Recensione Samurai shodown 2

Il re della "cappa e spada" in 2D sbarca su Xbox360

Recensione Samurai shodown 2
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  • Xbox 360
  • Un tuffo nel passato

    Nell'epoca d'oro delle console a 16 bit, ovvero quella del Snes e del Megadrive, esisteva una macchina elitaria in grado di solleticare i palati di tutti i videogamers amanti delle sale giochi, in particolare degli appassionati di picchiaduro in due dimensioni: stiamo naturalmente parlando del Neo Geo, unica console del suo periodo in grado di gestire la potenza di calcolo di un coin-op, essendo basata sulla medesima architettura dei cabinati SNK.
    Tali eccezionali caratteristiche naturalmente comportavano un esborso non indifferente da parte dell'utente, sia per procurarsi l'hardware, ma soprattutto per il software, con le nuove uscite che potevano raggiungere prezzi proibitivi (si parla di circa 500 mila lire del vecchio conio), anche a causa del fatto che era piuttosto difficile reperirle sul mercato.
    Samurai Shodown 2 fu il primo seguito di uno dei videogiochi di maggior successo nell'ambito dei picchiaduro di "cappa e spada", conquistato grazie alla presenza di un roster di personaggi carismatico (ispirato al Giappone medioevale) e numericamente invidiabile, oltre che di un bilanciamento pressoché perfetto tra i quindici lottatori disponibili e di un comparto tecnico decisamente impressionante per l'epoca.
    A molti anni di distanza dal suo debutto (1994) il capolavoro SNK sbarca sul marketplace di Xbox Live sottoforma di Live Arcade; avrà mantenuto il fascino ed il carisma di un tempo? Scopritelo continuando a leggere queste righe.

    Riedizione senza lustrini

    La prima cosa del titolo targato SNK Playmore che balza all'occhio è l'esborso non indifferente necessario per installarlo sul proprio hard disk: 800 Ms points ci sembrano decisamente troppi, soprattutto considerando che si tratta soltanto del secondo capitolo della serie, uscito oramai 15 anni fa (dopo ne sono usciti altri tre episodi) e non presenta nessuna novità sotto il profilo tecnico, al di là dell'ottimizzazione per il gioco online, feature assolutamente immancabile per un picchiaduro d'annata che vuole imporsi ancora oggi nel popoloso mondo dei Live Arcade.
    Graficamente si presenta vetusto e praticamente identico alla versione originale, con l'interessante possibilità di smussare i contorni dei pixel utilizzando l'opzione "enhanced graphic" (simile a quella presente in diversi emulatori per personal computer), un espediente tecnico in grado di rendere più gradevole la visione sui moderni Lcd ma che non riesce a mascherare la natura non ottimizzata del prodotto, che può essere visualizzato solo nel vecchio formato dei 4:3 e nella risoluzione originale.
    I numerosi stage ed i personaggi sono ben disegnati ed ancora oggi, nonostante sia palese il gap temporale dal punto di vista tecnico, mostrano una certa verve artistica degli autori, permeata dalla cultura e dalla tradizione del Giappone medioevale.
    Tuttavia non c'è stato alcuno sforzo per rendere più appetibile il prodotto e persino le animazioni sono rimaste immutate, presentandosi troppo slegate e "scattose" anche rispetto al contemporaneo Street Fighter 2. A nostro avviso un make-up tecnico sarebbe stato un lavoro necessario per giustificare gli 800 Ms points e soprattutto per concorrere ad armi pari coi vecchi titoli che giustamente vengono riproposti con le dovute evoluzioni.
    Anche dal punto di vista dell'audio non è stato fatto nulla per adattare Samurai Shodown 2 ai nostri tempi; i campionamenti "gracchianti" degli effetti sonori, che rendono superflui impianti Home Theatre e Dolby Digital, sono accompagnati da gradevoli melodie orientaleggianti e da numerosi dialoghi in lingua giapponese, una scelta curiosa per un picchiaduro, ma che ben si sposa con la cura artistica dei programmatori.
    Il gameplay, anch'esso immutato rispetto al passato, è sicuramente uno dei punti di forza di questa serie, grazie al certosino bilanciamento di tutti i protagonisti (dotati di armi e mosse speciali peculiari) ed alla discreta dose di tecnica necessaria per padroneggiare a dovere il proprio alter ego virtuale e battere la cpu ai livelli più avanzati.
    Il problema principale sotto il profilo della giocabilità è rappresentato per l'ennesima volta dal joypad in dotazione alla bianca console di Microsoft, una vera e propria croce per tutti i piacchiaduro che richiedono precisione e combinazioni veloci frammiste a mezzelune e rotazioni: non sempre si riesce ad eseguire con l'accuratezza desiderata ed al momento opportuno la mossa che si vorrebbe, una difficoltà in più che rende l'esperienza di gioco spesso frustrante e poco gratificante.
    Per scampare a tale tortura è necessario dotarsi di un buon joystick a sei/otto pulsanti in fila simile all'originale Neo Geo, concepito quasi esclusivamente per questo genere di prodotti.

    Il nuovo corso

    La novità più interesseante è rappresentata sicuramente dall'introduzione del multiplayer online, che pur non presentando un cospicuo numero di opzioni, resta sempre un ottimo campo di sfida per chi ha amato la serie in passato e vuole misurarsi con altri appassionati sparsi per il globo.
    Come di consueto si possono disputare match classificati o liberi, con una lieve differenza analoga a quella che abbiamo già conosciuto in Soul Calibour 4: nelle stanze delle partite classificate possono accedere solo due giocatori mentre in quelle libere si può combattere fino in quattro (a rotazione) giocando al "chi vince continua".
    Il netcode è sicuramente buono affrontando avversari dal ping basso (ottima risposta ai comandi, velocità e precisione analoghi alla controparte offline), ma il prodotto si presenta totalmente ingiocabile entrando in lobby dal ping elevato, che comunque possono essere evitate proprio grazie alla possibilità di controllare il peso della latenza.
    Oltre alla storia principale ed alle possibilità offerte dal multiplayer (online ed offline) non sono presenti altre modalità particolari; anche le opzioni di gioco sono ridotte all'osso ma si segnala una graditissima e completa configurazione dei tasti, utile a modificare quella di base che non sembra essere concepita con criterio.

    Samurai shodown 2 Samurai shodown 2Versione Analizzata Xbox 360Samurai Shodown 2 è nel complesso un titolo interessante che sicuramente farà breccia nei cuori degli appassionati della serie desiderosi di sfidarsi online, tuttavia, come già riportato in sede di recensione, sarebbero stati opportuni un intervento di make-up tecnico, la scelta di un capitolo più recente e soprattutto un costo minore (400 Ms points). Aggiungete un punto se siete fan di Haomaru e compagni, aggiungetene due se avete anche un buon joystick e non vi dispiace rigiocare lo stesso titolo di 14 anni fa senza ritocchi grafici et similia. Consigliata la prova della demo.

    6

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