The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition Recensione

The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition arriva su PS4 e Xbox One arricchito da un comparto tecnico rinnovato e, finalmente, dal supporto alle mod.

TES V: Skyrim Special Edition
Recensione: PlayStation 4
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • In questi giorni si è fatto un gran parlare della politica adottata da Bethesda (e 2K) riguardo alle recensioni dei propri prodotti. Una scelta che non permetterebbe, a detta di alcuni, di informarsi adeguatamente su un titolo prima dell'uscita, per decidere se acquistarlo o meno al fatidico "day one". Altri invece la vedono come una "delegittimazione" del ruolo rivestito dalla stampa di settore. Altri ancora, infine, accuserebbero le software house e i publisher che adottano tale politica di pratica commerciale scorretta, in quanto falserebbe in modo decisivo il comportamento del consumatore. Ne abbiamo parlato anche noi, qualche giorno fa, probabilmente proprio nel momento in cui ci veniva spedita una copia di Skyrim Special Edition. Il corriere, infatti, è stato di una puntualità disarmante, consegnandocelo esattamente il giorno dell'arrivo nei negozi. Il tempo di disintegrare la busta che conteneva il Blu-Ray e ci siamo imbarcati, assieme a chissà quanti altri giocatori, nell'ennesimo viaggio attraverso le immense lande di Skyrim, provincia più settentrionale di Tamriel, perdendoci in ricordi e vicende che ci avevano emozionato all'epoca della prima uscita del quinto capitolo di The Elder Scrolls.
    Ci siamo presi il nostro tempo, per analizzare e assorbire al meglio le novità tecniche e contenutistiche che questa edizione speciale propone ai possessori di console di ultima generazione e PC.

    Quella voglia di urlare...

    L'RPG targato Bethesda non ha certo bisogno di presentazioni, dato che all'epoca si impose come uno dei migliori capitoli di una serie iniziata più di vent'anni fa e che tuttora può contare su un MMORPG di discreto successo.
    Di anni ne sono effettivamente passati, da quel lontano 2011, e qualcuno potrebbe non aver mai sentito parlare della leggenda del Sangue di Drago. Quindi, un po' di ripasso preliminare della geografia e della mitologia di TES è d'obbligo. Come anticipavamo poco fa, le vicende che vedono protagonista il nostro alter ego digitale prendono piede nella gelida, sconfinata, provincia settentrionale di Tamriel circa due secoli dopo gli eventi narrati in Oblivion. L'intero territorio è scosso da una guerra civile che vede contrapposti gli imperiali, schiumanti di rabbia per l'assassinio dell'imperatore, e i Manto della Tempesta, secessionisti che mirano all'indipendenza della regione. In questo contesto alquanto esplosivo dal punto di vista geopolitico si inserisce la nostra parabola ascendente, da prigionieri condannati a morte a un destino tutt'altro che banale.

    L'impianto ludico che caratterizza questa Special Edition, come di consueto, non modifica di una virgola quanto Bethesda ci ha proposto la bellezza di cinque anni fa. Quindi, ritroviamo senza cesure la formula vincente che caratterizzò il titolo al momento della sua uscita, arricchita ovviamente di tutti i DLC rilasciati successivamente al lancio: Dawnguard, Heartfire e Dragonborn.
    La rinnovata struttura open world espandeva a dismisura i confini di una mappa mastodontica che conteneva alcuni tra gli scorci più evocativi degli ultimi anni e la infarciva, al contempo, di attività più o meno importanti per l'economia del intreccio narrativo principale.
    In pieno stile TES, anche la regione di Skyrim ci travolge in modo omogeneo e coerente con un florilegio di lavori da svolgere, attività di crafting, Gilde a cui affiliarsi, quest, anfratti da esplorare, mitologie, leggende e oscuri dungeon (alcuni piuttosto lunghi da completare) capaci di tenere il giocatore incollato allo schermo per decine di ore. Ci limitiamo ad aggiungere che il tutto viene sostenuto da una componente ruolistica solida, ben collaudata e razionalizzata. In Skyrim sono le nostre azioni a determinare le caratteristiche del personaggio. Il sistema di crescita, infatti, si diversifica nettamente da Oblivion e va a eliminare i classici punti esperienza spendibili nelle varie capacità (agilità, costituzione, forza, carisma). La rivisitazione del sistema di sviluppo prevede, invece, l'accumulo progressivo di esperienza legato a ciascuna azione compiuta. L'esperienza guadagnata, poi, confluisce nel livello globale del personaggio e, aumentandolo, è possibile migliorare non solo i tre attributi principali, ma anche le molte skill speciali legate alle azioni compiute in game.
    Per ciò che concerne il gameplay e il combat system, latore di alcune tra le novità più importanti della serie, vale quanto già ampiamente analizzato in sede di recensione del capitolo originale per cui, se volete approfondire, vi rimandiamo alla precisa analisi svolta all'epoca. Dal canto nostro, andiamo direttamente ad approfondire le migliorie tecniche e contenutistiche presenti nell'odierna rimasterizzazione.

    Skyrim, in details

    Iniziamo dal profilo contenutistico. Abbiamo già detto che Skyrim Special Edition contiene tutti i DLC rilasciati successivamente, ovvero Dawnguard, Heartfire e Dragonborn i quali aggiungono un enorme quantitativo di ore, nuove aree e quest estremamente interessanti, nonché ulteriori elementi di equipaggiamento e relativi potenti avversari su cui sperimentarli.

    La vera novità, però, è rappresentata dal supporto delle versioni PS4 e One alle mod sviluppate da talentuosi modder e capaci di espandere e personalizzare l'esperienza di gioco. Su PC, ovviamente, questa non è certo una notizia, dato che ne possiamo contare a decine. Lo è, invece, quando iniziamo a parlare dell'ambiente console. Mentre sull'hardware Microsoft se ne possono contare circa novanta, su PS4, a causa della limitazione imposta, in questo momento possiamo scaricarne poco più di una ventina. Abbiamo condensato in una mini guide le mod che, secondo noi, sono le migliori. In ogni caso, per poterle scaricare dovete necessariamente avere un account Bethesda.net.
    Per ciò che attiene, invece, alle novità tecniche introdotte per l'occasione dalla software house di Rockville, possiamo evidenziare il 1080p nativo (saltando dai 720p precedenti) e un frame rate ancorato sui 30fps: caratteristiche, queste ultime, da considerarsi ormai uno standard che dovrebbe esser facilmente raggiungibile quando si parla di edizioni rimasterizzate.
    Nonostante Skyrim abbia ben cinque anni sul groppone, ancora oggi lo ricordiamo per la cura riposta dagli sviluppatori nella resa dell'impatto visivo capace di restituirci un'atmosfera epica e indimenticabile che solo una grande avventura fantasy può dare. Se ricordate, però, ciò strideva con modelli poligonali caratterizzati da animazioni abbastanza legnose e da una realizzazione vetusta già all'epoca. Bethesda, sotto questo punto di vista, non ha alterato lo status quo, limitandosi a una generale pulizia che va a migliorare in modo deciso proprio il vero protagonista del titolo, ovvero la selvaggia bellezza di Skyrim. Lo fa, innanzitutto, ampliando la draw distance e implementando un'effettistica tutta nuova la quale permette una gestione dinamica dell'illuminazione volumetridecisamente più verosimile, mentre nuovi effetti particellari a schermo garantiscono l'immersività totale in un mondo che, ora, appare ancora più vivo e coerente rispetto al passato. I panorami mozzafiato riescono a strappare più di qualche esclamazione di stupore, grazie a un buon livello di dettaglio relativo alla vegetazione, ai rinnovati effetti degli agenti atmosferici e ai nuovi shader utilizzati che smussa le imperfezioni delle superfici più disparate come, ad esempio, le superfici liquide. I corsi d'acqua, quindi, appaiono finalmente realistici: scorrono e riflettono la luce in modo dinamico e soddisfacente. Infine, nonostante la polemica relativa alla compressione audio che ha tenuto banco i giorni scorsi, non abbiamo sentito alcuna sostanziale differenza rispetto alla versione originale, né con l'impianto surround Creative, né tantomeno provando con le wireless headset e auricolari Beats. La maestosa colonna sonora, dunque, è salva.

    The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition The Elder Scrolls V: Skyrim Special EditionVersione Analizzata PlayStation 4Per chiudere questa analisi di Skyrim Special Edition valgono ampiamente le considerazioni fatte all'epoca della release originale: "semplicemente maestoso". Le enormi qualità del titolo, riproposto da Bethesda dopo cinque anni e su nuovi hardware più performanti, sono sempre le stesse e, se non lo avete mai provato, vi consigliamo vivamente di rimediare al più presto. Per chi, invece, ha già avuto modo di immergersi nel meraviglioso mondo di Skyrim, questa edizione rimasterizzata aggiunge poco rispetto all'edizione giunta su PS3 e Xbox 360. I contenuti, infatti, sono gli stessi di sempre, compresi i tre DLC rilasciati successivamente. Al pacchetto si vanno ad aggiungere le mod che su console, purtroppo, si trovano imbrigliate in limiti stingenti che potrebbero stroncare sul nascere ogni velleità di personalizzazione. Al di là dell'offerta ludica, non possiamo che apprezzare il restyling grafico operato da Bethesda, la quale è riuscita a rendere ancora più emozionante - nonostante la permanenza di alcuni difetti minori - percorrere le lande settentrionali del continente. Il vero protagonista, infatti, è il mondo di gioco che merita d'essere vissuto sino in fondo e giustifica da solo una seconda run, anche se il prezzo a cui viene commercializzato potrebbe indurre molti a lasciar perdere.

    8

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