Stavolta l’eco del frastuono ludico è poi amplificato dalla possibilità di suonare con tre strumenti e di cantare tutti i brani, formando un complesso musicale in piena regola. Eppure, Rock Band non è un titolo per tutti. Anzitutto perché la sua volontà di avvicinarsi quanto più possibile al mondo della musica ha portato a scelte di gameplay che meno si adattano alla partita veloce e disimpegnata: senza “puntare in alto”, cercando di arrivare ai livelli di difficoltà più elevati, il gioco potrebbe riservare un’esperienza meno varia e gratificante. E poi perché il suo costo proibitivo può essere affrontato solo nell’ottica di una dedizione quasi assoluta al prodotto Harmonix. Pensato soprattutto per il multiplayer in locale (le pur nutrite opzioni online sono solo la sua ombra), Rock Band non è un gioco che può essere consigliato “alla leggera”. Se cercate un “fuoco di paglia”, un titolo con cui strimpellare qualche pomeriggio, probabilmente dovreste rivolgervi alla serie rimasta orfana del team. Se invece volete vivere un’esperienza continuativa ed intensa, impegnativa e avvolgente, allora avvicinatevi con cautela a Rock Band. Prima controllate comunque la disponibilità di amici, e solo dopo preparatevi ad entrare nel regno del rhythm game più completo e simulativo finora prodotto. Un plauso finale per l’ottimo supporto che EA e Harmonix si stanno impegnando a dare ai giocatori: se, sulla scia dei risultati ottenuti in USA, ogni fine settimana gli store online si arricchiranno di tre nuove tracce, il regno di Rock Band sarà tutt’altro che breve.

    8.5

    Che voto dai a: Rock Band

    Media Voto Utenti
    Voti: 156
    7.6
    nd