Recensione RPM: Gymkhana Racing

Bulkypix si da al drifting più estremo

Recensione RPM: Gymkhana Racing
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  • Bulkypix non è una software house alle prime armi. Ha sviluppato per iOS più di 50 titoli e nella sua collezione brilla la riedizione di Another World per l'anniversario dei suoi 20 anni. Non si era mai però messa alla prova con una simulazione di corse e insieme capiremo cosa è riuscita a tirar fuori dal cilindro. RPM: Gymkhana Racing non è comunque il classico gioco alla Real Racing o Gran Turismo, in quanto propone un approccio (forse troppo?) arcade a questa disciplina. Vi diciamo subito che non vi troverete a gareggiare contro altre macchine, ma solo contro voi stessi e la vostra capacità di driftare.

    EHY, MA NON CI PRESENTIAMO?

    Il logo del gioco e una elegante demo dei circuiti è ciò che vi si presenta appena l'App si avvia, e fin qui l'impressione è molto buona. È ciò che succede dopo che ci lascia smarriti. Una volta premuto su “Gioca”, ci accorgiamo che non è presente nessuna modalità tra cui scegliere e l'unica cosa che possiamo decidere è la locazione dove far rombare i nostri motori. Notiamo anche che la scelta dell'italiano come lingua è pressoché ininfluente, dato che pochissime parti dell'interfaccia sono tradotte. Ci tuffiamo a Shibuya, un quartiere di Tokyo, e subito ci imbattiamo nella seconda sorpresa negativa: non possiamo scegliere la macchina con cui gareggiare. Non un granché come inizio, per usare un eufemismo.

    PATENTI RUBATE

    Un po' frustrati, giriamo le chiavi della nostra Mini e ci approntiamo a svolgere il tutorial. La resa grafica almeno è molto buona e lascia ben sperare, ma un attimo prima di poter contemplare il comparto tecnico, la prima curva ci rende partecipi di una scoperta aberrante: il sistema di controllo.
    Bulkypix ha deciso di non prendere neanche in considerazione l'accelerometro, ma abbiamo visto comunque altri giochi cavarsela egregiamente con un sistema di controllo più classico. Ma RPM toppa clamorosamente nel punto più importante di ogni gioco di guida: la calibrazione.
    Mentre pensavamo di affrontare una leggera sessione introduttiva, scopriamo che le apparenti banali curve del tutorial (una versione bonsai dell'Indianapolis Nascar), sono quasi impossibili da affrontare, a causa di una gestione dello sterzo che provoca lo sbandamento quasi subitaneo. È sconcertante, ma non demordiamo e proviamo a cambiare sistema di controllo. Niente da fare! Otteniamo addirittura risultati peggiori con la visualizzazione a schermo di uno sterzo virtuale, che risulta ancora più impreciso. Per farvi comprendere meglio la nostra delusione, immaginate di guidare su ogni tracciato come se fosse ghiacciato, a dispetto del reale terreno.
    Molto delusi, proviamo comunque ad andare avanti.

    BUONA CARROZERIA

    È un vero peccato, perché la componente grafica non è affatto da scartare. I modelli delle macchine suono buoni, anche se vedrete solo e soltanto la vostra macchina per tutto il gioco. Le piste, sebbene un po' troppo squadrate nel loro percorso, sono molto ispirate e sono presenti numerosi particolari di contorno, soprattutto all'esterno della pista stessa; sotto quest'aspetto, insomma, non rimarrete delusi.
    Ma ciò non fa altro che aumentare i nostri rimpianti, perché il sistema di guida vi farà sbandare continuamente e vi spingerà alla composizione di imprecazioni che mai avreste sospettato di conoscere.
    Il comparto sonoro è un po' sottotono e si farà presente solo con qualche rombo o sgommata (suono che arriverete presto ad odiare), non proponendo mai un tema musicale di alcun tipo. Se quindi già la scelta di non affiancarvi nessuna CPU vi faceva sentire soli, la mancanza di un vero e proprio sottofondo musicale aumenterà questa sensazione.
    Il multiplayer non è presente, ma è possibile sbloccare obiettivi con la piattaforma OpenFeint.

    GAMEPLAY

    Il vostro obiettivo è quello di compiere particolari missioni durante la gara. Non dovrete semplicemente arrivare a fare un certo numero di giri e anzi, spesso vi ritroverete a non terminarne neanche uno nel cercare di realizzare le altre sfide. E qui Bulkypix si salva un po', proponendo missioni persino divertenti. Si andrà dal classico “raccogli le sfere all'interno della pista”, fino a “sgomma su una tinta blu per dipingere il muro”, passando per “fai un giro attorno ai 3 monaci buddisti intenti a pregare”. Idee buone, che renderebbero l'esperienza divertente, ma ci è davvero impossibile goderne appieno, sempre a causa del sistema di controllo inadeguato, soprattutto per svolgere quelle sfide che abbisognano di una particolare precisione. Tutto si ridurrà ad uno “sbanda e riprova”, rendendo l'esperienza mortificante anche per i piloti più smaliziati.

    RPM: Gymkhana Racing RPM: Gymkhana RacingVersione Analizzata iPhoneBulkypix con RPM: Gymkhana Racing fallisce miseramente. Il buon comparto grafico e le buone idee messe in pista, sono spazzate via da una malefica calibrazione dei controlli, rendendo la vita impossibile a chiunque. Non è infatti una questione di abitudine, perché anche dopo molte ore (se resisterete) disprezzerete quello sterzo allo stesso modo, se non di più. Un'occasione mancata che macchia un po' il nome di questa software house, che fino ad adesso non ci aveva mai offerto un prodotto di questo basso livello. Appenderanno le chiavi al chiodo o ingraneranno la retro?

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