Recensione Saints Row 2

Il ritorno a Stillwater non poteva essere più divertente

Saints Row 2
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Un seguito naturale

    Nella cosiddetta "next generation" il primo assaggio di free-roaming urbano in salsa criminale venne servito da un titolo che suscitò notevole interesse ed entusiasmo sin dal rilascio delle prime informazioni, grazie alla palese ispirazione ludica al famoso brand Grand Theft Auto di Rockstar, ma soprattutto perché avrebbe fatto da apripista per questo popolare genere nel mondo delle nuove e più performanti console in alta definizione: stiamo naturalmente parlando di Saints Row, produzione del filone "sandbox" che riscosse mediamente un buon successo di critica e pubblico e che torna in questo corposo e naturale seguito (nella trama e nel concetto) ancora una volta targato Volition software.
    Saints Row 2 propone le medesime grottesche situazioni del capitolo precedente ampliandone le tematiche parodistiche che permeano l'intera vita di Stillwater, una stereotipata cittadina americana che rappresenta la scenografia ideale per le nostre scorribande: ogni aspetto del gioco vuol mostrare con cruda ed irriverente teatralità le varie sfaccettature del mondo criminale, con particolare accento sulla piaga delle gang/organizzazioni che minacciano quotidianamente la civiltà ed impongono la propria legge nei quartieri più malfamati (ma non solo), avendo a disposizione ingenti quantitativi di denaro e potere grazie a collaboratori inseriti nei posti che contano.
    Sebbene il quadro dipinto da questa copertina possa riferirsi qualunque capitolo di GTA, in Saints Row 2 l'aspetto esageratamente parodistico delle situazioni discosta il prodotto dall'ultima produzione made in Rockstar, dove trama e plot narrativo più maturi (grazie anche ad un profilo psicologico maggiormente curato dei protagonisti e riflettori puntati sulle relazioni interpersonali) interessano e coinvolgono il giocatore più degli aspetti che hanno reso celebre questo genere, ovvero la libertà d'azione ed il divertimento che scaturisce dal poter mettere a soqquadro l'intera città con ogni mezzo disponibile. Saint Row 2, da questo punto di vista, è sicuramente una spanna al di sopra della Liberty City di Niko Bellic, avvicinandosi più allo spirito di San Andreas come vastità di contenuti ed a Vice City per le novità introdotte.

    L'alba di un nuovo dominio

    Tutto ha inizio nei corridoi dell'ambulatorio del carcere di Stillwater (situato su un'isola), dove le forze dell'ordine sono in subbuglio per il risveglio dal coma del leader dei Saints, la gang capitanata dal giocatore nell'episodio precedente e finita in disgrazia a seguito dell'esplosione che vi ha ridotto nello stato vegetativo per anni.
    Il primo approccio col proprio personaggio è sicuramente originale perché attraverso la narrazione (con lo stratagemma delle bende sul volto per le ustioni) si viene introdotti in uno degli editor più vasti e curati che si siano mai visti in un videogioco, addirittura superiore a quelli presenti in molti blasonati gdr: le possibilità offerte dai programmatori sono praticamente infinite, esistono infatti un numero spropositato di tagli di capelli, di interventi sulla fisionomia del volto e sulla corporatura (i parametri sono decine e decine), inoltre è possibile definire l'età del protagonista, la razza e naturalmente il sesso, con ben sei tipologie di voci maschili e femminili da poter associare a piacimento.
    Una volta creato il leader dei propri sogni si viene letteralmente catapultati nel caotico e violento mondo che caratterizza la produzione Volition, col giocatore subito impegnato in un'improbabile fuga dal penitenziario (prima a piedi e poi in barca, aiutati da un nostro "adepto" desideroso di ripristinare il dominio dei Saints a Stillawater). Questo è il preludio alle grottesche ed esilaranti situazioni che incontreremo nel corso della lunghissima storia, che tra missioni principali e secondarie impegnerà il giocatore per ben 30 lunghissime ore. Appena usciti dalla struttura medica del carcere è possibile attivare un comodissimo tutorial, utile per entrare in confidenza con i comandi del gioco (equilibrati e ben distribuiti) o per fare un rapido ripasso degli stessi se si è giocato col primo capitolo della serie.
    Le cut-scene che accompagnano i primi passi in questa nuova avventura a Stillwater sottolineano ulteriormente lo spirito goliardico dell'opera, che con sarcastico umorismo evidenziano le distanze dalla svolta di maturità presa da Rockstar in GTA 4, oltre che fornire continui richiami sui dettagli della trama del primo capitolo.
    Un lieve difetto è riscontrabile nei sottotitoli in italiano, che si presentano con caratteri molto piccoli ed un'impostazione sequenziale leggermente confusionaria, con sovrapposizioni di frasi e veloci switch per stare al passo con la recitazione: le difficoltà di lettura dovute a queste imperfezioni si riducono con l'abitudine, tuttavia è sempre facile distrarsi e non seguire attentamente ciò che accade nel video.

    A ferro e fuoco

    Una volta tornati sulla scena, lo scopo ultimo del nostro alter ego virtuale è rappresentato dal riconquistare il rispetto di una volta e riprendersi tutti i quartieri di Stillwater, entrando in conflitto con la Ultor (la forza di polizia locale) ma soprattutto con le gang rivali (come i Ronin o i Samedi) che dominano incontrastate su determinati territori e rappresentano la parodia della criminalità organizzata più diffusa.
    Per procedere nel gioco si devono affrontare missioni sempre più spietate (e divertenti) che dipaneranno passo passo l'intera trama dell'opera, tuttavia per garantirsi il rispetto necessario per affrontarle è compito del giocatore impegnarsi nelle attività secondarie, che in realtà rappresentano il fulcro cui ruota attorno l'intero concetto di Saints Row 2.
    Dal punto di vista prettamente ludico il piatto offerto da Volition è estremamente generoso di modalità e minigiochi, talmente vasto da affrancare Saints Row 2 come il titolo free-roaming criminale più accessibile e fantasioso mai uscito sul mercato.
    Sin dall'inizio, trovandosi a girovagare nel proprio fatiscente alloggio di base, è possibile accedere alla cosiddetta modalità "zombie" (molto in voga in questo ultimo periodo su diversi giochi) semplicemente posizionandosi davanti al vecchio televisore d'arredo e premendo il tasto Y.
    Essa consiste in una sorta di survival horror (un gioco nel gioco) dove orde di zombie sempre più affamate e consistenti assediano il giocatore in una determinata area: le armi a disposizione scarseggiano (come da copione) e solo colpendo i cari vecchi non morti nelle zone più sensibili si riesce a sopravvivere a più ondate d'attacco.
    Da notare l'originalità degli zombie stessi, che non sono semplici riproduzioni deviate dei pedoni di base che popolano Stillwater, ma hanno una discreta varietà ed aspetto personalizzato.
    Una volta entrati nel cuore del gioco e potendo esplorare l'enorme mappa della città è possibile osservare numerosi punti interrogativi blu (si trasformano in icona specifica una volta raggiunti) che rappresentano le cosiddette modalità "secondarie", indispensabili non solo ad aumentare il proprio rispetto nel gioco (alla base di tutta l'impalcatura di Saints Row 2) ma anche a fornire una valida e divertente alternativa alle missioni di base, che pur proponendo una discreta varietà non si discostano più di tanto dai classici del genere (eliminazione di roccaforti ed obiettivi specifici, oltre che inseguimenti di vario genere), con qualche tocco di esilarante originalità che discosta ulteriormente l'opera Volition da Grand Theft Auto.
    Le varie modalità secondarie riprendono ed ampliano quelle già viste nel primo capitolo, con gustose aggiunte sempre più irriverenti e soprattutto divertenti da giocare: l'assalto in elicottero (i velivoli rappresentano una new entry) mette il giocatore ai comandi di una sorta di Apache dalla devastante potenza di fuoco con alcuni obiettivi specifici da eliminare, mentre ne "il vendicatore settico" si è impegnati al volante di un autospurgo col quale si possono imbrattare di letame pedoni e proprietà al semplice scopo di guadagnare punti ed abbassare il valore immobiliare della zona colpita.
    Da sottolineare la curiosa modalità nella quale, guidando un quad incendiato e protetti da tuta ignifuga, dobbiamo letteralmente appiccare il fuoco a tutto ciò che ci circonda per accumulare secondi preziosi fino al prossimo checkpoint. Fuori di testa anche la tipologia di missioni in cui dobbiamo difendere la star di turno dai fan più invadenti con proiezioni da wrestling, e da citare le classiche "quest" basate sul mondo della prostituzione (modalità "pappone" ed autista).
    Non mancano poi svariate tipologie di corse su strada, destruction derby, attività in cui bisogna farsi riprendere dalla televisione locale per guadagnare rispetto e prestigio (assolutamente da provare le missioni per seminare scandali nella polizia di Stillwater), furti d'auto ed omicidi su commissione, frodi assicurative, fight club, spaccio e molto altro ancora.
    Persino le azioni più comuni come guidare per strada, saltare sul tetto di un auto per farsi portare in giro o il rapimento involontario dei passeggeri di un veicolo appena "preso in prestito" si trasformano in divertenti minigiochi, il cui preciso scopo è sempre quello di alimentare il nostro rispetto nel truculento universo di Stillwater.
    Oltre alla enorme varietà di cui abbiamo appena accennato, un altro aspetto curatissimo nel titolo Volition è quello relativo alla personalizzazione, che non riguarda solo il nostro personaggio (chirurgo estetico, tatuaggi, vestiti e gioielli), ma anche gli alloggi e le proprietà che si possono acquistare/conquistare (è possibile comprare nuovi stili ed oggetti d'arredo) ed alcune caratteristiche relative alla gang dei Saints, come i veicoli utilizzati dai nostri membri ed il vestiario di rappresentanza.

    Insieme è meglio

    Il multiplayer di Saints Row 2 rappresenta una naturale estensione di quello visto nel primo capitolo, con l'aggiunta di una graditissima modalità cooperativa online o via system link che aumenta a dismisura il già elevato livello di divertimento; infatti non c'è nulla di più esilarante che affrontare col supporto di un amico le missioni principali o la miriade di attività alternative che contraddistinguono l'opera dei Volition.
    La città di Stillwater è completamente esplorabile e diverse missioni richiedono un aiuto reciproco dei due giocatori per essere portate a termine (non solo collaborazione d'armi, ma precisi distinti compiti per il raggiungimento del medesimo scopo); tuttavia è doveroso sottolineare che i partners non devono partecipare forzatamente alla stessa operazione, tanto che uno potrebbe trovarsi a rapinare la gioielleria di turno mentre l'altro, agli antipodi della mappa, si sollazza col gioco d'azzardo.
    Nonostante la vastità dell'area a disposizione e le varianti/situazioni dinamiche che un titolo del genere propone, l'intero comparto online non soffre di eccessivo lag o ritardi nella risposta dei comandi impartiti dal giocatore, anche se diventano evidenti nei casi di connessioni poco performanti e con alcuni utenti d'oltreoceano.
    Le missioni competitive (soprannominate generalmente modalità "picchiatore", delle quali è possibile visionare degli esplicativi tutorial nel menu delle opzioni) sono giocabili da 12 giocatori contemporaneamente e come già sottolineato sono una diretta evoluzione di quelle provate nel primo Saints Row.
    Generalmente le squadre in campo devono raggiungere un determinato obiettivo (come il furto di un auto o l'omicidio del vip rivale) che consentirà di guadagnare i punti necessari per la vittoria finale, tuttavia non mancano modalità particolari come quella in cui si devono proteggere le prostitute della propria gang (snatch) o quella basata sui graffiti, che una volta completati garantiscono notevoli upgrade per il proprio team.
    Tutte le missioni richiedono una certa coordinazione tra i membri della squadra, ma la natura poco "clan oriented" di una produzione del genere rischia di spostare il "caos" delle modalità single player laddove sarebbe necessaria una maggiore organizzazione, vanificando gli sforzi di chi si impegna per il team.

    Un seguito senza lustrini

    Dal punto di vista squisitamente tecnico la produzione Volition non brilla quasi sotto nessun aspetto, presentando una quantità piuttosto fastidiosa di bug e glitch grafici ed una cosmesi generale non proprio curatissima, nonostante alcuni scorci siano decisamente più apprezzabili di altri.
    Il discreto level design e l'architettura di Stillwater mal si sposa con la costante anonimia della maggior parte dei palazzi (si salvano quelli relativi alle missioni principali), della qualità delle vetture (spesso squadrate e con textures poco convincenti) e dalla cronica mancanza di filtri di nuova generazione, che rendono la veduta d'insieme piuttosto piatta e "plasticosa", anche a causa di una palette cromatica piuttosto discutibile (ma personale) e lo stile dei personaggi identico a quello del primo Saints Row.
    Inoltre un fastidioso ed invadente pop-up mina a volte la giocabilità di alcune missioni (in particolare quelle aeree), con la non remota possibilità di vedersi improvvisamente apparire o sparire i bersagli d'interesse; tuttavia il cospicuo numero di oggetti su schermo, le buone animazioni - alcune forzatamente caricaturali - e la discreta qualità delle collisioni (anche in questo caso non mancano compenetrazioni poligonali e bug superficiali) rendono la veduta d'insieme apprezzabile pur senza stupire, eccezion fatta per i sopraccitati scorci soprattutto se illuminati dal calore del tramonto.
    Alcuni interni, vuoi anche per la maggior cura riposta nella possibilità di personalizzazione degli stessi, presentano una cura per il dettaglio maggiore rispetto agli esterni, ed una varietà maggiore anche dal punto di vista stilistico da non sottovalutare, dato che moltissime missioni consistono proprio nell'eliminare roccaforti nemiche spesso rappresentate da edifici stracolmi di avversari.
    La soundtrack su licenza è sicuramente una delle migliori mai apparse in un gioco del genere; pur non disponendo del numero di canzoni e stazioni radio presenti in GTA 4 stupisce per la quantità e la qualità di brani famosi, ben distribuiti ed amalgamati con quelli di gruppi emergenti che sono quasi sempre orecchiabili e di buon gusto.
    Gli effetti sonori in generale sono buoni ma non raggiungono i picchi d'eccellenza delle produzioni odierne dal punto di vista della pulizia e dell'incisività (in particolare esplosioni e colpi d'arma da fuoco), mentre il doppiaggio, rigorosamente in inglese e proposto addirittura in sei alternative per il protagonista, si attesta su ottimi livelli e sottolinea sensibilmente il gap professionale con i team che doppiano i giochi nella nostra lingua.

    Analisi di un progetto

    Al di là delle corpose introduzioni che vanno ad estendere ed arricchire un gameplay collaudato ed il concetto stesso di freeroaming, ciò che non eleva a produzione d'elite l'ultima fatica targata Volition risiede proprio nell'anima da minestrone riscaldato con l'aggiunta di nuovi ingredienti, che insaporiscono sì il piatto da gustare, ma lasciano un palese di sentore di già provato e riprovato senza stuzzicare i nostri sensi più dell'atteso, come se non si fossero voluti superare i canoni ben radicati in un genere che risulta piuttosto stantio all'evoluzione (dall'esordio in tre dimensioni).
    La quantità a dispetto della qualità artistico-ludica, la superficialità intrinseca della miriade di minigiochi ed attività secondarie - spassose, nessuno lo discute - rappresentano un biglietto da visita poco invitante per chi trova nella cura per il dettaglio e l'innovazione l'essenza stessa dell'arte videoludica, rischiando di annoiare ben prima dei risultati sperati.
    Un parco giochi può essere divertente da visitare più volte se vengono aggiunte nuove attrazioni, soprattutto se si è in compagnia (modalità cooperativa e competitive), ma l'esigenza di nuovi percorsi ed esperienze non può essere catalizzata o colmata con l'estensione meccanica dello stesso puzzle, la necessità di idee che ne elevino la profondità diventa fondamentale.
    I limiti di Saints Row 2 risiedono nelle qualità di cui abbiamo abbondantemente discusso, che ne fanno un titolo estremamente vasto ed accessibile, ma con la stessa anima del primo episodio, già clone a tutti gli effetti di un altro famoso brand.

    Saints Row 2 Saints Row 2Versione Analizzata Xbox 360Saints Row 2 rappresenta un pantagruelico pranzo per gli affamati del freeroaming urbano di nuova generazione, nonostante alcune scelte stilistiche e deficienze tecniche lascino l’amaro in bocca per una produzione che poteva ambire a vette più elevate nel panorama videoludico odierno. I passi in avanti nell’IA, l’introduzione di nuovi veicoli, modalità, personaggi esilaranti e situazioni giovano non poco all’impalcatura di un’opera che si è distinta sin dagli esordi come clone di GTA per eccellenza, garantendo un’esperienza di gioco ancor più variegata e spensierata di prima, della quale rimarrete sicuramente soddisfatti se non cercate il perfezionismo artistico o la cura per il dettaglio (tecnico) mostrata dalle produzioni moderne più avanzate. Divertente, grosso e grasso.

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