Recensione Scott Pilgrim VS. the World

Un ritorno ai classici picchiaduro a scorrimento! Recensito il minigioco dedicato a Scott Pilgrim

Recensione Scott Pilgrim VS. the World
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Introduzione

    Scott Pilgrim è un fumetto ad opera del talentuoso Bryan Lee O'Malley, già fenomeno di culto in America e uscito in questi giorni anche nel nostro Paese per i tipi di Rizzoli - Lizard (in attesa, quest'autunno, del film con Michael Cera). La storia racconta le rocambolesche vicende del bassista della band ‘Sex Bob-Omb’, Scott Pilgrim per l’appunto, il quale incontra ad un party la donna dei suoi sogni, tale Ramona Victoria Flowers. Scott scopre però ben presto che ben sette ex fidanzati di lei sono pronti a sfidarlo a singolar tenzone, per l'amore della ragazza. Il nostro eroe dovrà quindi affrontare i sette pretendenti uno ad uno, fino a che non avrà finalmente campo libero, coronando così il suo sogno d’amore.
    Il fumetto, dallo stile decisamente frizzante e con un tratto che sembra unire uno stile manga ad uno prettamente occidentale, arriverà presto anche sul grande schermo con Scott Pilgrim VS the World, film del 2010 diretto dal regista Edgar Wright ed interpretato da Michael Cera (atteso spasmodicamente dagli addetti ai lavori). Nel frattempo, tuttavia, godiamoci il videogioco ufficiale Ubisoft.

    Sex Bomb-Omb

    Scott Pilgrim vs The World: The Game nasce come un picchiaduro a scorrimento orizzontale, genere che si credeva morto e sepolto ormai da diversi anni e che vede come maggiori esponenti titoli storici del passato come Final Fight, Double Dragon e River City Ransom (quest’ultimo, una perla misconosciuta dell’era a 8 bit per console Nintendo Entertainent System). Scott Pilgrim riprende infatti il look retrò tipico delle produzioni anni ’90 nate in sala giochi, con grafica ‘pixellosa’ bidimensionale creata in quest’occasione dall’artista Paul Robertson. Sono inoltre da citare tutta quella serie di chicche atte ad omaggiare l'era Retrogaming dello scorso secolo, a partire dalla schermata dei titoli, passando per i pixel enormi di personaggi e scenari e concludendo con la finta schermata azzurra dell'FBI sull'utilizzo di droghe (!). I volti dei personaggi, inoltre, mantengono il look unico ed irriverente del fumetto omonimo, risultando perfetti per un prodotto di questo genere.
    Anche la colonna sonora firmata Anamanaguchi (band newyorchese che utilizza suoni a 8 bit a strumenti melodici) risulta assolutamente perfetta in una produzione del genere, dando la giusta carica al giocatore attraverso i livelli che sarà chiamato ad affrontare.
    Ma appunto, in cosa consiste il gioco? Come accennato poche righe più in alto, Scott Pilgrim VS The World: The Game è un classico beat ‘em up a scorrimento 2D; all’inizio del gioco ci troveremo catapultati nelle strade innevate di Toronto, con l’obiettivo di raggiungere una festa dall’altra parte della città. I personaggi giocabili per l’occasione saranno più di uno: troviamo infatti il protagonista Scott Pilgrim, accompagnato per l’occasione da Ramona, Stephen Stills e Kim Pine, ognuno dei quali dotato di abilità uniche e caratteristiche peculiari (molte delle quali sbloccabili solo proseguendo nell’avventura principale).

    Scott VS 8 Bit

    Avremo a nostra disposizione ben tre tipi di attacco (quello veloce, quello forte ed un super attacco speciale), oltre alla canonica parata, al salto, alla powerslide e la ‘taunt’, ovvero una sorta di provocazione con cui intimidire i nostri avversari. Inoltre, potremo prelevare e successivamente usare come arma i vari oggetti presenti negli scenari di gioco (si va da bastoni, lattine, casse, ombrelli, e molto altro ancora).Ma non solo: nel caso riuscissimo ad atterrare un elevato numero di nemici senza mai ricevere danni, entreremo in una speciale modalità denominata ‘berserk’, grazie alla quale saremo in grado di infliggere maggior danno e ne riceverne molto meno. Ogni tipo di mossa a nostra disposizione dovrà però essere usata a seconda della situazione in cui ci troveremo: ovvio che se avremo davanti un nemico lento e determinato dovremo abusare dell’attacco veloce, mentre la mossa speciale ci aiuterà ad uscire indenni nel caso in cui ci trovassimo accerchiati da nemici.
    Per quanto riguarda il gameplay di Scott Pilgrim VS The World: The Game, quindi, il tutto si rifà pedissequamente ai grandi classici del genere, con un risultato finale tutto sommato convincente (sebbene estremamente derivativo e non dotato di una longevità particolarmente convincente). Inoltre, la ripetitività congenita del genere dei picchiaduro a scorrimento è parzialmente sviata da un sistema di evoluzione in stile gioco di ruolo, basato sui punteggi ottenuti di stage in stage, oltre alla quantità di oggetti acquistati nei negozi. I soldi possono infatti essere usati negli shop sparsi nei vari livelli, i quali ci permetteranno di acquistare tre tipi di oggetti (ossia snack, pasti e accessori) sia per ripristinare la nostra energia sia per migliorare gli attributi del nostro personaggio (tra cui forza, velocità e resistenza).
    Ovviamente, come ogni buon picchiaduro che si rispetti, anche Scott Pligrim darà la possibilità di affrontare la modalità principale in compagnia di tre giocatori umani sulla stessa console, benché questa opzione multiplayer resti una prerogativa offline (un vero peccato che Ubisoft non abbia pensato ad una modalità per più giocatori in rete).

    Scott Pilgrim VS. the World Scott Pilgrim VS. the WorldVersione Analizzata PlayStation 3Concludendo, il videogioco ufficiale dedicato a Scott Pilgrim è un sincero omaggio a titoli del passato come River City Ransom o Double Dragon: un look tipicamente retrò, una giocabilità arcade immediata e frenetica e la possibilità di giocare in più persone contemporaneamente fanno si che Scott Pilgrim VS The World: The Game possa essere apprezzato in primis da quella fascia di videogiocatori cresciuti a pane e piacchiaduro a scorrimento, genere ormai morto e sepolto da diversi decenni ma sempre capace di regalare genuini momenti di ludogodimento sia al giocatore ‘anziano’ che al novizio del genere. Certo, non il titolo destinato a rimanere impresso nella memoria (dopotutto, si tratta solo di un omaggio ai videogiochi storici del passato), sebbene rimane senza alcun dubbio un gioco consigliatissimo e dannatamente divertente, anche nel caso in cui non si sia letto il fumetto omonimo da cui trae ispirazione. Perché, dopotutto, ogni scusa è buona per conquistare il cuore di Ramona Flowers.

    7.5

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