Recensione Speed Challenge

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Speed Challenge - 2021

Recensione Speed Challenge
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • NGC
  • Speed Challenge -Jacques Villeneuve’s Racing Vision-

    Nonostante siano già sei i mesi passati dall’uscita del cubo pal, gli estimatori delle simulazioni di guida non hanno potuto soddisfare la loro passione per l’alta velocità, a causa della mancanza di titoli rappresentativi del genere.
    Sulla viola console Nintendo sono approdati solo Burnout, XG3, F12002 e Crazy Taxi: tutti giochi che, per quanto validi, non possono colmare questa carenza dato il differente approccio di ognuno.

    In attesa di Colin McRae 3, Need For Speed Hot Pursuit 2 e altri, Ubi Soft prova a buttarsi nella mischia nel tentativo di occupare una fetta di mercato ancora libera…

    2027, neanche troppo lontano...

    Speed Challenge può essere considerato senza ombra di dubbio un esperimento nel genere: il gioco propone elementi delle corse futuristiche affiancandoli ad un sistema di guida che concede poche incertezze.
    In questo ipotetico futuro, i piloti non sono più al volante delle vetture, ma controllano i bolidi a distanza dall’interno di un cabinato-cockpit: secondo i programmatori i piloti rischiano comunque la vita, anche senza spiegare bene come!
    Ovviamente le evoluzioni non si fermano qui: le vetture sono degli incredibili ritrovati tecnologici in grado di riparare automaticamente i danni subiti, di qualunque entità siano (non sono previsti pezzi volanti…), permettendo inoltre la sostituzione in corsa delle gomme in relazione delle condizioni meteorologiche e la modifica dell’incidenza degli alettoni!

    Il pilota ha inoltre la possibilità di “lockare” chi lo precede e visualizzare il proprio gap a livello di velocità, in modo da avere tutte le informazioni necessarie per puntare al sorpasso.

    Vetture futuristiche?

    Abbiamo già avuto l’occasione di verificare l’avanzata tecnologia a livello “accessorio” dei bolidi, ma a livello di prestazioni, quante cose possono cambiare in 25 anni?
    A quanto pare davvero poco…

    Il titolo è stato sviluppato in stretta collaborazione con Jaques Villeneuve, che ha profuso tutto il suo impegno nel riprodurre una sistema di gioco realistico e avvincente, discostandosi poco da quello dei cosiddetti “simulatori” di formula 1.
    Innanzi tutto parliamo della velocità massima raggiungibile, che poco si discosta da quella delle monoposto odierne: pur superando facilmente i 300Km/h, non sfreccerete mai alle folli velocità a cui ci hanno abituato i racing game futuristici alla Wipeout o F-zero; allo stesso modo le curve andranno affrontate con cautela, poiché le vetture sembrano soffrire degli stessi limiti di aderenza che affliggono Schumacher & co.

    Queste caratteristiche possono fuorviare chi è intenzionato all’acquisto del gioco: l’aspetto esteriore è evidentemente futuristico, ma in netto contrasto con il modello di guida che lascia poche chance al pilota inesperto. Quando inserirete il mini DVD nel Gamecube, dovrete prepararvi ad affrontare una vera e propria simulazione, con tanto di ore da spendere nel tentativo di padroneggiare al meglio le vetture e imparare a memoria i tracciati.

    Tecnicamente parlando

    Il lato tecnico è forse quello più contraddittorio, data l’altalenante qualità della grafica e del sonoro.
    Speed Challange vanta l’utilizzo di un motore grafico d’eccezione, il REVENGE ENGINE, capace di gestire 70.000 poligono per ogni percorso, distribuiti tra vetture e percorsi.

    Purtroppo di tutto questo ben di dio si vede veramente poco: i bolidi, pur caratterizzati con uno stile decisamente accattivante, di poligoni ne mostrano davvero pochi, ricorrendo spesso a delle texture per riprodurre scanalature e prese d’aria, uno stratagemma utilizzato all’epoca dei 32 bit!
    Un po’ deludente considerando che il titolo esce su una console di nuova generazione...
    I tracciati, contrariamente alla F1 odierna, non sono delle piste dedicate ma dei circuiti cittadini, similarmente a quello che avviene nel ciclismo: avremo quindi l’occasione di sfrecciare per Roma, Londra, New York, Parigi, Montreal, Il Cairo, etc… allo stesso tempo cercando di ammirare i monumenti rappresentativi del luogo!
    Purtroppo alcuni circuiti risultano privi di fascino a causa della mancanza cronica di elementi di background: se guidare attraverso l’intricata Roma può essere appagante, farlo immersi nella sabbia dell’Egitto, riuscendo a mala pena a distinguere il tracciato dal fuori pista, è un inesauribile fonte di frustrazione.
    Unico elemento convincente è la velocità di gioco, che si attesta su livelli discreti e contribuisce a recuperare il livello di coinvolgimento minato da una cosmesi grafica tutt’altro che appagante.

    Globalmente la grafica è più che sufficiente e tutto sommato il suo dovere lo fa bene, considerando le velocità medie che raggiungerete.

    Il sonoro fa il suo dovere, senza infamia e senza lode, se non fosse per gli scoppiettii dei motori in frenata, decisamente poco futuristici.

    Una sfida davvero grande

    Un gioco che vanta come testimonial un campione del calibro di Villeneuve, non può che rispecchiare gli elementi caratteriali del pilota canadese: Jacques ha insistito che l’elemento caratteristico della formula 1 del futuro sia la parità dei mezzi a disposizione, con l’abilità del pilota a determinare l’esito delle gare. Ecco quindi che le vetture, seppur leggermente differenti, offrono caratteristiche molto simili, contribuendo ad aumentare l’incertezza delle gare che spesso si concludono con distacchi minimi.

    I tracciati tendono a seguire questa linea, offrendo un giusto compromesso tra parti guidate e veloci rettilinei, mantenendo sempre in allerta i riflessi del giocatore: alcune sezioni dei tracciati sono davvero toste e spesso vi troverete a esultare per essere riusciti a raccordare tre curve in sequenza…
    Considerando poi che i tracciati sono tutti originali, chiunque si troverà di fronte a questo titolo sarà costretto a un lungo periodo di “gavetta”, nel tentativo di assimilare al meglio i vari tracciati.

    Quando sarete pronti, avrete diverse la possibilità di affrontare varie sfide: oltre alle classiche modalità Time Attack e Quick Race, il titolo offre altre quattro tipologie di gioco.
    Grand Prix è la riproduzione di una gara singola, con tanto di prove, qualifiche e gara.
    Championship è il campionato tradizionale, che vi porterà sugli undici tracciati sparsi per il mondo, nel tentativo di emulare al meglio il nostro Schumi.
    La modalità special series offre invece delle sfide particolari su tracciati divisi per genere (veloci, tecnici, misti, etc…) e per condizioni metereologiche.
    Superando le sfide disponibili, si sbloccano altri eventi e altre sfide, in un susseguirsi di competizioni avvincenti che metteranno a dura prova la vostra abilità

    Molto particolare è la modalità Season, che offre una situazione simile a quella dei calendari ATP del tennis: starà a voi la scelta delle competizioni a cui partecipare, nel tentativo di racimolare i punti necessari a scalare la vetta e confermarsi campioni assoluti.
    Inoltre vincendo le gare in queste modalità, sbloccherete altri eventi nelle special series, prolungando la longevità del titolo.

    Sprint finale

    Se veramente il pilota della Bar ha supervisionato ogni dettaglio del gioco, non sarebbe assurdo considerare Villeneuve come uno dei più accreditati “salvatori” della formula 1 dalle grinfie di Ecclestone: quella che a molti può sembrare frustrazione dovuta alla mancanza di successi è in realtà uno sfogo ben giustificato, di fronte a una disciplina che sta perdendo la sua identità in funzione di un approccio più lucrativo.

    Speed Challenge -Jacques Villeneuve’s Racing Vision- è il frutto della collaborazione tra il talento dei programmatori Ubi Soft e le “visioni” del pilota canadese, il cui risultato è decisamente apprezzabile.
    Se dal punto di vista tecnico il titolo incassa qualche colpo, globalmente offre un’esperienza di gioco appagante, a patto di scontare i classici periodi di frustrazione dovuti ai continui fuori pista necessari a padroneggiare il sistema di controllo.

    Superato il periodo critico, vi ritroverete un titolo godibile e appagante, capace di soddisfare la vostra sete di racing game.

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