Recensione Star Trek Elite Force II

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Recensione Star Trek Elite Force II
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  • Star Trek Elite Force II

    Quanti di voi, almeno una volta nella vita, hanno visto almeno una puntata della serie televisiva Star Trek. Quindi non ci dilungheremo più di tanto visto che da più di 30 anni nuove serie e nuove puntate della flotta spaziale (particolarmente bistrattate dalle emittenti italiana) trovano nuovi proseliti e accaniti fans in ogni parte del globo. Dopo circa 2 anni dal precedente capitolo siamo tornati a vestire i panni del Ten. di vascello Alexander Munro e del suo Hazard Team, squadra speciale con i compiti più pericolosi possibili ed immaginabili. Chi di voi è stato un giocatore del primo capitolo avrà subito notato la mancanza del nome Voyager nel titolo. Presto spiegato per ovvi motivi di marketing, visto che la serie in questione (quella con il Cap. Kathryn Janeway) è ormai finita da un pezzo (forse in America visto che in Italia abbiamo potuto assistere solo ad un 50% del totale per giunta ad orari improponibili) per far posto alla nuova serie Star Trek Enterprise dove si narrano gli inizi delle esplorazioni spaziali e la nascita della Federazioni dei Pianeti.

    Spazio, ultima frontiera...

    Cronologicamente Elite Force II si ricollega alla fine del telefilm Voyager. Munroe e soci vengono mandati in spedizione su un mega vascello Borg, stranamente molto simile alla Morte Nera (ma le navi Borg non erano tutte quadrate? questo è identico a quello visto in Star Wars!!!!), per liberare la Voyager imprigionata in campi di smorzamento inerziale che le impediscono il movimento. Superato l'ostacolo sterminando Borg e disattivando campi di forza, la Voyager riesce finalmente a fare ritorno al quadrante Alpha, ma l'Hazard Team, che tanto valorosamente si era distinto, viene sciolto ed i suoi membri assegnati a poco avventurosi compiti di scrivania. Ma il Cap. Jean-Luc Picard in persona, indignato dell'accaduto, riunisce tutti i membri per rispedirli alle tanto care missioni suicida (contenti loro). Durante le nuove avventure, a parte i tanto cari Borg con le loro assimilazioni varie, faremo conoscenza con razze aliene già presenti nel telefilm con qualche agguinta di fantasia per riempire di colpi di scena una trama davvero ben fatta. Quindi oltre agli umanoidi (Cardassiani, Romulani, Ferenghi, Klingon, Vulcaniani, Borg, ecc...) troveremo anche razze più simile alla specie animale che la nostra. Praticamente tanta carne da macello da fraggare! Si perché, come il predecessore, Star Trek Elite Force II è un first person shooter della più classica delle varianti, ma a differenza del primo episodio, la Activions non ha più assegnato lo sviluppo Raven (che conosciamo già per Heretic II, i due Soldier of Fortune, ecc..), ma ai Ritual, team sviluppatore di titoli del calibro di Sin, Heavy Metal Fakk 2, ed il mod per Half Life Counter-Strike: Condition Zero.

    ...questi sono i viaggi dell'astronave Enterprise...

    Dal punto di vista strettamente tecnico ci troviamo di fronte ad un gioco ben fatto. Anche se la tecnologia a disposizione può sembrare alquanto vetusta (stiamo parlando del motore di Quake III Team Arena) la grafica risulta molto pulita e gradevole. Se si considera che il motore è di tre anni fa il lavoro svolto dalla Ritual è davvero apprezzabile. Soprattutto il lavoro certosino dei programmatori nel tentativo maniacale di riprodurre quanto più fedelmente e realisticamente possibile gli ambienti delle navi della federazione e dei vascelli alieni. Tuttavia non ci toccherà sempre di scorazzare fra corridoi e anfratti di metallo, ma toccheremo anche terra ferma e spazi aperti in qualche missione (sempre suicide, che credete?) sui pianeti. Di momenti di relax ce ne saranno come qualche minuto passato fra i corridoi dell'Enterprise per del classico breafing pre-missione o qualche passeggiata fra i giardini dell'accademia. Ottima la realizzazione dei modelli poligonali del nostro alter-ego e dei nostri compagni. Dai movimenti alle espressioni facciali: in qualche occasione abbiamo potuto assistere a molto verosimili inarcamenti di sopraciglia, espressioni di stupore o di tensione nei volti di Munro e soci, oltre ad un labiale completamente sincronizzato con la voce. Buona la realizzazione sonora: i vari bip bip degli aggeggi elettroni vi seguiranno praticamente dovunque, completamente assente qualsiasi tipo di doppiaggio nella nostra lingua, e un buon supporto delle estensioni EAX e dell'audio posizionale. I filmati in game saranno tutti realizzati con lo stesso motore del gioco. Di fattura sono davvero molto buoni e offriranno qualche volta un sistema simile alle avventure grafiche con la possibilità di scegliere la frase da dire, anche se non avrà impatto sullo svolgimento delle nostre azioni.

    La sua missione è di esplorare strani, nuovi mondi

    L'esplorazione e la cooperazione sono il piatto forte della giocabilità. Raramente saremo da soli, molto spesso saremo accompagnati dagli altri membri del nostro team dal Sottotenente Chell (di uno strano colorito simil Viagra), dalla bella Murphy, e da altri sventurati soci (e' bello sapere di non essere l'unico folle) che molto spesso offriranno una copertura al fuoco veramente fondamentale. La nostra tuta (Hazard Suite... che fantasia!) ci indicherà sempre lo stato di carica degli scudi e del nostro stato vitale, la carica delle armi e la presenza, mediante radar, di nemici e degli obiettivi. La tuta sarà ricaricabile mediante delle comode stazioni fai da te sparse durante tutto il cammino. Le armi sono le classiche ad energia che già abbiamo visto nel primo capitolo, nulla di che strapparsi i capelli e nulla di particolarmente scenico, ma fanno il loro lavoro. Avremo il fido phaser infinito e autoricaricante, vari fucili fra cui anche quello di precisione, armi specifiche aliene, alcune rudimentali come la mega lama Klingon, lanciagranate e minigun sempre ad energia e, finalmente, l'aggeggio che ogni fan trekkeriano vorrebbe sul proprio comodino: il tricorder! Il tricorder è un piccolo computer palmare. Fa di tutto, tranne il caffè! Analizza l'ambiente in ogni sua parte: dalle composizioni chimiche di gas e sotanze varie, alle previsioni metereologiche. Naturalmente può inviare e ricevere SMS e MMS, curare i feriti (nella variante per medici di bordo), allontanare le zanzare e altri insetti molesti (nella variante per campeggiatori), ed in caso di necessità, anche chiamare polizia, vigili del fuoco, ambulanze, contraerea e artiglieria pesante! Naturalmente noi lo useremo per traccheggiare e hackerare porte, pannelli e campi di forza, per sondare l'ambiente per vedere la sua integrità strutturale, fonti di energia biochimica, presenza di gas, per riparare condotti energetici. Tuttavia ci sembra che il suo utilizzo non sia “di vitale importanza” come nel telefilm, ma con situazioni messe li apposta per essere utilizzato. Il gioco in se stesso non è molto longevo, in compenso offre la possibilità di essere rigiocato per trovare segreti e collezionare le Enterprise d'oro che sbloccheranno delle chicche (che non riveliamo per non rovinarvi la sorpresa).

    ...alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà

    Oltre al single player, Star Trek Elite Force II offre una corposa modalità multiplayer via Internet o rete locale. Le modalità saranno molteplici, dai classici Deathmatch singoli o a squadre (holomatch) e Capture the flag, alle più specifiche modalità Bomb Defusion (il nostro scopo è quello di piazzare una bomba nella base avversaria oppure disinnescarla nella nostra), Action Hero (dove un giocatore avrà tutte le armi al massimo e gli altri armi meno efficaci), Specialities (stile Team Fortress, dove ogni giocatore ha una classe specifica come infiltratore, Medico, tecnico, cecchino, demolitore, ecc...), e altre modalità ancora. Ancora nulla di cui strapparsi i capelli (e restare come Picard) oppure di non già visto nei milioni di mods sparsi nella rete per Half-Life e Unreal Tournament.

    ...per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!

    Alla fine non possiamo altro che dire di esserci divertiti! Anche se non siamo ai livelli di maestosità grafica di Unreal II, o ai futuri Doom III e Half-Life II, risulta essere davvero piacevole guardarlo, grazie anche alle richieste hardware davvero basse. Con una scheda grafica di ultima generazione lo si può giocare benissimo con tutti i settaggi al massimo, full scene anti aliasing incluso, senza subire rallentamenti evidenti e fastidiosi cali di frame rate. Non è una rivoluzione nel suo genere, ma un ottimo prodotto che varrebbe la pena provare. Dall'altro lato non offre una elevata permanenza sui vostri hard disk (anche se è presente una corposa sezione multiplayer) ed una grafica all'ultimo grido. Ma come prodotto è davvero ben curato! Lunga vita e prosperità a tutti!

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