Recensione Spectrobes

Direttamente dalla Preistoria, arrivano gli Spectrobes!

Recensione Spectrobes
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  • DS
  • Un nuovo fenomeno?

    Circa dieci anni fa un fenomeno cominciava ad invadere tutto il mondo videoludico (e non solo): erano dei mostriciattoli tascabili che presero il nome di Pocket Monsters.L'incredibile successo che furono (e sono tutt'ora) capaci di raggiungere ha spinto nel corso tempo le case di sviluppo più disparate a tentare esperimenti più o meno simili che si sono susseguiti fino ad ora producendo decine di giochi con risultati altalenanti. Nel 2007 è Disney a provarci con Spectrobes, ambizioso franchise che si è già fatto conoscere negli USA con un gioco per Nintendo DS giunto ora anche in Europa.E' bene far notare come, benché il Gameplay di Spectrobes sia legato alla collezione ed all'evoluzione di mostri, i programmatori abbiano deciso di svoltare il titolo sull'azione, prendendo le distanze dall'impianto di Pokémon in modo da provare a proporre qualcosa di veramente innovativo.

    Una storia ben costruita

    Rallen, il protagonista della storia, è un membro della Polizia Planetaria a cui per la prima volta viene affidata un'importante missione: un velivolo non identificato è infatti precipitato su un pianeta non lontano, ed è compito suo e della compagna Jeena scoprire di cosa si tratta.
    Giunti sul pianeta Daichi i due scoprono che l'oggetto della loro investigazione è in realtà una navicella spaziale civile al cui interno trovano uno scienziato morente che, risvegliatosi dalla stasi in cui stava affrontando lo sfortunato viaggio, racconterà ai due giovani di essere scappato dal proprio sistema solare per sfuggire ai Krawl, delle misteriose amebe che "risucchiano" letteralmente stelle e pianeti. I Krawl si stanno spostando ora in direzione del sistema solare Nanairo, quello in cui vivono Rallen e Jeena, e l'unico modo per sconfiggerli è risvegliare delle creature, ormai estinte, chiamate Spectrobes. Per fortuna, lo scienziato alieno ha creato uno strumento per poterli scovare ed utilizzare...

    Alla ricerca degli Spectrobes

    Il fulcro del gioco è la ricerca di nuovi Spectrobes da aggiungere al nostro gruppo, che può raggiungere un massimo di sei membri e l'esplorazione di varie locazioni. Utilizzando il radar in dotazione di uno dei nostri alleati (uno Spectrobes cercatore) localizzeremo dei fossili nascosti nel sottosuolo, nelle cui profondità sarà possibile recuperare anche dei minerali (utili per potenziare gli Spectrobes) oppure dei cubi misteriosi e molto rari.E' durante la fase di esplorazione, in cui il personaggio si guida con la croce direzionale, che entreranno in gioco le caratteristiche uniche di Nintendo DS: picchiettando con il pennino attiveremo il radar e scaveremo nel terreno mentre con il microfono soffieremo via la polvere in eccesso che ostruirà la nostra visuale. Durante la fase di ricerca potremo anche utilizzare i tasti standard del portatile DS piuttosto che affidarci al touch screen. Tutto sommato, malgrado l'interesse iniziale che la fase di recupero dei fossili solleva, non si fatica molto a rendersi conto che i designer non si sono impegnati più di tanto per cercare qualche metodo innovativo per utilizzare pennino e microfono.Fortunatamente però la buona varietà di strumenti da utilizzare per scavare nel sottosuolo (che più avanti nel gioco è possibile acquistare in quantità) assicura che non ci si annoi facilmente.Potremo resuscitare i fossili recuperati recandoci nel laboratorio dell'astronave dove grazie ad un'apposita, interessantissima operazione li sveglieremo da un "letargo" lunghissimo che dura fin dalla preistoria. Dovremo in pratica modulare la nostra voce per produrre una tonalità precisa, che varia di fossile in fossile, che funga da richiamo per destarli dal sonno millenario.
    Nel laboratorio potremo anche potenziare gli Spectrobes già in nostro possesso, mettendoli in un'incubatrice e nutrendoli con dei minerali. Talvolta questa procedura farà evolvere le creature, trasformandole nell'aspetto e rendendole molto più forti.
    Nelle fasi più avanzate della storia dover fare ritorno al relitto-laboratorio per sbloccare nuovi alleati o potenziarne di vecchi si rivela un espediente un po' tedioso a causa del backtracking forzato.
    L'ultimo elemento reperibile durante gli scavi, ovvero i cubi a cui si accennava prima, sono i più difficili da trovare, ma vale la pena cercarli a causa del loro prezioso contenuto: non solo possono fornire informazioni più o meno utili sugli Spectrobes, ma addirittura sbloccare modalità inizialmente inaccessibili come il multiplayer ed il gioco online via Wi-Fi Connection.

    Grafica e Sonoro

    L'aspetto cosmetico di Spectrobes è molto curato. Gli ampi spazi, visibili contemporaneamente su entrambi gli schermi, in cui hanno luogo le avventure di Rallen sono ottimamente realizzati, composti da un gran numero di poligono ricoperti da texture nella media che, sebbene non facciano gridare al miracolo, non fanno pesare alcuni limiti dell'hardware come la mancanza del filtro bilineare o la presenza di un leggero aliasing. Le animazioni di Rallen non sono buonissime, ma i programmatori si sono riscattati proponendo una buona varietà di movenze durante le battaglie.
    Il difetto maggiore del motore grafico del titolo è il pop-up: in un gioco dove è importante schivare i vortici neri dei Krawl (per evitare incontri casuali), perché magari i propri Spectrobes sono in debito di forze, vedere i nemici all'ultimo istante perché spuntano fuori dal nulla più assoluto non è certamente divertente.
    Le ambientazioni sono molto gradevoli da esplorare e presentano caratteristiche morfologiche ben differenziate e coerenti con la storia. Anche il design dei personaggi è efficace, anche se alcuni mostri soffrono di mancanza di appeal che porta inevitabilmente il giocatore ad utilizzarne solo i pochi più caratterizzati.
    Le varie cut-scene che mostrano gli avvenimenti durante l'avventura sono ben realizzate, con espressioni facciali mutevoli ed un ottimo stile manga; l'introduzione del gioco è realizzata in Computer Grafica, ma il codec di compressione utilizzato ne compromette pesantemente la qualità.
    Dal punto di vista sonoro, Spectrobes è ispiratissimo. Buona la varietà delle melodie presenti, tutte ottimamente orchestrate. Anche gli effetti sonori sono ben realizzati, unica eccezione quello delle trivelle: uno stridio fastidioso e poco realistico. Diversamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare, inoltre, gli Spectrobes non emettono versi di alcun tipo.

    Organizzazione non proprio impeccabile

    Le mappe del mondo di Spectrobes sono sovente popolate dai buchi neri cui si accennava prima. Alcuni stazionano in punti precisi, altri reagiranno alla nostra presenza inseguendoci, altri ancora si muoveranno secondo un pattern predefinito. Toccandoli verremo trasportati nella schermata di combattimento.
    Il sistema di combattimento in tempo reale prevede l'utilizzo sul campo di due creature (selezionati da un party di 6) che affiancano Rallen: si controllano quindi contemporaneamente sia gli Spectrobes che il protagonista.
    Con L ed R si eseguono gli attacchi dei due alleati, con B si cambiano le armi in possesso di Rallen che utilizzeremo premendo X, mentre con A caricheremo l'energia necessaria per scatenare combo e mosse devastanti.
    Il pulsante Y serve a lanciare gli attachi speciali, che possono essere combinati premendo contemporaneamente L ed R. Controllare l'azione è abbastanza complicato nelle prime fasi di gioco, ma sempre più semplice e naturale avanzando con il gioco e acquisendo familiarità con l'interfaccia. Occorre inoltre prestare molta attenzione alla posizione degli Spectrobes durante i combattimenti: può essere frustrante vedere il proprio attacco andare a vuoto per aver dimenticato di muovere i nostri alleati nella posizione ottimale per combattere.
    Vincere le battaglie, così come scavare fossili e utilizzare i minerali, servirà ad aumentare le statistiche dei nostri personaggi attraverso il tipico sistema di guadagno di punti esperienza.
    L'intelligenza artificiale è lungi dall'essere ottima ed i nemici sono piuttosto lenti, aggirabili (si può scappare facilmente, premendo Select per qualche secondo, senza essere colpiti) e gli attacchi facili da schivare.
    Proprio come in ogni gioco di ruolo che si rispetti, i menù sono molto variegati e colmi di opzioni. L'interfaccia risulta però decisamente poco user friendly e la navigazione attraverso le schermate dedicate alla gestione del party e degli oggettimolto spezzettata e forzata: in alcuni frangenti l'uso del pennino è obbligatorio per funzioni molto velleitarie, in cui la comodità dei tasti va a farsi friggere.

    Come funziona Spectrobes

    L'avventura di Rallen e soci procede in modo molto lineare; i dialoghi con i vari personaggi indicano molto bene dove recarsi, e nelle schermate di navigazione nello spazio dove sono altresì evidenziate le mete raggiungibili dall'astronave. L'unica difficoltà sta nell'orientarsi nelle enormi ambientazioni.
    Spectrobes include di due modalità multiplayer offline la possibiltà di giocare via Internet. La prima delle modalità in locale consiste in una semplice sfida uno contro uno, in cui vince chi supera l'avversario in battaglia per il numero di volte prefissato. Si possono variare, oltre al numero di vittorie necessarie, anche il limite di tempo ed il numero di oggetti utilizzabili. E' possibile, inoltre, scambiarsi oggetti e fossili, con qualche - fastidiosa - limitazione (ci si può passare soltanto un oggetto per sessione, per di più della medesima categoria). E' necessario quindi riavviare la connessione ogni volta per scambiare più oggetti.L'altra modalità, molto ben fatta, è il Torneo che permette ad un numero variabile da 3 a 16 giocatori di sfidarsi in una serie di combattimenti organizzati dal "Maestro", giocatore che ospita le partite e ne decide le varie configurazioni, senza poter prendere parte alle battaglie.La modalità via Wi-Fi Connection permette di registrare i propri risultati sul sito www.spectrobes.com e di scaricare nuovi contenuti aggiuntivi, quali Spectrobes, filmati ed altro ancora.
    Il titolo che in definitiva può regalare molte ore di divertimento anche se malgrado il gran numero di Spectrobes collezionabili e le modalità multiplayer non è forse capace di raggiungere le centinaia di ore accumulabili su RPG più blasonati.

    Spectrobes SpectrobesVersione Analizzata Nintendo DSSpectrobes è sicuramente un buon gioco, che presenta però alcuni problemi sia per quanto riguarda il battle system, decisamente poco immediato, che per la gestione dei menù. La trama è invece ben congegnata e grazie al suo mordente riesce a catturare l'attenzione del giocatore. Quello in cui Spectrobes pecca maggiormente è probabilmente la caratterizzazione delle creature da cui prende il nome. Mentre la perizia dedicata dal team Jupiter (gli stessi di Kingdom Hearts: Chain of Memories) alle ambientazioni è veramente molto buona. Graficamente il gioco è ben realizzato, ma ancora una volta non esente da difetti, mentre l'aspetto sonoro è curato a dovere, e si rivela veramente piacevole. In definitiva, siamo difronte ad un action RPG che può regalare molte ore di divertimento, sebbene sia ben lontano dai picchi qualitativi di una serie blasonata come Pokémon.

    6.5

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