Recensione Sims 2 Island

Vita da Sim sull'isola deserta...

Recensione Sims 2 Island
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  • PS2
  • L’ ibrido tra Robinson Crusoe e L’isola del tesoro?

    Non volevamo fare nient’altro che una festa sul nostro yacht privato, un week-end tra amici, in totale tranquillità e confidenza. Purtroppo, è successo l’impensabile: una tempesta ha agitato l’oceano e ci ha sbalzati dall’imbarcazione, spargendoci su un piccolo arcipelago tropicale composto da tre piccole isole. E così, come nel miglior romanzo di Daniel Defoe, mi ritrovo nel più totale abbandono. Cercherò i miei compagni, ma per prima cosa devo pensare a sopravvivere, a procurarmi del cibo, a costruirmi un giaciglio che mi ripari da queste dannate piogge torrenziali. La spiaggia è a mia disposizione, i pesci sembrano farsi beffe di me passandomi accanto senza che io riesca a pescarli. Ho fame, non posso stare qui in eterno. Devo ritrovare i miei amici e, soprattutto, devo riuscire a tornare a casa.

    L’equipaggio dei naufraghi

    Il precedente paragrafo riassume, in poche righe, i concetti su cui si muove il nuovo capitolo del più famoso titolo Maxis. Avviato il gioco, la schermata principale ci permetterà di realizzare - come sempre - il nostro alter ego virtuale, scegliendo liberamente se dargli degli amici o meno. Il primo elemento che un fan della saga noterà sarà la limitatezza delle possibilità di personalizzazione del personaggio: abiti e pettinature sono poco numerosi, ed anche le opzioni di modifica dell’aspetto fisico non sono quante ci si aspetterebbe da un normale The Sims. La grafica si mostra fin da subito cartonesca, ancor più che nelle normali versioni base su PC del titolo, e qualsiasi videogiocatore noterà spigoli e difetti dei modelli poligonali. Nonostante ciò, gli stimoli offerti all’utente scendono immediatamente in campo: ancor prima del nome e dell’aspetto fisico, infatti, assegneremo al nostro futuro naufrago uno dei diversi mestieri selezionabili, fattore che influenzerà punteggi come le capacità fisiche, quelle intellettuali, meccaniche, culinarie e via dicendo. Un ranger, ad esempio, otterrà un bonus sui punti fisico, mentre un insegnante avrà un maggior numero di punti intelligenza. Completata la creazione del Sim - impostando anche il livello di estroversione, di giocosità, simpatia e via dicendo - Castaway permette al giocatore di realizzare altri personaggi, che accompagneranno il protagonista durante il suo avventuroso naufragio.
    Completato il cast, un video realizzato con un susseguirsi di immagini fisse mostra i momenti della terribile tempesta, che costringe i nostri beniamini all’inizialmente solitaria deriva.

    Da solo su un’isola deserta

    Ripresi i sensi, il nostro Sim si ritroverà da solo, con i suoi abiti ancora intatti, su una spiaggia paradisiaca ed apparentemente deserta. L’help di gioco viene immediatamente in aiuto all’utente, insegnandogli al meglio come sfruttare controlli e menù per sopravvivere ed esplorare l’ambientazione e quali obiettivi conseguire per proseguire al meglio l’avventura. Inizialmente, avremo a disposizione unicamente un rotolo di carta igienica infinito - che consentirà al Sim di fare i suoi bisogni - un coltellino a serramanico ed un pagliericcio che fungerà da giaciglio improvvisato. Dopo il breve training, dovremo far fronte ai primi bisogni del nostro Sim, che aumenteranno mano a mano che si procederà nel gioco: se nelle prime schermate dovremo ovviare solo al bisogno di nutrirci e di dormire, successivamente dovremmo preoccuparci di socializzare, divertirci, lavarci e vivere nel confort.
    Il piccolo coltellino a nostra disposizione ci consentirà di interagire subito con l’ambientazione, tagliando ad esempio bambù, foglie di banano ed erba. Raccolto un numero sufficiente di risorse, premendo il tasto Start l’utente avrà accesso al menù dei progetti, che costituisce il vero cuore del gioco: attraverso questa schermata, infatti, potremo scegliere come riutilizzare i materiali raccolti, producendo baracche rudimentali per poter dormire agevolmente anche durante le notti di pioggia, o nuovi utensili come canne da pesca, falò, lance ed asce per tagliare il legno. E questo è, a tutti gli effetti, il fulcro di Castaway: non soltanto sopravvivere su un’isola deserta, ma procurandosi, con le poche risorse a disposizione offerte dall’isola, una quotidianità quasi normale, con letti e rudimentali addobbi per le nostre baracche, lampadari e divani.
    A dire il vero, il tasto Start non cela solamente la schermata dei progetti: attraverso la pressione di quest’ultimo, potremo accedere anche alla schermata di creazione di nuovi abiti naturalistici per il nostro Sim. Purtroppo la permanenza dei naufraghi sull’isola, infatti - oltre alla smisurata e selvaggia crescita di capelli e barba - provocherà il costante deteriorarsi degli indumenti selezionati durante la creazione del personaggio, fatta eccezione per copricapo, ciondoli e polsini. Se dunque i vecchi jeans con cui avete iniziato la vostra avventura sono consunti e sudici, perché non sostituirli con un bel pantalone di foglie di banano intrecciate, oppure con un suggestivo gonnellino di rattan? Le risorse offerte al giocatore, in quanto a materiali, cibi, tessuti e progetti da sviluppare, sono vaste e stimolanti, straordinariamente varie e fantasiose. Non vi ritroverete mai annoiati dal gioco, per il semplice motivo che scoprirete sempre qualcosa di nuovo da inventare e che, per costruirlo, dovete subito mettervi alla ricerca dei materiali necessari.

    L’arcipelago sperduto

    Per fare ulteriormente perno sull’effettivo punto di forza del titolo - la vastità delle possibilità d’azione offerte all’utente - Maxis non limita l’esperienza ludica ad un’unica, semplice ambientazione: costruendo i mezzi di locomozione necessari - come canoe, zattere e catamarani - il nostro Sim potrà spostarsi in tre diverse isole, una più vasta dell’altra, dove potrà anche rintracciare i suoi vecchi compagni d’equipaggio. Tutte e tre le isole sono suddivise in differenti aree, alle quali si accede raggiungendo un’icona indicativa ubicata ai margini delle ambientazioni; inoltre, per evitare che il videogiocatore si tedi eccessivamente nel continuo avanti e indietro da un angolo all’altro dell’isola, gli sviluppatori hanno inserito una mappa interattiva facilmente utilizzabile. Attraverso quest’ultima, senza dispendi inutili di tempo e di energia, potremo spostarci in un batter d’occhio nella direzione desiderata, spendendo l’ammontare di ore indicato sulla schermata: le ambientazioni sono così varie e così lontane le une dalle altre che spesso il vostro alter-ego impiegherà quasi trenta ore virtuali per raggiungere la destinazione indicata. Nonostante ciò, l’idea è buona ed alleggerisce notevolmente l’esperienza di gioco, dal momento che - avanzando attraverso la mappa - i bisogni del personaggio rimangono praticamente immutati, qualsiasi sia la distanza percorsa.
    Una volta ritrovati i vostri amici, la giocabilità del titolo si allarga a nuove possibilità: potremo infatti decidere di far entrare dei membri del gruppo nella nostra tribù, mettendo a loro disposizione le nostre risorse e - dopo aver creato un tiki domestico innanzi ad un falò - assegnando al nuovo arrivato una determinata mansione, come andare tutti i giorni a pesca, alla ricerca di frutti o di risorse, per poi tornare alla base con il cibo o i materiali procurati. Una volta entrato a far parte della tribù, inoltre, un Sim diviene totalmente controllabile dall’utente ma solo quando quest’ultimo si trova nella medesima ambientazione del personaggio attualmente controllato. Questo sistema, a dire il vero, risulta quanto mai scomodo ed inefficace: spesso vi ritroverete a voler selezionare un altro personaggio della tribù mandando a riposare quello selezionato, ma non potrete farlo finché non scoprirete - con un vero e proprio colpo di fortuna, vista la mancanza di indicazioni a riguardo - in che ambientazione si trova. Anche il sistema degli incarichi presenta qualche falla, e molto frequentemente qualche membro della vostra tribù, in maniera del tutto inspiegabile, non svolgerà il suo lavoro giornaliero.
    Un aspetto trattato con sufficienza è quello dei rapporti sociali tra i diversi Sim: le affinità dei personaggi sono gestite male ed appaiono praticamente inutili (non è raro che un naufrago con cui avete un rapporto pari a 100 e che ama le vostre caratteristiche fisiche si rifiuti addirittura di abbracciarvi), forse per il semplice fatto che gli sviluppatori intendevano concentrare il titolo più sulla sopravvivenza che non sulla socializzazione. Ad ogni modo, innanzi all’immediatezza ed al contempo la casualità a cui i rapporti umani dei Sim sono abbandonati, questo aspetto potrebbe costituire motivo di frustrazione per i fan della saga.

    Quando un paradiso tropicale può parere un inferno

    Se il sistema di gioco innovativo ed ironico - godibile nonostante la straordinaria lentezza di caricamento delle schermate principali che qualche volta possono irritare l’utente - costituisce il punto di forza di Castaway, l’altra faccia della medaglia è senz’altro costituita dall’aspetto estetico del titolo: la grafica, infatti, si attesta a livelli inaccettabili, con modelli poligonali poveri e spigolosi e textures piatte, anonime. Come se tutta questa pochezza già non fosse abbastanza, la telecamera libera - che il giocatore può gestire con lo stick destro - è un vero e proprio pugno in un occhio: le trasparenze delle superfici, infatti, non sempre vengono gestite al meglio dal sistema di gioco, al punto che fin troppo spesso - con un richiamo ai vecchi videogame della gloriosa PSONe - la visuale andrà a penetrare le rocce o le parete, mostrandocene l’ interno vuoto con un effetto a dir poco agghiacciante.
    Diverso è invece il discorso per quanto riguarda il profilo sonoro di Castaway, che con toni sbarazzini e tropicali si mostra sempre piacevolissimo ed azzeccato, sposando il clima d’ironia e leggerezza che pervade ogni singola schermata, dai movimenti dei personaggi alle descrizioni dei cibi raccolti, fino al rintracciare misteriosi geroglifici e fantomatiche mappe del tesoro.

    Sims 2 Island Sims 2 IslandVersione Analizzata PlayStation 2The Sims 2: Castaway è un concentrato di buone idee sposate ad una pochezza grafica disarmante. Se il sistema di gioco risulta divertente ed innovativo, la lunghezza dei caricamenti e la loro costante presenza rendono l’esperienza ludica lenta e frammentaria. Nonostante ciò, la giocabilità riesce comunque a colpire nel segno, divertendo e stimolando l’utente per la sua assoluta originalità. Buono è anche il discorso da farsi per la longevità, spalleggiata dalla mole infinita di progetti sviluppabili raccogliendo i materiali ed i cibi offerti dall’isola, mentre la vera croce è costituita dall’aspetto grafico delle scene di gioco: a menù ben organizzati e divertenti si contrappone una trascuratezza estetica innegabile e tremenda soprattutto per la gestione della telecamera. Per questo motivo, Castaway è un titolo che offre un’esperienza di gioco divertente ed abbastanza piacevole, gravemente penalizzato da una grafica mediocre che, nei casi più eclatanti, rimanda a titoli della prima generazione videoludica in tre dimensioni.

    6

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