StarCraft Remastered Recensione

Giunge finalmente sui nostri PC, StarCraft Remastered, edizione riveduta e corretta di un grande classico del genere RTS.

StarCraft Remastered Recensione
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  • Sono poche le software house che, come Blizzard Entertainment, possono vantarsi di aver più volte influenzato in maniera profonda il mondo dei videogiochi. La società di Irvine sembra avere un talento particolare nel creare universi esplosivi e di successo, in grado di diffondersi come un'infestazione e di imprimere le loro caratteristiche sul mercato, segnandone inevitabilmente lo sviluppo. Indubbiamente la dea bendata ci ha messo il suo zampino, ma come diceva Agatha Cristie "tre indizi fanno una prova", e con giochi del calibro di Diablo, StarCraft e World of Warcraft, Blizzard ha ampiamente dimostrato di avere un'abilità smisurata. In un mercato più complicato e sfaccettato com'è quello degli ultimi anni, tuttavia, il colosso guidato da Mike Morhaime ha faticato non poco a dimostrarsi quella fucina di idee e colpi di classe che era stata in passato: pur rimanendo un assoluto punto di riferimento per i giocatori PC (e, solo recentemente, anche per quelli console), Blizzard è riuscita a stento nell'impresa di conservare intatto l'antico splendore dei suoi capolavori. World of Warcraft, che resta uno degli MMORPG più giocati, accusa i ben tredici anni di vecchiaia rispetto agli altri competitor più giovani, i quali, invece, si fondano su delle strutture più moderne e godibili.

    Gli stessi sequel di Diablo II e StarCraft non sono riusciti a replicare in toto il successo dei loro predecessori: all'uscita Diablo III rappresentò una delusione sotto tantissimi punti di vista, mentre StarCraft II, sebbene avesse migliorato il suo fratello maggiore in quasi tutti gli aspetti, non fu in grado di imporsi come un grosso punto di riferimento per gli eSport (cosa che, invece, era riuscito a Brood War).
    I tempi cambiano e per non morire è necessario cambiare con loro. I ragazzi di Irvine sembrano averlo capito e hanno seguito nuove vie, come quella di Overwatch, Hearthstone o di Heroes of the Storm, senza dimenticare i "fossili" - così Frank Pearce, co-fondatore di Blizzard, ha recentemente definito il primo Warcraft -, ma rifiutandosi di disseppellirli per riproporli ai moderni utenti. StarCraft, uscito quasi vent'anni fa, non può tuttavia rientrare in questo discorso "paleontologico" per due motivi: il primo è che la community, soprattutto quella coreana, è ancora attiva e vigorosa, il secondo è che il gameplay resta tuttora un concentrato di frenesia e divertimento. Dopotutto stiamo parlando di una pietra miliare degli RTS, un vero e proprio gioco di culto in Corea del Sud, dove ha creato una formidabile generazione di guerrieri digitali che si sono scontrati in competizioni seguite da milioni di persone. Riproporre, quindi, questo pezzo di storia degli strategici in tempo reale in versione rimasterizzata è stata una mossa gradita.

    StarCraft Remastered è chiaramente dedicato ai nostalgici o a tutti coloro che ancora bazzicano nei server multiplayer, ma è anche il modo migliore, per chi non ha giocato l'originale, di recuperare uno dei titoli più importanti degli anni ‘90. L'aggiornamento, infatti, non tocca nessun elemento del gameplay, limitandosi a riproporre la formula classica, compresa di difetti, migliorata dal punto di vista estetico. Il gioco supporta ora il formato 16:9 e le risoluzioni fino al 4K, i ritratti delle unità e degli eroi sono stati completamente ricostruiti, mentre tutti i dialoghi sono stati ridoppiati (i doppiatori ora sono gli stessi del secondo capitolo). Un buon lavoro, soprattutto se teniamo presente che gli sviluppatori non avevano a disposizione il codice sorgente originale. A testimonianza del fatto che l'operazione di lifting non va oltre la superficie, Blizzard ha inserito la possibilità di passare rapidamente alla versione originale in qualsiasi momento (anche i vecchi salvataggi sono compatibili con questa remastered). Purtroppo i filmati di gioco, in questa versione esclusivamente in inglese, hanno beneficiato solo di un generale aumento della pulizia, apparendo piuttosto datati se messi a confronto con le cinematiche più recenti. C'è da dire, però, che un paio di sequenze rimangono ancora meravigliosamente intriganti: un concentrato di tensione, inquadrature efficaci e miracoli tecnici, sempre considerando che correva l'anno 1998. Gli intermezzi narrativi non animati, invece, sono stati abbelliti con l'utilizzo di artwork d'impatto, assolutamente efficaci per accompagnare le brevi linee di testo che descrivono i fatti avvenuti tra una missione ed un'altra. Sebbene i tentativi di migliorare la qualità della narrazione siano molteplici e apprezzabili, il primo StarCraft è piuttosto indietro rispetto al secondo capitolo, che è ricco di sequenze più gradevoli e meno ingessate.

    Seguire le vicende di Raynor, Kerrigan e Tassadar, in definitiva, potrebbe essere problematico per chi non digerisce le soluzioni più spartane, ma anche per chi non riesce a rinunciare ad una serie di benefici della modernità che hanno investito gli strategici di più recente concepimento. Il gioco, ad esempio, non permette di selezionare più di dodici unità contemporaneamente, una scelta di design che rende più difficoltoso gestire le armate in battaglia. Manca, poi, una serie di funzioni per l'amministrazione delle unità di base: non si possono selezionare quelle inattive e non gli si può indicare di raccogliere risorse impostando il rally point dei centri di comando su depositi di minerali o di gas vespene (l'automining comparve in Warcraft III, nel 2002). Il micromanagement, inoltre, è reso problematico da un pathfinding che non funziona sempre bene, in particolar modo nelle zone più strette. Insomma, StarCraft rimarrà pure un gioco divertente e sorprendentemente giovanile, ma non si può negare il fatto che il suo viso sia solcato da qualche profonda ruga. La stessa campagna, in cui è possibile guidare gli eserciti Terran, Zerg e Protoss, presenta una struttura delle missioni un po' piatta e che segue un pattern prevedibile. La situazione migliora con Brood War, in cui ci sono incarichi più vari e divertenti, ma anche infinitamente complicati e che non lasciano scampo ai meno avvezzi alla strategia: se le prime missioni di un capitolo sono, generalmente, un tutorial per abituarci alle diverse meccaniche di gestione di una razza, le ultime rappresentano una sfida impietosa.

    Potrebbe sembrare un po' masochistico da dire, eppure la bellezza di questa StarCraft Remastered sta proprio nei suoi "problemi", nella sensazione di aver ripreso in mano un grande gioco mosso da una filosofia un po' datata ed afflitta da alcuni limiti tecnici, ma per questo emozionante. Perciò, se non avete mai messo le mani sul gioco originale, dovrete prima di tutto accettare alcune limitazioni e modificare la vostra forma mentis. Chi, invece, non ha mai rinunciato ad abbandonare i server del gioco del ‘98 troverà un'infrastruttura online più intuitiva e funzionante, anche se non completamente immune ai problemi (abbiamo riscontrato qualche difficoltà a creare o ad unirci alle partite). I server sono già piuttosto popolati e ricolmi di professionisti (c'è anche il server coreano Fish, in cui militano i più grandi campioni) che non lasceranno scampo alle nuove leve: è ben risaputo che la scena online degli RTS è una delle più elitarie, e in StarCraft Remastered potrebbe essere addirittura impossibile per i nuovi giocatori riuscire ad affrontare match bilanciati. Scordatevi quindi di gettarvi nelle modalità multigiocatore senza un minimo di dimestichezza col genere: non avrete modo di imparare e verrete solo triturati dagli utenti più esperti.

    StarCraft Remastered StarCraft RemasteredVersione Analizzata PCStarCraft Remastered è un prodotto molto specifico, indicato in particolar modo ai nostalgici o ai profondi appassionati del genere RTS. Chi non rientra in queste categorie difficilmente riuscirà a sopportare i limiti tecnici e la ripidissima curva d’apprendimento. Pur rimanendo un prodotto fortemente di nicchia, il gioco è sicuramente più godibile che in passato, grazie ad una svecchiata al comparto grafico ed audio che è risultata essere un vero toccasana. La remastered in questione rappresenta la maniera migliore per recuperare un titolo storico con la curiosità di un “archeologo videoludico”, esplorando soluzioni ad oggi desuete che, in generale, rimangono ancora piuttosto divertenti. Nel totale rispetto della formula ludica di diciannove anni fa, però, Blizzard non ha voluto correggere alcune problematiche dell’originale, specialmente le magagne relative ad un pathfinding impreciso, che bisogna imparare a gestire. StarCraft Remastered, in definitiva, è un prodotto che ripropone fedelmente uno dei giochi più significativi nell’intero panorama degli strategici in tempo reale, con le sue luci e le sue ombre. Tuttavia è proprio questa dicotomia, questo contrasto, che rende una simile operazione qualcosa di prezioso, per appassionati e non. Anche se, purtroppo, solo i primi potranno goderne appieno.

    8.5

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