Recensione The Outfit

THQ inventa la distruzione a richiesta!

Recensione The Outfit
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Premessa

    Da sempre musa ispiratrice per una quantità considerevole di FPS, giochi strategici e simulazioni aeree, la Seconda Guerra Mondiale sbarca nuovamente sulla neonata Xbox 360 grazie a Relic e THQ, produttori di questo “The Outfit”, atipico ed irriverente titolo bellico che si colloca trasversalmente tra un RTS ed uno sparatutto in terza persona dalle velleità spiccatamente arcade. Nonostante la serietà e l’importanza storica del contesto in cui si svolge l’azione di gioco, i programmatori hanno caratterizzato in pieno stile fumettistico sia il charachter design dei protagonisti ( in particolare gli eroi positivi e negativi della storia ) che la loro personalità; spaziando dal comico al grottesco, le figure che animano la semplicistica trama di The Outfit rappresentano dei veri e propri personaggi stereotipati: da un lato infatti avremo i tre graduati americani ( Deuce Williams, Thomas “MAC” Macintyre e Jhon Davis Tyler ) che più grezzi e rozzi di così proprio non si poteva; dall’altro ferocissimi e assolutamente privi di scrupoli comandanti tedeschi (Hans von Beck, Viktor Morder e Nina Diederich).
    Come è lecito aspettarsi, nella nostra avventura videoludica vestiremo i panni degli Alleati ( nella modalità campagna ), impegnati contro la forza d’occupazione nazista in territorio francese, affrontando variegate situazioni belliche (con qualche tocco d’originalità) nelle 12 missioni principali che costituiscono la poco ispirata storia del gioco.
    Contrariamente a quanto si possa credere, date queste premesse, The Outfit è un titolo molto violento ( targato con un 18+ dalla PEGI ) dove sangue, corpi smembrati, linguaggio scurrile e situazioni truculente fanno da contraltare ad un’impostazione “parodistica” della guerra stessa.
    In seguito alla pubblicazione della demo multiplayer sul Marketplace di Xbox Live il gioco ha suscitato pareri molto contrastanti in seno a critica e pubblico: riuscirà il prodotto definitivo a convincere i maggiori detrattori del lavoro THQ? Continuate a leggere la recensione e scoprirete cosa riserva questo originale approccio al mondo degli sparatutto.

    Next-gen: sì o no?

    Dal punto di vista puramente tecnico The Outfit non stupisce il giocatore avvezzo alle nuove qualità audiovisive espresse dai titoli per Xbox 360, risultando poco più che un titolo per la “vecchia” Xbox in alta definizione e con un maggior numero di elementi presenti su schermo. Gli unici aspetti realmente next-gen li possiamo trovare nella solida fluidità dell’azione di gioco ( anche con numerosissimi nemici e mezzi sul campo di battaglia il framerate non perde mai un colpo ), nella realizzazione delle postazioni fisse (mitragliatrici, cannoni, contraerea et similia ), dei veicoli, ma soprattutto nella possibilità di poter distruggere praticamente ogni elemento dell’ambientazione e la resa visiva delle nostre devastazioni.
    Laddove fallivano titoli molto più blasonati, con carriarmati che non riuscivano per esempio a “sorpassare” staccionate e sacchi da trincea, in The Outfit la voglia di travolgere e spaccare tutto è incentivata dalla potenza distruttiva di cingolati e blindati, finalmente solidi mezzi ( anche per la buona realizzazione grafica ) che infondono sicurezza e senso di “pesantezza” al pilota di turno. Giocando al titolo THQ sembra di ritrovarsi in un campo da battaglia ricostruito in miniatura, molto simile ad uno di quei plastici per soldatini che tanto ci hanno fatto sognare da piccoli: ci sono ponti, casette, fiumi, ferrovie etc etc; ogni costruzione è al proprio posto e la visuale in terza persona (l’unica disponibile), assieme al charachter design, rafforza questa impressione.
    Se da un lato il colpo d’occhio risulta quantomeno gradevole (l’orizzonte è assai lontano, sebbene a volte si notino spiacevoli effetti di bad pop-up) andando ad analizzare alcuni dettagli come textures delle superfici, realizzazione dei modelli poligonali dei soldati e presenza di effetti particellari/speciali onnipresenti nei titoli per Xbox 360, si notano sbavature e mancanza di cura quasi incomprensibili per un prodotto che è uscito anche alcuni mesi dopo il lancio della console: la quasi totale distruttibilità dello scenario e l’affollamento su schermo possono giustificare in parte la “scelta” dei programmatori, ma la sensazione di trovarsi innanzi ad un gioco ideato per console “old-gen” è forte e viene mitigata solo in alcune circostanze. Ottima la resa della distruzione dei veicoli e conseguenti esplosioni, con pezzi in fiamme che volano da tutte le parti e rottami fumanti ben realizzati ( purtroppo si volatilizzano in breve tempo così come i cadaveri dei nemici e parti dello scenario disintegrate ).
    Le animazioni dei soldati risultano discrete quando essi periscono o sparano (buon uso del rag-doll) e quasi disarmanti in fase di corsa; il nostro protagonista si muove in maniera così legnosa che purtroppo viene negativamente influenzato anche il gameplay, del quale parleremo nel successivo paragrafo.
    Dal punto di vista audio, a parte il doppiaggio (in inglese) ad opera di professionisti ed alcuni effetti sonori azzeccati e magnificati dal dolby digital 5.1 (come il passaggio degli aerei, ad esempio) non c’è nulla di particolarmente rilevante: i “rumori della guerra” sono nella media ( Call of duty 2 è distante anni luce) e le musiche alternano marce militari a spezzoni rock/orchestrali orecchiabili ma ispirate solo in alcuni brani.

    Gameplay

    Come già riportato nella premessa, il titolo THQ propone una giocabilità ibrida tra uno sparatutto in terza persona ed uno strategico. Il fulcro cui ruota attorno l’idea di The Outfit è la così detta “Destruction on demand”: in pratica, la possibilità di richiedere mezzi, uomini e supporto aereo spendendo UC ( crediti che si guadagano uccidendo nemici, distruggendo veicoli, conquistando zone strategiche etc etc) che verranno paracadutati direttamente sul campo di battaglia nella posizione esatta in cui li vogliamo piazzare. La fanteria tedesca assale la nostra postazione? Due belle mitragliatrici al posto giusto faranno al caso nostro! Accerchiati da carri e blindati? Basta premere Y e avremo a disposizione in pochi secondi cannoni e mezzi in grado di contrastare l’assalto nemico. Ovviamente sarà possibile utilizzare strutture da combattimento già presenti sul campo, ma il gioco stesso spingerà il giocatore ad effettuare alcune scelte e a provvedere da solo al proprio “sostentamento”; peccato che la linearità delle mappe e la modalità d’attacco dei tedeschi suggeriscono un approccio strategico quasi obbligato, lasciando ben poco spazio all’inventiva e a tattiche alternative. Questo discorso è naturalmente riferito alla modalità campagna ( ripetitiva ma con qualche gradevole variazione sul tema ) , mentre nel gioco online l’organizzazione della propria squadra e la decisione se utilizzare questo o quel metodo diventa più profonda e divertente.
    A seconda dell’eroe scelto avremo non solo un armamentario e delle abilità esclusive ( Deuce Williams utilizza bazooka e revolver da 45 mm, Thomas Mac una mitraglietta ed il lanciafiamme e John Tyler sniper e shotgun ), ma anche dei comandi di squadra specifici, attivabili con la pressione della croce direzionale. Ogni eroe è infatti accompagnato da un massimo di 4 commilitoni, utili a potenziare i veicoli che andremo a pilotare e ad eseguire azioni di attacco/difesa particolari, come, ad esempio, il lancio di lacrimogeni. Purtroppo l’IA dei nostri compagni è tutt’altro che affidabile e molto spesso si lasciano uccidere con una facilità disarmante o eseguono gli ordini in maniera approssimativa.
    Lo scopo fondamentale del gioco (sia nella campagna che nella modalità principale online) consiste nel conquistare alcuni settori strategici della mappa, in grado di potenziare il nostro arsenale e le nostre possibilità d’attacco: conquistando la radio è possibile lanciare devastanti bombardamenti aerei, mentre prendendo possesso dell’armeria e del deposito veicoli potremo richiedere tramite il “Destruction on demand” mezzi sempre più potenti ed efficaci. Tutte le battaglie si svolgono cercando di conquistare o riconquistare ( non di rado i tedeschi si riappropriano del maltolto) tali strutture nevralgiche, e se da un lato nella modalità single player risulta il tutto un po’ ripetitivo ( a volte però dovremo distruggere obiettivi inediti o scortare alleati, mansioni che se ben eseguite sbloccheranno anche i famosi obiettivi ), giocando sul live ci si diverte abbastanza.
    Vera pecca di questo The Outfit, come già accennato in precedenza, sono i controlli eccessivamente legnosi e macchinosi del personaggio e dei veicoli; con un po’ di pratica si riesce a superare lo sconcertante impatto iniziale, ma sicuramente i programmatori potevano fare molto di più da questo punto di vista. Inoltre una mira piuttosto imprecisa e la curiosa “mancanza di potenza” delle cannonate che per avere effetto devastante devono praticamente centrare il bersaglio inficiano ulteriormente la buonissima idea di fondo che è alla base di questo originale sparatutto.
    Se si superano questi difetti (sui quali comunque non si può sorvolare), The Outfit risulta divertente e non privo di piacevoli sorprese, soprattutto giocando online con i propri amici (fino ad otto giocatori con squadra di quattro bot ciascuno al seguito) nelle modalità offerte dal gioco (semplice massacro e conquista). Ricordiamo inoltre che è disponibile la possibilità di giocare la campagna in cooperativa tramite split screen, su system link ed anche via Xbox live, graditissima opzione che non deluderà coloro i quali apprezzeranno il lavoro targato Relic.

    The Outfit The OutfitVersione Analizzata Xbox 360Bocciare completamente un prodotto che comunque presenta idee innovative (non sempre ben realizzate, purtroppo) comporterebbe un’ingiustizia nei confronti dei “pionieristici” programmatori, dato che comunque se ci si abitua in fretta agli scomodi comandi e ai difetti di cui abbiamo discusso in precedenza, questo The Outfit risulta godibile ed anche molto divertente. In un mercato saturo di giochi simili e “clonati”, offrire uno spazio anche all’originalità non può che giovare al mondo dei videogames, ma purtroppo in questo caso gli sviluppatori non sono riusciti a centrare completamente l’obiettivo prefissato, proponendo un prodotto valido ma colmo di imperfezioni. E’ più che consigliata una prova approfondita del titolo prima di un eventuale acquisto: la demo disponibile sul marketplace può aiutare in questo senso, anche se non offre tutti i mezzi (in particolare i divertentissimi carriarmati) e le possibilità di una partita live con il gioco completo.

    7

    Quanto attendi: The Outfit

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd