Recensione Street Fighter V

Nel quinto capitolo della saga di picchiaduro firmata Ono ci sono più novità di quelle che colgono lo sguardo, sebbene il pacchetto di lancio sia tutt'altro che completo: poco male per i puristi, e gli appassionati di PVP online.

Street Fighter V
Recensione: PlayStation 4
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Quando nello scorso Maggio, in una Londra stranamente assolata, ci venne mostrato per la prima volta Street Fighter V, non sapevamo proprio cosa aspettarci. Eppure, dopo il primo Hadoken andato a segno, tutto ci sembrava familiare e al contempo irriconoscibile, ma sicuramente più fresco e spettacolare che mai. Era ancora presto per dirlo, eppure il nuovo Street Fighter ci aveva già conquistati. Come avrete già capito, la parola chiave è proprio il cambiamento e, in quest'ottica, quello che Capcom è riuscita a fare con il suo ultimogenito è degno di nota. Gli sviluppatori, infatti, non si sono limitati a mettere in campo modifiche marginali e semplici upgrade, tutt'altro. Con un deciso colpo di spugna, ecco che vengono riscritte gran parte delle dinamiche fondamentali, sostituite da altre più moderne ed immediate, e questo, in un picchiaduro tecnico come Street Fighter, non è cosa da poco. Non stiamo parlando solo dell'arcinoto V-System, che potrebbe -di fatto- fregiarsi di questo merito, ma anche da tutta una serie di dettagli e novità che riescono davvero a rivoluzionare l'esperienza di gioco. In più, per la gioia dei fan, è stata finalmente introdotta una nuova politica di supporto ai contenuti, programmata per durare a lungo nel tempo, che permetterà ai giocatori di acquistare nuovi personaggi con un'apposita valuta in-game, ridimensionando positivamente l'odioso sistema dei DLC a pagamento. Inoltre, per completare la sua opera, Capcom ha investito moltissimo anche nel circuito del Pro Gaming, aumentando montepremi e potenziando la struttura della sua Premier League, fino a creare un tour ancora più imponente e prestigioso.

    Addio Arcade, benvenuto Story Mode (o quasi)

    Nonostante le buone premesse, ad un primo sguardo del menu si resta un po' spiazzati: al momento c'è solo il classico Training, i rispettivi Ranked/Casual Match, un sistema di ricerca dell'avversario (Capcom Fighter Network) e la modalità Sopravvivenza. Non molto, quindi, e con l'occasione se ne va in pensione anche il celebre Arcade, che lascia il suo posto alla nuova Story Mode, che purtroppo rimane di gran lunga l'elemento più trascurabile dell'intera produzione. Ognuno dei sedici personaggi avrà in pratica una sua piccola introduzione, raccontata mediante due o tre scontri, inframezzati da qualche illustrazione (leggermente) animata. Esatto: tutto sembrerebbe simile a quanto visto in SFIV, peccato tuttavia che il risultato non sia esattamente lo stesso. Le tavole e persino i dialoghi, infatti, sono di gran lunga inferiori a quelli del suo predecessore, al punto che sarebbe ingiusto tentare un paragone. È bene specificare, però, che l'attuale modalità rappresenta solo un brevissimo antipasto di quello che ci aspetta nel prossimo futuro, e serve solamente come incipit, votato più che altro a contestualizzare il background del personaggio, raccontandolo così anche ai nuovi adepti della saga. Stando a quello che dice Capcom, l'update previsto a Giugno introdurrà una vera e propria linea narrativa dal taglio cinematografico, che avrà un ruolo importantissimo nell'universo di Street Fighter. Qualcosa di mai visto nell'intero franchise, che non vediamo l'ora di provare con mano. Per il momento non ci resta che aspettare e rimandare il giudizio, sperando che gli sviluppatori riescano a sfruttare al massimo il tempo che gli rimane per confezionare un'avventura epica e degna di questo nome.

    Un nuovo paradigma

    Arriviamo dunque al punto fondamentale della discussione, ovvero le novità del fight system. Qui, il piano di Capcom era chiaro sin dall'inizio: evolvere e semplificare, raschiando via quello scoglio di difficoltà che rendeva il precedente capitolo, ad oggi, quasi inavvicinabile per i nuovi arrivati. Proprio come accadde quando si passò dal Third Strike al più recente Street Fighter IV, il divario si fa sentire fin da subito, e l'innovazione più importante riguarda sicuramente il chiacchieratissimo V-System, composto a sua volta da V-Skill, V-Trigger e V-Reversal. Tutto sembra semplicissimo, eppure basta poco per capire come questa introduzione riesca a sconvolgere profondamente il ritmo dei match. La V-Skill (MP+MK), assume le sembianze di una semplice ma utilissima mossa senza nessun costo, e può essere difensiva (come il Parry di Ryu), ma più frequentemente offensiva (come il fast dash di Ken). Il V-Trigger (HP+HK) è invece complesso e in molti casi si trasforma in una vera e propria stance a tempo, che conferisce al personaggio un'abilità, un power-up, un diverso tipo di mobilità o addirittura ne modifica la sua Ultra (CA), consumando però un quantitativo di risorse dall'omonima barra dedicata. L'ultimo della nuova trinità è il V-Reversal, il quale, con una pressione simultanea dei tre tasti pugno/calcio e del direzionale, dà luogo ad un potente Counter. Il punto fondamentale è che tutti e tre gli elementi sono unici per ogni personaggio, nonché diversissimi fra loro, e questo non significa soltanto una maggiore caratterizzazione del roster, ma anche l'inserimento di una dinamica inedita, questa volta basata maggiormente sulla strategia piuttosto che sulla pura esecuzione.
    Per inserire tutto questo è stato necessario fare a meno di qualcosa, e quel qualcosa è proprio il complesso sistema delle Cancel, presente più che mai in USFIV. Ecco spiegata l'immediatezza che scaturisce dal nuovo Street Fighter V: un combat system più immediato, e, a primo avviso, meno tecnico. Questo era ciò che inizialmente aveva fatto storcere il naso a molti pro-gamer, ma a guardar bene, si scopre che tale meccanica non è affatto sparita, anzi, è stata solo ridimensionata e resa meno centrale nella concatenazione delle combo avanzate. Con l'attivazione del V-Trigger, infatti, si può interrompere alla stessa maniera una combinazione, rimodulandola così in qualcosa di nuovo. Il risultato di tutto questo è un flow ben diverso dal predecessore, sicuramente più accessibile, ma al contempo profondo e appagante.

    Pad alla mano, si ha come la sensazione che tutto sia diventato più comprensibile, eppure più veloce e spettacolare: le combo si incastrano come fossero blocchi di un Tetris, ma questa volta è la scelta che rappresenta il punto clou. È proprio questa la duplice bellezza del lavoro svolto da Capcom: da un lato, i nuovi adepti raccoglieranno più in fretta i frutti del loro allenamento, incontrando meno ostacoli e godendosi appieno il gusto della scoperta, e nonostante questo, il pubblico di veterani e pro-gamer avrà il suo bel da fare.
    Nel secondo caso sono proprio i dettagli a cambiare le carte in tavola, e anche qui, abbiamo di che discutere. Tralasciando per ora il comparto delle animazioni (che darà del filo da torcere anche ai più smaliziati amanti del frame), quello che si nota è una lunga lista di modifiche ad hoc, apportate per garantire la stessa tecnicità che da sempre ha caratterizzato la saga. Oltre alle classiche EX, le novità più importanti sono senza dubbio il ritorno della Stun Bar e l'impossibilità di morire per Chip Damage. Introduzioni giustissime a nostro avviso, ma c'è di più. Ci riferiamo ovviamente alla scomparsa del frame di invulnerabilità durante il Backdash, e, soprattutto alla dinamica del Crush Counter.

    Questione di soldi?

    Dopo le grandi novità del gameplay, non bisogna sottovalutare quelle inerenti al sistema di acquisti in-game e di conseguenza alla relativa politica dei DLC. Per la prima volta, infatti, Capcom cambia strada, ridimensionando la vendita di contenuti a pagamento, e lo fa inserendo unavaluta di gioco che siamo sicuri farà la felicità di molti. Ovviamente, gli acquisti con denaro reale non scompariranno, e ogni qual volta ci sentiremo troppo pigri per combattere, si potrà sempre comprare un bel gruzzolo di Zenny (1$=100Z). Quello che invece interessa i meno spendaccioni sono i cosiddetti Fight Money. Questi si ottengono solo combattendo, e possono essere impiegati per acquistare ogni tipo di contenuto legato al gameplay, includendo anche i personaggi che usciranno post-lancio (ovvero Alex, Guile, Ibuki, Balrog, Yuri ed Urien). I nuovi combattenti dovrebbero costare sui 100,000FM (oppure 600Z), mentre i costumi si aggireranno probabilmente intorno alla metà. Non vi spaventate, in Street Fighter V i soldi virtuali si fanno piuttosto facilmente, e non dimenticate che, solamente completando le introduzioni dei personaggi, ne avrete a sufficienza per permettervi il buon Alex.

    In poche parole, con il giusto tempismo, si possono non solo interrompere gli attacchi, ma è possibile aprirsi una finestra nella guardia avversaria, permettendoci così di concatenare un letale contrattacco. Per parlare di bilanciamento, invece, è ancora troppo presto e, anche se già si ipotizzano i primi tier, è una questione che preferiamo affrontare in un secondo momento. Quello che ci interessa ora è piuttosto ribadire l'importanza della diversità, non solo quando si tratta di personaggi completamente nuovi, ma anche quando si parla di vecchie conoscenze. Nash, ad esempio, lo ricordavamo tutti come un personaggio a carica, mentre qui è chiaramente Shoto. Curioso anche il nuovo modo di eseguire i mille calci di Chun-li (Hyakuretsukyaku), che ora assomiglia al Tatsumaki di Ryu, e per finire l'intera dinamica DoT (Damage over Time) del nuovo arrivato F.A.N.G., che farà sicuramente parlare molto di sé. Insomma, con qualche efficace modifica, Street Fighter V riesce a tramandare quel particolare mix di complessità tanto caro agli appassionati, cambiandogli però volto e fondamenta, fino a creare una vera e propria "ristrutturazione dal basso", che potrà finalmente permettersi un dialogo con le nuove generazioni. Per quanto ci riguarda, quello svolto da Capcom è un ottimo lavoro, ben calibrato e per giunta coraggioso: una svolta che ci sentiamo indubbiamente di premiare.

    Pugni a base di china

    Prima di concludere, è doveroso spendere due parole sul comparto tecnico, e per farlo non possiamo che partire dalla sua riuscitissima veste grafica. Vi ricordate lo stile fumettoso del vecchio Ultra Street Fighter IV? Ricordate anche le sue varianti alternative a base di china? Ebbene, Street Fighter V è la perfetta unione di questi elementi, notevolmente potenziata dalle possibilità dell'Unreal Engine 4. In più, per quanto non fosse affatto facile trasportare nel futuro un design così particolare, in Capcom ci sono riusciti. Il numero dei poligoni è perfettamente azzeccato, mentre le texture, seppur colpevoli di qualche sbavatura, svolgono più che bene il loro lavoro. Ombre ed effetti sono sicuramente il cavallo di battaglia dell'Unreal Engine 4, che anche in questo caso non si smentisce, regalandoci un'immagine profonda e definita, capace di fondere i migliori vantaggi dello stile cartoonesco in 2D con il realismo mediato del 3D. Come i personaggi, anche le animazioni meriterebbero un capitolo a parte: ovunque si guardi, non c'è un frame fuori posto, né alcun tipo di bruttura nei particolarissimi moveset realizzati per l'occasione. Persino l'arrancare pesante di Birdie, il punk più sgraziato del pianeta, è realizzato a regola d'arte, e tutto sembra magistralmente fuso negli inscalfibili 60 FPS, ricco di una carica espressiva quasi ipnotica. L'unico difetto della produzione (almeno su PS4) restano forse le arene, davvero poche e a volte trascurate in termini di texture. Niente di preoccupante, ma comunque un peccato, poiché anche in questo caso il design risulta veramente di gran gusto. Come corredo a questo vortice di colori troviamo l'immancabile colonna sonora, che si muove con classe dalle tracce potenti e sfacciate del menu, fino ai temi più docili e festosi delle location esotiche (Nuova Zealanda e Rio su tutte). Il comparto tecnico, dunque, non può che venir promosso con alti voti, ma, prima di chiudere, ci teniamo a fare un'ultima precisazione riguardo al netcode. Durante la nostra settimana di prova abbiamo avuto più di una cattiva esperienza, che si traduceva spesso in pesante lag durante i match, nonché in qualche episodio di fastidioso stuttering. La situazione è migliorata solo ieri, eppure qualche sporadico match si è rivelato compromesso. Capcom ci ha detto che si tratta di una normale procedura di riavvio e manutenzione dei server, assicurandoci che questo non durerà oltre il day-one. In base alla nostra esperienza, tutto sommato fluida e positiva, prendiamo per buone tali dichiarazioni, ma è di primaria importanza che l'online sia gestito nel migliore dei modi e con la massima priorità.

    Street Fighter 5 Street Fighter 5Versione Analizzata PlayStation 4Come un Hadoken sparato in pieno petto, il nuovo Street Fighter V centra il suo obiettivo, riprendendo il meglio dal passato, senza però perdere l’occasione per reinventarsi nel profondo. Le modifiche apportate hanno il merito di aver creato un sistema efficace ed estremamente divertente, per la prima volta fruibile anche alle nuove generazioni. Non meno importante è il sistema di acquisti in-game e il relativo supporto nei contenuti: i prezzi in moneta "virtuale", seppure non bassi, non sono affatto irraggiungibili, al punto da rappresentare per i giocatori un incentivo, piuttosto che un costo, ed è una grande conquista per Capcom. Se i contenuti dello store si dimostreranno all'altezza e il supporto longevo, allora potremmo trovarci di fronte ad un successo assicurato, destinato a fare la storia del suo genere. L’unica macchia su di un pedigree davvero invidiabile resta purtroppo quella dei contenuti presenti al lancio. All’atto pratico, durante le prime settimane ci si ritroverà a vivere nella sola dimensione del PVP online che, per quanto sia sufficiente ad intrattenere senza problemi, resta comunque una restrizione poco piacevole. Per carità, presto arriverà merce fresca nello store e potremmo anche chiudere un occhio sulle grandi feature non ancora pronte, ma ecco: almeno una modalità Sfida ce la saremmo aspettata. Peraltro, con lo Story Mode previsto per Giugno (e almeno sei nuovi personaggi da spalmare nell'arco dei prossimi mesi), Street Fighter V promette di intrattenere la community per lungo tempo, e il Capcom Pro Tour potrebbe essere il compagno ideale per guadagnarsi una nuova e robusta fetta di pubblico. Insomma, il Re dei picchiaduro è veramente tornato, e da ora in poi, per qualunque cosa, cercateci al dojo...

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