Recensione Silent Hunter 4: Wolves of the pacific U-boat Missions

Non c'è pace in fondo al mare...

Recensione Silent Hunter 4: Wolves of the pacific U-boat Missions
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  • Siluro numero 3.... fuoco!

    Silent Hunter 4 (“cacciatore silenzioso”), uscito all'inizio del 2007, riscosse un certo successo per essere un titolo sostanzialmente simulativo: l'accurata riproduzione dell'attività dei sottomarini in guerra, il fascino intramontabile della 2a guerra mondiale posta però in una cornice poco sfruttata e un ottimo motore grafico hanno contribuito a confermare le qualità della serie nel suo ultimo capitolo. Anche così, tuttavia, lo sviluppo di un'espansione non era scontato: i vari episodi hanno sempre goduto di un ampio ventaglio di mod amatoriali ma non di aggiunte ufficiali; questo U-Boat Missions è quindi una sorpresa, tanto più piacevole in quanto non risulta un semplice “mission pack”, comprendente solo nuove missioni da giocare nello stesso modo del titolo base, ma una vera espansione del titolo originale con aggiunte molto significative.

    Direzione: Nord-nord-est

    Silent Hunter 4 merita in pieno la qualifica di simulazione: nonostante abbia un'impronta più arcade rispetto agli episodi precedenti, guidare il sottomarino rimane comunque un'impresa impegnativa dove l'approssimazione porta solo al disastro. Data la sua complessità (parliamo di uno di quei giochi con il libretto d'istruzioni che sembra un'enciclopedia) coloro che approcciano la serie per la prima volta farebbero bene a leggere la recensione del primo SH4 pubblicata un anno fa qui su pceye; vale comunque la pena, per non spaventare i neofiti, di ricordare come vi siano numerose opzioni capaci di semplificare notevolmente la guida del mezzo rendendo il gioco -se non proprio arcade- perlomeno affrontabile anche da chi preferisce gli approcci immediati.
    In U-Boat Missions il gameplay non è stato tanto “modificato” quanto espanso sia nei mezzi e nelle locazioni (materiale base di ogni espansione) sia nelle modalità di approccio alle missioni; per i primi si cita l'immancabile campagna extra, per i secondi la possibilità di accedere alle “risorse strategiche”, intese sia come mezzi aerei che come navi di supporto. La storia principale si basa sulla (poco nota, come ammettono tranquillamente gli sviluppatori) campagna sottomarina tedesca nell'oceano indiano: un settore della guerra decisamente poco conosciuto che permetterà quindi di affrontare nuove battaglie, esplorare nuovi territori tra cui ovviamente le basi navali tedesche e, soprattutto (elemento assai desiderato dalla comunità di appassionati), tornare finalmente a impersonare l'asse e i relativi sottomarini. La scelta del contesto, tra l'altro, ha permesso di sviluppare gradualmente la difficoltà delle missioni: se all'inizio (1943) la situazione sarà relativamente tranquilla verso la fine dei giochi, un paio d'anni dopo, sopravvivere allo strapotere americano nell'oceano Pacifico sarà assai più arduo, non solo in termine di nemici ma anche di alleati a disposizione. La principale innovazione nel gameplay infatti è la possibilità per il giocatore di invocare l'appoggio di altri mezzi (aviazione e/o marina) permettendo una più veloce individuazione dei bersagli o la distruzione di convogli nemici altrimenti difficilissimi da affondare. Gli aiuti offerti al giocatore varieranno a seconda del suo rango: agli inizi dal comando non ci si potrà aspettare molto più di qualche aereo da ricognizione (utilissimi, dato che comunicheranno direttamente al giocatore la posizione di ogni nemico intravisto) mentre l'appoggio dei gruppi d'assalto avverrà solo più avanti, una volta dimostrata la propria abilità; naturalmente, anche da veterani non sarà mai consigliabile invocare inutilmente o in modo incauto l'appoggio dei mezzi pena la possibilità, remota ma non troppo, di vedersi negato l'aiuto proprio nel momento peggiore. Questa innovazione si integra perfettamente con l'ambiente di questa espansione, nettamente più vivo e abitato da amici e nemici: le battaglie navali in grande stile saranno più frequenti, e più soddisfacenti; affrontare convogli nemici agendo come parte di un gruppo d'assalto richiederà impegno e coordinazione, ma con risultati davvero grandiosi. E' un vero peccato, purtroppo, che la nuova modalità non sia stata integrata nella precedente campagna americana: tuttavia, usando le parole degli stessi sviluppatori “la comunità dei modder non avrà problemi a colmare questa lacuna”.
    SH4: U-Boat Missions prevede anche altre innovazioni, seppur non paragonabili per importanza alle risorse strategiche; in particolare, si conta una nuova mappa di navigazione (non troppo dissimile da quella originale, ad onor del vero), un sistema di upgrade modificato e la presenza, tra i membri della ciurma, di personaggi storici dotati di particolari capacità. Modifiche interessanti, anche se fanno solo da contorno; più intriganti invece i nuovi mezzi messi a disposizione, tra cui naturalmente i migliori sottomarini tedeschi. Poco da commentare, invece, per la modalità multiplayer rimasta sostanzialmente uguale al titolo base.

    Cielo, mare, pezzi di ferro

    Alla sua uscita, il lato tecnico di Silent Hunter 4 fu unanimamente apprezzato: certo, molti degli elogi erano dovuti al suo presentare una grafica 3D più che dignitosa dove molte simulazioni, in genere, si accontentano di sfruttare motori grafici mediocri ben consci che l'appassionato tipo è attratto dal gameplay realistico e non dai poligoni; anche così, SH4 non sfigurava troppo di fronte ai giochi contemporanei. Passato un anno, purtroppo, e senza che questa espansione abbia migliorato in alcun modo la grafica (rispetto all'ultima versione di SH4) il giudizio è assai meno favorevole: al giorno d'oggi, con la potenza delle nuove cpu e gpu, quanto offerto da U-Boat Missions è insufficiente considerando che, sullo schermo, oltre ai sottomarini, alle navi e agli aerei c'è prevalentemente solo cielo e mare. I modelli poligonali dei mezzi erano e rimangono buoni, con buona definizione e abbondanza di particolari: pesa solo l'impossibilità di selezionare l'antialiasing, sicuramente applicabile dalle schede grafiche (anche di fascia media) moderne e di cui si sente fortemente la mancanza anche a risoluzioni medie come 1152*864. A non essere più convincenti sono il cielo e il mare ì i quali, a fronte di quanto offerto da altri titoli negli ultimi 12 mesi, appaiono scialbi e poco credibili; peggio ancora per gli effetti di trasparenza dell'acqua o gli spruzzi dei modelli navali in movimento, che appaiono quasi abbozzati, o i cambi di luce “in tempo reale” col proseguire della giornata. Nulla è cambiato da SH4, la grafica in sé non è peggiorata; solo, in questa espansione una ritoccatina alla grafica, in particolare quella del cielo e dell'acqua (che tanta parte prendono nello schermo), sarebbe stato più che benvenuto. Intoccato anche il reparto audio: buono era, buono è rimasto sia nelle poche parti parlate sia nella musica o negli effetti sonori. Un appunto va però fatto sulla lingua usata: la confezione afferma esplicitamente “Gioco e manuale in Italiano” ma dopo l'installazione le nuove missioni appaiono comunque in inglese; è possibile che ciò sia dovuto all'installazione di U-Boat su una versione inglese di SH4, tuttavia questo problema è stato segnalato anche da altri (e sul cd, tra 4 lingue possibili, mancava il manuale elettronico Italiano).
    Un ultimo commento infine sulla longevità e sul valore di questa espansione: le nuove missioni, ben curate, garantiscono assieme all'ambientazione “tedesca” molte ore di gioco; l'introduzione dei mezzi di supporto poi (specie se la comunità dei mod li porterà anche nella campagna americana) offre ulteriori motivi per tornare a pilotare i sottomarini. Considerando, comunque, che il prezzo proposto poi non è “pieno” ma un più abbordabile 20€, l'acquisto di U-Boat Missions (per chi ha gradito il primo SH4) è sicuramente da considerare con attenzione.

    Silent Hunter 4: Wolves of the pacific U-boat Missions Silent Hunter 4: Wolves of the pacific U-boat MissionsVersione Analizzata PCCome espansione, U-Boat Missions si presenta davvero bene: non offre unicamente un gruppo di aggiunte poco significative tipiche ma vere innovazioni di buon spessore, capaci di interessare con forza tutti quelli che hanno gradito Silent Hunter 4. Queste, e il prezzo decisamente ragionevole, rendono il tutto imperdibile per i veri appassionati del titolo base e un'opzione da considerare anche per chi lo ha semplicemente gradito pur non rimanendone convinto al 100%; per tutti gli altri, e soprattutto chi non gradisce le simulazioni e il loro grado di complessità, SH4 con o senza espansione rimane purtroppo un titolo atipico da trattare con un minimo di diffidenza iniziale.

    7.5

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