The Elder Scrolls Legends Recensione

Bethesda si getta a capofitto nel mercato dei card game digitali puntando subito alla vetta con un prodotto solido e curato sotto ogni aspetto.

The Elder Scrolls Legends Recensione
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  • Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di Faeria, un nuovo contendente sceso nell'agone per tentare di insidiare la leadership dei maggiori competitor sul fronte card game digitali. Questo primo trimestre, insomma, pare essere estremamente ricco e succulento non solo se consideriamo il panorama videoludico generale, ma anche riguardo alla particolare fetta di mercato riguardante proprio i giochi di carte. Oltre al già citato Faeria, infatti, ci attende la nuova espansione di Hearthstone, Viaggio a Un'Goro, prevista per la prima settimana di aprile e Gwent (ancora in fase di closed beta). Chi manca all'appello? Beh, un altro nome dal peso specifico non indifferente, che ha da sempre un grande impatto sull'immaginario degli appassionati: The Elder Scrolls. Come abbiamo ricordato più volte, con Legends Bethesda (ovviamente grazie al decisivo apporto di Dire Wolf Digital) ha voluto gettarsi in un mercato assai affollato caricando a testa bassa, come un ariete. Dopo la chiacchierata con l'entusiasta Pete Hines, abbiamo voluto attendere il rilascio della versione iOS per analizzare a fondo il titolo su entrambe le piattaforme. Vediamo, dunque, con quali carte vincenti si propone Legends e in che modo tenta di distinguersi dalla concorrenza.

    Benvenuti a Tamriel!

    Come vi abbiamo anticipato dopo la nostra precedente incursione, The Elder Scrolls: Legends ci accoglie al pari di un qualunque gioco di ruolo: ci viene infatti chiesto anzitutto di scegliere un avatar, selezionabile tra tutte le specie che coesistono nel ricco mondo di Tamriel. I tratti razziali, comunque, non mutano l'esperienza di gioco. I bonus passivi che li caratterizzano, acquistano efficacia solo a un livello più superficiale e permettono di ottenere determinati tipi di carte molto più velocemente. Se sceglierete un avatar elfico, ad esempio, avrete maggiori possibilità di recuperare carte legate alla magia e alle evocazioni mentre, se vorrete vestire i panni di un Nord o di un Imperiale, sarà molto più facile guadagnare creature e oggetti con cui potenziarle. Una volta dato un volto al nostro eroe e personalizzato il profilo, TES: Legends propone un'offerta che si discosta lievemente da quanto abbiamo già visto in altri titoli. Alcune peculiarità, infatti, contribuiscono a mettere in evidenza non solo una spiccata personalità, ma anche la volontà da parte del team di sviluppo di produrre qualcosa che potesse realmente spiccare sulla concorrenza e incuriosire tanto la vecchia guardia (ovvero i fan di lungo corso del franchise ruolistico) quanto i nuovi giocatori. L'obiettivo, insomma, sembra esser quello di proporre dei contenuti adatti ad una platea potenzialmente vasta e molto eterogenea. Per questo TES: Legends non punta tutto sul solo multiplayer competitivo. Intendiamoci, il cuore pulsante rimane pur sempre lo scontro PvP, come vedremo tra breve, ma il titolo cerca di acclimatare il giocatore attraverso una modalità single player ben studiata e molto curata che lo conduce ad apprendere passo passo i rudimenti del mestiere. Ci sentiamo di sottolineare questo aspetto, dato che costituisce un ulteriore "plus" per un titolo che, ricordiamo, si propone attraverso un modello di business Free to Play.

    La modalità single player, infatti, si sviluppa attraverso una campagna stratificata su venti stage, infarcita da intermezzi narrati (interamente doppiati) e da bivi che mettono il giocatore di fronte a una scelta morale la quale influenza non solo le ricompense ottenute, ma anche il prosieguo del racconto. Ad esempio, graziare un nemico ci porterà a sbloccare una determinata carta mentre, al contrario, uccidendolo avremo accesso a una carta totalmente diversa. Portare a termine l'avventura ci permette di avere accesso a ben cinque mazzi base completi (oltre a un nutrito numero di carte) da utilizzare immediatamente oppure da assemblare a piacimento creando dei mazzi più confacenti ai nostri gusti.

    Una volta soddisfatti delle nostre creazioni è possibile testarle direttamente sul campo di battaglia, mettendo alla prova le nostre abilità contro altri avversari umani attraverso le classiche partite amichevoli oppure classificate. Le stagioni competitive, come di consueto di durata mensile, ci consentono di scalare una ladder profilata sulle stelle dei dodici segni dello zodiaco di Tamriel. Di vittoria in vittoria si scala la classifica e si aumenta di grado ottenendo, così, ricompense sempre più sostanziose. Sino a qui nulla nuovo, almeno per i veterani del genere. Non può mancare la modalità Arena a cui è possibile accedere pagando una tassa d'ingresso che può esser acquistata sia con denaro reale (1,99€) che attraverso l'esborso di valuta in game (150 gold). Le regole sono esattamente le stesse viste altrove: le ricompense variano in base alle vittorie conseguite e, dopo tre sconfitte, si viene automaticamente "cacciati" dalla competizione. Se non amate la competizione contro altri avversari umani, il titolo prevede un'Arena da affrontare in solitaria (sempre soggiacente alle medesime regole e ricompense). Anche se le due modalità Arena possono non essere di vostro gradimento, ve le consigliamo senza riserva alcuna in quanto fonte inesauribile di sfide, buste extra, gold e soprattutto gemme da utilizzare per il crafting delle carte. In fatto di ricompense, TES: Legends risulta generoso e consente al giocatore di salire di livello (anche questo fonte di guadagno), completare le missioni giornaliere e raggranellare un bel gruzzoletto per ampliare velocemente la propria collezione.

    Un mazzo multicolor

    Mutuando dinamiche tipiche di Magic The Gathering, TES: Legends non ci propone eroi tratteggiati o classi predefinite attorno alle quali costruire il mazzo. Il sistema è basato su cinque attributi principali, riconoscibili grazie alle differenti colorazioni: Forza (rosso), Agilità (verde), Intelligenza (blu), Resistenza (viola) e Volontà (giallo). Oltre alla presenza di carte neutrali, a ognuno di essi sono ovviamente associate carte specifiche che possono essere scelte a piacere per creare sino a dieci combinazioni diverse. Per aumentare l'efficacia di ogni mazzo, l'intera costruzione (che può variare da un minimo di 50 a un massimo di 70 carte) deve ruotare attorno a massimo due attributi. Molte carte, ad esempio, sono ibride e recano già una doppia colorazione: ciò significa che queste potranno essere utilizzate unicamente in deck specifici e con i medesimi attributi. Inoltre, soddisfacendo determinati requisiti (come salire di livello o completando le missioni), molte carte possono essere potenziate: ciò le porta a esser di una qualità superiore e aggiunge nuovi effetti rispetto alla versione base. La scelta di proporre tali meccaniche di gioco, oltre a vivacizzare i match, consente al giocatore di godere di una maggiore varietà di scelta e possibilità di sperimentazione sulla "mana curve". Questo si lega a doppio filo con le importanti novità che modificano l'aspetto della board di gioco e gli effetti delle carte. Alcuni li conosciamo già, anche se si presentano sotto un nome diverso (come Guardia); altri, invece, rispondono a nuove regole che necessitano di una maggiore pratica per poter essere padroneggiate al meglio come Tocco Letale, Profezia e Sfondamento. Una creatura con Tocco Letale elimina qualsiasi creatura danneggi, mentre Sfondamento garantisce danni aggiuntivi a ogni attacco. Profezia, invece, deve essere letta in simbiosi con il sistema delle Rune.

    Difesa a Zona

    I contendenti iniziano con trenta punti vita; ogni volta che il giocatore ne perde cinque si spezzerà una Runa, permettendo così di pescare una carta bonus. Nel caso in cui quest'ultima possieda nella descrizione l'effetto Profezia potrà essere messa in campo immediatamente a costo zero, stravolgendo l'eventuale prosieguo dell'attacco avversario. Un'interessante meccanica che costringe il giocatore a pensarci molto bene prima di decidere quale strategia adottare: se essere attendista o rischiare il tutto per tutto.
    Ad aumentare il carico tattico dello scontro, poi, ci pensa la suddivisione del campo di battaglia in zone di influenza ben distinte. Ogni parte del campo sottostà a regole e condizioni particolari. Ciascuna, infatti, possiede un effetto unico. Le Zone "Oscurità", ad esempio, forniscono riparo per un turno a qualsiasi creatura vi si trovi (fatta eccezione per le creature con Carica e Guardia), in Saccheggio le creature evocate verranno automaticamente equipaggiate con un oggetto del tutto casuale mentre, ancora, nelle zone con "Protezione" ogni creatura evocata godrà di un equivalente dello "scudo divino" di hearthstoniana memoria. La miscellanea di novità risulta esplosiva, ben congegnata e ammicca in modo provocante a tutti i veterani dei CCG che, stufi della solita minestra, sono alla ricerca di altri stimoli e nuove sfide.

    Sotto il profilo puramente tecnico, TES: Legends si presenta decisamente in forma. Rispetto alla build provata l'estate scorsa, Dire Wolf Digital non si è fatta trovare impreparata all'appuntamento lavorando alacremente per stabilizzare il codice e far sparire tutti gli strafalcioni nella localizzazione. Lo stile è, ovviamente, quello inconfondibile del franchise fantasy targato Bethesda. Splendide illustrazioni ricche di particolari connotano il design di ogni carta e ci rimandano continuamente alla ricchissima mitologia del mondo di Tamriel.
    TES: Legends, però, rispetto alla concorrenza si prende sul serio (forse troppo) ed è per questo che i meno avvezzi alle atmosfere dark fantasy di The Elder Scrolls potrebbero risentire di una certa mancanza di brio. Al di là di questa inezia, il team di sviluppo ha svolto un ottimo lavoro nella caratterizzazione delle tracce sonore (da sottolineare il buon doppiaggio in italiano) e dell'effettistica legate a ogni singola carta. Come abbiamo ricordato in apertura, abbiamo voluto attendere il rilascio della versione iOS per analizzare con cura la stabilità dell'applicazione dato il suo probabile, maggiore, utilizzo. Su iPad TES: Legends è perfettamente ottimizzato e non ha mai sofferto di alcun rallentamento o crash di sorta, permettendoci di giocare on the go senza alcuna difficoltà.

    The Elder Scrolls Legends The Elder Scrolls LegendsVersione Analizzata PCBethesda, ovviamente grazie al lavoro di Dire Wolf Digital, sbarca ufficialmente nell'affollato mondo dei card game digitali cercando subito di puntare alla vetta con un titolo che saprà solleticare la curiosità dei fan di lungo corso del franchise ruolistico. Le idee originali, come abbiamo visto, non mancano e molte si sono dimostrate peculiari, solide e ben amalgamate a meccaniche di gioco più tradizionali che i veterani del genere non faticheranno a riconoscere. La suddivisione del terreno di scontro in zone dalle diverse condizioni e il sistema delle rune, ad esempio, consente di ampliare il ventaglio di possibilità strategiche e tattiche di ogni scontro. Il sistema basato sui cinque attributi in stile Magic, inoltre, si è rivelato una soluzione interessante per la costruzione dei mazzi e la continua sperimentazione di archetipi originali. La formula free to play, infine, ricalca in tutto e per tutto la politica adottata da altri concorrenti ma giunge arricchita da una componente single player capace di intrattenere e incuriosire anche chi è meno propenso a gettarsi nella mischia delle ladder competitive. Nonostante questa creatura sia ancora in fasce, Bethesda ha grandi progetti per il futuro e, nel corso dei prossimi mesi, il titolo si arricchirà di espansioni e nuove avventure single player la prima delle quali - The fall of the Dark Brotherhood - arriverà tra un paio di settimane con venticinque missioni e quaranta nuove carte.

    8.5

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