Recensione Shining Force: Resurrection of the Dark Dragon

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Recensione  Shining Force: Resurrection of the Dark Dragon
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  • Gba
  • C'è del nuovo all'orizzonte...

    ... anche se in realtà si tratta di qualcosa di vecchio. Shining Force infatti non è altro che il remake di un famoso rpg strategico uscito anni or sono sul Megadrive. Nel gioco, il vostro prode eroe, dovrà reclutare una potente squadra per riuscire a sconfiggere il malvagio esercito di Runefaust ed impedire la rinascita del Drago Oscuro.
    Il GBA si conferma come sempre la più grande base di rilancio per porting e remake, vediamo se, dopo Shining Soul, la Sega è riuscita a rendere giustizia anche a questo famoso gioco.

    Il nostro esercito

    Come detto poco fa, il gioco altro non è che un rpg strategico a turni, sulla falsa riga di FFTA e Tactics Ogre; a differenza di questi due giochi però a farla da padrone sarà la strategia piuttosto la crescita di livello. A differenza del titolo Square-Enix, invece di avere un massimo di 5 membri da mandare in battaglia, ne avremo un massimo di ben 12, inoltre, a differenza di FFTA (gioco che naturalmente userò come termine di paragone più volte) i personaggi che comporranno la nostra squadra, saranno strettamente suddivisi in classi e razze e sarà quindi in base al nostro modo di giocare che sceglieremo chi mandare in campo.

    La forza della semplicità

    Il gioco è molto semplice, non in termini di difficoltà, ma in termini di struttura in generale. Ogni cosa nel gioco viene gestita in maniera molto semplice, ad una prima occhiata quasi spartana.
    La grafica per prima cosa, che a prima vista potrebbe apparire troppo di base, riesce in realtà a fare il suo dovere, dando una chiara idea sia degli scenari di battaglia, sia dell'aspetto dei vari personaggi.
    I dialoghi, ai quali ogni tanto ci verrà semplicemente chiesto di rispondere con un sì o un no, riescono comunque a dare una chiara idea sia dell'evolversi della vicenda, sia del carattere dei personaggi; capiterà infatti di scegliere un personaggio da mandare in battaglia basandosi anche sulla simpatia che suscita.
    Il reparto sonoro purtroppo non riesce bene a rendere, infatti, sebbene le musiche appaiono orecchiabili, sono fin troppo ripetitive.

    Avanza e attacca

    Questa è sostanzialmente la struttura principale delle battaglie. I personaggi, sia alleati che nemici, si muoveranno in base alla loro velocità, fino a che ogni personaggio non si sarà mosso e si passerà al turno successivo. La scelta delle azioni da compiere è estremamente ristretta; con guerrieri ed arcieri potremo semplicemente attaccare o usare gli oggetti, con i maghi ed i chierici avremo anche la possibilità di usare incantesimi, anche se la scarsa quantità di MP induce ad una gran parsimonia di magie.
    Non potremo scegliere noi gli incantesimi, nè tantomeno mutare classe o tipologie d'attacco. In questo gioco, eccezion fatta per la decisione dei membri da mandare in campo, non vi sarà alcuna strategia pre-battaglia.

    Attenti alle spalle

    Questa gestione quasi troppo semplicistica delle battaglie potrebbe far apparire il gioco troppo facile in un primo momento, dando l'impressione di un titolo in cui tutto ciò da fare è mandare in avanti le truppe ed attaccare. Da principio potrebbe essere così, ma andando avanti, le vostre condizioni di battaglia sfaroveli e la lenta crescita di livello, vi metteranno nella condizione di dover pianificare ogni singola mossa. Al minimo errore, la vostra unità verra uccisa e non potrete riportarla in vita prima della fine della battaglia. Gli avversari inoltre, sfruttando una buona IA, cercheranno di colpire sempre il vostro alleato più debole o, soprattutto, il vostro protagonista, la cui morte prematura decreta la fine dell'incontro.

    Sempre di più

    Sebbene la crescita di livello sia lenta e poco incisiva nelle caratteristiche dei personaggi (si parla di attributi che crescono di 1 o 2 punti ad ogni livello), la sensazione di potenza viene resa dall'espandersi del nostro esercito. Infatti, basteranno poche battaglie per far si che il nostro esercito possa annoverare ben più di 12 membri, per cui saremo costretti a compiere delle scelte su chi sia più adatto a scendere in campo.
    La cosa più divertente è che ogni volta che incontreremo un nuovo personaggio importante (riconoscibile dal fatto che nelle finestre di dialogo appaiono i loro volti) saremo sempre a sperare che si unisca al nostro gruppo.
    Alcuni personaggi poi non sono parte della trama ed andranno ingaggiati in determinati modi, rischiando a volte di perdere qualche nuovo soldato.

    Splendente ma con qualche ombra

    Purtroppo il gioco presenta qualche piccolo difetto che a lungo andare potrebbe rivelarsi fatale. Il fatto per esempio che non ci sia alcun tipo di strategia pre-battaglia, potrebbe far apparire la componente strategica quasi nulla, anche perché, sebbene gli ampi campi di battaglia presentino montagna, radure e foreste che possono rallentare il passo o dare qualche forma di difesa, alla fine si tratta solamente di andare avanti ed attaccare.
    Questa forma di gioco così semplicistica potrebbe far storcere il naso a coloro i quali ricercano molta più profondità da un RPG strategico.
    Inoltre la trama, sebbene abbastanza interessante, rende il gioco estremamente lineare.
    Peraltro il fatto che non esistano battaglie casuali, porta il giocatore a non rischiare le battaglie importanti mandando in campo personaggi nuovi e di basso livello, fossilizzando quindi il giocatore sulla squadra di partenza.

    Commento

    Un gioco che come detto pocansi fa della semplicità il suo punto di forza. Purtroppo l'estrema semplicità alla fine si rivela anche una debolezza, privando il gioco di quella complessità e di quelle strutture necessarie a dare una componente più strategica e ragionata al titolo.
    Consigliato a coloro i quali cercano un gioco immediato senza doversi perdere in fronzoli o altre fasi organizzative.

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