Recensione Star Wars: Bounty Hunter

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Recensione Star Wars: Bounty Hunter
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  • PS2
  • NGC
  • Cacciatore di Barrette Cioccolato e Cocco...

    Solo contro tutti alla ricerca di taglie per svariate galassie, Jango Fett fa la sua prima apparizione sugli schermi videoludici. Agli ordini del Conte Dooku (interpretato dal mitico Christopher Lee nell'Episodio II), Jango dovrà affrontare svariati livelli in cui cercare e distruggere i seguaci di un oscuro culto, chiamato Bando Gora, capeggiato da una Jedi rinnegata...(sembra un po' la storia di lucifero).
    Il più spietato “Bounty Hunter” della saga di Star Wars è per la prima volta il protagonista in un gioco ad essa dedicata, in assoluto una delle più conosciute nel mondo dei videogiochi dai tempi del primo X-Wing uscito per Pc accompagnato dal susseguirsi, ogni anno, di numerosi titoli legati sempre alla fortunata saga cinematografica firmata George Lucas.
    Inevitabilmente però l'uscita di svariati giochi ha fatto sì che la qualità globale degli stessi non sia sempre eccellente, anzi.
    Uno per tutti: Star Wars Demolition... ne vogliamo parlare!?
    Boba Fett sarà sicuramente il più famoso cacciatore di taglie che il pubblico ricorda, visto e considerato che catturò Han Solo; ci ricordiamo tutti, del resto, la sua bizzarra astronave Slave, il suo jetpack, il suo abbigliamento. Tuttavia ultimamente si parla molto più del “babbo” Jango, protagonista del gioco in questione tratto dall'episodio cinematografico “La guerra dei cloni”.
    L'ambientazione tipica dell'universo di Star Wars è stata ricreata facendo grande attenzione ai particolari, con i vari livelli del gioco ambientati in pianeti dal nome familiare per chi abbia visto almeno uno dei film: vi troverete a visitare Coruscant, capitale della Vecchia Repubblica, oppure Tatooine, il pianeta desertico dove risiede il purulento Jabba the Hutt.

    Messa miscela al jetpack?

    Il filmato iniziale - pur avendo una conclusione intuibile - è di notevole impatto e ci accompagna al primo “quadro” di gioco, dove Jango si trova imprigionato in un'arena insieme ad un mastodontico nemico a combattere per la propria sopravvivenza. Una volta battuto il primo “tanto grande quanto fesso” avversario, girando nelle varie ambientazioni di gioco, scaturisce dalle nostre ugole un compiaciuto “WOW!” per l'impatto positivo - purtroppo solo temporaneo, come vedremo - già anticipato dall'intro, riguardante il livello grafico in grado di riprodurre una visione fedele dei locali notturni di Coruscant, oppure i sabbiosi scenari di Tatooine, città che diede i natali ad Anakin Skywalker.
    Già dalle prime battute il gioco della Lucas si presenta come un arcade in terza persona in cui il giocatore dovrà completare una serie di obbiettivi primari obbligatori ed alcune missioni di secondaria importanza a volte facoltative.
    Jango si muoverà in vaste ambientazioni sviluppate sia in orizzontale che in verticale, estremamente povere dal punto di vista dei percorsi che non permettono molto di gironzolare, riducendo cosi al minimo il fattore esplorazione, necessario solo per ritrovare alcuni oggetti segreti. Tali “aggeggini” segnalati nel menu della missione, permetteranno di sbloccare molti extra ma sono perfettamente inutili per il proseguimento delle missioni, che invece dovrebbero essere basate sull'incasso delle taglie...dovrebbero, visto che per la maggior parte del tempo ci divertiremo (questo sarà molto soggettivo) a saltare da una piattaforma all'altra con il jetpack, a sparare ai nemici o ad inginocchiarci per passare in stretti cunicoli......(pensate che fatica con quello zaino Invicta a tiratura limitata e quell'abbigliamento anni '80!). Come se non bastasse capiterà spesso di stare a scansionare tutti tranquilli il nostro bel soggetto per controllare la sua ID, e in un attimo: Tadaaaa! circondati da un folto gruppetto di nemici pronti a darcele di santa ragione. Se avremo fortuna e saremo riusciti ad identificare la nostra preda, potrebbe capitare di essere attaccati mentre la prendiamo al lazo! Ma non vi preoccupate... dopo tante peripezie ecco qui la vostra prima “taglia”!!!!

    Come?! Non serve a niente?
    Esatto, avete sentito bene! La riscossione della taglia non è obbligatoria al fine della missione che state svolgendo, anzi risulta solo una caratteristica inserita per giustificare il mestiere del nostro povero Jango.
    Dalla sua Jango affronterà svariate missioni abbastanza lunghe, con interessanti colpi di scena che non guastano mai, accompagnato da un vasto arsenale composta da fucilone blasterone, il mitico jetpack a miscela, lancia fiamme, e molto altro ancora... Ma dove la terrà tutta questa roba?

    Per quanto concerne l'engine grafico di “Bounty Hunter” non aspettatevi niente di speciale, sia la frequenza di refresh sia il numero di poligoni sullo schermo sono infatti relativamente bassi. Sicuramente vi è una buona scelta dei colori e dei vari modelli poligonali, ma non bastano per far fronte alla carenza dei frame. Mentre girovaghiamo nei vari luoghi balza subito agli occhi la scarsa attenzione rivolta ai particolari: locazioni spoglie, accessori di “scena” quasi inesistenti che sono sicuramente attribuiti allo stile degli scenari in cui si gioca, ma può dare l'impressione di una certa approssimazione di lavoro.
    E' molto frequente inoltre assistere a qualche rallentamento quando si cambia rapidamente inquadratura o quando lo schermo viene saturato di esserini spaziali che sparano a tutto spiano; un difetto questo che non influisce molto sul gameplay ma si poteva sicuramente evitare. Gli effetti luce come se non bastasse risultano per lo più scadenti.
    Bounty Hunter è un gioco single player con a disposizione 6 capitoli che garantiscono dieci ore circa di gioco; la longevità non è certo delle più alte, anzi si poteva forse prolungare la durata di gioco inserendo una modalità multiplayer.
    Dalla grafica al sonoro il passo è breve e non ci porta alla degustazione di grandi meraviglie......
    L'audio di Bounty Hunter può contare sul progetto audio di Skywalker Sound e questo pregio si nota fin dall'introduzione: sia le musiche che gli effetti sonori ricalcano le orme delle opere cinematografiche di George Lucas. La cosa gradevole è che si ritroveranno i vari suoni delle lightsaber o fuciloni laser, accompagnati dai grandiosi temi della saga, incalzanti o rilassanti a seconda di come si evolve il gioco. Tutto ciò però non è abbastanza per garantire una full immersion, visto e considerato che a partire dal doppiaggio italiano non sempre all'altezza, vi sono anche alcune battute non recitate degnamente durante il gioco. In altre situazioni l'azione sembra priva di spiegazioni che potrebbero essere utili al conseguimento della missione e scarseggiano anche i dialoghi che potrebbero rendere più coinvolgente il gioco.
    La cosa interessante è la modalità a 60hz proposta nel menù delle opzioni: il gioco infatti può essere impostato in tale modalità per una migliore e più chiara visione, ammesso che il televisore supporti tale funzione. Ciò renderà la visualizzazione di Bounty Hunter con un ridotto sfarfallio delle immagini.

    C'è di tutto dentro lo zaino.... peggio di Doraemon!

    Bounty Hunter è un action game basato al tempo stesso sia sui combattimenti che sull'esplorazione: un Tomb Rider ma con meno indovinelli e... senza Lara Croft il che fa pensare! Mentre si gioca a questo nuovo titolo della Lucas si nota - l'avevamo gia anticipato - come i percorsi a disposizione per completare gli obiettivi siano quasi del tutto obbligati come in “Chi è Pk?” e visto che ciò influirebbe negativamente sul fattore divertimento, sono stati aggiunti alcuni rompicapi da risolvere qui e là senza la soluzione dei quali non si potrà procedere nelle missioni. Tale tipologia è stata implementata nel tentativo di aggiungere un minimo di spessore alle missioni, che altrimenti risulterebbero troppo uguali le une alle altre.
    Come se non bastasse il più delle volte viene richiesto al giocatore di ritornare sui proprio passi per sbloccare accessi ad altre stanze... Non potevate dirmelo subito!?
    Ma i problemi non finiscono qui.
    Infatti con grande stupore noterete che non sarà possibile salvare durante i lunghi livelli di gioco, ma solo alla fine degli stessi; per evitare di spegnere la console e riportare arrabbiati il gioco al negoziante sperando che ve lo cambino, i programmatori hanno comunque inserito diversi checkpoint da cui ripartire in caso di morte prematura o scarsa attitudine al combattimento contro dei nemici che non sono un vero pozzo di scienza, vista la scarsa dose di IA di cui sono dotati!
    Il nostro oscuro personaggio ha dalla sua movimenti abbastanza veloci tra i quali un ottima capacità di salto, la possibilità di aggrapparsi alle sporgenze delle piattaforme (la cosa brutta è che quando sarà di spalle e si accinge a salire non si noterà un altrettanto bel panorama come quando si gioca a Tomb Rider!) e la possibilità di usare un grande quantitativo di armi tra le quali l'intramontabile lazo per prendere la “taglia” al volo come se fosse un toro!
    Lo sviluppo su più livelli in verticale è molto ingenioso e da la possiblità al giocatore di divertirsi con brevi salti accompagnati dal planate col jetpack; meno azzeccata come abbiamo gia notato, la modalità Scanner Id per trovare i ricercati. L'uso di questa feature rende non solo il personaggio senza difese per alcuni secondi (che potrebbero rivelarsi vitali) ma si presenta essenzialmente inutile durante quasi tutta la durata dell'avventura. Potevano magari aggiungere una pausa al gioco mentre si usava questa opzione...o no!?
    Jango il più delle volte incapperà in combattimenti, il che garantirà una buona dose d'azione se non fosse per il controller a prima vista un po' scomodo. Dopo averci fatto l'abitudine però si nota come la disposizione dei pulsanti è stata studiata per garantire una grande facilità di movimento e di scelta quando si dovrà spulciare lo zaino per cambiare arma o modalità di attacco.

    Un errore ricorrente in molti giochi “in terza persona”, è quello commesso dai programmatori quando studiano la gestione delle telecamere. Le telecamere si sposteranno di continuo senza azzeccare mai la posizione migliore; specialmente nei combattimenti capiterà di essere colpiti senza nemmeno vedere il nemico.....
    Non vi deprimete cosi! Avrete infatti una sorta di mirino che una volta centrato il bersaglio attiverà la funzione “lock-on” bloccandosi su di esso così da centrarlo senza problemi. Ciò renderà la mira di Jango infallibile.
    Fantastico! E tutto questo con la sola pressione del tasto R!!! Sarà un pregio o un difetto!?
    Non è di certo un capitolo di Rainbow Six, però potrebbero essere messe in discussione le nostre doti da pistoleri... “Che ti credi che non so sparare?! Se vuoi lo centro in testa pure bendato!!!”
    Quando il gioco si fa maschio ed incominciano ad abbondare gli avversari da fronteggiare, spesso il neo delle telecamere rende gli scontri un po' confusionari, sensazione maggiormente avvertita a causa di una regia virtuale non del tutto soddisfacente che tende ad utilizzare inquadrature penalizzanti, specie quando ci si trova a combattere in spazi molto piccoli o ad affrontare più avversari contemporaneamente.
    Anche per questo non vi preoccupate! Se volete, tramite lo stick analogico destro, il C, potete liberamente ruotare la telecamera, ovviando in parte al problema.

    Sarà Star Wars ma preferisco Lara... me lo cambieranno?

    Bounty Hunter di certo non eccelle in nessun aspetto particolare, gode di buon gameplay elaborato però con superficialità dagli sviluppatori e ciò non permette giudizi troppo entusiastici; pecca altresì molto in ambito tecnico.
    Oltre alla possibilità di sbloccare i tanti extra , il gioco garantisce un' ottima dose di divertimento anche se a lungo termine potrebbe dar noia a causa della ripetitività nelle missioni e negli scenari.
    Concludento, ci si trova davanti al solito gioco divertente che deve molto alla fedeltà con cui le ambientazioni sono state ricreate basandosi sulla saga di Star Wars. Se siete accaniti fan della saga firmata George Lucas, l'impersonare Jango Fett ed usare i suoi vari aggeggi può risultare divertente ma se siete indifferenti davanti Han Solo, Jaba the Hutt, spade fluorescenti e soldatini bianchi, potete tranquillamente spostare la vostra attenzione su qualche altro titolo forse più coinvolgente.

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