Recensione Splatoon

Nintendo riscrive (anzi: ricolora) le regole degli sparatutto online. Splatoon è un titolo vibrante, originale e dinamico: un progetto coraggioso che ribadisce l'unicità esemplare del Wii U.

Splatoon
Recensione: Wii U
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Disponibile per
  • Wii U
  • Se qualcuno dovesse chiedere che genere di gioco sia Splatoon, non si potrebbe fare a meno di rispondere che si tratta di uno sparatutto in terza persona, con un'attenzione marcata per la componente multiplayer ma una modalità storia più che dignitosa. Un descrizione del genere, appena usciti da una generazione quasi soffocata dagli shooter online, potrebbe risultare insidiosa e un po' ingannevole. Perché Splatoon è un gioco come non ne avete mai visti.
    Nintendo l'ha fatto di nuovo: ha preso un'esperienza classica nella struttura e nelle premesse e l'ha stravolta, rigirata; l'ha tinteggiata coi suoi colori per tirare fuori dal cilindro una nuova IP letteralmente sgargiante. Splatoon è uno sparatutto fresco, immediato e divertente, ma soprattutto è uno sparatutto diverso: un aggettivo che sempre più raramente si accoppia alle proposte del mercato.
    E non cercate neppure per un attimo di confondere le sue doti con quelle dell'altrettanto scanzonato Garden Warfare: qui l'elemento chiave non è l'ironia pervasiva che invece sostiene la produzione PopCap Games. Splatoon ha una vivacità tutta sua, ci infila in un contesto originale e... ben dipinto, conquistandoci con un'immediatezza fuori dal comune.
    Per un'azienda generalmente poco incline ad esplorare il mondo dell'online gaming come Nintendo, Splatoon è anche una bella scommessa, e la particolare strategia di pubblicazione dei contenuti delinea una voglia di osare abbastanza inaspettata. Splatoon, infatti, arriverà al lancio ufficiale (fissato per il 29 maggio) con un numero di contenuti davvero ridotto: una sola modalità e cinque mappe di gioco. Nel corso delle settimane successive il titolo verrà arricchito con altri playground e nuove opzioni; alcune sbloccate seguendo una precisa calendarizzazione, altre attivate in base alle attività della community.

    L'idea è quella di compiere un percorso assieme ai giocatori, di far crescere la fanbase parallelamente al prodotto: si tratta di un approccio affascinante (soprattutto perché viene promosso da un'azienda il cui ingiustificato conservatorismo ancora esclude la Chat vocale), ma anche rischioso, perché all'atto pratico saranno in molti a lamentare una discreta povertà di contenuti nei paraggi del Day One.
    Di fronte alla "grande bellezza" di Splatoon, tuttavia, viene spontaneo suggerire di avere un po' di fiducia: arruolarsi nel coloratissimo plotone di Nintendo potrebbe davvero aprirvi le porte per uno di quei mondi meravigliosi che solo la casa di Kyoto sa costruire.

    Nintendo sempre in gambero!

    Senza troppi preamboli, Splatoon vi mette di fronte ad un tutorial sintetico ed esplicativo, come tutti i tutorial dovrebbero essere. Non preoccupatevi se in questi primi minuti la visuale si controlla con il sensore di movimento del Gamepad: basta una rapida visita alla schermata delle opzioni per riportare tutto "alla normalità", lasciando che i pollici si appoggino sui due funghetti analogici per la gestione del movimento e della mira.
    Coi dorsali si spara (ma senza il bisogno della mira di precisione) e si lanciano le bombe, disponibili nel caso in cui il serbatoio di colore sia quasi pieno. In Splatoon, se non l'aveste ancora capito, piombo e laser vengono sostituiti da tinture e vernici, con cui si possono "splattare" gli avversari e grazie alle quali colorare le superfici della mappa. Nella prima modalità multiplayer disponibile è più importante dipingere pareti e pavimenti, dal momento che la vittoria andrà al team che avrà coperto coi suoi colori l'area più estesa.

    I buffi personaggi di Splatoon hanno anche l'insolita capacità di trasformarsi in sdrucciolosi calamaretti, che possono immergersi nella vernice e scivolare via velocissimi (mentre riempiono il prezioso serbatoio).
    Le basi del gameplay vengono metabolizzate in pochi minuti: a questo punto Splatoon lascia al giocatore la possibilità di scegliere a quali attività dedicarsi. Dalla piazza centrale di Coloropoli (caratterizzata da un look suburbano che si estende anche alle mappe di gioco) possiamo accedere alla Lobby per le partite online o alla modalità Single Player.
    Quest'ultima risulta inaspettatamente interessante, riuscendo a mescolare con estrema competenza un po' di platforming, qualche puzzle ambientale ed una discreta dose di azione. Per arrivare in fondo ai livelli bisogna farsi beffe dei nemici splattandoli con la nostra pistola sparacolore, imparare a dipingere le superfici della mappa per nuotare in verticale, darsi la spinta per eseguire un salto più lungo del solito e capire la struttura quasi mai banale dello stage. Ci sono oggetti nascosti da recuperare, prove di abilità che sanno farsi impegnative e complesse, persino boss fight dal sapore abbastanza classico. La campagna di Splatoon ha insomma una sua insperata autonomia, scivolando parallelamente alle partite online, dinamica e piena di guizzi.

    Battaglie Locali

    Splatoon propone anche una modalità multiplayer locale, chiamata "Palestra" (Battle Dojo in originale), in cui due utenti si affrontano giocando rispettivamente sullo schermo della TV (serve un classic controller) e su quello del Gamepad. L'obiettivo, in questo caso, è quello di far scoppiare dei palloncini che appaiono in punti casuali della mappa. Il primo che raggiunge trenta punti o chi si trova in vantaggio allo scadere del tempo si porta a casa la vittoria. Si tratta di un game mode semplice solo all'apparenza: ben presto si capisce che il controllo della mappa è importante per raggiungere in fretta i punti in cui si materializzano i palloni, ed il fatto che splattare un avversario dimezzi il suo punteggio rende la sfida molto tesa e permette di pianificare qualche strategia non banale. Anche in questo caso si tratta di un bel centro!

    Che il fulcro del gioco sia rappresentato dalla componente multiplayer, comunque, non è un mistero. Al momento, si diceva, è disponibile una sola modalità, che a rotazione propone due delle cinque mappe incluse nel pacchetto. La povertà di contenuti è in parte mitigata dalla presenza di un bel numero di armi, che cambiano in maniera persino radicale l'approccio agli scontri. Mentre le prime partite andranno obbligatoriamente giocate con una pistola da principianti, una volta sbloccata la boutique avremo accesso ad una serie decisamente variegata di strumenti e gadget. Enormi rulli in grado di colorare ampie zone della mappa, fucili da cecchino, pennelloni da agitare schizzando pareti e pavimenti: nel percorso che ci porterà verso il livello venti avremo modo di scoprire uno sparatutto movimentato e scattante. L'originalità di Splatoon sta proprio nei suoi ritmi accesi, nella voglia di spostare il focus dell'azione sull'operazione di tinteggiatura invece che su quella di "uccisione" degli avversari, e persino nella sua discreta profondità.
    Non fate l'errore di scambiare il look colorato con un'aria da sempliciotti: nel corso delle nostre prove abbiamo incontrato avversari abilissimi, capaci di immergersi al momento giusto per sfuggire ad una splattata praticamente sicura o pronti a "saltare" verso un compagno di squadra (basta un tap sul Touchpad) per salvarsi all'ultimo e ribaltare le sorti della battaglia.
    Ad oggi, l'offerta molto contenuta di Splatoon è davvero l'unico aspetto che fa storcere un po' la bocca, perché per il resto, complice anche un sistema di progressione stimolante ma non troppo stringente, il titolo Nintendo è confezionato allo stato dell'arte.

    Non si può obiettare che non ci siano alcuni problemi di bilanciamento: non tutte le armi sono efficaci alla stessa maniera, e qualcuna sembra più utile di altre. Eppure è difficile restare imbronciati e trovarsi ad usare i termini che imperversano nelle lobby di Call of Duty e marmaglia varia. Forse perché questo contesto colorato, in cui i nemici si "splattano" e chi vince è un "tipo in gambero", è finalmente un ambiente disteso, che bandisce integralmente la violenza e valorizza un'attività che a tutti noi dovrebbe stare molto a cuore: il gioco.
    L'immaginario che Splatoon riesce a costruire, l'atmosfera in cui ci trascina grazie a brani dalle sonorità urban e ad un look meccanico, industriale e metropolitano, è insomma il fulcro meraviglioso di un'esperienza che vuole dare un significato tutto nuovo al termine "competitivo". Sicuramente più colorato e, per molti, più bello.

    Aggiornamento - 04/06/2015

    Sono passati appena cinque giorni dal lancio di Splatoon, e il variopinto sparatutto targato Nintendo ha già ricevuto il suo primo update. In particolare la patch contenutistica ha portato con sé una nuova mappa, entrata in rotazione con le altre cinque disponibili al momento dell'esordio, ed ha sbloccato al modalità Pro, a cui si può accedere esclusivamente dopo aver raggiunto il livello 10.
    Forse per rassicurare gli utenti, o forse per ribadire quale sia la strategia di pubblicazione scelta per il titolo in questione, Nintendo ha insomma deciso di non perdere tempo, mettendo immediatamente a freno il malcontento per la quantità di contenuti disponibili al lancio (già mitigata -in verità- da lusinghiero prezzo a cui Splatoon è venduto).
    Nonostante l'impegno lodevole, bisogna ammettere che l'offerta complessiva di Splatoon è rimasta tutt'altro che straripante: anzi abbastanza asfittica, considerando che la nuova modalità non appare ispirata quanto le "Mischie Mollusche". Si tratta in buona sostanza di una modalità King of the Hill, che in parte vanifica gli sforzi creativi del team di sviluppo, scardinando quelle dinamiche così originali e innovative che dominano nelle "amichevoli". Siamo abbastanza sicuri che, almeno fino all'arrivo dei nuovi game mode annunciati per l'estate, resteranno queste ultime le partite più giocate.
    Dopo un'intensa settimana di prova sui server ufficiali, inoltre, certi difettucci strutturali cominciano a pesare un po'. Non si tratta della qualità del matchmaking e del netcode: questi aspetti, anzi, si sono rivelati più che solidi. Le partite si trovano ormai con facilità, ed in pochi secondi si finisce sul campo di battaglia, mentre gli episodi di lag sono ridotti sostanzialmente al minimo, nel caso si disponga di una buona connessione.
    I problemi sono invece soprattutto concettuali. Il fatto che non ci sia modo di cambiare l'equipaggiamento del personaggio nei tempi morti tra una partita e l'altra (bisogna per forza lasciare la Lobby e dirigersi nello Spogliatoio), l'impossibilità di abbandonare il Matchmaking nel caso (per fortuna remoto) in cui non si trovino partite disponibili, e l'assenza della Party Chat sono dettagli che stonano non poco, in una produzione esplicitamente dedicata al Multiplayer Online. Anche perché, dopo le mischie un po' giocose delle prime settimane, e dopo aver sbloccato la propria arma preferita, sicuramente qualche giocatore sentirà il bisogno di cominciare a diventare un po' più competitivo. Senza la possibilità di formare una squadra e coordinare le azioni del team attraverso una chat vocale, troppi elementi restano invece aleatori, sopratutto in un contesto in cui il "map crontrol" è davvero tutto.

    Splatoon SplatoonVersione Analizzata Wii UOriginale, acceso e appariscente, lo “splattatutto” firmato Nintendo è un altro esempio di quella splendida diversità che la casa di Kyoto continua imperterrita a promuovere. Ci sono, è vero, alcuni aspetti che ad oggi tarpano in parte le ali della produzione Nintendo, lasciando un retrogusto un po' amaro. Ma parliamoci chiaro: la sensazione non è certo quella delle occasioni sprecate. Splatoon è tutt'altro che un centro mancato: è invece un gioco scagliato sulla giusta traiettoria, che sta ancora in volo ed è pronto a "splattare" il bersaglio. La sua originalità, l'incredibile forza del contesto visivo, il look "sbarazzino", fresco e sveglio, sono elementi che non si possono mettere in secondo piano. Splatoon è una delle nuove IP più trascinanti, ben studiate e innovative che il mercato ci abbia proposto negli ultimi anni. E' un peccato che Nintendo, forse poco abituata a gravitare dalle parti del multiplayer online, sia riuscita a sostenerla con una struttura certamente funzionale ma a tratti un po' goffa. Il consiglio resta però sempre lo stesso: lasciatevi rapire dall'esperienza indelebile di Splatoon, aspettando che, con la pubblicazione di nuovi contenuti, diventi quel capolavoro che la casa di Kyoto ha soltanto cominciato a disegnare.

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