Recensione Tenchu - Time of The Assassins

Come rovinare un buon gioco con una realizzazione tecnica approssimativa...

Recensione Tenchu - Time of The Assassins
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  • Onore e morte nel lontano Giappone feudale

    Tenchu - Time of the Assassins, mantiene la collaudata struttura action/stealth inaugurata dal primo capitolo per Playstation e raffinata ulteriormente negli episodi successivi, apparsi sia sulla prima console di casa Sony che sulle più diffuse concorrenti. Al giocatore viene data la possibilità di impersonare un ninja scelto tra una rosa di personaggi, inizialmente limitata ai quattro protagonisti ma destinata ad ampliarsi dopo poche partite, e di servire il feudatario Lord Gohda. Le missioni che ci vengono affidate sono raccolte in due differenti tipologie di gameplay, lo "Story Mode" e il "Mission Mode"; il primo, come è facile intuire, vede ciascuno degli assassini coinvolto in un intricato complotto teso per spodestare Lord Gohda; ovviamente l'unico modo per scoprire la mente che ha architettato questa trappola e porre fine alla sua macchinazione è quello di completare gli incarichi che ci vengono affidati, così da portare a galla piccoli frammenti della verità riguardante il nostro nemico fino a smascherarlo.
    La varietà degli obbiettivi da conseguire nelle nostre missioni è, in verità, piuttosto esigua: generalmente ci viene richiesto di scovare e uccidere un particolare personaggio, oppure di ottenere da lui importanti informazioni. A volte potrebbe essere necessario raccogliere alcuni oggetti oppure raggiungere una locazione senza dare troppo nell'occhio, o ancora eliminare un certo numero di avversari presenti nell'area di combattimento, ma difficilmente andremo oltre queste richieste. Ciò che invece contribuisce a tenere altissimo l'interesse nei confronti di Tenchu è la complessità delle locazioni in cui si svolge l'azione. Ogni scenario è strutturato su molteplici altitudini, come i piani di una grande dimora o le radure sulle pendici di un monte; ciascuno di questi "livelli" è intricato e ricco di elementi utili per nascondersi all'occhio del nemico e tendere imboscate. In molti casi gli stage sono solcati da fiumi, vere armi a doppio taglio, capaci di nascondere coloro che vi si tuffano o di segnalare la presenza di chi li attraversa con troppa foga; altrettanto spesso dovremo fare i conti anche con i "civili" che non si risparmieranno sonore urla di terrore vedendoci sbucare dal nulla con una katana sguainata (che fifoni....).
    Tenchu gioca buona parte delle sue carte vincenti sulla massiccia dose di strategia necessaria ad affrontare una missione: per evitare di essere scoperti (e quindi comportarsi da vero guerriero dell'ombra..) bisogna studiare gli avversari, il loro percorso di pattuglia e pianificare il momento migliore per sorprenderli alle spalle, dall'alto o anche dal basso. Tramite il fido rampino, compagno di ogni episodio di Tenchu, potremo raggiungere in un baleno la sommità dei muri di cinta o i tetti dei castelli, da cui poi calarsi nelle stanze più protette per compiere la nostra sanguinaria missione.
    Non dimenticatevi però che altrettanta attenzione va dedicata all'eludere i pericoli: gli assassini degli shogun pattugliano la dimora del loro signore lungo il perimetro, al suo interno ma anche dai tetti, così da avere una visuale maggiore e difendere un punto di accesso quantomeno strategico.
    Avremo a disposizione, oltre al citato rampino, un vasto campionario dei più comuni attrezzi del mestiere di ninja: kunai, shurinknen, archi e frecce ma anche tutto il necessario per nutrirsi e curarsi le ferite. Ogni guerriero, infine, ha la sua fidata "lama" con cui può realizzare le ormai indispensabili combo. All'arma è affidata anche la difesa, oltre che l'offesa: la spada è in grado di garantirci una buona protezione e, se usata con tempismo, consente rapide reazioni che sbilanciano il nostro avversario e interrompono la sua combo, dandoci modo di rispondere agli attacchi e avere ragione del nemico.
    Fortunatamente in Tenchu non si sente particolarmente la mancanza di uno stick analogico: come sempre bisogna fare un pò l'abitudine ai comandi, molti dei quali vanno eseguiti premendo contemporaneamente due tasti di PSP, ma presto si ottiene la necessaria dimestichezza.
    Una missione di Tenchu difficilmente si può dire "completata", non solo per la possibilità di migliorare il giudizio finale assegnatoci in funzione dell'abilità dimostrata in azione: la libertà di movimento consentita in questo gioco permette, al giocatore più smaliziato, di affrontare ogni stage con un approccio sempre diverso. Non vi basta? Allora dedicatevi alle altre modalità di gioco...

    Non solo "Story Mode"

    Oltre allo Story mode in Tenchu - Time of the Assassins sono presenti una serie di modalità di gioco davvero interessanti.
    Il "Mission mode" offre al giocatore una lunga serie di piccoli "incarichi", non legati tra loro da alcuna trama, ma comunque ben congegnati e strutturati in modo da mettere a dura prova le caratteristiche peculiari di ciascun personaggio; un totale di più di cinquanta sfide capaci di tenere più che impegnato il giocatore per un bel po' di tempo.
    Il Multiplayer permette a quattro possessori di Playstation Portable (e relativo UMD di Tenchu) di sfidarsi in modalità deathmatch. Le potenzialità di questa struttura di gioco sono davvero molte perchè, alla classica tensione degli action/stealth, quella che nasce nel momento in cui si congegna un attacco ai danni di un nemico, aggiunge quella che deriva dalla possibilità di essere aggrediti in qualsiasi momento dallo stesso avversario. Come in ogni multiplayer mode sarà possibile scegliere un alter ego tra una rosa prestabilita di personaggi (che aumenta man mano che si completano le missioni di Story Mode e Mission Mode) e una arena in cui combattere. Se, ad un certo punto, iniziaste a stufarvi delle situazioni offerte, potrete tentare di creare la vostra arena personale tramite il Level Editor e condividerla con i vostri amici via wireless o tramite le memory stick.
    L'unica critica che si può muovere alla struttura multiplayer di Tenchu riguarda l'assenza del gioco via Internet: è davvero difficile ai nostri giorni trovare il tempo e il luogo in cui incontrare altre tre persone "fisiche" dotate del nostro stesso hardware (nonchè software) per sfruttare questa ottima modalità. Fortunatamente la struttura "single player" supplisce a questa carenza offrendo tante missioni, una trama ben sviluppata, un buon numero di segreti da scoprire e, soprattutto, l'immensa libertà di azione e la corposa componente strategica, caratteristiche del gameplay di Tenchu rimaste invariate fin dal capostipite della saga.
    Se non fosse per quel problema...

    Non vedo nulla!!!

    Tenchu - Time of the Assassins si assicura due medaglie d'oro: quella per "la peggiore telecamera mai programmata" per un action game in terza persona e quella di "minor campo visuale" per la stessa categoria.
    La motivazione per il primo trofeo è chiara dalla prima partita, il protagonista occupa troppa parte dello schermo e l'azione è ripresa ad altezza uomo: questo significa che tutto ciò che stà davanti al nostro ninja è assolutamente invisibile, a meno che non si passi alla visuale in prima persona, un escamotage purtroppo temporaneo, visto che tale visuale è accessibile solo mentre il nostro ninja è immobile. Inoltre le variazioni di inquadratura avvengono ad una velocità bassissima e, in caso di vicinanze a scalini o fossati, si assiste ad incomprensibili panoramiche dall'alto.
    Per supplire a questo problema il giocatore dovrà "lavorare continuamente di dorsali": la pressione del tasto R (che attiva la camminata silenziosa) ripristina la posizione della telecamera alle spalle del protagonista con una velocità adeguata al tipo di gioco.
    Ciò che invece risulta incomprensibile, e che rende Tenchu meritevole della seconda medaglia d'oro, riguarda la profondità del campo visuale: siamo tutti concordi che l'azione si svolge di notte e che muoversi nell'oscurità sia piuttosto difficile, ma qui stiamo parlando di assassini che non vedono a cinque metri dal loro naso! Fa ancor più sorridere che i contadini che abitano i villaggi riescono a vederci a decine di metri di distanza ed inizino ad urlare almeno una decina di secondi prima di essere entrati nel nostro campo visivo!
    Limiti tecnologici di Playstation Portable? Troppi poligoni utilizzati per descrivere gli oggetti più vicini? Sinceramente non ci pare una risposta plausibile, buona parte dei fondali è scarna, semplice, troppo geometrica per un videogioco di questa console generation. Le dimore sono un lungo ripetersi di paraventi, i giardini sono costeggiati da un solo tipo di muro o solcati da ruscelli perfettamente rettilinei, quasi si trattasse di canali di scolo in cemento scavati nel ventunesimo secolo e le montagne sono composte da terrazzamenti troppo geometrici per avere una parvenza di realismo... Insomma memori di giochi come Wipeout Pure, Daxter o Burnout Legends ci possiamo ritenere piuttosto sicuri nell'affermare che Tenchu è, tecnicamente, un gioco mal fatto.
    Contrariamente alla componente video, quella audio è più che piacevole: una buona varietà di motivi orientali con marcata tendenza al rock accompagna sia le selezioni di gioco che le fasi più importanti dell'azione; il doppiaggio delle (buone) cut scene è in inglese.

    Tenchu - Time of The Assassins Tenchu - Time of The AssassinsVersione Analizzata PSPTenchu - Time of The Assassins è un gioco afflitto da gravi problemi tecnici: la limitata profondità del campo visuale, durante le prime ore di gioco, indurrà degli improvvisi cali di sanità mentale, frustrazione e tanta voglia di abbandonare l'impresa. Perseverando si riesce a fare l'abitudine a questo problema e alla pessima gestione della telecamera; soltanto a questo punto si riesce a godere di un titolo longevo e accattivante come da buona tradizione From Software. Se poi riuscite a trovare altri tre amici dotati di Playstation Portable e capaci di accettare i vostri stessi compromessi state pur certi che, grazie alla modalità Ad Hoc ed al Level Editor, avete tra le mani un bel po' di materiale con cui divertirvi.

    5.5

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