Recensione The Elder Scrolls Online Tamriel Unlimited

Dopo una lunghissima attesa, il primo MMO ambientato nell'universo di The Elder Scrolls Online approda finalmente anche sulle nostre fidate console, in una rinnovata versione senza canone mensile.

Recensione The Elder Scrolls Online Tamriel Unlimited
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Dopo una lunghissima attesa, The Elder Scrolls Online è finalmente approdato anche sulle nostre fidate console. Il gioco resta chiaramente lo stesso visto su PC, giunto su PS4 e Xbox One con un anno di ritardo per lasciare agli sviluppatori il tempo di riprendere in mano le redini del progetto e indirizzarlo verso un futuro più roseo, costellato di nuovi contenuti e fix che ne andassero a smussare alcuni spigoli particolarmente pronunciati. Dal lancio della versione PC ad oggi sono cambiate un bel po' di cose in quel di Tamriel, e il gioco ha mutato pelle in modo evidente. Mettendo per un attimo da parte le differenze in termini di contenuti e bilanciamento, che comunque sono notevoli e tangibili, la più grande novità riguarda la variazione in corsa del business model con cui il titolo viene proposto al pubblico. La scelta di passare dal modello pay-to-play (con canone mensile in stile WoW) a quello buy-to-play (con gioco a pagamento ma senza alcun tipo di sottoscrizione ricorrente) non poteva sicuramente passare inosservata. Si tratta di una scelta pesantissima, potenzialmente in grado di riportare nelle terre di Tamriel molti degli avventurieri che avevano deciso di abbandonare il gioco dopo il difficile esordio su personal computer. Per sopperire agli ingenti costi di gestione e manutenzione tipici degli MMO, al posto della sottoscrizione è stato inserito uno store in-game straripante di contenuti superflui e non invasivi quali boost e orpelli estetici di ogni tipo. Una scelta coraggiosa ma necessaria, l'ultima chance per un gioco altrimenti condannato ad una triste fine.

    Un'avventura senza limiti

    L'inizio di questo nuovo appuntamento con The Elder Scrolls Online, purtroppo, è stato tutt'altro che impeccabile. La grandissima mole contenutistica del gioco ha impedito agli sviluppatori di inserire su disco tutti gli asset necessari, costringendoci a scaricare una patch da ben 15 GB già al day one, ai quali se ne sono aggiunti altri 16 dopo pochissimi giorni. Nel giro di due settimane abbiamo scaricato un quantitativo di dati (quasi) pari a quello presente su disco. A fare da sfondo alla nostra avventura abbiamo trovato una Tamriel in discreta forma, capace di mostrare scorci paesaggistici di tutto rispetto e un livello di dettaglio più che buono, per un MMO. Vista la penuria di esponenti del genere su console, l'unico raffronto che possiamo fare è quello con Final Fantasy XIV, rispetto al quale la creatura di ZeniMax sembra più evoluta dal punto di vista tecnico, ma leggermente meno fluida e performante: il gioco resta afflitto da saltuari problemi di stuttering e presenta un framerate non sempre perfettamente stabile, persino in aree non particolarmente affollate. E tutto ciò, al netto di un lieve alleggerimento del - già non miracoloso - comparto tecnico visto nella versione PC.
    Il sistema di combattimento continua ad essere uno dei punti deboli del titolo: sembra combinare con superficialità la grande pesantezza delle sue animazioni con un sistema di gestione delle collisioni approssimativo e poco efficace. Il risultato finale è un'ibridazione alquanto straniante tra le dinamiche dei capitoli offline della saga e quelle degli RPG massivi classici. Sembra una versione riveduta e corretta di Skyrim, imprigionata suo malgrado in una struttura ludica atipica per la serie ma vicinissima agli stilemi del gioco di ruolo online. Il sistema di controllo continua a mantenere un'impostazione in tutto e per tutto simile a quella dell'ultimo capitolo offline della celebre saga Bethesda, con l'unica differenza rappresentata dai quick slot per le abilità, associati ai tasti frontali e dorsali del pad. Non siamo rimasti affatto sorpresi, quindi, quando ci siamo ritrovati tra le mani un control scheme ben calcolato e preciso, che sembra persino più intuitivo e semplice da usare rispetto a quello basato su mouse e tastiera. La visuale in prima persona continua ad essere molto poco pratica e a rendere difficoltoso il combattimento, mentre passando a quella in terza ci siamo trovati molto più a nostro agio. Un po' per abitudine e un po' per esigenze di gioco, abbiamo preferito sopportare l'imprecisione delle animazioni piuttosto che impazzire cercando di combattere quasi alla cieca. Anche i menu sono stati rivisti per farli somigliare quanto più possibile a quelli del quinto capitolo della saga targata Bethesda, rendendo di conseguenza leggermente meno agevole la gestione di alcuni degli aspetti più complessi del gioco. Del resto, uno dei fiori all'occhiello della produzione è proprio la sua grandissima flessibilità l'alto grado di personalizzazione del personaggio.

    La progressione resta strettamente collegata alla sovrabbondanza di quest presenti, spesso abbastanza articolate ma a lungo andare un po' troppo ripetitive. Anche da questo punto di vista, come era lecito aspettarsi, la trasposizione su console non ha portato alcuna novità. In tutta onestà, tra le pochissime variazioni strutturali che hanno accompagnato questa conversione, ce n'è una che proprio non abbiamo compreso: la comunicazione con gli altri giocatori è adesso relegata unicamente ad un farraginoso e mal congegnato sistema di chat vocale di prossimità. In un MMO che già soffre molto dal punto di vista delle dinamiche di interazione sociale, l'idea di imporre un sistema del genere, che oltre ad essere estremamente impreciso e poco funzionale inspessisce ulteriormente eventuali barriere linguistiche tra l'utenza (leggere una chat in inglese, per molti, è più facile che non capire le parole di un utente britannico o americano), non ci è sembrata particolarmente brillante. E logicamente, ciò ostacola pesantemente anche la comunicazione tra persone "distanti", praticamente impossibile se non per vie traverse.

    The Elder Scrolls Online The Elder Scrolls OnlineVersione Analizzata PlayStation 4Ci siamo presi qualche giorno di tempo per analizzare con attenzione la versione Playstation 4, trovandoci tra le mani un discreto adattamento di un prodotto che ancora sembra non essere riuscito a risolvere alcuni dei suoi problemi storici. I nostri primi passi nel mondo di The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited sono stati tutto sommato piacevoli, per quanto funestati dalla presenza di alcune piccole mancanze tecniche, da un sistema di chat improponibile e dal permanere di qualche problema strutturale ereditato dalla controparte PC. La leggera instabilità del framerate è un difetto fastidioso ma non così marcato, spesso figlio - almeno in parte - delle necessità di un mondo di gioco vivo e in continua evoluzione, che può popolarsi o svuotarsi continuamente secondo pattern imprevedibili. In un gioco del genere, il comparto tecnico non può e non deve essere preso come metro di paragone per l'effettiva qualità del titolo. Tutto sommato, la versione console ci è sembrata all'altezza della controparte PC, rispetto alla quale riesce addirittura a valorizzare maggiormente la natura "action" del sistema di combattimento. A deludere sono invece la struttura e le dinamiche di gioco del titolo, elementi che poco hanno a che vedere con l'opera di conversione in sé: il PvE, ad esempio, continua ancora ad essere un po' sottotono, soprattutto per quanto concerne la varietà delle missioni. Non fraintendeteci: TESO, da questo punto di vista, rappresenta comunque un passo avanti rispetto a moltissimi congeneri, ma vista l'impostazione atipica del titolo in questione avremmo preferito vedere qualcosa di più profondo e innovativo, o quanto meno qualche modifica sostanziale rispetto a quanto visto un anno fa su PC. Il livello qualitativo medio della produzione di ZeniMax, in buona sostanza, non sembra ancora abbastanza alto da rendere questo The Elder Scrolls Online: Tamriel Unlimited un gioco memorabile.

    6.8

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