Recensione Tekken Tag Tournament 2

Operazione nostalgia riuscitissima per Namco-Bandai

Tekken Tag Tournament 2
Recensione: PlayStation 3
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Così come fece il primo episodio Tag, uscito all'esordio di Playstation 2, Tekken Tag Tournament 2 arriva a conclusione di quella che possiamo considerare la "seconda trilogia" della saga di picchiaduro firmata Namco-Bandai. Gli ultimi capitoli non sono stati molto apprezzati dagli appassionati: fra i loro meriti c'è soprattutto quello d'aver introdotto nuovi personaggi ben riusciti dal punto di vista del Character Design e ottimamente identificati dai propri Moveset; ma a livello di dinamiche di gioco e bilanciamento la formula non sempre ha funzionato.
    Tekken Tag Tournament 2 è seriamente intenzionato a farsi perdonare, coccolando gli appassionati di vecchia data con un roster davvero stratosferico, che include tutti i lottatori più celebri delle passate edizioni. Ma anche rivisitando opportunamente le caratteristiche di qualche personaggio, e tornando finalmente a concentrarsi sul Juggling, vero e proprio cardine di ogni strategia offensiva ben congegnata. Dopo averci fatto sbuffare, insomma, Tekken è pronto a riconquistarci.

    Juggling is the way!

    Il Full Motion Video iniziale (lo chiamiamo così per ricordarci di un'altra epoca, quella in cui Tekken è salito alla ribalta), è la spiritosa giustificazione di un improbabile torneo che coinvolge proprio tutti: lottatori dimenticati, morti illustri, e persino i boss delle ultime quattro edizioni. Il filmato comincia con Jinpachi seduto in un Taxi -a conferma dello spirito semiserio- e continua su Kunimitsu (applausi!), per poi finire su una carrellata abbastanza vasta di personaggi. Ma quello che più colpirà i nostalgici è proprio la musica di sottofondo: le limpide note di piano sono le stesse che accompagnavano il meraviglioso filmato del primo Tag Tournament, titolo che chiudeva il vero periodo d'oro della saga, riproponendo quasi immutata la struttura ludica di un Tekken 3 considerato a ragione il miglior capitolo di sempre.
    Tutti questi piccoli accorgimenti, dall'operazione-nostalgia al tono spiritoso del filmato, introducono quello che di fatto è il "mood" della produzione. E per gli appassionati è come trovarsi nel bel mezzo di una grande festa a cui davvero non si può mancare.
    Partiamo quindi da questo presupposto: basterebbe probabilmente un'occhiata alla schermata di selezione dei personaggi, per spingere all'acquisto qualsiasi appassionato. Prendetene atto: Tekken Tag Tournament 2 è un prodotto pensato per mandare in brodo di giuggiole chi si lascia ammaliare dal fan service.

    "La particolarità di Tekken Tag Tournament 2 è appunto quella di permettere gli scontri in coppia, opzione mai vagliata dalla serie regolare, e che si rivela molto interessante"

    Ciò detto, bisogna comunque ammettere che il team ha lavorato con cura per rifinire e ripulire il gameplay, in modo da offrire un prodotto finalmente bilanciato e piacevole da giocare. L'approccio è ovviamente quello di sempre: quattro tasti d'attacco, uno per ogni arto, da combinare in pressioni simultanee e accompagnare con modificatori di direzione. I moveset come sempre ricchissimi sono popolati da prese e contro-proiezioni, reversal e parry, mentre il sistema di parata, che distingue i colpi medio-alti da quelli bassi, si affianca al classico step laterale.
    Nel corso dei primi momenti di gioco, quando si scende in campo per riscoprire i propri combattenti preferiti, ci si accorge subito di qualche evidente miglioria. Le animazioni sono pulite, precise le collisioni, ed il ritmo di gioco, nonostante gli assalti risultino abbastanza rapidi, si prende finalmente qualche respiro in più, in modo da incentivare anche una buona difesa invece che una serie di combinazioni eseguite a testa bassa.
    Esplorando i moveset dei personaggi si trovano molte rifiniture, che limano certe asperità ormai conclamate e risultano molto importanti ai fini del bilanciamento. C'è ancora qualche lottatore che sembra troppo prestante (il vecchio Jinpachi e Lars Alexander non si smentiscono), ma complessivamente il lavoro svolto è ottimo. Da una parte personaggi che avevano visto il loro stile completamente sconvolto negli ultimi episodi, ritrovano qualche combo dal sapore retrò, dall'altra il roster è ben diviso fra personaggi abbastanza complessi da padroneggiare ma dotati di una gamma di strategie d'attacco invidiabile, e lottatori invece "monodimensionali", perfetti per chi vuole entrare in partita senza troppi problemi.
    Ovviamente esplorare le caratteristiche di tutti i combattenti non è compito di una review, per questo abbiamo dedicato qualche speciale (e altri ne arriveranno entro breve) alla presentazione completa dei lottatori più famosi. Siamo partiti da Jaycee per arrivare ad Heiachi, e ci siamo poi spostati su Bryan, Lei, Bruce, per poi dedicare una puntata alle bellezze di questo TTT2: Nina, Jun, Lili, Xiaiou. Il roster è davvero enorme, e si allargherà ancora di più dopo aver portato a termine qualche partita nell'Arcade Mode.
    Dedicandosi con più metodo a migliorare le proprie abilità, si scopre che questo Tekken riporta al centro della scena il Juggling più spinto. La presenza di qualche "Sample Combo" inserita all'interno dell'Elenco Mosse di ogni personaggio, stimola il giocatore a perfezionare questa strategia, che consiste nel colpire l'avversario mentre è in aria, proiettato verticalmente dal primo colpo andato a segno. In Tekken Tag Tournament 2 è importante stare attenti anche ai rimbalzi, dal momento che è possibile continuare a colpire il nemico anche dopo che l'abbiamo sbattuto violentemente a terra. Sperimentare nuove combinazioni, lasciarsi trasportare dalla fantasia, è la chiave per godere appieno di questo prodotto, che proprio nel gioco aereo trova la sua ragion d'essere ed il primo stimolo di auto-miglioramento. Ovviamente non mancano altre possibilità, e ognuno troverà il personaggio più adatto al proprio stile, per costruire una difesa impenetrabile basata sulle reversal, oppure concentrarsi sulle letali prese multiple.
    C'è da dire che purtroppo l'importanza dello step laterale è fortemente ridimensionata rispetto ai capitoli migliori, e sempre troppo contano i rimbalzi sulle pareti, che tuttavia è difficile controllare con cognizione di causa. Proprio per la lentezza del sidestep ed il raggio ridotto, è difficile concentrarsi sul posizionamento all'interno dell'arena, tantopiù che il design di molte location è davvero troppo trito per innamorarsene. Tekken Tag Tournament 2 non sconfessa quindi il dictat dei precedenti tre capitoli, che proprio con l'introduzione dei muri ed un'impostazione più lineare e meno "tridimensionale" avevano leggermente sporcato la formula originale. Per vedere un cambiamento si dovrà attendere probabilmente il prossimo capitolo, e fortunatamente in questo episodio gli accorgimenti di cui sopra alleviano questo aspetto. E al limite ci sono sempre le arene vecchio stile, senza nessun margine.

    La particolarità di Tekken Tag Tournament 2 è appunto quella di permettere gli scontri in coppia, opzione mai vagliata dalla serie regolare, e che si rivela molto interessante. Per perdere l'incontro basta che venga messo KO uno dei due membri della squadra, quindi bisogna fare attenzione a cambiare al momento giusto, senza lasciare troppo esposti i lottatori in difficoltà. Tantopiù che, stando nelle retrovie, i personaggi recuperano gradualmente energia, andando a riempire lo "strascico rosso" che ogni colpo andato a segno si lascia dietro, quando rode cospicue sezioni della barra della vita.
    La presenza di due lottatori permette di esibirsi, fra le altre cose, in prese combinate e attacchi coordinati. Per eseguire una "Presa Tag" basta premere il dorsale destro, adibito al cambio in corsa, assieme ad un tasto d'attacco. Ci sono animazioni standard per le coppie male assortite, e mosse distintive per quei duetti composti da personaggi con una qualche affinità.
    Ci sono poi delle "Tag Combo" che si attivano automaticamente dopo un uppercut eseguito mentre si tiene premuto anche il trigger. In questo caso, dopo aver raggiunto l'avversario con un sonoro cazzotto, il combattente darà automaticamente spazio al proprio alleato, che dovremo controllare personalmente eseguendo una rapida combo, prima di tornare nei panni del primo personaggio. E' possibile innescare così delle sequenze creative e spettacolari, che svuotano tutta la scia rossa nella Health Bar del nemico, impedendogli di rigenerare la salute. Ovviamente anche senza il supporto dell'ingresso-lampo si possono studiare le proprie combinazioni, magari dandosi il cambio dopo un montante più deciso degli altri.
    C'è poi l'ultima opzione, la cosiddetta "Tag Rush". Quando uno dei due personaggi è a terra, premendo due tasti d'attacco e il dorsale destro, l'alleato si catapulterà letteralmente sulla scena, arrivando dall'alto pronto ad attaccare il nemico. Si tratta di una mossa decisamente potente, che permette di cambiare in totale sicurezza, al prezzo però di tutta la barra rossa residua dei personaggi. Una pletora di opzioni interessante, che rende gli scontri molto intriganti.
    Abbiamo apprezzato meno, invece, la possibilità di disputare scontri asimmetrici. Idealmente giocando 2 contro 1 la disparità sarebbe dovuta essere bilanciata da alcuni accorgimenti. Anzitutto, il personaggio che deciderà di combattere "in solitario" sarà avvantaggiato da una maggiore potenza dei colpi e un naturale incremento della resistenza. Inoltre, il lottatore recupera energia direttamente sul campo, se non viene colpito per qualche secondo. Nel corso delle nostre prove abbiamo trovato questa opzione abbastanza superficiale: alcuni personaggi se la cavano bene da soli, magari proprio perchè riescono a tenere a distanza l'avversario, mentre altri sono veramente troppo svantaggiati. Sarà pure un picchiaduro non troppo sofisticato, ma il bilanciamento è importante anche per Tekken. Il consiglio, quindi, è quello di intavolare scontri alla pari. E del resto la possibilità di disputare, anche in un episodio tag, un "semplice" incontro classico, è assolutamente gradita.

    Per tutti i gusti

    Sul fronte delle modalità Tekken Tag Tournament 2 si ripresenta con le solite opzioni. Oltre agli incontri classici non mancano le battaglie a squadre, i match doppi (ognuno controlla un personaggio del Tag Team), la sopravvivenza e la prova a tempo, mentre oltre all'Arcade Mode si possono disputare incontri per salire di grado con ogni personaggio.
    Sarà forse la presenza di quattro lottatori e di opzioni "cooperative", ma ci sembra che questo Tekken Tag Tournament 2 voglia incentivare anche il gioco in locale come gli ultimi episodi della serie non avevano fatto.
    L'online è comunque solido, anche se allo stato attuale dei fatti il netcode non è troppo perfezionato, ed il matchmaking resta alle volte indigesto, tanto che bisogna uscire e rientrare per trovare una partita. Il sistema di ranking, applicato singolarmente ad ogni personaggio e non al profilo giocatore, commette qualche leggerezza sulle prime, a volte facendo incontrare pivelli alle prime armi con esperti lottatori che hanno passato una vita in compagnia di Paul Phoenix (mazzate assicurate). Ma sulla lunga distanza, quando anche offline si sono disputati molti "ranking match", risulta un buon metodo per incontrare avversari di livello. Speriamo che il lag che di tanto in tanto rovina una partita o due sia solo un problema temporaneo.

    Nuova modalità inserita in Tekken Tag Tournament 2 è "Laboratorio". A metà fra un tutorial esteso ed un vero e proprio editor, questo Game Mode ci fa vivere la storia di Violet, che vuole programmare il robot da combattimento perfetto. Giocando nei panni di questo Combot si devono superare le prove che gradualmente il nostro mentore ci propone. Si tratta, sostanzialmente, di test di abilità basati su alcuni aspetti specifici del gameplay. La ripartizione dei colpi in basso, medio, alto, gli spostamenti laterali, l'evasione dalle prese. Non neghiamo che come tutorial sia estremamente ben sviluppato: per i neofiti che vorranno appassionarsi alla saga non c'è niente di meglio (ai tempi di Tekken 3 si imparava solo a forza di pugni nei denti). I giocatori di vecchia data si annoieranno abbastanza nonostante le trovate assurde che rasentano il nonsense puro. Ma la ricompensa sarà la possibilità di personalizzare il parco mosse del proprio combot, selezionando gli attacchi da inserire nel moveset. Lavorare sul Combot è un'operazione di fino, a cui si dedicheranno soprattutto gli irriducibili, alla ricerca di quella combinazione da sogno con cui connettono un calcio di Xiaioiu con la doppia palmata di Heiachi. La modalità laboratorio non monopolizzerà certo il vostro tempo con TTT2, ma resta un'aggiunta interessante per passare qualche svogliato pomeriggio.

    Fluidità e precisione

    Tecnicamente parlando Tekken Tag Tournament 2 compie molti passi avanti rispetto al sesto capito, soprattutto in termini di modellazione poligonale dei personaggi e Anti Aliasing. Su Playstation 3 scompaiono finalmente le scalette, per far posto ad un colpo d'occhio più pulito e meglio caratterizzato. C'è ancora da lavorare sugli ambienti di gioco, che spesso risultano poco appariscenti dal punto di vista cromatico e non sempre ben caratterizzati. I risultati migliori li ottengono le arene classiche: gli sterminati campi di cenere al chiaro di luna, la Schoolyard con le studentesse che saltellano, il tempio buddista di Lei o le distese di fuori dai mille colori.
    Molto buono e senza quasi cali di qualità (Roger è inguardabile) è il lavoro sul Chara Design. Tanto che non abbiamo mai messo piede nella modalità Personalizza, avvertita ormai come un moncone abbastanza futile. Vedere i nostri personaggi preferiti con baschi, fiocchi colorati e strani trofei appiccicati in testa è quasi uno scempio. Namco dovrebbe avere il coraggio di allontanarsi un po' da questa filosofia "user oriented", che in un pucchiaduro funziona solo marginalmente e non aggiunge niente dal punto di vista qualitativo. Tanto più che persino negli incontri dell'Arcade Mode ci tocca trovare modelli agghindati come alberi di Natale.
    Ottimo il comparto animazioni, ben dosati gli effetti speciali.
    Spiccano le musiche, in una compilation veramente indovinata. I motivi di accompagnamento sono piacevoli, e fanno incontrare sonorità da Chill-Out Music con le fascinazioni della House e della Dance, con risultati indovinati. La modalità DJ permette di scegliere l'accompagnamento musicale che desideriamo per ogni arena e per le schermate di selezione del personaggio. Alla voce contenuti scaricabili compaiono le cartelle (ad oggi vuote) che dovrebbero contenere i brani di tutti i capitoli precedenti, da Tekken a Tekken 6. Speriamo che non vogliano venderci i brani come DLC.

    Tekken Tag Tournament 2 Tekken Tag Tournament 2Versione Analizzata PlayStation 3Tekken Tag Tournament 2 chiude con stile questo lungo capitolo della serie, cominciato sotto una cattiva stella su Ps2, ripresosi grazie ad un capitolo portatile molto buono, scaduto con il sesto episodio. Ma ormai quel che è stato è stato: Tekken Tag Tournament 2 è come uno di quei Party a cui si ritrovano tutti gli attori di una vecchia serie televisiva: tutti ridono, e ricordano solo i momenti migliori. E sono tutti ancora giovani, senza una ruga, e solo a guardarsi in faccia sono contenti. Insomma: il paradiso dei Fan. All'incredibile selezione di personaggi si affianca per fortuna una indovinata revisione delle dinamiche di gioco, che tornano a puntare sul Juggling ma propongono una smisurata serie di approcci proprio grazie alla presenza di così tante Star, alcune recuperate da un passato quasi preistorico. Nonostante qualche leggerezza, un po' di incertezza del netcode e del matchmaking, e la parata di inguardabili costumi personalizzati, Tekken Tag Tournament 2 piace e compiace. Un picchiaduro genuino, non certo profondo e tecnico come alcuni suoi rivali, ma ancora capaci di ritagliarsi un suo spazio e ingolosire vecchi appassionati e nuove leve.

    8.5

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