Recensione Spy Hunter 2

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Spy Hunter 2 - 1122

Recensione Spy Hunter 2
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per

Il cacciatore di Spie

Sfruttare fino all'osso un
marchio è una pratica rischiosa nel mondo dei videogiochi. Il pericolo è alto, e
la delusione aspetta dietro l'angolo, pronta ad assalire i videogiocatori.
Ritrovarsi fra le mani prodotti dal gameplay trito e ritrito, alle volte
addirittura mere operazioni commerciali dalla realizzazione tecnica datata, è
quanto di più frequente possa capitare. Rari sono i casi in cui un titolo si
dimostra all'altezza del suo predecessore. Se si pensa che il nuovo titolo
Midway raccoglie l'eredità di quello che è stato il remake di un vecchio
classico da sala giochi, si può capire lo scetticismo con cui è stato accolto
Spyhunter 2. Operazione commerciale o rivisitazione di un gioco che era
riuscito, nel bene e nel male, a riproporre il feeling e le emozioni di uno
degli arcade più amati dei primi anni ottanta? Il dubbio è più che legittimo,
considerando anche che il primo Spyhunter, nonostante i giudizi non proprio
entusiastici della critica, aveva riscosso un buon successo di pubblico.

Al servizio di sua maestà

Come
spesso accade per i titoli di dichiarata vocazione arcade, la trama è poco più
che un pretesto per dare il via ad una serie interminabile di esplosioni più o
meno (in)sensate. Un'organizzazione terroristica chiamata ‘Nostra' (che sia un
velato riferimento all'italiana ‘Cosa Nostra'?), minaccia la pace mondiale. A
bordo dell'ipertecnologica G-8155 il giocatore dovrà sventare i piani della
multinazionale del terrore, distruggendo obiettivi strategici, scortando
personaggi di spicco ed in generale portando un po' di sana distruzione tra le
fila degli scagnozzi di ‘Nostra'. Nel far questo, il protagonista sarà
coadiuvato da un misterioso quanto affascinante agente segreto di sesso
femminile, che a bordo di un'avveniristica motocicletta allieterà le nostre
scampagnate in territorio nemico. Come già accaduto nel primo Spyhunter (e così
come nell'originale da sala), vera protagonista del titolo è la vettura. Una
meraviglia di design e di tecnologia, capace di evoluzioni al limite del
credibile e dotata di un arsenale in grado di tener testa ad una corazzata: il
sogno di ogni fan di 007 che si rispetti. L'appagamento e la soddisfazione che
si prova nel guidare un veicolo del genere è indiscutibile. Non esiste terreno
che la G-8155 non sia in grado di dominare, grazie soprattutto alla versatilità
delle sue ‘trasformazioni'. In qualsiasi momento è infatti possibile
convertirla in una pratica versione 4x4, o in un agile e futuristico
‘triciclo-gatto delle nevi' senza che la sua potenza di fuoco ne risenta
minimamente. La conversione tra le varie modalità avviene con fluide ed
accattivanti animazioni: è impossibile trattenere un sorrisetto di soddisfazione
nell'osservare la supercar tramutarsi in un motoscafo nel bel mezzo di un
salto, per proseguire la sua opera di distruzione sulle placide acque di un
fiume. Ma la vera forza della vettura risiede nella sua potenza di fuoco.
Mitragliatrici, mine, lanciamissili, scie di olio... sono presenti tutti gli
attrezzi del mestiere di qualsiasi spia che si rispetti. Lo stile con cui
ciascuna arma compare con discrezione dall'affusolata carrozzeria dell'auto è
da applauso, contribuendo a donare al tutto un feeling esaltante e coinvolgente.
Ma le note positive del titolo iniziano e terminano con la descrizione del
potenziale della G-8155. L'attrattiva che il gioco esercita sul giocatore si
esaurisce con il disvelarsi delle potenzialità della vettura. Una volta ottenute
tutte le armi, una volta osservate tutte le trasformazioni, cosa resta? Un
titolo ripetitivo e a tratti frustrante, privo di un vero schema di gioco. I
nemici compaiono sullo schermo seguendo dei pattern di attacco predefiniti:
basta affrontare una volta un livello per memorizzare la comparsa e l'effettivo
schema di attacco di ciascun avversario. Le missioni proposte possono variare
negli scopi dichiarati, ma alla fine si riducono ad una corsa ad ostacoli su
percorsi prestabiliti, infarciti di esplosioni e di effetti scenici piacevoli,
ma ripetitivi e fini a se stessi. La varietà del titolo è solo apparente. Una
volta grattata via la patina fascinosa che avvolge il mondo di Spyhunter, quello
che resta è un titolo privo di spessore, in grado di galvanizzare e coinvolgere
al primo approccio, ma di deludere sulla lunga distanza. A minare ulteriormente
la meccanica di gioco contribuisce un sistema di puntamento tutt'altro che
efficiente (il mirino è sempre troppo alto per abbattere gli avversari più
vicini) ed una guida palesemente arcade, per nulla simulativa ed incapace di
impegnare il giocatore. A tutto questo si aggiunga l'estrema (ed altalenante)
difficoltà del titolo, che costringe a giocare ciascun livello tutto di un
fiato, frustrando il giocatore all'inverosimile, costringendolo di fatto ad un
mero sforzo mnemonico per la buona riuscita della sua impresa. Deludente anche
la modalità multiplayer, sia nel deathmatch che in cooperativa. La prima è
quanto meno inadatta alla meccanica del gioco (immaginate due vetture lanciata
una contro l'altra mentre si scaricano addosso sciami di proiettili), la
seconda riduce di molto il divertimento di ciascuno dei due partecipanti.

Accessori di
serie

Spyhunter 2 mostra evidenti lacune anche dal punto di vista tecnico. Texture
scialbe e slavate fanno da contorno a paesaggi evocativi e sufficientemente
definiti, ma dalla scarsa complessità poligonale. Com'è lecito aspettarsi, la
scarsa resa grafica giova alla fluidità e alla velocità del gioco, ma resta la
delusione per un titolo che mostra gli stessi difetti del suo predecessore,
vecchio ormai di due anni. Come se ciò non bastasse, non mancano fastidiosi
effetti di clipping ed alcuni sporadici bug che fanno letteralmente scomparire
nel nulla i veicoli avversari. A risollevare in parte questo pessimo bilancio,
degli effetti particellari sopra le righe. Le frequenti esplosioni non mancano
di stupire per potenza e credibilità, ma è un pregio che non riesce a far
passare in secondo piano i difetti appena elencati. Ed è un vero peccato visto
l'evidente impegno riversato nella realizzazione del desing complessivo del
titolo. Uno sforzo che avrebbe meritato un comparto grafico di tutto rispetto,
invece di un motore tridimensionale lacunoso e fin troppo datato. Buono il
comparto sonoro, con la rivisitazione del classico tema della serie e la
partecipazione di un'artista di fama internazionale come Vanessa Carlton.
Piacevole la presenza di una ricca sezione di ‘contenuti speciali' in perfetto
stile DVD.

Pit Stop

Un'occasione sprecata. Tante buone idee, realizzate in maniera
approssimativa. Un eccellente desing riportato (abbastanza) fedelmente su
schermo non riesce a mascherare completamente uno schema di gioco ripetitivo,
datato e frustrante. Divertente per la prima ora di gioco, deludente nel
complesso, sempre che non si rimanga stregati dai fantascientifici accessori
montati di serie sulla vettura protagonista del gioco. Ideale per un noleggio,
consigliato a chi ha sempre sognato di trovarsi alla guida di una vera e propria
‘supercar' e non ha mai provato il primo Spyhunter. Per gli altri rimane un
titolo da provare solo se guidati da una forte passione per il mondo delle spie
e dell'alta tecnologia.

Quanto attendi: SpyHunter 2

Hype
Hype totali: 0
ND.
nd