Recensione Sega Superstars

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Sega Superstars - 1292

Recensione Sega Superstars
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  • PS2
  • Dopo un anno di monotonia quasi assoluta, rotta di tanto in tanto dalle reminiscenze del primogenito Play e del secondo discepolo Groove, Eyetoy sembra voler "bucare la scena". Tralasciando "Sports" di Konami, con Play 2, Antigrav e Sega Superstar l'occhio ludico di London Studio offre finalmente un parco giochi rispettoso. E sebbene ancora la maggior parte dei titoli sia costituita da raccolte più o meno nutrite di Mini Giochi, nell'attesa di Antigrav (un Airblade motorio di non poca ispirazione), possiamo ben contentarci delle ultime produzioni. In particolare, poco prima dell'ufficiale Play2, Sega tenta di stupire i videogiocatori affezionati all'Hardware Sony con 12 Gioielli ludici liberamente tratti da altrettante Applications del colosso nipponico.Sebbene è giocoforza ammettere che in alcuni frangenti Sega Superstars perde mordente, nella maggior parte dei casi il gioco risulta solido e ben strutturato, sfruttando al meglio le potenzialità della telecamera ufficiale. Prima di valutare integralmente il comparto tecnico, che preannunciamo già sopra gli standard attualmente offerti dal mercato, sia per gestione dell'immagine che per comparto grafico/sonoro, una carrellata, secondo uno schema valutativo purtroppo irrinunciabile, dei piccoli titoli offerti dalla grande S.
    Virtua Fighter:
    Disposti alla sinistra dello schermo, lungo un Arcade Mode sequenziale, affronterete i lottatori della celebre saga di Picchiaduro. Il concept del titolo è, sostanzialmente, quello di Boxino Chump per Eyetoy: Play, ma viene ampliato e migliorato di gran lunga da SuperStars. Attraverso tre livelli di difficoltà, parare i colpi avversari spostando la guardia repentinamente nelle zone segnalate diverrà impresa notevolmente impegnativa, così come colpire l'avversario nel breve tempo a vostra disposizione, avendo cura di evitare le zone in cui richiate di subire un Counter Attack. Ovviamente l'interpretazione dei colpi è la più libera possibile: alla vostra fantasia il compito di guidarvi in questo piccolo torneo di arti marziali. Frenetico e coinvolgente, Virtua Fighter Eyetoy Version si offre ai videogiocatori come ottimo passatempo, per altro duraturo.

    Samba De Amigo:
    Niente di più semplice (e prevedibile). Chiunque non abbia potuto ammirare Samba de Amigo su Dreamcast, munito di apposite Maracas da gioco, potrà rimediare una volta per tutte. Il giocatore, così come in un mini game del vecchio “Play” (Beat Freak) e, più tardi, in Groove, è semplicemente chiamato a colpire dei cerchi (sei, disposti ai lati dello schermo) nel momento esatto in cui una pallina li attraverserà. Sebbene i brani musicali siano sei solamente, la ritmata perfezione e l'animosità sincera di questo titolo vi terranno impegnati non poco, lungo quattro livelli di difficoltà progressiva. Un comparto sonoro irrinunciabile, con ottime campionature (il suono delle maracas vi accompagnerà ad ogni movimento), su di uno schermo colorato e vivace. Probabilmente uno dei migliori mini giochi offerti, insieme a Virtua Fighter.

    Space Channel 5:
    Stavolta un titolo forse più noto all'utenza Sony: Space Channel 5 vide la luce su Ps2, dopo aver spopolato per Dc, nell'anno in cui Rez conquistò comunque il trono dei Rithm Game. In Sega Superstars il compito di Ulala, protagonista del gioco, sarà quello di ripetere passi di danza mostrati dagli alieni Moroliani. Un buon comparto sonoro, ma di nuovo uno scarso numero di tracce. Più sottotono rispetto a Samba de Amigo, di cui può essere considerata una piccola variante, che rende doverosamente onore ad un titolo indimenticabile.

    Super Monkey Ball:
    Senza ombra di dubbio la miglior trasposizione di un concept originale su tecnologia Eyetoy. Super Monkey Ball si rivela, fra l'altro, il titolo più impegnativo e gratificante della compilation. Il concetto di gioco è semplice e geniale, invertendo completamente il punto di vista che prima le sale giochi poi i Gamecube di tutto il mondo hanno avuto modo di conoscere: il giocatore controllerà direttamente l'inclinazione del piano, determinando così i movimenti della scimmia intrappolata nella grossa sfera trasparente. Tenete d'occhio il tempo limite e l'angusto percorso che vi separa dalla meta. Nel caso, dopo aver acquisito un po' di pratica, divertitevi anche a raccogliere il maggior numero di banane.

    Nights:
    Probabilmente una produzione che non tutti conoscono, Nights è invece una delle vecchie glorie nel passato di Sega, uscito solamente per Saturn. Il controllo diretto del giocatore sul personaggio fluttuante, semplicemente determinando la direzione di volo con i movimenti delle braccia aperte, è dannatamente pulito e preciso. Sega Superstar, in questo frangente come in Puyo Puyo, dimostra come una buona elaborazione dell'immagine acquisita sia fondamentale e probabilmente sufficiente per divertire ore ed ore. Il concepì di gioco ricorda Sky Odysee, preistorico titolo Ps2: dovrete centrare una serie di anelli disposti nel cielo colorato di Nights.

    Virtua Striker:
    Sicuramente il mini gioco di gusto più dubbio. Lo scopo sarà quello di deviare un pallone con un colpo di testa in modo da far esplodere dei palloni situati alla destra dello schermo. Davvero poco brillante e ancor meno ispirato. Inoltre, totalmente estraneo allo spirito di simulazione calcistica: il titolo di Virtua Striker è solo un pretesto per condire graficamente un'impostazione ludica scadente.

    Sonic:
    Non poteva ovviamente mancare un titolo dedicato al personaggio più famoso partorito da Sega. In questo mini game controlleremo “The Hedgehog” mentre percorrerà a folli velocità sezioni cilindriche costellate di bonus e ostacoli. L'inclinazione delle braccia determinerà la posizione del porcospino, costringendovi fra l'altro ad un notevole sforzo fisico e richiedendo una buona prontezza di riflessi. Lungo il percorso saranno disseminati i sette Chaos Emerald: una volta raccolti Sonic non dovrà temere più alcun ostacolo. Buona interpretazione delle sessioni che, nel primo titolo uscito su Ps2, risultavano al fine le uniche divertenti e spettacolari fino in fondo.

    The House of the Dead:
    Impostato come il vecchio Kung Fu Master, vedrà il giocatore impegnato nell'eliminazione di orde di zombie. Oltre alla presenza di civili, salvaguardia della cui salute è a voi affidata, il titolo non propone innovazioni interessanti, neppure agli alti livelli di difficoltà. Di scarsa longevità, rappresenta probabilmente, insieme a Virtua Striker, una delle minuterie ludiche che meno vi terrà impegnati. Al fine, è solo un tributo imprescindibile ad una saga storica.

    Billy Hatcher:
    Con un sottile rimando a Katamari Damachii, controllerete il protagonista del recente Platform che ha visto la luce su piattaforma Nintendo. Movendo le mani rispettivamente a destra e sinistra deciderete la direzione da far prendere a Billy, mentre agitandole contemporaneamente farete rotolare in avanti il vostro enorme uovo, al fine di investire tutti gli avversari presenti nel livello.

    Crazy Taxi:
    Ancora una volta un titolo non troppo ispirato, utile al fine per qualche sessione di gioco svelta e disattenta. Lo scopo è quello di agitarsi il più possibile in modo da richiamare l'attenzione del taxista sulla strada da percorrere. Niente di particolarmente rilevante.

    Chu Chu Rocket:
    Agitando le mani su appositi pulsanti dovrete attivare ponti che completino il percorso che i Chu Chu compiranno verso la salvezza. Eyetoy è, in verità, totalmente futile, e le stesse meccaniche di gioco avrebbero potuto essere proposte con l'utilizzo di un Joypad, semplicemente come puzzle game frenetico e scattoso. Resta tuttavia un piacevole passatempo.

    Puyo Puyo:
    Piccola meraviglia tecnica: l'immagine rilevata dalla telecamera è gestita in maniera semplicemente egregia. Allargando le braccia, aiutandosi con la testa, dovremo indirizzare la fiumana dei Puyo Puyo nel contenitore del colore corrispondente. Ci è tuttavia data la libertà di trattenere (formando una conca con le braccia) i piccoli esseri, per gestirli nel modo che riteniamo migliore. Piuttosto impegnativo e decisamente divertente.

    Una visione d'insieme su Sega Superstar non può che lasciare spazio ad un giudizio definitivo. La compilation di giochi si rivela, in ultimo appello, molto più longeva e appassionante di ciò che è stato Play. Eyetoy, finalmente, ha una compilation che ne giustifica appieno l'acquisto. Sega Superstar è, inoltre, un ottimo prodotto sotto il punto di vista tecnico: oltre alla perfetta gestione dell'immagine, che dovrà far scuola a chiunque voglia sviluppare per Eyetoy; alla grafica semplice e colorata, viva, allegra e funzionale, SuperStars possiede un comparto sonoro di alti livelli, che racchiude in se ogni nota storica che i Fan Sega non possono esimersi dal conoscere.
    Un titolo stilisticamente impeccabile, la cui offerta ludica non è di certo oscurata dalle piccola macchie costituite dai Mini Giochi di minor spessore. Imperdibile per chiunque possegga già l'Occhio Ludico di Studio London, potrebbe benissimo, se considerata l'imminente uscita di Antigrav, essere un buon modo per avvicinarsi a questa promettente periferica (dai costi, fra l'altro, piuttosto contenuti).

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