Recensione Street Racing Syndicate per GameCube

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Recensione Street Racing Syndicate per GameCube
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • Senza una macchina...

    Tra i punti deboli da sempre riconosciuti alla console di casa Nintendo figura la storica mancanza di giochi di guida: d'accordo, ci sono "Mario Kart" ed "F-Zero", ma non si possono certo definire come giochi di corsa tradizionali, in grado di rivaleggiare con un "Gran Turismo" o un "Project Gotham". Fin dall'inizio la casa di Kyoto si è dovuta affidare alle terze parti ma con scarsi risultati, visto che al momento i titoli di guida presenti sono tutti multipiattaforma e spesso sono stati mal convertiti (si pensi a "Need for Speed Underground 2", scattosissimo solo nella sua incarnazione cubica).
    Nintendo, forse consapevole che si tratta di un campo ludico al di fuori delle proprie competenze, non è mai intervenuta direttamente per risolvere il problema, ma ha comunque deciso di fare qualcosa, almeno per quanto riguarda l'Europa. Solo così si spiega l'importazione e distribuzione di Nintendo Italia della versione per GameCube di questo Street Racing Syndicate di Namco, tra l'altro interamente localizzato in italiano!

    I fuorilegge delle 4 ruote

    Il gioco è uno smaccato clone di Need for Speed, al punto che ad una prima occhiata distratta ci si potrebbe quasi confondere: dunque è un gioco di corse illegali su circuiti cittadini, questa volta ricostruiti basandosi sulla topologia di tre vere città americane, Philadelphia, Los Angeles e Miami.
    Come in NfSU2 avremo a disposizione l'intera città in cui girare liberamente, alla ricerca di sfide, ma anche di concessionari per acquistare nuove auto e di meccanici per ripararle e potenziarle.
    Il gioco mette a disposizione una cinquantina di veicoli ufficiali di alcune delle principali marche automobilistiche (Subaru, Lexus, Nissan, Mazda, Volkswagen e Mitsubishi), tutti interamente modificabili grazie ad una delle migliori e più complete sezioni di Tuning mai viste in un videogioco: le componenti a disposizione sono tantissime, tutte di produttori ufficiali e molto noti, e il loro utilizzo influisce non solo sull'aspetto estetico delle vetture, ma anche sulle loro prestazioni.
    La modalità principale è la Strada, in pratica lo Story Mode, nel quale vestiremo i panni di un novellino alla ricerca di fama e gloria; con i primi, pochi soldi a disposizione potremo acquistare una vettura base, sulla quale effetturare alcuni piccoli interventi (il credito a disposizione si esaurisce in fretta).
    Dopodichè dovremo per forza scendere in pista nelle competizioni più semplici, in modo da guadagnare denaro e rispetto: i soldi, naturalmente, servono per acquistare nuove auto o potenziare quelle in nostro possesso, il rispetto a sbloccare nuove competizioni.
    Girando per la città ci si imbatte in vari tipi di gare:
    - Sfide su strada: si viene sfidati da piloti solitari in gare uno contro uno;
    - Sfide rispetto: è una gara a checkpoint contro il tempo per conquistare le ragazze più carine della città;
    - Sfide al volo: di nuovo sfide uno contro uno, con l'unica differenza che l'avversario non aspetta in un luogo specifico, ma gira per la città e pertanto si gareggia nel posto in cui ci si trova;
    - Raduni banda: sono le gare contro più avversari (noi più altri 3 concorrenti). Ogni banda organizza fino a tre competizioni, via via sempre più difficili: quelle avanzate vanno sbloccate coi punti rispetto. Le sfide non consistono in una gara secca, ma in tre gare consecutive in cui cambia sempre il percorso: chi alla fine ha fatto meglio si porta a casa la vittoria.
    Per incrementare il guadagno finale, prima di ogni gara è anche possibile scommettere contro i propri avversari!
    Poco più che coreografico, invece, l'apporto delle ragazze che si possono conquistare mettendo in mostra le nostre abilità di pilota: potremo ammirarle in ammiccanti filmati di dubbio gusto e vederci ricompensati per le vittorie, ma nulla più.
    In alternativa alla modalità principale è possibile affrontare le varie gare singolarmente o in compagnia di un amico nelle modalità Arcade e Multigiocatore.

    La macchina infernale

    Naturalmente il gameplay è settato su standard decisamente arcade. I controlli sono immediati e facili da utilizzare: con i dorsali L e R si accelera e si frena, A è deputato al freno a mano, B al boost, X e Y per aumentare o scalare la marcia, mentre con lo stick C si cambia la visuale.
    Le macchine rispondono prontamente ai comandi e si controllano abbastanza bene, non fosse che é estremamente facile perdere il controllo: basta un contatto con un avversario, una frenata mal calibrata e la vettura sovrasterza che è un piacere, spesso mandandoci in un inopinato testacoda e compromettendo l'intera gara. Questo, naturalmente, nel caso l'incidente avvenga negli ultimi metri prima del traguardo (ma è quasi sempre così), perchè altrimenti è sempre possibile riprendere gli avversari, governati dal classico effetto ad elastico che fa sì che non vadano mai in fuga, qualora siano avanti a noi, oppure che sia impossibile seminarli quando siamo noi ad essere in testa.
    Ancora una volta i danni alle vetture non sono visibili, ma questa volta producono comunque i loro effetti: un frontale ad alta velocità non avrà ripercussioni sul look del nostro bolide, ma comunque lo danneggerà, limitandone le prestazioni ed obbligandoci a costosi interventi di riparazione. Se da un lato questo spinge ad adottare una guida pulita e sconsiglia di prendere a sportellate gli avversari, dall'altro lato vedere gli indicatori che dicono che il nostro bolide è maciullato nonostante l'aspetto sia lo stesso di quando l'abbiamo preso da concessionario non è che sia proprio il massimo del realismo...

    Strade bagnate

    Tecnicamente il titolo Namco può vantare una buona realizzazione, che supera nettamente quella dello scattosissimo "Need for Speed Underground 2" (solo nella sua versione cubica, naturalmente). Le città sono piuttosto vaste e ben ricostruite, anche se peccano un po' in varietà, risultando piuttosto anonime a vedersi. Opinabile anche la realizzazione del manto stradale: é un po' improbabile che una trafficata strada cittadina appaia così lucida e riflettente come se mammà avesse appena passato la cera (o, se preferite, come se un acquazzone avesse appena investito il posto, senza però lasciare pozzanghere)...
    Il traffico è molto scarso, quindi si guida in assoluta tranquillità, anche se bisogna sempre fare attenzione alle auto della polizia che pattugliano le vie. In particolare è stata gradita la possibilità di scelta che il gioco offre: spetta al giocatore decidere se guidare in città fino al punto desiderato, oppure aprire la mappa della stessa e teletrasportarsi fino ad esso, riducendo a zero i tempi morti. Meno graditi, invece, i continui caricamenti nella fase di tuning: per visualizzare ogni pezzo occorrerà ogni volta attendere qualche secondo, e la cosa si fa stancante a lungo andare.
    Le vetture sono discretamente realistiche e fedeli alle controparti reali, così come i rombi delle stesse, che variano a seconda degli interventi effettuati sul motore: come detto anche la varietà delle modifiche messe a disposizione è encomiabile e permette di personalizzare la propria vettura in ogni sua più piccola parte.
    Il problema vero del gioco è tuttavia rappresentato dall'inesistente sensazione di velocità che è in grado di regalare: già durante le prime gare si superano i 120km/h ma sembra di andare ai 40, e purtroppo la situazione non migliora una volta a bordo di bolidi più performanti, al punto che i rettilinei sembrano davvero non finire mai, tanto è il tempo che ci si impega a percorrerli.
    Trattandosi di un gioco di corse è normale rilevare che non si tratta esattamente di un problema insignificante!
    Il sonoro, infine, si limita al consueto hip-hop, come da norma in questo genere di prodotti: peccato che se non siete appassionati del genere vi verrà ben presto a noia certa!

    Conclusione

    Questo Street Racing Syndicate è stato importato con il chiaro scopo di accontentare i possessori di GameCube bramanti un gioco di macchine, specie dopo la delusione della mancata conversione di "Burnout 3" e di quella pessima di "NfSU2".
    Purtroppo il titolo Namco, piuttosto valido nella fase di tuning delle vetture, perde colpi proprio una volta scesi in pista, a causa di un sistema di controllo non troppo convincente e, soprattutto, dell'incapacità di trasmettere quel senso di velocità ed adrenalina che sono vitali per un titolo del genere.
    Insomma, un titolo sufficiente, ma che purtroppo è solo la fotocopia moscia dei prodotti EA precedentemente menzionati.

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