Recensione Sound Shapes

Un platform musicale dal gusto estremamente atipico

Recensione Sound Shapes
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Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • PS4
  • Al di là dei freddi numeri

    PlayStation Vita, quasi sorda a chi la da già per spacciata o destinata alla stessa fine che toccò alla PSP, continua imperterrita ad arricchire la sua softeca. Pur con colpevole lentezza, mese dopo mese il catalogo della piccola di casa Sony si fa progressivamente più allettante e intrigante.
    Così, se maggio è stato il mese del deludente Resistance Burning Skies e dello splendido Gravity Rush, ad agosto il colosso nipponico ha deciso di pubblicare ufficialmente sul nostro territorio il piccolo e affascinante Sound Shapes.
    Spiando il voto affibbiatogli a fondo pagina, avrete già scoperto che non si tratta di un capolavoro privo di difetti. Ciò non toglie che la creatura di Queasy Games sia capace di ammaliare e incantare chiunque le conceda un'occasione. Nonostante siano evidenti certe lacune che condizionano in parte il giudizio finale, Sound Shapesè un videogioco che va a pizzicare corde insolite, risuonando con discreta efficacia di chi cerca un prodotto originale. Cuffie nelle orecchie e occhi ben aperti dunque: il viaggio attraverso Sound Shapes va affrontato con i sensi affilati.

    Quasi arte, quasi droga

    Sound Shapes è un platform 2D che, nel riproporre l’ormai noto mantra gioca-crea-condividi, sposta l’accento sulla componente sonora. Essa infatti è molto più che un semplice orpello artistico (per altro meravigliosamente composto), ed arriva a diventare parte integrante del gameplay. Oggi come oggi l’idea è sicuramente inflazionata e non rappresenta una rarità neanche nel panorama dei platform, ma nonostante questo i ragazzi di Queasy Games hanno saputo infondere un carattere unico e inedito alla propria creatura.
    Il menù principale, oltre alle impostazioni, si compone delle voci Campagna, Editor e Comunità, che richiamano il trittico sopracitato.
    La prima di queste voci rappresenta il cuore del single player e presenta ventidue livelli divisi in cinque album (sei se consideriamo anche il tutorial). Ognuno di esso è dominato da uno stile musicale e visivo differente, andando a comporre una varietà tale da lasciare a bocca aperta. E’ impossibile parlare di Sound Shapes concentrandosi inizialmente sul gameplay o sulla qualità del level design: ciò che lascia a stupiti è lo spettacolo riprodotto sullo schermo della console e trasmesso attraverso gli altoparlanti.

    "Sound Shapes è insomma un vero e proprio percorso di suggestioni, che esibirà il suo elegante spettacolo visivo e uditivo, stuzzicando potentemente i vostri sensi."

    Si resta abbagliati dagli arrangiamenti di chitarra e dai colori delicati e morbidi di Hello, World, stage iniziale la cui musica è composta da I Am Robot And Proud, artista canadese noto per le sue composizioni di elettronica. Veniamo poi intimoriti dal questo mondo distopico, grigio e animato da cigolii e colpi metallici titolato Corpreal, che vanta la collaborazione di Jim Guthrie già autore della soundtrack di Sword & Sworcery, di cui lo stage ricorda anche lo stile grafico. Affascinano invece i panorami di Beyonder, che richiama da vicino l’antica arte visiva giapponese e riempie l’aria di rilassante musica chillout elettronica. D-Cade è il regno dei colori acidi e della musica dance che, non a caso, è stata creata per l’occasione dal famosissimo deadmau5 . Cities, infine, è l’inno di una città distrutta da un conflitto e progressivamente fagocitata da un divampante incendio: i cori che inneggiano a questa distruzione e i riff di chitarra che ritmano il movimento dei missili sono tanto inquietanti quanto ipnotici.
    Da questo punto di vista Sound Shapes è insomma un vero e proprio percorso di suggestioni, che esibirà il suo elegante spettacolo visivo e uditivo, stuzzicando potentemente i vostri sensi. Si resta affascinati dall’efficacia con cui gli artisti che hanno collaborato alla creazione dei cinque mondi di Sound Shapes sono riusciti a dare vita a minute opere d’arte così vive, vibranti ed efficaci. Giocare a Sound Shapes significa spesso venirne assorbiti, e seguendo il ritmo della musica che si compone grazie ai vostri movimenti, vi troverete completamente concentrati sulla piccola console che stringete tra le mani. Va da sé che non giocarlo immersi buio più totale, con un buon paio di cuffie, è un reato che sporcherà la vostra fedina videoludica.

    Al di là dei risultati artistici, il gameplay si dimostra però molto più spartano ed elementare di quanto non possa sembrare. Ciò non equivale affatto a una mezza bocciatura, sia chiaro: anche da questo punto di vista siamo di fronte a un platform vario al punto giusto e quasi mai banale, ma non bisogna aspettarsi chissà quali risultati da questo punto di vista.
    Le particolarità sono principalmente due. La prima è che l’avatar, una pallina dotata a dire il vero di ben poca personalità, ha la capacità di appiccicarsi a tutte le pareti meno che a quelle di colore scuro o rosso. Ciò vi permetterà di camminare sui soffitti, arrampicarvi ai lati delle piattaforme e persino scalare alcuni nemici che fungeranno da ignare piattaforme per raggiungere luoghi altrimenti inesplorabili.
    La seconda è che, come già detto, la musica è un fattore tutt’altro che unicamente ornamentale. Tanto per cominciare il vostro scopo, oltre a quello di arrivare sani e salvi al traguardo finale, sarà quello di raccogliere le monete sparse per il livello. Queste andranno a comporre e progressivamente arricchire il tema musicale. Inoltre seguendo il ritmo sarete in grado di prevedere gli attacchi dei nemici. Le frecce acuminate, ad esempio, vengono lanciate a tempo, così come ogni mostriciattolo si sposterà componendo una sua danza. Nonostante il livello di difficoltà non eccelso, tanto più vista la presenza di molti checkpoint, più di una volta sarà necessario seguire il ritmo, se non si vuole morire nel tentativo di superare uno schema particolarmente zeppo di nemici.
    Queste due feature fanno la fortuna del level design di Sound Shapes che, come detto, pur non raggiungendo chissà quali livelli di complessità, è sempre in grado di stupire e di proporre qualcosa di nuovo per tutta la breve durata della Campagna.
    Per quanto riguarda questa prima modalità insomma, sono possibili due modi di intenderla. Uno legato alle meccaniche platform, più che degne ma incapaci di raggiungere l’Olimpo del genere. L’altro, invece, dominato dall’occhio, e orecchio, artistico: sempre a caccia dello scorcio o dell’effetto sonoro più evocativo. La sintesi di questi due approcci ci regala ventidue livelli meravigliosi, divertenti da giocare e straordinari da vivere.
    Purtroppo il difetto maggiore della Campagna è proprio questo: la sua scarsa longevità. Se è pur vero che completata una prima volta si sbloccano delle sfide in cui raccogliere un certo numero di note musicali entro un lasso di tempo rivisitando alcuni schemi già incontrati, dopo un paio di pomeriggi l’unico stimolo resta quello di affinare i propri highscore.

    Come uno spartito musicale

    Fortunatamente l’offerta di Sound Shapes non si ferma qui. Come in Little Big Planet infatti, è presente un editor, lo stesso usato dagli sviluppatori, che vi permetterà di creare i vostri livelli personalizzati. Ad attendervi all’avvio ci sarà una griglia. Questa rappresenta uno sparito musicale che farà suonare, con un’altezza diversa e scegliendo di volta in volta lo strumento musicale, ciascuna nota impressa su di essa. Creerete così con facilità e un pizzico di pazienza la vostra melodia personalizzata. Il vostro lavoro non terminerà certo qui: dovrete preoccuparvi di inserire ostacoli, nemici, checkpoint, elementi ornamentali e così via. Sebbene sia necessario anche l’utilizzo di stick analogici e pulsanti, nell’editor faranno la parte del leone touch-screen e touch-pad, adibiti al posizionamento e ridimensionamento di ogni oggetto. Il sistema di controllo si dimostra generalmente affidabile e sufficientemente preciso, con rarissimi casi di incertezza e difficoltà.
    Come per Little Big Planet, il limite maggiore alla creazione di splendidi livelli sarà la vostra inventiva e pazienza. L’editor a disposizione, infatti, si dimostra uno strumento potente e facile da utilizzare. Come se non bastasse è possibile affrontare piccole sfide di creazione: il tutto si limita alla riproduzione di un determinato ritmo in seguito al suo ascolto. Niente di trascendentale, ma è utile per impratichirsi nella generazione di melodie orecchiabili.

    La bontà dell’editor è poi confermata dall’ultima sezione di Sound Shapes: quella chiamata Comunità. Sotto questa voce vengono riuniti tutti i livelli creati dagli utenti di tutto il mondo. Con pochi tocchi è possibile cercare determinati livelli, mettere tra i preferiti alcuni di essi, visionare i più popolari e tentare di registrare il miglior tempo di completamento in quelli scelti. Naturalmente difficilmente si raggiungeranno i numeri di Little Big Planet e relativo seguito, che ad oggi conta circa sette milioni di stage creati dagli utenti, ma siamo sicuri che non sarà difficile trovare nei mesi a venire qualcosa di meritevole.
    Poco da aggiungere dal punto di vista grafico-sonoro: sublime a livello artistico e tecnico, con appena qualche incertezza riscontrata nel frame rate di tanto in tanto. Non si tratta di nulla di grave, ma viste le potenzialità della piattaforma ospitante non ci saremmo di certo aspettati problematiche di questo genere.
    Tornando invece sulla longevità, attualmente questo fattore rappresenta senza alcun dubbio il limite più grande di Sound Shapes. Se è pur vero che Editor e Comunità rendono virtualmente infinito il gioco, la Campagna si completa fin troppo velocemente. Sarebbero bastati il doppio degli album per mettere a tacere qualsiasi dubbio, ma così com’è è necessario valutare l'acquisto per un gioco la cui modalità principale si consuma nel giro di cinque o sei ore.

    Cross play

    Come ormai quasi di consueto, l'acquisto di Sound Shapes permette di scaricare il gioco sia su PS3 che su PS Vita. Similmente a quanto accaduto con Motorstorm RC è possibile impostare i salvataggi in cloud, così da poter mantenere i propri progressi su entrambe le console, semplicemente collegandosi al PSN. Su PS3 si lamenta la mancanza del touch-screen e "collega posteriore" quando si lavora sull’editor, ma per il resto anche sull’ammiraglia Sony Sound Shapes svolge a meraviglia il compito al quale è stato chiamato.

    Sound Shapes Sound ShapesVersione Analizzata PlayStation VitaSound Shapes è una piccola opera d’arte. Dal punto di vista estetico è capace di ammaliare e ipnotizzare l’utente, grazie alla molteplicità di stili grafici e sonori . Anche per quanto concerne il gameplay il titolo si dimostra un prodotto valido, ma la scarsa durata della Campagna rappresenta una lacuna capace da sola di azzoppare parte delle ambizioni della produzione. Sopperisce in parte l’editor e la Comunità, che svolgono le loro funzioni con competenza e precisione. In definitiva la creatura Queasy Games merita assolutamente una chance, non fosse altro per l'esperienza audiovisiva che è capace di offrire ai fruitori.

    7.8

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