Syberia Recensione: avventura e rompicapi sotto zero anche su PS2

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Syberia Recensione: avventura e rompicapi sotto zero anche su PS2
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  • Pc
  • Un genere morto?

    Parecchi anni fa' quello delle avventure grafiche era un genere molto amato e “sfruttato”: capolavori come la saga di Monkey Island o il più recente Broken Sword sono rimasti per molto nei cuori dei videogiocatori, nonché in cima alle classifiche di vendita.
    Oggi come oggi, purtroppo, gli esponenti del genere si contano sulla punta delle dita (problema, questo, comunque comune a tutte le console): nella futura Line-up di Playstation 2 è presente soltanto Fuga da Monkey Island.

    Lontano dalla fama testata dei marchi antichi, inedita creatura firmata Microids, Syberia appare nel panorama presente, a donare vigore perduto alla storica categoria.

    Presentazione

    La protagonista, Kate Walker, è una giovane e attraente avvocatessa incaricata di rappresentare un'importante multinazionale nell'ambito di una trattativa di acquisto di una fabbrica di giocattoli specializzata in sofisticati automi a carica. Ovviamente, l'immancabile imprevisto consiste nel fatto che Anna Voralberg, padrona della fabbrica in vendita, sia recentemente passa a miglior vita. Nonostante non appaiano evidenti problematiche, arriva puntualmente l'ostacolo: l'anziana signora, ad insaputa persino del notaio, ha un erede: il fratello dato per scomparso parecchi anni prima: Hans Voralberg. Sarete dunque protagonisti di una ricerca all'uomo nel bel mezzo della Syberia, terra ricca di misteri e pericoli.

    Quando si dice arte...

    Mai come in questo caso si possono accomunare i termini computer-grafica e arte: ogni singola locazione è realizzato con un dettaglio ed una cura incredibili, e vi sembrerà veramente di essere all'interno delle magnifiche ambientazioni. Il tutto ha un aspetto particolare, quasi onirico, grazie anche alla presenza degli automi tipici della regione, affascinanti quanto inquietanti nelle movenze.
    La caratterizzazione è assolutamente incredibile, merito soprattutto del pluridecorato Benoit Sokal, illustratore belga già coinvolto nel progetto Amerzone della stessa Microids.
    Grandiosa anche la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quelli meccanici che incontreremo nel corso dell'avventura.
    La maggior parte degli scenari è fissa, ma grazie a delle mini-animazioni sarà possibile scorgere sullo sfondo il volo di un uccellino o il fumo fuoriuscire dai camini, o altre chicche che aiutano a rendere un gioco completo.
    Parlando tecnicamente, il team di sviluppo ha realizzato un connubio piuttosto frequente ultimamente (si veda ad esempio Fuga da Monkey Island), ovvero modelli tridimensionali che si muovono su scenari bidimensionali.
    L'unico difetto riscontrato risulta essere quello dei movimenti della protagonista, piuttosto legnosa soprattutto negli ambienti piccoli.

    Sonoro

    Dal punto di vista sonoro non c'è nulla da eccepire: i temi musicali sono estremamente ricercati e mai ripetitivi. Alcune melodie vi rievocheranno molto la zona che state visitando, e questo contribuisce a creare un'atmosfera indescrivibile, che è poi la peculiarità di questo titolo.
    Molto buono anche il doppiaggio, che è lo stesso della versione Pc(uscita nell'estate del 2002). Gli attori denotano professionalità e capacità anche in quei personaggi che possono essere catalogati come semplici comparse.
    Debolucci invece gli effetti sonori, che non sempre coincidono con il reale evolversi dell'azione sullo schermo(es. i passi di Kate non sempre coincidono con il suono che dovrebbe produrre il terreno).

    Sistema di controllo

    Il sistema di controllo è stato ottimizzato per la Ps2, ed ha dunque abbandonato l'uso del cursore. Controllerete dunque il personaggio come in una qualsiasi avventura, soltanto che ogni qual volta vi volterete verso un oggetto apparirà un simbolo e tramite l'apposito tasto (X) sarà possibile interagirvi. Questo sistema, soprattutto all'inizio, risulta abbastanza scomodo, anche perché non è molto preciso, ma è il meglio che gli sviluppatori potessero fare vista l'assenza del mouse.

    Trama ed enigmi

    Un'avventura grafica deve possedere due caratteristiche principali: una buona trama e degli enigmi bilanciati.
    La trama rapisce fin dai primi istanti: non voglio rovinarvi la sorpresa, ma posso soltanto dire che durante la vostra ricerca verrete a contatto con molte creazioni di Hans Voralberg e vi verrà voglia di incontrare un tale genio, tanto quanto di progredire in questo susseguirsi continuo di eventi.
    Inoltre il finale è il migliore che la storia potesse prevedere.
    Per quanto concerne gli enigmi, invece, si può dire che la loro complessità è ovviamente relativa al giocatore che li affronta, ma non sembrano mai scadere nell'assurdo o nell'illogico. Inoltre, dopo un'oretta di gioco si entra prepotentemente nell'ottica di questi, ed un eventuale “blocco” deriverà semplicemente da un particolare oggetto che vi è sfuggito; se però siete cultori del genere probabilmente non riscontrerete grossi problemi, visto che gli enigmi più impegnativi sono alla fine quelli che richiedono di andare avanti e indietro per diverse schermate: più una questione di tempo che di ragionamento.

    Longevità

    Come prassi per il genere, non impiegherete più di un paio di settimane a portarlo a termine. Una volta concluso non offre nulla, ma penso sia scontato aggiungerlo.

    Conclusioni

    Se siete cultori del genere non potrete che amarlo e glorificarlo; se invece in un gioco odiate la linearità e adorate una massiccia dose di azione almeno provatelo: non ve ne pentirete.

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