Recensione Special Forces: Team X

Un altro sparatutto online su XBLA. Cell Shading, generazione procedurale delle mappe, ed un approccio cooperativo

Recensione Special Forces: Team X
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Quello degli sparatutto online è uno dei generi più in voga dell’attuale generazione, che ha aperto a migliaia di videogiocatori le porte del multiplayer competitivo e cooperativo. A cavalcare l'onda di questo successo non sono solo i grossi publisher, che hanno inserito modalità dedicate agli scontri online in prodotti da sempre pensati per il single-player: anche i team di sviluppo di dimensioni più contenute, per sfondare nel mercato digital delivery, spesso guardano all'online gaming agonistico. E' il caso di Zombie Studios, che pochi giorni fa, dopo una travagliata gestazione fatta di annunci e smentite, ha finalmente pubblicato su Xbox 360 e Steam la sua ultima fatica: Special Forces Team X. Questo Third Person Shooter cerca di distinguere la propria offerta, proponendo al giocatore intense battaglie online e sfruttando l’ottimo sistema di coperture, la possibilità di modificare le mappe di gioco e una dettagliata personalizzazione del proprio alter-ego. Dal punto di vista della struttura, però, SFTX non propone nulla di innovativo al pubblico, anzi prende in prestito alcune delle idee più riuscite dai Call Of Duty o Ghost Recon di turno, mescolandole comunque con arguzia. Risulterà quindi un prodotto fresco e divertente, tanto da giustificare il prezzo, collocato nella fascia alta della proposta Xbox Live Arcade?

    Buttiamoci nella mischia

    Una volta atterrati nel menù principale, si scopre l'approccio “integralista” di Special Forces Team X: non solo manca una voce che rimandi ad una modalità per singolo giocatore, ma non c'è neppure un tutorial che vi faccia prendere confidenza con i comandi di gioco. Vi toccherà forzatamente impararli sul campo, facendo qualche partita di prova, purtroppo a scapito delle vostre statistiche iniziali. SFTX offre ben cinque modalità differenti: Deathmatch a squadre, Cattura la bandiera, Zona calda, Bersaglio e Punto di controllo. Nessuna di queste appare una ventata d’aria fresca nel saturo panorama degli sparatutto; complessivamente, quella del titolo è comunque un’offerta generosa, varia e ben strutturata, che farà piacere piacere sia ai giocatori esperti che ai dilettanti. Tutto il gioco si basa su un attento e preciso lavoro di squadra, che in molti casi vi permetterà di vincere proprio grazie ad una serie di bonus che si attiveranno quando resterete accanto ad un vostro compagno per un certo lasso di tempo: maggiore sarà il tempo trascorso insieme, più alto sarà il punteggio accumulato. Punteggio che servirà per far salire di livello il vostro alter-ego virtuale, sbloccando una serie di perk, tra cui nuove abilità e miglioramenti per l’equipaggiamento. La personalizzazione del protagonista è sicuramente uno degli aspetti più riusciti del gioco, che permette di scegliere non solo l’armamento da portare in battaglia, ma anche l’aspetto esteriore. Le armi (primarie e secondarie) possono essere modificate, aggiungendo mirini tattici, silenziatori o vari tipi di munizioni potenziate, mentre la voce “equipaggiamento” vi permetterà di aggiungere ai due slot disponibili esplosivi, granate o addirittura dei “cani da guerra” alla vostra dotazione, che inseguiranno e staneranno il nemico più vicino. Le possibilità sono discretamente varie, tanto che è difficile trovarsi ad affrontare in battaglia due nemici con la stessa identica dotazione, e nel corso del gioco vi ingegnerete non poco a trovare la combinazione di armi e potenziamenti perfetta in ogni situazione. Potrete inoltre contare su due abilità -una attiva ed una passiva- differenti, atte soprattutto a migliorare le prestazioni dell’intera squadra per brevi periodi (ad esempio potrete attivare la riduzione dei danni subiti o un bonus alla precisione). E' proprio grazie a queste Skill che il titolo sprona i giocatori a restare compatti, incentivando potentemente la cooperazione. Grazie ai bonus, ogni giocatore è fortemente motivato a collaborare con i propri compagni di squadra e starà attento, grazie al radar presente nell’angolo in alto a destra dell’HUB, a seguirne ogni movimento.

    Complessivamente il sistema risulta ben bilanciato, e gli equilibri dello scontro sono determinati soprattutto dalla competenza dei soldati e dalla loro organizzazione. In Special Forces Team X non ci sono attacchi speciali e bonus legati alle strisce positive di uccisioni, ed anzi tutte le armi speciali (lanciarazzi, mini-gun o motoseghe) e gli attacchi ad area, come il supporto aereo e missilistico, sono disposti sulla mappa e possono essere liberamente raccolti ed utilizzati da qualsiasi giocatore, in modo da poter ribaltare le sorti della partita in corso. Non bisogna poi dimenticare l’abbondante presenza di coperture all’interno di ogni livello, che svolgono una funziona tattica decisamente importante e regolano attentamente i ritmi di gioco. Premendo uno dei tasti frontali il vostro personaggio entrerà l’elemento in copertura, e potrà recuperare parzialmente la propria salute e all’occorrenza sparare alla cieca per tenere lontani eventuali nemici. Queste dinamiche prendono chiaramente spunto dal più famoso Gears Of War, anche se a livello di precisione e dinamismo non sempre SFTX mostra gli stessi eccellenti risultati. Dal titolo Epic, il prodotto prende “in prestito” anche la visuale durante gli scatti in velocità, che vede il baricentro della telecamera abbassarsi al livello del protagonista, rendendo l’azione molto più immersiva. L'idea però di legare il sistema di cover con il recupero della salute è potenzialmente interessante: un piccolo tocco che modifica leggermente le strategie e le priorità del player.

    Mai più la stessa mappa

    Uno dei fattori sicuramente più interessanti di SFTX è il sistema di generazione delle mappe prima della partita. Solitamente nelle competizioni online i membri di ogni squadra sono chiamati a votare quale mappa preferiscono in una scelta che non supera le tre possibilità, ma in questo caso gli sviluppatori si sono spinti decisamente oltre, dando l’opportunità agli utenti di selezionare uno per volta i tre layout ambientali che compongono il livello di gioco. Ogni mappa è infatti composta da tre sezioni differenti che possono essere scambiate e ricombinate secondo le proprie preferenze; le sezioni che avranno ricevuto più voti determineranno la struttura ambientale finale in cui si svolgerà la partita. Questa coraggiosa scelta concettuale rappresenta una novità assoluta nel genere degli sparatutto online, dove la profonda conoscenza delle mappe regala un vantaggio strategico non indifferente e mette il giocatore esperto in una posizione di assoluto predominio. In Special Forces Team X questa certezza cade, ponendo tutti i combattenti sullo stesso piano, impossibilitati a memorizzare i punti d’interesse delle mappe e costretti quindi a studiare l’ambiente circostante volta per volta.

    Tutto ciò giova anche all’attiva partecipazione alle votazioni, durante le quali i giocatori si devono impegnare all’assemblaggio dell'area. Il frazionamento dei campi di battaglia potrà inoltre dimezzare i tempi di sviluppo dei futuri DLC, dato che Zombie Studios non sarà più vincolata a lavorare sulla progettazione di mappe complete, ma solo di determinate aree. Peccato che il risultato finale della progettazione delle singole sezioni pecchi un po' di fantasia e varietà, risultando nella maggior parte dei casi godibile, ma piatto e poco vivace. Allo stato attuale dei fatti, il design complessivo può lasciare alla lunga poco stimolati.

    Cell Shading violento

    Il titolo distribuito da Atari regala piccole soddisfazioni anche dal punto di vista tecnico. Gli sviluppatori hanno utilizzato il cel-shading per la caratterizzazione degli ambienti e dei personaggi, donando al gioco un’impronta volutamente poco realistica ma ben rifinita, forse per giustificarne l’estremo tasso di violenza. Gli schizzi di sangue sono più che abbondanti, senza contare le mutilazioni e le decapitazioni dovute alle esplosioni più violente o agli spietati attacchi ravvicinati corpo a corpo: una brutalità in netto contrasto con i colori vivaci e le texture da cartone animato. Complessivamente il titolo può ricordare da vicino il recente Borderlands 2, senza ovviamente raggiungere il livello di dettaglio e la maniacalità del prodotto Gearbox. Anzi il titolo Zombie Studio appare molto spuntato dal punto di vista stilistico, un po' limitato e senza guizzi. Il riuso di elementi grafici ed una generale uniformità visiva rendono il colpo d'occhio poco ispirato.

    L’azione scorre fluida, senza cali di frame-rate e senza lag che possa compromettere il gioco online, anche se spesso si notano alcune imperfezioni piuttosto evidenti, come irritanti compenetrazioni poligonali o una “legnosità” che sembra affliggere i modelli poligonali in movimento. Nessun problema sul fronte del control scheme, intuitivo anche per i meno esperti, grazie soprattutto all’eccellente risposta dei controlli su schermo. Menzione d’onore va all’ottima colonna sonora: incalzante e solenne nei menù principali, meno invadente durante le sessioni online. La soundtrack sottolinea efficacemente il militarismo di cui è intriso il gioco; un po’ meno ispirati gli effetti sonori, forse un po' troppo uniformi e meno caratterizzati.

    Special Forces: Team X Special Forces: Team XVersione Analizzata Xbox 360Il mercato è saturo di sparatutto online ed è davvero difficile promuovere un prodotto nuovo se non offre nulla di fresco e intrigante ai giocatori. Special Forces Team X prova a farlo proponendo un sistema di generazione delle mappe che si basa su tre “layer” affiancati, nonché puntando tutto su un bilanciamento particolare dell'esperienza di gioco: incentivando il gioco di squadra e riducendo notevolmente l'impatto dei Perks, il titolo vuole evitare che si creino evidenti disparità, tornando quindi a puntare sulle abilità e sulla prontezza dei singoli giocatori. Esplorate a fondo le nuove caratteristiche, tuttavia, è inevitabile sentire il peso di una struttura che recupera modalità e cover sistem da prodotti ben più blasonati, e che non riesce ad inventarsi nulla neppure dal punto di vista stilistico, optando per un cell shading già sdoganato da altre produzioni. Il titolo riesce comunque a stuzzicare la curiosità degli appassionati, grazie ad un gameplay ben bilanciato, ma non crediamo che si tratti di una nuova rivelazione. Il prezzo di vendità è piuttosto elevato, e ci sentiamo di consigliare il prodotto solo ai veri appassionati del multiplayer online.

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