Recensione Temple of elemental evil

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Recensione Temple of elemental evil
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  • Pc
  • Il tempio del male elementale

    “Tanto tempo fa, nelle terre delle Flanaess, un malvagio demone fondò un culto dedito alla ricerca del male nelle sue forme più elementali. Questo culto aveva la propria sede in un tempio situato nei dintorni di Hommlet, nella pericolosa regione conosciuta con il nome di Nulb. In poco tempo, questo culto ottenne il controllo della zona attraverso la tirannia: seguì un periodo di caos e violenza. Aspre battaglie furono combattute e la guerra fu infine vinta dalle forze del bene delle terre circostanti. Il tempio fu raso al suolo, i malvagi imprigionati e l'ordine ristabilito. L'esistenza del tempio fu dimenticata... finora.

    Recentemente, i briganti hanno ripreso a infestare le strade di Hommlet e si dice che le forze del male siano nuovamente all'opera, riunendosi alle rovine del tempio, a Nulb. I loro obiettivi sono ancora ignoti. L'identità di questa gente è ancora un mistero. Alcuni dicono che sono lì per uccidere i mostri e mantenere l'ordine nella regione, ma nessuno può esserne sicuro.”

    Lo scenario in cui si ambientano le avventure del gioco, così come ce le presenta la Greyhawk sembra invitante. Ma prima di concentrarci sulla storia facciamo un passo indietro.

    Un vero gioco di ruolo..

    Il Tempio del Male Elementale è un gioco di ruolo basato sulle regole dell'edizione 3.5 di D&D. I suoi diretti concorrenti, tanto per intendersi, sono Baldur's Gate II e Neverwinter Nights.
    Per gli appassionati del famigerato gioco di ruolo cartaceo, dunque, sarà una bella sorpresa scoprire come tutte le nuovissime regole siano state implementate all'interno del gioco facendone forse un punto di riferimento per gli appassionati del settore.
    La creazione del party è forse la cosa più interessante: la complessità dei dettagli da tenere da conto è stata rispettata completamente e rende determinante questa prima parte del gioco.
    Essenziale per andare avanti sarà dunque creare un gruppo equilibrato e, qualora non si scelgano i personaggi già pronti, costruire un personaggio con estrema attenzione.
    Non c'è che dire, da questo punto di vista è stato fatto un egregio lavoro.

    Il sistema di combattimento

    Anche durante il gioco il rispetto delle regole di D&D è ortodosso.
    I menù delle azioni sono complessi e articolati e ricordano molto quelli di Neverwinter Nights. Menzione particolare va fatta per il sistema di combattimento. Anche qui, nel tentativo di rispettare pedissequamente una sessione di Dungeons and Dragons, si è optato per una soluzione diversa dalla tendenza degli ultimi RPG: le battaglie non sono infatti in tempo reale, ma a turni, lasciando il tempo dunque di studiarsi ogni singola mossa e portando un tatticismo tuttavia godibile in quanto non sarebbe davvero possibile un combattimento in tempo reale tenendo conto di tutte le opzioni e le regole previste durante uno scontro.
    Sarà divertente destreggiarsi tra attacchi di opportunità, imprevisti, fortuna e tattiche.

    Grafica e sonoro

    La grafica, pur non essendo rivoluzionaria, è godibile e particolareggiata anche se non esente da piccoli bug che comunque non inficiano il gioco in se'. Gli effetti luminosi sono ben realizzati, anche se rari, e le animazioni non hanno grandi pecche. Un buon 3D ricco di dettagli rende sicuramente buono l'impatto visivo anche se non è comunque ai livelli di Neverwinter Nights.
    Gli effetti sonori non sono invece il massimo e non rimarranno certo impressi nella mente dei videogiocatori. Le musiche sono comunque molto belle e ritirano su la valutazione della parte sonora di questo titolo.

    Tutti i nodi vengono al pettine

    Purtroppo qui finiscono gli aspetti positivi di Temple of Elemental Evil e iniziano quelli assai ben peggiori che ne fanno nel complesso un titolo mediocre.
    Innanzitutto trovo un grande handicap per un gioco di questo tipo la mancata localizzazione. Giocare in Inglese una storia basata su Quest, dialoghi ed indizi è veramente una penalizzazione per qualsiasi titolo che nel settore voglia essere minimamente competitivo.
    La trama, inoltre, non è delle più coinvolgenti ed è abbastanza banale, anche se c'è da sottolineare il fatto che a seconda di come si è giocato la conclusione può variare. Ma chi si aspetta una storia entusiasmante e coinvolgente rimarrà deluso.
    Altra grande pecca di questo titolo è il sistema di puntamento e controllo che presenta diversi bug, per cui aspettatevi che i vostri personaggi entrino in stanze dove non devono entrare o intraprendano percorsi alternativi per loro libera iniziativa o semplicemente si attardino e si perdano chissà dove nella mappa se non li tenete sotto controllo durante gli spostamenti.
    Oltretutto la gestione del party è davvero banale e non permette nemmeno di dividerlo in squadre o comunque valorizzare più di tanto i singoli personaggi.

    Conclusione

    Per concludere dunque possiamo affermare che se per quanto riguarda la simulazione delle regole di D&D siamo di fronte forse ad una nuova pietra di paragone, per quanto riguarda il risultato complessivo continueremo a lungo a giocare e divertirci ancora con Baldur's Gate 2.
    Non credo che questo gioco occuperà i pomeriggi degli studenti, ne tantomeno sarà l'argomento centrale delle discussioni di videogiocatori incalliti. Certo il lavoro alle spalle è encomiabile, il risultato non è dei peggiori ed anzi sicuramente si difende all'interno dalla categoria.
    Ma ci aspettavamo molto di più da un gioco che aveva tutte le potenzialità per sfondare.

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