Recensione Sly Racoon

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Recensione Sly Racoon
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Sly Racoon: Poesia d’autore

Aureo riflesso di una verga uncinata, guida il tuo passo felpato e veloce, sui tetti vergini di gente ignara. Un’ombra si aggiunge alle note soffuse di questa notte che, melodiose, si innalzano alla pallida luna. Piena sfavilla nel cielo come gli occhi bluastri di un vivace e spavaldo gentil ladro. A caccia di tesori egli però non è, bensì, restituire l’onore di una famiglia a cui prematuramente strappato fu. Coadiuvato da vecchie amicizie, audace prepara la via alla rivendicazione dell’onor ferito. Potrà la storia rievocare sopiti ricordi felici? Al giocatore l’arduo giudizio…

Inprinting

Sbucando dal cilindro dei Sucker Punch questa produzione in casa Sony ha tutte le carte in regola per divenire il pezzo forte dello spettacolo pirotecnico preparato per quest’anno 2003. L’audace scelta dello stile cartoonesco in cel-shading rende l’esperienza di gioco una delle più piacevoli di questo tipo, immergendo il fruitore dell’opera direttamente nei panni del carismatico protagonista scelto per questa simpaticissima avventura. L’animazione del personaggio principale lascia a bocca aperta per la peculiarità dei dettagli. E’ un piacere veder volteggiare in aria un agilissimo procione vestito da garzone di bottega francese degli anni ’30. Vederlo girare di scatto al rumore sussurrato di un grillo notturno, appiattirsi d’un guizzo con sguardo guardingo, grattarsi la zampa con movimento convulso, l’oscillare elegante delle orecchie in una corsa felpata, notare la coda agitarsi con grazia, tenere le articolazioni flesse sotto un dislivello, rizzarsi d’istinto per mantenere l’equilibrio sul bordo di un precipizio, appropinquarsi surfista per scivolare su viscido piano, prillare in moviola osservando ogni singolo frame in peculiarità proprie di un eccellente lavoro: sono tutte dimostrazioni evidenti della cura insita nell’ottima progettazione.

Metal-Bandicoot-Racoon?

Il prodotto si propone come un classico platform nei pedissequi canoni che la categoria comporta. Tuttavia non scade mai nel banale, anzi stupisce per alcuni tocchi di classe, anche se certi aspetti risulteranno trafugati da illustri predecessori, tra i quali l’immarcescibile Crash Bandicoot: i mini giochi presenti come stage e disseminati tra un livello e l’altro o le sezioni a corsa verso il giocatore ne riesumano il piacevole ricordo. Anche simpatiche citazioni del capolavoro kojimiano tinteggia il già gradevole background di simbolici riferimenti: la video-comunicazione con l’amico “tarta-einstein” ne è un palese cenno, così come la botte da usare come nascondiglio (a questo proposito il sonoro è stato scelto egregiamente come supporto all’approccio furtivo). La natura Hide-working del protagonista sembra voler sfruttare la moda dello stealth-game, il quale rimane comunque etereo in quanto l’azione ci concentrerà sull’abilità proprie di questa categoria, non sul procedere senza esser notati… anche se risulterà decisamente utile in alcune circostanze e determinante in altre. La struttura dei livelli è ben congegnata e l’implemento di abilità segrete disseminate in cassaforti scassinabili, a patto di recuperare un numero preordinato di indizi racchiusi in improbabili bottiglie di vetro, aumentano esponenzialmente la longevità. Il comparto grafico denota stile oltre che funzionalità, implementato di effetti quali shadow-mapping e leggero motion-blur: il primo dinamico solo in alcuni frangenti (come un lampadario ondeggiante che riflette le ombre sia sull’ambiente che sul corpo di Sly) il secondo onnipresente, rendono all’occhio quella parte che gli spetta di diritto e che risulta essere veramente gradevole, sia con le scelte cromatiche, tinte pastello, che come qualità di pregevoli texture usate. A essere pignoli troverete un leggero aliasing e una telecamera raramente ostica e, altresì, rari rallentamenti dell’engine che gestisce il tutto… ma sono difetti totalmente trascurabili di fronte all’arte mediante la quale tutti gli elementi sono ottimizzati.

Backgrounds

La storia si dipinge a tratti di rosa (il commissario che vi da la caccia è una simpatica volpina… che ci sia del tenero?) a tratti di noir, esprimendo in ogni episodio, cinque in tutto, un distinto stile architettonico adeguato all’abilità d’implemento resa dal parziale recupero del famigerato thievius racoonus: il manuale del giovane ladro procione. Esso è stato disseminato ai quattro angoli del globo, (cinque direi) dai rispettivi artefici della vostra sfortunata infanzia. Strappato all’affetto della vostra famiglia e derubato del tesoro trasmessovi dai vostri cari avi (no… non era un anello), crescete sano e forte in un orfanotrofio, programmando insieme ai vostri neo-intimi amici (una tartaruga col cervello di einstein e un maiale dal cuore d’oro) la vendetta e la pulizia dell’onta subita sull’onore della vostra stirpe: di ladri gentil’procioni appunto.
Con la scaltrezza di Lupin e l’audacia di Snake vi imbarcate nell’impresa di recuperare l’agognata reliquia.
Dipinto il background si dipana l’avventura. Arrivati con la vostra banda, sul luogo in cui si sospetta risieda uno dei vostri boia d’infanzia, ci si destreggia attraverso dei portali che condurranno a sezioni in cui lo scopo principale sarà recuperare chiavi, atte a sbloccare curiosi lucchetti, che vi permetteranno di proseguire sino all’incontro col malcapitato cattivone di turno (sovente giustificato da traumi d’infanzia… proprio come voi… nei panni di Sly ovviamente) e una volta sconfitto recuperare una parte del prezioso libro.
Le abilità implementate grazie al ritrovamento dell’intonso manuale doneranno al gioco un aspetto lievemente RPG, gratificando le fatiche del giocatore con la presenza di un personaggio dinamico. Infatti col proseguire dell’avventura cresceranno le difficoltà, ma anche le abilità per affrontarle

Conclusioni

Un platform vive all’ombra di un idraulico… questa massima lascia comunque spazio a eccellenti variazioni sul tema. Sly Racoon si colloca come un must per gli amanti del genere (c’è qualcuno a cui non piace?). Difficilmente si storcerà il naso giocando a fondo questo prodotto. Sony lancia la soluzione del cel-shading nel migliore dei modi confezionando un procreato completo e gratificante. Non vi pentirete dell’acquisto, anzi ne sarete pienamente soddisfatti. Qualche purista della performance analyzer potrà trovare vari difettucci qua e là, ma che, come detto sopra, risulteranno banali dinanzi all’alta giocabilità e godibilità del prodotto.
Dopo Ratchet & Clank ecco disponibile per Voi un’altra perla di rara bellezza che davvero sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire. Forse risulterà offensivo per la lega animalista contro lo sfruttamento dell’immagine del procione… ma per gli altri: Assolutamente da provare!

Un ragalo a tutti i Fan, speriamo gradito.

Silenzio dona il buio agli ignari,
fatti di ieri e di domani.
Lascia suvvia che ti rammenti,
vacui ricordi e forti lamenti.
Y era il punto dove iniziare,
o la domanda intercalare….


Racconta la notte timida brezza,
all’aureo riflesso di verga uncinata,
Agile figura balza sui tetti,
sussurra veloce i passi interrotti,
Con scaltra furbizia raggira i bifolchi,
con rapido gesto segna il passaggio,
Canta l’amico al codec di Sly,
“rompi la breccia vai via dai guai”,
Oltre la cassa c’è la sostanza,
di segreti nascosti in tempi remoti,
Ovvia la sorte che in lontananza,
miete con grazia figura di pochi
Nulla rimane della vendetta,
che meditata lui non aspetta.

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