Recensione The Evil Within DLC - The Executioner

Si chiude con un contenuto dedicato al Custode l'offerta del Season Pass di The Evil Within. Purtroppo la mini-avventura nei panni del carnefice resta abbastanza monotona, stringata e poco ispirata.

The Evil Within
Recensione: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Uscito ad ottobre dopo mesi di trepidante attesa, The Evil Within è riuscito a conquistare il consenso di critica e pubblico, rivelandosi un titolo di valore, seppur non privo di difetti evidenti. Le radici dell'incubo vissuto dal detective Castellanos sono state poi ulteriormente approfondite nei due DLC "The Assignement" e "The Consequence", espansioni di buona fattura che hanno visto protagonista Julie Kidman, affascinante agente di polizia del dipartimento di Krimson City. Due mini-avventure che hanno fatto luce sulla complessa (e a tratti un po' pretestuosa) trama imbastita nella campagna principale, dando una risposta ai numerosi interrogativi posti dal plot originale e spalancando una piccola finestra sul futuro della serie.
    All'appello però mancava ancora l'ultimo dei pacchetti promessi dal Season Pass annunciato e pubblicato ad Ottobre, ovvero il DLC "The Executioner", conclusione del supporto post-lancio al titolo Tango Gameworks. Distanziandosi dal plot principale, il contenuto aggiuntivo vuole offrire un punto di vista differente sul mondo di The Evil Within, mischiando le carte in tavola e dandoci la possibilità di vestire i lerci panni del Custode, iconico nemico incontrato nelle vesti di Boss durante la campagna principale.
    Premesse esaltanti quindi, che purtroppo svaniscono nella realizzazione di un contenuto aggiuntivo molto breve e preparato troppo frettolosamente, la cui struttura ludica si regge a malapena.

    Il Male Sbiadito

    Nonostante il giocatore abbia avuto occasione di conoscere il Custode esclusivamente nel ruolo di sadica e terrorizzante entità malvagia, il team giapponese decide di approfondire le radici di questo inquietante avversario presentandoci la figura di un misterioso padre senza identità. L'uomo si connette volontariamente allo STEM (macchinario capace di unire le menti di più soggetti) assumendo per l'appunto la forma del Custode, al fine di ritrovare sua figlia, intrappolata nel dispositivo, la cui mente sta lentamente sbriciolandosi nei meandri dell'incubo imbastito da Ruvik. Dopo una brevissima introduzione prenderemo subito il controllo del nostro nuovo protagonista, in un inedito punto di vista in prima persona. Potremo allora utilizzare il possente martello, scattare, accovacciarci oppure attivare una sorta di scan psichico capace di rilevare tracce mnemoniche nascoste nello STEM (che, tradotto in parole semplici, significa evidenziare oggetti altrimenti invisibili). Teatro degli eventi del DLC è la magione dei Vittoriano, location amata dai fan del gioco originale e chiaro omaggio al primo Resident Evil e alle radici di Mikami stesso. Qui, recuperando alcuni dossier, avremo indicazioni piuttosto criptiche su come procedere al fine di ritrovare la ragazza scomparsa prima che lo STEM ne assorba per sempre la psiche. Saremo così chiamati a visitare le varie stanze che compongono la villa, scontrandoci con i numerosi zombie che ne abitano i corridoi ma sopratutto dando la caccia a cinque creature specifiche (più un boss finale), per annientarle e sventare la minaccia che incombe sulla giovane.
    Il rinnovato gameplay in prima persona sulle prime intriga, trasmettendo al giocatore una forte sensazione di esaltazione dovuta alla netta superiorità fisica del Custode sui suoi avversari: potremo scagliare il nostro martello sui nemici e, dopo averli sufficientemente indeboliti, decidere se finirli con un'esecuzione oppure afferrarne il corpo così da lanciarlo contro altri avversari.
    Inoltre avremo a disposizione numerosi strumenti di morte con cui torturare le sventurate creature che si pareranno sul nostro cammino: ritornano direttamente dalla campagna principale le mine con filo spinato, perfette per intrappolare il malcapitato di turno e finirlo in pochi istanti, oppure candelotti di dinamite e bombe molotov. Sconfiggendo i nemici o distruggendo elementi ambientali raccoglieremo monete, qui presenti per rimpiazzare il gel verde, così da potenziare le abilità del Custode o acquistare munizioni per le armi. Gli upgrade sono numerosi ma "classici": si spazia dall'aumento della barra vitale sino alla difesa fisica, dalla velocità di movimento all'incremento del limite massimo di mine e bombe trasportabili. Sconfiggendo ognuno dei 5 boss inoltre si sbloccheranno  nuove armi, come ad esempio la motosega del Sadico o addirittura un lanciarazzi (!), oltre a nuove zone della villa da esplorare. Alcune location permettono una timida interazione ambientale, proponendo spuntoni o lame rotanti contro le quali gettare i gracili corpi dei nostri nemici, o mettendo a disposizione del giocatore delle torrette lancia-dardi da utilizzare e ricaricare all'occorrenza.
    Superata l'esaltazione iniziale però ci si accorge piuttosto velocemente di come la sostanza ludica di questo DLC sia assolutamente povera e priva della benché minima profondità: il sistema di potenziamento del personaggio sembra essere sufficientemente vario ma in realtà risulta terribilmente mal bilanciato, una volta compreso che gli unici upgrade veramente necessari sono quelli relativi al danno del martello e alla resistenza fisica. La monotonia sopraggiunge rapidamente, dato che il sistema di combattimento risulta piatto e riconducibile ad un semplice button mashing del tasto d'attacco fisico.

    A dar libero sfogo alla delusione poi si aggiunge un fortissimo riciclo di ambientazioni (la magione presenta la stessa identica topografia della casa vista nella campagna principale), nemici e situazioni di gioco, con un fattore novità che si dissolverà dopo i primi minuti delle circa 2 ore necessarie per portare a termine il contenuto aggiuntivo.
    E non sono affatto sufficienti gli extra sbloccabili a fine corsa (dal sapore genuinamente "arcade"), né tanto meno la modalità new game +, per stuzzicare la curiosità del giocatore e allungare la vita di un prodotto che, di fatto, nasce già poco ispirato. Gli sforzi creativi dei ragazzi di Tango Gameworks sono interessanti sulla carta e in fondo il lavoro di caratterizzazione del Custode e del suo arsenale appare buono, ma il risultato pad alla mano è assolutamente insufficiente, presentando un contenuto aggiuntivo difficilmente consigliabile anche ai fan più accaniti di The Evil Within. Un'occasione maldestramente sprecata.
    Da un punto di vista tecnico non si segnala alcuna novità rilevante, con l'id tech 4 impegnato ancora una volta a dar vita all'incubo partorito dalla mente di Mikami. Piuttosto la prospettiva in prima persona tradisce ulteriormente i limiti già conosciuti dell'engine grafico, presentando un punto di vista "ravvicinato" al mondo di gioco che mostra texture di buona varietà ma di definizione tutt'altro che eccelsa in più casi. Nessuna novità nemmeno sul fronte audio, con effetti sonori recuperati di peso dalla campagna principale e una totale assenza di doppiaggio, dato che la striminzita trama del pacchetto, appena accennata, viene narrata tramite il susseguirsi di file testuali da recuperare e leggere all'occorrenza.

    The Evil Within The Evil WithinVersione Analizzata PlayStation 4L'offerta del Season Pass di The Evil Within non si conclude troppo degnamente, proponendo un prodotto sviluppato con superficialità e senza troppo impegno. Gli interessanti presupposti di “The Executioner” si sciolgono come neve al sole dopo pochi minuti di gioco, svelando una struttura ludica stantia, monotona e priva di sostanza. La striminzita longevità, il pesante riciclaggio di elementi di gioco e la quasi totale inutilità ai fini della trama danno il colpo di grazia ad un contenuto aggiuntivo che non possiamo che sconsigliare. Se avete comprato il Season Pass e avete particolarmente apprezzato il titolo originale allora date pure un'occhiata alla mini-avventura del Custode, ma dimenticatevi assolutamente le buone qualità produttive e ludiche viste con i precedenti DLC. Un vero peccato salutare l'incubo di Mikami in questo modo, ma è tempo per Tango Gameworks di riprendere fiato e guardare al futuro; d'altronde anche il Male ha bisogno di riposo, di tanto in tanto.

    5

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