Recensione Super Mario Sunshine

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Recensione Super Mario Sunshine
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  • NGC
  • Super Mario Sunshine

    In America è più popolare di Topolino. Simbolo di una delle più grandi aziende al mondo, protagonista di decine di videogiochi e comparsa illustre di altrettanti, gli hanno dedicato una serie di cartoni animati, biscotti, cereali, caramelle e persino un Film cinematografico prodotto a Hollywood. Con un'infinità di carismatici impieghi possibili, tra cui: agente segreto, investigatore privato, super eroe o redattore di Cubeye, sembra incredibile che quasi vent'anni fa, suo padre, Shigeru Miyamoto, scelse per lui il mestiere di semplice idraulico. Un lavoro atipico per il personaggio destinato a diventare una delle icone simbolo dei videogiochi, RE incontrastato dei giochi di piattaforme, ed emblema della Nintendo, eppure questo è SUPER MARIO BROS.

    Finalmente in vacanza?

    Il buon Mario questa volta ha deciso di prendersi una bella vacanza dal solito ruolo di salvatore di principesse e domatore di tartarughe, ragion per cui si reca in villeggiatura con la sua amata Principessa Peach lontano dal Mushrom Kinghdom, più precisamente su un' isola tropicale chiamata Dolphic Island. Ma un po' come succede alla signora in giallo, ovunque si trovi, ci sono i guai ad attendere il paffuto idraulico italiano. Sull'isola delfino succedono strane cose: abitanti e edifici vengono assorbiti da una strana vernice, sono comparse terribili creature, orrendi graffiti impiastrano l'isola, e tutto questo sembra ricondurre alla presenza di un losco figuro molto somigliante a Mario..... Nonostante fin dal suo arrivo il nostro eroe decida di prodigarsi nella pulizia dell'aeroporto mediante l'aiuto di Fludd, la nuova invenzione del professor Strambic, i locali non ci pensano un minuto a processare il nostro beniamino, e a condannarlo alla pulizia dell'intera Dolphic island. Insomma, nemmeno questa volta tubature interrotte e rubinetti che perdono, ma la vacanza non è cominciata di certo nel migliore dei modi!
    A questo punto toccherà a noi prendere in mano la situazione, ripulire l'isola e smascherare l'impostore che si nasconde dietro le baffute fattezze di Mario.

    Togli la cera, metti la cera

    Inizialmente i presupposti per sospettare che in questo Super Mario Sunshine il nostro compito sarebbe stato quello di ripulire tutta l'isola c'erano tutti, ma più ci si avvicina alla conclusione del gioco, meno la pittura incide sulla nostra avventura.
    Dolphic Islands è divisa in 7 zone principali: Bianco Hill, Ricco Harbor, Mamma beach(fuori dal Giappone rinominata "gelato beach"), Pinna Park, Mare Bay, Sirena beach e Monte village. Mancano all'appello l'aeroporto, dove a parte una piccola prefazione non torneremo prima della fine del gioco, Corona mountain(l'ultimo stage), e la fondamentale dolphic town. Ognuna delle zone principali, si distingue dalle altre fondamentalmente per alcune caratteristiche peculiari. Ad esempio in Bianco Hill c'è un numero di funi molto elevato rispetto a Ricco harbor, dove saranno le strette costruzioni di un cantiere navale, e le grate girevoli a farla da padrone.
    Dolphic Town, ha la stessa funzione del castello in Mario 64, da qui infatti potremo accedere a tute le altre zone del gioco, più i numerosi livelli segreti. Infatti se è vero che le aree fondamentali del gioco sono solo 7, bisogna precisare che la cittadina tropicale nasconde molti più segreti di quelli celati dal castello del precedente episodio. Come in Mario 64, il nostro scopo è quello di raccogliere un certo numero di stelline(qui chiamate SHINE), essenziali per riportare l'equilibrio nell'isola. Gli Shine sono in totale 120, e divise in questo modo:

    77 suddivise in 11 per ognuno dei sette livelli
    24 ottenibili raccogliendo le 240 speciali monete blu
    17 nascoste in Dolphic Town
    02 nell'aeroporto

    fortunatamente per completare il gioco non sarà necessario trovare tutti gli Shine, anche perché l'impresa risulta quanto mai ardua, vi sarà quindi sufficiente prenderne circa 75 per portare a termine l'avventura.
    Trattandosi di un gioco di Mario, è lecito aspettarsi una giocabilità ai massimi livelli, ed infatti è così. In pochi istanti si prende confidenza con i comandi, e si riesce facilmente ad eseguire qualunque tipo di acrobazia. Fludd, lo spruzzino che accompagna Mario in quest'avventura è molto più di un semplice accessorio, le sue capacità sono essenziali per proseguire. Inizialmente le sue funzioni sono due, cannone ad acqua e Jet pack. Premendo lievemente il pulsante R nella configurazione idrante, è possibile muoversi liberamente innaffiando tutto quello che incontriamo. Portando il tasto a fine corsa invece Mario resta fermo, e usando lo stik analogico possiamo dirigere il getto dove vogliamo. Con una semplice pressione del tasto X(effettuabile in qualunque momento) invece, Fludd si sdoppia e, sempre premendo R si può fluttuare in aria per qualche secondo. Per quanto le azioni qui descritte possano sembrarvi complesse, sono assolutamente intuitive, e dopo pochi minuti sarà assolutamente naturale compierle. Esplorando le zone del gioco, troverete altri due utili Up-Grade per il vostro spruzzino. Con uno lo tramuterete in un razzo(essenziale per raggiungere altezze altrimenti inaccessibili), e con l'altro potrete spostarvi velocemente a terra e in acqua. Chiaramente il serbatoio di Fludd ha una capienza limitata, ma questo non è un grosso problema visto che potrete ricaricarlo facilmente gettandovi in mare, in qualunque fontana o pozza d'acqua presente nel gioco. Esiste inoltre la possibilità di trovare utili ricariche sconfiggendo nemici, ma saranno rare le situazioni dove non avrete modo di ricaricare diversamente il serbatoio.
    Pur essendo di ottima fattura, la grafica di Mario sunshine non lascia sbalorditi alla prima occhiata, ma non tarda a farsi notare avanzando nel gioco. Gli artisti Nintendo hanno accostato diversi stili grafici per rappresentare l'apparizione 128bittiana del famoso idraulico. Tutto comunque mantiene le classiche sfumature pastello che da sempre accompagnano super Mario, passando da uno stile sobrio per case e costruzioni a quello più minimalista dei cespugli e la vegetazione. Uno degli aspetti più curati in assoluto, resta comunque la protagonista dell'avventura: l'acqua. Il mare ondeggia in modo più che realistico riflettendo a seconda dell'angolazione in cui lo guardiamo la luce del sole, e distorcendo ogni cosa ci passi attraverso. Le calme acque del lago riflettono ogni cosa si affacci su di loro, ma allo stesso tempo nuotandoci dentro possiamo scorgere quello che riposa sul fondo. E questo non è tutto! A ben pensarci raramente ho visto una tale concentrazione di effetti speciali in un gioco, e questo fa ben sperare per il futuro, e ci fa intuire ancora meglio le incredibili capacità che il Gamecube nasconde. Quando nuotiamo sul pelo del lago, si può notare uno degli effetti più realistici che si siano mai visti. Le gambe di Mario appaiono sconnesse, sfaccettate, non solo distorte..... è una cosa che non si può spiegare, bisogna vederla con i propri occhi. Certo, nonostante tutto il mio entusiasmo, non strappatevi i capelli. Infondo non si tratta certo di una cosa fondamentale ai fini del gioco, ma vi prego di notarlo perché appunto essendo una cosa tuttavia superflua credo sia ammirevole il fatto che sia stata inserita, un piccolo esempio della cura con cui il gioco è stato confezionato. Il background della città è sempre ondeggiante a causa del calore, e l'effetto con cui l'acqua che spruzziamo cancella la vernice è molto convincente.
    Anche il sonoro si fa notare grazie a splendidi remix dei classici temi Marieschi e nuove composizioni veramente azzeccate. Come al solito le musiche si fisseranno nella vostra testa, e vi ritroverete a canticchiarle di continuo. Ottimi anche gli effetti sonori, sempre ben realizzati e appropriati alla situazione, dal classico tintinnio delle monete alla voce di Yoshi(esilarante il verso che fa quando sputa il succo di frutta!). I dialoghi principali del gioco giapponese sono completamente parlati in inglese, mentre tutti gli altri sono sottotitolati con l'idioma nipponico. Comunque è indubbio che la versione europea del titolo sarà tradotta in lingua italiana, benché in ogni caso la comprensione dei dialoghi non sia fondamentale per finire il gioco.

    Un nuovo centro?

    Benché ci siano notevoli innovazioni nelle situazioni che il titolo presenta, sotto certi aspetti SMS delude un po' dal profilo della varietà. Infatti per raccogliere i vari Shine, spesso vi ritroverete a ripetere determinate azioni.
    In ognuno dei 7 stage dovrete fare una gara, usare Yoshi per qualche motivo, raccogliere le ormai classiche 8 monete rosse, 100 monete gialle, e cimentarvi in particolari sottolivelli con piattaforme sospese nel vuoto(tra l'altro i più divertenti per me). Nulla di scandaloso, ma essendo super Mario un titolo che ha sempre fatto della varietà la sua bandiera, ci si trova un po' spiazzati nel trovarsi a ripetere più volte le stesse cose. Altri elementi dove invece io avrei puntato di più i riflettori sono stati appena accennati. Ad esempio ho trovato molto divertente saltare da una fune all'altra, o spostarmi sul lago a bordo di foglie gigantesche sfruttando il getto d'acqua di fludd come propulsore. Si sarebbe potuto incentivare queste idee per creare interi livelli, o comunque sostituire certe situazioni in modo da rendere meno ripetitive alcune sezioni. In ogni caso Mario sunshine si fa giocare come sempre regalando ore e ore di divertimento unico. Il problema della telecamera virtuale che spesso crea problemi nei giochi 3D è stato in parte risolto tramite un ingegnoso trucco. Nel malaugurato caso in cui qualcosa si dovesse intromettere tra Mario e la nostra vista, vedremo in trasparenza l'inconfondibile sagoma dell'idraulico, in modo da sapere in che punto ci troviamo, e correggere la situazione. Questa volta infatti, la gestione dell'inquadratura è stata lasciata quasi interamente nelle mani del giocatore tramite l'analogica leva C. Spostandola avanti e indietro possiamo zoommare o allontanarci a piacimento, mentre per ruotare la visuale intorno a Mario, è sufficiente dirigerla a destra o a sinistra. Con il tasto R inoltre è possibile far tornare l'inquadratura perfettamente alle nostre spalle, e con Y possiamo prendere la mira con Fludd. Solo in rari casi come già avevo accennato nella Hand on pubblicata nelle scorse settimane, l'azione risulta un po' confusa, ma basta poco per riuscire a mettere la visuale nel punto giusto.

    Arrivederci

    Ho pensato molto al voto che avrei dovuto assegnare a Mario, e alla fine ho optato per quello che vedete qui pubblicato.

    Credo che per certi giochi si debba usare un metro di valutazione differente, ma prima di fare strane supposizioni leggete tutto quello che sto per scrivere. Con differenti metri di valutazione, non intendo dire che se si tratta di Mario il voto deve essere più alto, anzi tutto il contrario. Essendo Super Mario il portabandiera Nintendo, e il platform per eccellenza sento di dover essere particolarmente critico con lui, più che in altri casi. Se si trattasse di un gioco prodotto da una normale(anche famosa)software house, probabilmente si sarebbe preso un 10, ma qui parliamo di Nintendo e Miyamoto, due nomi che nel 1996 hanno settato lo standard del platform 3D, standard che non è stato ancora oltrepassato o raggiunto da nessuno. Era lecito aspettarsi che Mario si sarebbe superato in questo episodio a ben sei lunghi anni di distanza dalla sua ultima apparizione, ma non è così. Pur trattandosi del miglior platform in commercio per una piattaforma a 128 bit, Mario sunshine non riesce ad aggiungere nulla di fondamentale al suo predecessore che sul piano dell'innovazione e della giocabilità resta ancora imbattuto. Il problema fondamentale che affligge il titolo è la longevità. Sette stage non sono poi tanti, anche se come già detto ci sono moltissimi livelli segreti. Infatti credo non siano molte le persone disposte a cercare tutti e 120 gli Shine presenti nel gioco, il che riduce molto la lunghezza dell'avventura. Nonostante questo Mario sunshine vi terrà occupati per almeno una ventina di ore, cosa non comune a tutti i platform, anche quelli con più livelli. Evidentemente l'eredità di Mario 64 era troppo pesante, e questo seguito riesce solo a reggerne il peso, senza riuscire a sollevarla in maniera considerevole. In ogni caso, questo non vuol dire che sia un brutto titolo, ripeto che l'acquisto è d'obbligo per tutti, anche per chi non va matto per questo genere. Era molto tempo che non mi divertivo tanto con un gioco, e in certi punti devo ammettere che letteralmente non riuscivo a staccarmi dal joypad. Concedetevi una vacanza a Dolphic Island, vedrete che non ne resterete delusi, e una volta tornati alla realtà, sono certo che non dovremo aspettare altri sei anni per godere un'altra volta della presenza di Mario nelle nostre console.

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