Recensione Shadow The Hedgehog

La mascotte di casa Sega inciampa nuovamente durante la sua corsa....

Recensione Shadow The Hedgehog
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Hey, "passato troppo ingombrante" a chi?

    E' probabile che esistano dei libri sulla storia del videogioco, su come questo sia nato e si sia, in seguito, sviluppato. E' probabile che questo genere di libri abbiano una copertina sulla quale, in modo tanto scontato quanto pratico, compaiano le sagome di varie icone della storia del videogioco. Così, tra Mario Bross e Lara Croft, tra Solid Snake, Crash Bandicoot e altre creature dai nomi eccessivamente fantasiosi, è probabile che compaia la figura di un animale strano, una specie di porcospino, un riccio, dalle sembianze simil-umane, avvolto in un manto blu... incominciate ad annuire con il capo e lentamente, ma in modo costante, cercate di ricordavi chi è e da dove viene. Ma non riuscite a ricordare quando l'avete visto la prima volta, nè quando sia stata l'ultima. Sembra un po' che Sonic sia sempre stato li, sulla copertina di quel libro ad aspettare che i vostri ricordi d'infanzia vi tirino la manica e vi riportino alla realtà, un po' come capita ripensando ad un certo idraulico Italiano emigrato in Giappone.

    ...e nel futuro c'è spazio per tanti...

    Lasciando da parte poco opportune riflessioni circa il passato SEGA e su quanto sia opportuno rispolverare vecchi miti nella speranza che il mercato risponda positivamente, Shadow the Hedgehog si propone come il seguito "cattivo" di Sonic.
    La storia ci pone nei panni dell'alter ego cattivo del riccio della grande "S", che poco prima di un attacco alieno sulla terra, si ritrova sprovvisto della sua memoria, e nell'icapacità di capire dove si trovi ne, tanto meno, il motivo per il quale è in quel determinato posto. Proprio durante le primissime fasi dell'attacco Shadow viene a conoscenza di Black Doom, il capo delle truppe aliene, che propone un patto: il ritorno della memoria in cambio di sette cristalli: i Chaos Emeralds. Shadow ovviamente è d'accordo e si prepara allo scontro con chiunque si ponga tra lui e i suddetti obbiettivi.
    Dopo il filmato d'introduzione in computer grafica, di discreta fattura, è tempo di prendere il pad in mano e sperare che il gameplay sia più curato della storia, che, giusto per dover di cronaca, si pone su un piano temporale successivo a quella di Sonic Heroes.
    Il gioco si propone come un platform con elementi di natura sparatutto e di guida. Una miscela tanto bizzarra quanto poco sapientemente sviluppata. Manovrare Shadow sarà un'impresa difficile e spesso snervante. Un'imprecisione di fondo caratterizza un po' tutto il gameplay, e Shadow the Hedgehog soffre di un senso di approssimativo incombente durante tutta l'esperienza di gioco. Non solo muoversi, soprattutto sparare sarà un fenomeno più dettato dalla fortuna e dal caso che dall'abilità di chi ha il pad tra le mani. Al momento di fare fuoco è previsto un aiuto automatico per il puntamento (non un lock-on comunque, che in questo caso avrebbe reso l'azione più fluida), ma tale aiuto non può riparare i danni inflitti al gioco dalla gestione della telecamera a dir poco imprecisa. Raccogliere i classici anelli di Sonic può trasformarsi in un incubo videoludico dalla portata non indifferente.
    Discorso diverso per le sequenze veloci, da sempre tipiche della saga, dove il controllo si attesta su livelli accettabili e la sensazione di imprecisione cala leggermente; ad ogni modo l'impressione complessiva è quella di giocare a un gioco semplicemente vecchio. Niente di nuovo e niente di ciò che già c'era è stato affinato e perfezionato in modo sensibile.
    Un aspetto interessante del gameplay (si, uno c'è) è la scelta che Shadow, e con lui il giocatore, si trova a compiere praticamente durante tutta la storia: la guerra in corso pone da una parte le forze terrestri, e dall'altra quelle aliene, e Shadow (qui, appunto la scelta) dovrà schierarsi, di volta in volta, con l'una o l'altra parte. In questo modo la storia e il finale vengono pesantemente influenzati dalle scelte compiute lungo tutto il percorso. Una tale feature, oltre a rendere più vario il gioco in se per se, aumenta esponenzialmente la longevità di un titolo che, in modo abbastanza evidente, non fa degli aspetti tecnici il suo punto di forza.

    ...se riesci a giocare ad occhi chiusi...

    Gli sviluppatori del Sonic Team sono stati in grado di progettare circa venti livelli, nell'attraversamento dei quali, Shadow sarà accompagnato da vari personaggi già famosi agli amanti della serie come, ad esempio, proprio Sonic. La varietà di ambientazione dei livelli è, senza dubbio, degna di nota; discorso diverso per la struttura dei livelli stessi, semplice e spesso ripetitiva.
    E' curioso notare come, in realtà, a cambiare nell'arco dei livelli non sia la struttura in se per se, quanto le texture che li caratterizzano, in altre parole sembrerà di giocare (quasi) sempre allo stesso "quadro" con colori diversi. Parlando dello scenario nel quale è ambientato Shadow the Hedgehog, non si può non di parlare della grafica; sarebbe molto bello poter evitare questo argomento, ma così facendo si potrebbe dare l'impressione che la grafica si attesti nella media. Ed è estremamente necessario chiarire ogni dubbio: tutto ciò che riguarda l'aspetto visivo di STH è piatto, inespressivo, ripetititvo, banale, già visto, obsoleto... vabbè, avete afferrato il concetto.
    Partendo dalle texture e finendo agli effetti e giochi di luce, Shadow sembra essere stato sviluppato in una settimana, e per di più una settimana di diversi anni fa. Qualcuno potrebbe ritenere, con una buona dose di ragione, che il comparto grafico non sia fondamentale in un platform, ma in questo gioco la povertà di tutto ciò che gli occhi del giocatore percepiranno è disarmante. Decisamente eccessiva...
    Discorso molto simile per il sonoro ed i menù: in poche parole, gli standard ormai sono altri.
    E' un vero peccato vedere un personaggio di tale importanza essere protagonista di un gioco simile; alcune buone idee non mancano, come ad esempio il tentativo di unire il genere platform a quello sparatutto, ma se sviluppate in questo modo non fanno altro che essere d'intralcio. Probabilmente sarebbe stato più opportuno optare per un sistema di gioco più "classico" (non che Shadow the Hedgehog voglia essere rivoluzionario), più semplice, ma sviluppato con criterio e oculatezza. L'imprecisione della telecamera (che può essere mossa con la levetta analogica destra) è frustrante, ed è un impedimento notevole al corrento funzionamento dell'ingranaggio di gioco. Circa la pochezza grafica si potrebbe anche chiudere un occhio, ma in un platform, dove precisione e tempismo sono molto importanti, non si può prescindere dall'avere una visione di quel che succede precisa e puntuale, e, quindi, una inquadratura sempre attenta e vigile.
    E' prevista anche una modalità multiplayer a schermo diviso, ma perchè raddoppiare tutto quanto è stato scritto sopra?

    Shadow The Hedgehog Shadow The HedgehogVersione Analizzata PlayStation 2Se siete vecchi fan del riccio di Sega, avete un'idea romantica di quel che era giocare a Sonic e avete paura che questo "mito" possa infrangersi contro qualche muro di un livello mal svilupatto, senza che il sistema di controllo vi renda veramente partecipi di quello che succede, e senza neanche essere premiati con qualche effetto grafico degno di questo nome in seguito all'impatto, allora lasciate perdere Shadow the Hedgehog. Non guardatelo, non rivolgetegli lo sguardo quanto entrate nel vostro negozio di fiducia. E se per caso vi capita sotto mano convincetevi che ancora non siete pronti per lui. Se invece avete lo stomaco forte e pensate di essere in grado di sopportare una versione castrata di Sonic, ponderate in merito all'aquisto, ma solo e soltanto se siete "hardcore fan". Per tutti gli altri, qualora non fosse chiaro già da prima, o non siate a conoscenza dei numeri romani e il non siete in grado di leggere il voto finale, il messaggio è: non comprate Shadow the Hedgehog. Semplicemente, c'è di meglio.

    4.5

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