Sundered: Recensione del nuovo gioco degli autori di Jotun

Il team canadese Thunder Lotus Games, già autore di Jotun, torna sulle scene videoludiche con Sundered, metrodivania dalle tinte dark.

Sundered: Recensione del nuovo gioco degli autori di Jotun
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Il nostro settore, si sa, è pieno di storie curiose e sorprendenti: alcune sono costellate da colpi di genio o semplicemente dalla buona sorte, altre hanno il sapore della rivincita. Thunder Lotus Games, piccolo team canadese, ne è la prova lampante: saliti agli onori della cronaca con il bellissimo Jotun, che non aveva però convinto appieno critica e pubblico, i ragazzi di Montreal si sono rimboccati le maniche e hanno intrapreso un viaggio dalle premesse molto interessanti. Un percorso che, attraverso una fase pre-alpha e una campagna Kickstarter andata a buon fine, ha partorito Sundered: metroidvania a tinte action, che abbandona la mitologia norrena dell'opera prima di Thunder Lotus Games per convolare a nozze con tonalità dark e orrorifiche. Oscillando tra fantascienza, fantasy e horror, Sundered sembra venir fuori da uno di quegli "incubi letterari" di H. P. Lovecraft che hanno dato vita a racconti dalle atmosfere inquietanti. Un coacervo di mostruosità proteiformi, divinità oniriche e ambientazioni stranianti che formano un immaginario poco battuto dai congeneri, e rendono questo piccolo indie una perla di rara bellezza, seppur non del tutto priva di imperfezioni.

    Le mille e una notte

    Eshe è un'eroina d'altri tempi. Una di quelle bellezze esotiche che Shahrazad descriverebbe nelle sue storie infinite: di carnagione olivastra e con i capelli che le coprono il viso, sembra la diretta discendente del popolo dei Tuareg. Con un copricapo logoro e delle vesti colorate dalle tempeste di sabbia, Eshe vaga tra le dune del deserto, ignara della missione che l'attende: fuggire da un luogo che un tempo era la culla di un'antica civiltà. Uno scenario che in Sundered, fin da subito, assume una natura procedurale capace di portare alla follia anche le menti più salde, ma che è sapientemente relegata a zone di passaggio.

    La ragazza, guidata da una forza misteriosa e tentacolare, sarà messa a dura prova: acquisirà infatti poteri sì capaci di cambiare il suo destino, ma anche di strapparle ogni briciolo di umanità. Talenti che, senza troppi fronzoli, Eshe trasformerà in fendenti velocissimi e salti acrobatici per respingere quelle orde fameliche che, a cadenza regolare, cercheranno di ucciderla. La protagonista di Sundered, dunque, ha superato con agilità la macchinosa lentezza della sua controparte scandinava (Thora, personaggio di Jotun), abbandonando la forza bruta per una più versatile libertà di movimento. Eshe, nel suo cammino verso la salvezza, sentirà su di sé il peso delle proprie scelte e ammirerà la devastazione di un territorio nel quale la distinzione tra bene e male è labile. Non si avrà mai la confortevole sensazione di stare dalla parte dei buoni: ed anzi il titolo, attraverso un sottotesto narrativo che corrobora la marginale avventura principale, insinua dubbi e perplessità nel cuore della nostra giovane Eshe, costruendo un background davvero di ampio respiro.

    Cthulhu è tra noi

    Quello dei Thunder Lotus Games oltre ad essere un perfetto lavoro da amanuense è anche una sfida che, accompagnata dalla passione artigianale per i disegni, cerca di svecchiare un genere come quello dei metroidvania tramite l'inserimento di un sistema di crescita del personaggio che permetterà di sviluppare le abilità in nostro possesso. Fare man bassa di nemici per raccogliere frammenti da investire nel comodo skill tree è parte integrante della progressione. Infatti, pur mantenendo una struttura molto flessibile (è possibile battere i primi tre boss in qualsiasi ordine), Sundered suggerisce al malcapitato di turno un andamento piuttosto oculato, che non sminuisce, comunque, il ritmo frenetico degli scontri. Potremo quindi aumentare lo scudo massimo che assorbe gli attacchi subiti, o incrementare i danni del nostro cannone; inoltre - con un sistema avanzato di perks - potremo moltiplicare l'energia a nostra disposizione per sgusciare via dalle situazioni più concitate, o migliorare l'armatura di Eshe. Tutte soluzioni di gameplay innovative per il tipo di produzione e che conferiscono al titolo un buon ventaglio di possibilità, anche se avremmo preferito una personalizzazione maggiormente profonda dello skill tree, magari con "build" specifiche. Quest'eccessiva omogeneità, tuttavia, viene bilanciata da una serie di talenti - collezionabili affrontando boss e mini boss - che applicano dei bonus come la rigenerazione più veloce dello scudo, ed anche alcuni malus come la riduzione della salute. La meccanica più ispirata, che dona a Sundered una certa pluralità d'approcci, è sicuramente quella di utilizzare le "Schegge degli Antichi" (artefatti di lovecraftiana memoria) per potenziare le abilità di Eshe: corrompendo la purezza della nostra eroina brameremo poteri dalle tinte dark; viceversa - mantenendo la sua integrità - sbloccheremo ulteriori rami d'upgrade nell'albero dei talenti. Quello della corruzione è un tema ricorrente nel gioco: abbracciarla in uno slancio mistico trasformerà nel profondo la protagonista; respingerla - al contrario - sembrerà un atto sacrilego.
    Insomma Sundered ha aggiunto delle ottime frecce alla propria faretra che, una volta scoccate, colpiranno di sicuro gli amanti del genere. Naturalmente il tutto non è esente da imperfezioni: la dinamica delle orde di nemici che, al raggelante suono del Gong, invaderanno lo schermo ci è parsa, in certe circostanze, troppo caotica e confusionaria, lasciandoci con l'amaro in bocca per una morte forse ingiusta. Inoltre, spesso le viscide creature interferiranno nello scontro con i mini-boss, rendendo quasi insostenibile la battaglia: una défaillance di programmazione che ci farà invocare, in modo blasfemo, numerose divinità non presenti all'interno dell'opera. Ad ogni modo i mini-boss, pur rappresentando delle versioni "elite" di nemici base, sono molto ispirati e presentano un comparto artistico curatissimo, caratterizzato da animazioni disegnate frame by frame.

    Non sono da meno i veri boss: sontuose, gigantesche e monolitiche, queste creature portano la firma di un team che ci ha già abituato a lotte epocali e dalle dimensioni inique. A differenza di Jotun (con le sue divinità norrene), Sundered mette in scena un pantheon derivato da quell'insieme di miti che costituisce il Ciclo di Cthulhu, composto da entità occulte ed extra-dimensionali. In sostanza un'atmosfera, quella lovecraftiana, che Thunder Lotus Games ha tradotto con personalità: attraversando la base scientifica dalla policromia cangiante, per poi passare alla città sacra degli Escathon, fino ad arrivare a un'ancestrale Cattedrale sospesa nel vuoto, si vivrà quindi un'esperienza a metà tra sogno e incubo, dalla quale, paradossalmente, non ci si vorrà più destare. Dal punto di vista tecnico la versione PC da noi testata ha mostrato il fianco a qualche bug che ci ha costretto a cambiare area o resettare la partita, tutto sommato nulla che una patch non possa risolvere. Discorso leggermente diverso per i caricamenti, fin troppo diluiti nel passaggio da una zona all'altra, e che su console potrebbero persino estendere ancora di più la loro durata.

    Sundered SunderedVersione Analizzata PCLe venti ore impiegate per donare al gioco un epilogo sono state una vera goduria, un crescendo di emozioni e adrenalina, che ci ha portati a rigiocare dal principio il titolo per scoprire tutti i finali e rivivere le sue magnifiche boss fight al cardiopalma. Le atmosfere, la vegetazione e gli scenari, che sembrano usciti da un quadro dell’Arcimboldo, sono molto attraenti e pian piano forniscono persino degli indizi sul vero significato dell’opera. Sundered, infatti, appare come la velata allegoria di un fenomeno che, mettendo da parte divinità antiche e artefatti magici, è a noi molto più vicino: la scomparsa di quell’ombra di spiritualità che la tecnologia sta spazzando via. I ragazzi di Thunder Lotus Games sono riusciti a partorire un gioco che, recuperando lo stile di autori come Edgar Allan Poe, Arthur Conan Doyle e Lovecraft, si propone quale nuovo vertice della categoria. Al netto dei piccoli problemi riscontrati, se desiderate un metroidvania dalle soluzioni innovative, gettatevi a capofitto nel distorto mondo di Sundered, supportando così una software house della quale sentiremo ancora parlare a lungo.

    8.8

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