Recensione Shin Megami Tensei: Digital Devil Saga per PS2

Recensito per voi Digital Devil Saga, spin-off della serie Shin Megami Tensei

Recensione Shin Megami Tensei: Digital Devil Saga per PS2
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  • PS2
  • Shin Megami Tensei: Digital Devil Saga

    Quella di “Shin Megami Tensei” è una serie che vanta oltre cinquanta giochi in Giappone, tra titoli principali e vari spin-off. Pochi però sono quelli approdati in occidente. Solo l’anno scorso è uscito l’ottimo Shin Megami Tensei: Nocturne, terzo episodio del filone principale della serie.
    Quest’anno Atlus, per la gioia di tutti gli amanti dei JRPG, ha portato sul mercato americano questo nuovo spin-off, Digital Devil Saga.

    A world of endless rain

    Junkyard, questo il nome del mondo in cui questo primo episodio di Digital Devil Saga è ambientato, è un luogo tetro ma estremamente affascinante. “A world of endless rain”, un mondo di pioggia senza fine, dove gli abitanti non hanno mai visto la luce del sole e si chiedono di che colore sia il cielo.
    Gli abitanti del Junkyard sono umani che si raggruppano in “tribù”, in perenne lotta gli uni contro gli altri per raggiungere il Nirvana. Quando una tribù viene sconfitta, con l’uccisione del proprio capo, i superstiti hanno il dovere di unirsi alla tribù vincente e seguirne il leader. La tribù che avrà sconfitto tutte le altre avrà il diritto di raggiungere il Nirvana recandosi al tempio del Karma. Quest’ultimo è un enorme struttura posta al centro del Junkyard, intorno alla quale sono dislocate le basi dei vari clan, in genere piccole cittadine di ambientazione urbana.

    Durante una lotta tra due gruppi rivali viene scoperto un grosso artefatto sconosciuto proprio nel luogo della battaglia. Lo strano oggetto esplode improvvisamente in un’infinità di raggi di luce, che attraversano il corpo degli abitanti del Junkyard, trasformandoli in feroci demoni. Questa trasformazione non è perenne: tutti hanno la possibilità di tornare umani e viceversa. Tuttavia, essi sperimentano una strana sensazione, di fame incontrollabile: ben presto si rendono conto che l’unico modo per sopravvivere e placare la nuova voracità è quella di sconfiggere e divorare i propri nemici. All’interno del cratere formatosi dopo l’esplosione dello strano artefatto, Serph, il capo degli Embryon e protagonista di Digital Devil Saga, con alcuni membri della sua tribù scopre una giovane ragazza senza memoria, che non ricorda niente della propria identità. Dopo questo avvenimento, il tempio del Karma convoca tutti i capi delle tribù che popolano il Junkyard e informa loro che l’ascesa al Nirvana sarà possibile solo se si divoreranno a vicenda. I membri della tribù sopravvissuta dovranno poi recarsi al tempio con Sera, questo il nome della misteriosa ragazza.
    Ha inizio così la lotta di Serph e degli Embryon contro le tribù rivali, per conquistare il diritto di ascendere al Nirvana.

    Gameplay

    Digital Devil Saga è un titolo che focalizza il proprio gameplay sul combattimento e l’esplorazione dei dungeon. La storia è lineare e praticamente non esiste esplorazione del mondo esterno. Quasi tutto il gioco è ambientato in dungeon, rappresentati dalle basi delle tribù nemiche.
    Per quanto vasti siano le locazioni, è difficile annoiarsi: esse risultano sempre ben strutturate, con una mappa ben realizzata che si completa man mano che si va avanti e che non permette di perdersi. Completano il tutto una serie di puzzle da risolvere, ben congegnati, non troppo complessi ma che permettono di mantenere viva l’attenzione del giocatore.

    Lo sviluppo dei personaggi avviene attraverso il “Mantra Grid System”: diffusi un po’ in tutto il Junkyard esistono i terminali del mantra, dove i personaggi del proprio party possono scaricare, appunto, i mantra (pagando in macca, la valuta del Junkyard), i quali consentono l’acquisizione di nuove abilità (skill).
    Quando un personaggio attiva un mantra, le abilità collegate ad esso non saranno subito disponibili, ma andranno sbloccate con dei punti abilità (Atma Points), guadagnati sconfiggendo e divorando i nemici in battaglia. Non tutti i mantra però sono disponibili subito: per ottenere quelli più potenti è necessario prima acquisire le skill dei mantra inferiori.
    Ad ogni mantra corrispondono le skill legate agli elementi quali fuoco, vento, elettricità, terra, oltre alle magie di guarigione o a quelle per potenziare le caratteristiche fisiche e magiche.
    Questo sistema permette una grande varietà di personalizzazione dei protagonisti, dato che tutti possono imparare qualsiasi skill. Anche se alcuni personaggi sono predisposti per alcuni elementi, è possibile comunque far imparare loro qualunque tipo di magia di qualsiasi elemento.
    Come aggiunta, a seconda delle abilità che i personaggi possiedono, è possibile utilizzare delle combo proposte in maniera automatica dal gioco.
    Di particolare rilievo sono le skill “hunting”. Queste sono particolari abilità che consentono di divorare i nemici in battaglia. Quando un nemico è spaventato (perché ad esempio in combattimento abbiamo sfruttato un suo punto debole), diventa facile divorarlo ed ottenere una grande quantità di punti Atma.
    Come conseguenza di questo sistema, un personaggio che avrà sviluppato caratteristiche legate ad un elemento, acquisirà una resistenza nei confronti delle magie di questo elemento, ma sarà debole alle magie relative a quello opposto.

    I combattimenti sono casuali e davvero molto frequenti, ma per fortuna il sistema bellico è proprio il punto forte del gioco.
    Come da tradizione il combattimento è basato sui turni, ma con alcune caratteristiche che lo rendono particolare: è fondamentale sfruttare i punti deboli degli avversari per vincere, e cercare di non esporre i propri. In pratica, quando si mette a segno un colpo critico, oppure si colpisce il nemico con una magia per cui soffre di debolezza, si guadagna mezzo turno. Se invece il nemico ha la capacità di annullare o respingere i nostri attacchi i turni vanno persi. Ovviamente questo vale anche per i nemici della CPU nei confronti del giocatore.
    Di conseguenza, si può essere sconfitti anche da un nemico molto più debole se questo riesce a sfruttare le debolezze dei personaggi del giocatore. Viceversa, anche un boss molto forte può essere battuto facilmente se si hanno a disposizione le magie per annullare i suoi attacchi e per sfruttare le sue debolezze.
    E’ anche possibile decidere di combattere sottoforma di demoni o di umani.
    Questo sistema obbliga il giocatore a sviluppare una certa strategia nell’affrontare i combattimenti e risulta sempre divertente. Di conseguenza, viene penalizzato il power-leveling, perché è la capacità di sfruttare le debolezze dei nemici che viene premiata, consentendo di affrontare gli scontri meno difficoltà.

    Tecnica

    Digital Devil Saga fa uso del cell-shading per i personaggi, similarmente a Nocturne, ed il design dei demoni e dei protagonisti è affidato come al solito a Kazuma Kaneko, direttore creativo di Atlus Japan. Tecnicamente non siamo su livelli altissimi, ma lo stile molto personale e la realizzazione degli ambienti, con un misto tra tecnologia e misticismo, lo rendono davvero apprezzabile e bello da vedere. La splendida colonna sonora completa l’opera, presentando musiche rock (con forte uso della chitarra) per i combattimenti, e toni decisamente più d’atmosfera per le varie sezioni di esplorazione.
    L’unione di una colonna sonora di alto livello e di uno stile grafico ricercato, rendono Digital Devil Saga un ottimo titolo dal punto di vista artistico, più che puramente tecnico.

    Digital Devil Saga: Avatar Tuner Digital Devil Saga: Avatar TunerVersione Analizzata PlayStation 2Digital Devil Saga richiede circa 20-30 ore per essere portato a termine. Non è cortissimo, ma non raggiunge la lunghezza di altri titoli dello stesso genere. Questo perché gli sviluppatori hanno optato per una suddivisione in due capitoli della storia. Il secondo episodio è già disponibile in Giappone ed uscirà in autunno negli Stati Uniti, ed è una diretta continuazione delle vicende narrate in questo episodio. In effetti, terminando il gioco rimangono molti dubbi sulla trama, che viene svelata a piccole dosi nelle cut-scenes tra una fase di esplorazione e l’altra. Dubbi che saranno certamente svelati nel prossimo episodio, ma che lasciano un po’ l’amaro in bocca, dato che la storia è molto interessante e invoglia il giocatore a conoscere di più sul Junkyard e sui personaggi che lo abitano. In definitiva si tratta di un ottimo titolo. Consigliato a chi ama il genere e le ambientazioni futuristico/dark, e che non si fa spaventare dai troppi combattimenti casuali e dalla possibilità di rimanere delusi dal fatto che la trama non si concluderà fino all’uscita del seguito.

    8

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