Recensione Strategic Command

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Recensione Strategic Command
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  • Pc
  • Strategic Command

    Una cosa che ho notato in tanti anni di gioco è che alcuni generi in passato molto in voga sono ormai quasi scomparsi, un po' perchè "di nicchia" e un po' perchè l'utenza media è cambiata parecchio negli ultimi tempi.Fatto sta che di "strategici a esagoni" non se ne vedevano davvero da un bel po' e quindi è stato con un pizzico di nostalgia che ho inserito il cd di Strategic Command e ho installato il gioco.

    La Mia Battaglia

    Il primo impatto lo posso definire eccellente: senza accorgermene ho perso l'intera mattinata, con buona pace del mio studio, nel tentativo di invadere la povera Polonia.Ma andiamo con ordine. Come forse avrete già intuito l'ambientazione di questo gioco è quella della Seconda Guerra Mondiale, di cui vengono ripercorse le tappe con una serie di scenari, in cui si potrà comandare a scelta le forze dell'Asse oppure gli Alleati. La prima fase consiste appunto - prendendo le sorti della Germania Nazista - nell'invasione della Polonia e conseguente inizio delle ostilità. Chiaramente da lì in poi le sorti della guerra sono completamente nelle nostre mani dato che non sarà necessario seguire pedissequamente le scelte di Hitler, ma potremo decidere, per esempio, di tentare fin da subito la conquista della Russia, per poi dedicarci agli altri stati europei. Viene quindi lasciata una certa libertà, che costituisce, assieme ad un gameplay collaudato, il punto di forza del gioco.Come si vede dalle immagini l'Europa è fondamentalmente suddivisa in caselle esagonali su cui far muovere le nostre unità. Durante il nostro turno infatti avremo la possibilità di acquistare nuove milizie, investire fondi nella ricerca teconologica e infine appunto spostare le nostre forze militari per attaccare i nemici e operare invasioni. Per fare tutto ciò chiaramente occorreranno molte risorse: in Strategic Command queste dipendono dall'estensione del proprio territorio, ed in particolare dalle città in proprio possesso.


    Il gioco, nella sua semplicità, sta tutto quì. Eppure riesce a coinvolgere, dando anche una certa assuefazione.Gestire più fronti si rivela una sfida davvero interessante (nel caso dell'Asse) e bisogna fare attenzione a non strafare, dato che come si sa, l'aiuto dell'Italia è davvero poca cosa; inoltre spendere al meglio le risorse diventa fondamentale. Conviene puntare sulla quantità o sulla qualità? O forse la chiave della vittoria è la supremazia teconologica?

    Il vero problema di questo gioco

    Se da un lato questo tipo di gioco risulta davvero divertente nonostante il format datato, dall'altro non si può concedere nessuna attenuante per il lato tecnico. Purtroppo siamo su livelli davvero scarsi, e le immagini credo che parlino da sole. La grafica è quello che è, e le animazioni sono completamente assenti. Stesso discorso si potrebbe fare per il sonoro, dato che le uniche cose che si sentiranno saranno dei brevi rumori quando le unità si sposteranno o attaccheranno.E' vero che questo genere di giochi non ha un grande seguito di appassionati per grafica e sonoro, ma è anche vero che bastava proprio poco per fare qualcosa di più, forse anche una risoluzione maggiore oppure delle unità disegnate con un minimo di dettaglio. Dopotutto anche l'occhio vuole la sua parte.


    Commento Finale

    Stategic Command è, come la maggior parte degli strategici a esagoni, un gran gioco, potenzialmente infinito (grazie anche all'editor incluso e alla possibilità di sfidare amici, anche in differita) e con un gameplay tanto semplice quanto  intelligente. Inoltre la Seconda Guerra Mondiale (riprodotta con relativa fedeltà) ha il suo fascino, sicuramente migliore di qualsiasi scenario inventato.Io stesso, abituato a giochi dai mille effetti grafici, mi sono fatto conquistare dalla strategia che sta dietro a SC: mossa dopo mossa non si può più davvero fare a meno di continuare a giocare. Certo va detto a onor di cronaca che qualche piccolo neo lo ha anche il gameplay, dato che invadere i Paesi Bassi, a causa della sua piccolezza, può diventare un'operazione lunghissima perchè non si riesce ad attaccare la capitale con sufficienti mezzi; parlando delle unità invece, alcuni valori di attacco/difesa sono abbastanza opinabili.Ma alla fine sono veramente sottigliezze; quello che invece cala il voto è senz'altro l'aspetto grafico che, se al passo coi tempi, avrebbe potuto trasfomare Strategic Command in un piccolo gioiello.

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