Recensione StarCraft 2: Heart of the Swarm

Gli Zerg rivoluzionano il mondo di Starcraft 2, ed il modo d'intendere la strategia

Recensione StarCraft 2: Heart of the Swarm
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  • Quasi tre anni. E' stato questo il primo pensiero quando abbiamo avviato Starcraft 2: Heart of the Swarm, la prima espansione per il discusso - ma apprezzatissimo - strategico Blizzard. Dedicato specificamente agli Zerg, HotS è un vero e proprio nuovo capitolo più che un'espansione intesa nella comune accezione del termine. La ricchezza dei nuovi contenuti concepiti ad arte da quelli di Irvine introduce nuovi e vecchi giocatori a un gameplay stratificato e complesso, come pochi giochi sanno fare. Dalla storia di rabbia e vendetta di Sarah Kerrigan, alle competitive partite online contro altri giocatori, questo Heart of the Swarm è esattamente quello che tutti stavano aspettando.

    The Queen of Blades

    La campagna singleplayer riparte esattamente da dove l'avevamo lasciata, con il ribelle Jim Raynor che riesce a salvare Kerrigan dalla battaglia finale di Wings of Liberty sul pianeta Char. Il suo intento è quello di riportare alla luce il lato umano dell'amica grazie a un team di scienziati finanziati dal figlio di Arcturus Mengsk, quel Valerian che vede nel padre la stessa sete di potere da contrastare così odiata da Raynor e soci.
    Non vi diciamo di più sulla trama perchè è tutta da godere: Blizzard semplicemente si è superata in questo nuovo capitolo. Il procedere delle missioni è così ben bilanciato da far immergere i giocatori progressivamente nelle vicende, con colpi di scena ben riusciti e di impatto decisamente superiore rispetto a Wings of Liberty. La forza risiede anche nell'indubbio fascino che esercita sui giocatori lo scoprire, dopo anni e anni, tutti i dettagli dei motivi, delle origini e degli intenti della razza degli Zerg. La ricerca della forma di vita geneticamente perfetta, la conquista dello spazio grazie alla costante evoluzione della razza, che accetta e ingloba in sè le caratteristiche delle altre specie viventi. Lungo le ventisette missioni di gioco, interverremo direttamente nel migliorare il DNA del nostro esercito, sbloccando nuovi ceppi evolutivi dello Swarm, man mano che otterremo le informazioni genetiche di unità nemiche e animali nativi dei pianeti su cui sbarcheremo. Il risveglio di un nido Zerg durante le primissime missioni permetterà a Kerrigan di vagare nell'universo di Starcraft 2 e a noi di compiere scelte precise sull'evoluzione delle creature aliene.

    La schermata della base Zerg in cui è ambientato HotS. In basso le varie stanze da esplorar per sbloccare i nuovi potenziamenti genetici.


    Esattamente come in Wings of Liberty, avremo una serie di stanze con alcuni nuovi protagonisti da interpellare tra una missione e l'altra, facendo progredire la trama. Controllando la Regina ibridata tra umani e Zerg direttamente sul campo per la maggior parte dei capitoli, la faremo aumentare di livello, sbloccando nuovi devastanti poteri da usare sul campo, come diversi nuke che danneggiano certi tipi di unità o evocazioni con cooldown per dare direttamente vita a un maggior numero di truppe. La forza è sempre stata nel numero per la razza infestante protagonista di questo nuovo capitolo e vi aspettano eserciti immensi da comandare, facendo proliferare gli Zerg ovunque vi capiterà di trovarvi. L'altra stanza che altererà le tattiche da usare lungo la campagna è la Fossa Evolutiva, in cui una specie di genetista Zerg raccoglierà il DNA delle creature da voi uccise, proponendovi diversi upgrade in due formule: potenziamenti diretti alle unità (tre per ciascun tipo) e alterazioni fondamentali sulle loro caratteristiche lungo sette Missioni Evolutive da giocare parallelamente a quelle riguardanti la progressione del gioco vera e propria. I vari upgrade delle statistiche, così come le abilità di Kerrigan stessa, saranno mutualmente esclusive e potremo selezionarne una sola tra le tre disponibili prima di affrontare le missioni, con la possibilità di cambiare la scelta in ogni momento dal menu dell Fossa. Le Missioni Evolutive invece altereranno la concezione stessa dell'unità: una volta completate potremo scegliere se far evolvere la specie in uno tra due ceppi, una scelta che non potremo tuttavia modificare successivamente. Per farvi un esempio, gli Zergling potranno o evolvere la loro struttura muscolare per muoversi liberamente sulla mappa, senza restrizioni di territorio, oppure migliorare la loro velocità di schiusura delle uova, venendo generati di tre in tre nella metà del tempo tipico di produzione dello Zergling base. Nel far progredire le unità l'immersione nella campagna forse meglio riuscita dell'intera saga è incredibile: siamo i comandanti dello Swarm alla ricerca della perfezione della razza!


    La schermata in cui evolveremo Kerrigan. I poteri sono tutti utilissimi e sarà dura sceglierli. Per fortuna che possiamo riskillarla come meglio crediamo tra una missione e l'altra.


    Venendo alle missioni vere e proprie, queste offrono una varietà ancora maggiore rispetto a Wings of Liberty, con missioni d'infiltrazione, classiche skirmish e infestazioni di pianeti e strutture che ogni volta pongono il giocatore di fronte a qualcosa di nuovo e interessante. Tutti i contenuti specifici della campagna sono usabili solamente offline (scelta obbligata per garantire il bilanciamento a livello competitivo), ma la progressione e la storia sono semplicemente eccezionali e senza ombra di dubbio ci troviamo di fronte al miglior comparto singleplayer attualmente disponibile nel genere degli RTS. Ogni compito assegnato ci metterà in condizioni di vantaggio o svantaggio uniche, come tempeste di neve improvvise o veri e propri boss-fight con un numero limitato di unità da micrare, mentre le cutscene e i numerosissimi filmati in alta qualità dipaneranno la splendida trama. In ogni caso, la personalizzazione al limite del maniacale garantita dal menu delle opzioni dei comandi di gioco permette un uso molto rapido dei diversi gruppi e delle skill delle unità ad essi appartenenti. Insomma il gioco è interamente concepito per tutti i livelli di abilità e la campagna offre quattro livelli di difficoltà per novizi ed esperti. Il singleplayer di questo Heart of the Swarm è semplicemente tutto quello che avremmo desiderato da un vero e proprio seguito dell'immortale Starcraft. E non fa niente se alcuni poteri o nuove unità sono decisamente sbilanciate o forse ridondanti. L'offerta tattica è talmente ampia che nello svolgere le missioni vorremo non solo scoprire che cosa succederà infestando questo o quel pianeta, ma anche quali altri frammenti genetici abbiamo raccolto per evolvere i nostri ributtanti soldati.

    La dura lotta per diventare i numeri uno

    La complessa struttura del multiplayer di Starcraft 2 ha subito sette nuove aggiunte: due per Terran (Hellbat e Mina Widow) e Zerg (Vipera e Ospite) e ben tre per i Protoss (Tempest, Oracolo e Nucleo). Abbiamo già ampiamente discusso le nuove introduzioni in tre articoli dedicati alla beta multiplayer di HotS e in questa sede vogliamo sottolineare come attualmente lo status dei lavori sia davvero a buon punto. Il tutto è tarato verso il livello di sfida delle partite della lega più alta (la Grand Master) e, a detta della stessa Blizzard "I lavori di bilanciamento sono solo iniziati. Man mano che osserveremo i giocatori scoprire e usare nuove tattiche con le nuove unità, saremo pronti a intervenire qualora risultassero troppo vantaggiose." Come si legge nell'ultimo report ufficiale sulla situazione, è il caso della supremazia aerea dei Protoss contro gli Zerg, i quali si trovano in netto svantaggio di fronte a un numero sostenuto di unità che infliggono danni ad area. Il motivo per cui Blizzard non è ancora intervenuta è che esistono già delle contromisure per permetter al giocatore Zerg di arginare il problema, fino al punto in cui quello Protoss non riuscirà a mantenere costante la produzione di veicoli come Tempest, Nuclei e Colossi per motivi economici.

    In un simile carosello di counter e contro-counter, i nuovi giocatori saranno inevitabilmente spiazzati dalla complessità del gameplay online di Starcraft 2 e l'approccio adottato da Blizzard finora è sempre stato quello di considerare il singleplayer come introduzione al multi. Questa concezione è stata un forte deterrente per i novizi all'uscita di Wings of Liberty, dato che l'alterazione delle meccaniche base per rendere interessante e varia la campagna modificava profondamente le tattiche da usare rispetto al multiplayer, confondendo i giocatori. Questo succede anche in HotS, ma sono stati introdotti dei tutorial separati (uno per razza) per rendere più morbido il passaggio tra le due modalità. Essendo noi - ammettiamo - novizi per quanto riguarda l'online del nuovo Starcraft, li abbiamo giocati tirando un sospiro di sollievo. Sicuramente per come sono concpeiti sono un passo in avanti rispetto alla lapidaria classificazione dei giocatori di Wings of Liberty, anche se molti aspetti specifici ma cruciali, come ad esempio un allenamento efficace per la micro, sono assenti e avremmo voluto molto di più in questo senso. O ancora meglio un sistema di coaching integrato. Attualmente comunque i replay da rivedere rimangono il modo migliore per imparare, insieme alle diverse sfide specifiche già presenti in passato e pensate proprio per spiegare l'efficacia di alcune unità contro altre.


    Il comparto tecnico di Heart of the Swarm non offre molto di più di quanto già visto prima della release, ma si conferma ottimo e solido. Texture e modelli poligonali sono davvero eccellenti e non potevamo chiedere una prestazione tecnica migliore: il livello di dettaglio, impostando al massimo le opzioni dal menu video, è impressionante se si considera il numero di unità a schermo. L'engine scritto da Blizzard è stato raffinato e ottimizzato già durante questi ultimi anni e giunge in forma smagliante per questa release, avendo risolto - da tempo - il problema iniziale dell'anti-aliasing, ora ben implementato e non così pesante come in passato. Le prestazioni a livello massimo di dettaglio sulla piattaforma di prova - i7 920 a 4.2 Ghz con 6 Gb di RAM e dotato di Nvidia Gtx 580 - si aggirano tra i 50 e i 65 FPS nelle situazioni più concitate con decine di unità a schermo ed effetti particellari strabordanti. Per godersi al massimo Starcraft 2 occorre quindi un PC di fascia alta, ma la scalabilità del motore di gioco è davvero fantastica e il giusto compromesso tra qualità dell'immagine e prestazioni è assolutamente facile da raggiungere su un'ampia gamma di computer. Per una volta potete fidarvi dei requisiti minimi consigliati. Da sottolineare anche tutto il comparto Social che ha trasformato Battle.net in un vero e proprio media. Il mercatino Arcade è ora implementato con tutti i crismi, lasciando al passato tutte le tribolazioni della sua release. Possiamo giocare nuove missioni e nuovi contenuti totalmente creati dall'utenza in pochi rapidi click, come accade in modo più esteso per molti prodotti su Steam. Il tutto è ovviamente relegato alla modalità online, accedendo a Battle.net direttamente dal gioco. Tuttavia non è necessario tenerla sempre attiva per giocare alla campagna e ai contenuti già scaricati, o a missioni skirmish contro l'IA, segnando la giusta via da seguire per l'uscita dei titoli su PC. Il lancio inoltre è stato privo di ogni tipo di problema di lag o scaricamento dai server Blizzard, al contrario di un certo titolo di recente pubblicazione che ha suscitato - giusatamente - un vespaio nella rispettiva community. Grossi passi in avanti anche rispetto al tribolato lancio di Diablo 3: Blizzard stavolta si lascia alle spalle ogni critica e lancia sul mercato un aggiornamento ricchissimo per uno dei migliori RTS in circolazione.

    StarCraft II: Heart of the Swarm StarCraft II: Heart of the SwarmVersione Analizzata PCHeart of the Swarm è un'esperienza a tutto tondo, imperdibile per chiunque, appassionato della saga o no. La campagna singleplayer è semplicemente la migliore che abbiamo giocato da anni a questa parte e supera il capitolo precedente in immersione, varietà e potenza narrativa, sebbene ne riprenda direttamente la struttura. Iniziando a giocare a HotS capirete a che cosa ci riferiamo, assistendo agli splendidi momenti iniziali narrati in computer grafica e col motore di gioco stesso. Aggiungeteci un comparto online già ben rodato e che offre nuove tattiche di battaglia grazie alle sette unità addizionali e meglio accessibile per chiunque grazie ai nuovi tutorial. Per godersi tutto questo occorre installare anche l'ottimo Wings of Liberty, ora reperibile davvero a poco prezzo. Insomma non avete proprio scuse: Starcraft 2 con questa espansione si conferma come imperdibile per gli amanti della strategia e se avete ancora dubbi, vi consigliamo di installare gratuitamente il client e rendervi conto di che cosa vi state perdendo. Online e offline.

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