The Fidelio Incident Recensione

The Fidelio Incident è un sapiente mix tra un walking simulator e un racconto psicologico. Ecco la nostra recensione del gioco.

The Fidelio Incident Recensione
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  • La vera sfida, in questo caso, sta nel recensire un gioco di cui non si può dire quasi nulla in termini di contesto narrativo. The Fidelio Incident parte da una premessa che non ha nulla a che fare con lo sviluppo della trama. In apparenza, perché alla fine tutti i tasselli si incastrano alla perfezione e quel che emerge è un racconto toccante, profondo e persino politico. Ecco, sto già rischiando di fare spoiler e no, non è il caso. L'incidente l'aereo che trascina il protagonista, Stanley, e la sua compagna, Leanore, sulle ghiacchiate montagne dell'Islanda è solo il punto di partenza di un storia che va a ritroso nel tempo, che va a toccare corde intimiste e, allo stesso tempo, turbolenti periodi storici legati a un passato europeo neanche troppo lontano. Quel Fidelio che campeggia nel titolo è un omaggio all'unico lavoro teatrale di Beethoven: le melodie dell'opera compaiono durante l'avventura, a scandire il percorso di Stanley alla ricerca di Leanore. Nemmeno il Fidelio è una scelta casuale, ma ancora una volta mi fermo qui, prima che qualche parola di troppo esca galeotta da questa tastiera.

    Il doppio binario

    The Fidelio Incident si muove sul doppio binario del walking simulator e del racconto psicologico. Due filoni che il videogioco contemporaneo sta indagando sempre più spesso, con risultati talvolta sorprendenti (vedi la delicatezza di What Remains of Edith Finch o lo sperimentalismo di Virginia). Se il walking simulator sembra essersi ormai liberato da quell'aura negativa che lo caratterizzava in origine, dal punto di vista della maturità narrativa i videogiochi hanno ancora parecchio da dimostrare. Sia sul fronte dei soggetti, sia sul fronte delle tecniche. Sia sul fronte del cosa, sia sul fronte del come.

    Per quanto riguarda il cosa, The Fidelio Incident merita la massima attenzione: il viaggio di Stanley si intreccia con eventi storici che, a mia memoria, non erano mai stati trattati in un videogioco. Dopo i titoli di coda, vi ritroverete quasi sicuramente su Wikipedia ad approfondire eventi che l'avventura, per forza di cose, si limita a suggerire (anche con una certa crudezza). Dal gioco alla realtà, a dimostrazione della duttilità del medium. Per quanto riguarda il come, urge una riflessione sul futuro del walking simulator (ma più in generale di alcuni stratagemmi narrativi che iniziano a mostrare il fianco a qualche critica).

    Dal cosa al come

    The Fidelio Incident è un walking simulator coraggioso nei temi, meno nelle modalità di messa in scena. Come sempre l'accento è posto sull'esplorazione. Il giocatore percorre un viaggio lineare dal punto A al punto B. Gli spazi, in questo caso, si aprono di rado e rimangono comunque molto circoscritti. Sono i rottami dell'aereo a condurre il personaggio. Dal punto di vista cromatico le fiamme fungono da segnaletica e da guida: spiccano sui fondali innevati, indicando la direzione e ritemprando il giocatore.

    Tra i ghiacci fa freddo, si sa, per cui Stanley è costretto a cercare sempre il falò o il geyser successivo, pena il game over. La direzionalità, quantomeno, è giustificata dalla necessità di sopravvivere. Mi chiedo però per quanto tempo ancora gli sviluppatori decideranno di affidare la costruzione del mondo narrativo ai documenti disseminati lungo il percorso. C'è da dire che in The Fidelio Incident la ricerca dei documenti - che generalmente si trovano accanto ai rottami - ha una sua giustificazione: è Leonore a dire a Stanley di recuperarli, per nascondere le loro tracce. Vi sembrerà una motivazione strana, ma vedrete che ha un senso.
    La mia riflessione vuole tuttavia essere più ampia: è da più di un decennio che registratori e documenti sono disseminati, poco verosimilmente, su scrivanie, tavoli e macerie. Non sarebbe forse l'ora di cambiare strategia? RiME e Virginia (più Rime che Virginia) raccontano una storia senza usare parola alcuna, per esempio.
    Anche la linearità, per quanto la libertà assoluta sia un miraggio, può essere aggirata. Ce lo dimostra The Vanishing of Ethan Carter (che è lineare ma almeno lo camuffa). Come possono infine evolversi i walking simulator? What Remains of Edith Finch ce ne dà un assaggio, mescolando la formula classica con inserti sfaccettati che non snaturano la formula originaria.

    Al termine del viaggio

    The Fidelio Incident è pedissequo nel raggiungere il proprio scopo. Anche i (pochi) puzzle che costellano il percorso non sono particolarmente brillanti. Nonostante ciò, è un titolo che vi consigliamo caldamente di esplorare. Non solo per la bellezza del paesaggio rappresentato, ma anche e soprattutto, come già evidenziato, per la portata del racconto. Per quanto ordinario nella costruzione dell'esperienza, The Fidelio Incident è un'opera in grado di stimolare riflessioni e suggerire approfondimenti. Un risultato non comune.

    The Fidelio Incident The Fidelio IncidentVersione Analizzata PCThe Fidelio Incident è tanto ordinario nella struttura quanto pregevole nei contenuti. Il titolo dei californiani di Act 3 Games, software house indipendente fondata dall'art director di God of War 3, segue pedissequamente le regole base del walking simulator, senza osare più del dovuto. Sebbene alcune retoriche tipiche del filone vengano adattate intelligentemente al contesto, è innegabile che manchino quel coraggio e quel desiderio di sperimentazione che emergono in parecchi walking simulator contemporanei. La qualità della storia e le tematiche affrontate, che arrivano persino a toccare una pagina delicata della recente storia europea, compensano però egregiamente.

    7.9

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