The Room Old Sins: Recensione del nuovo puzzle game per dispositivi mobile

Un puzzle game stimolante e cupo che saprà stuzzicare il vostro ingegno tra le mura di una casa sinistra e colma di misteri.

The Room Old Sins: Recensione del nuovo puzzle game per dispositivi mobile
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  • Quello dei videogiochi rompicapo è un genere che ha fatto spesso e volentieri la felicità del mercato mobile. Potendo garantire un comparto tecnico semplice e un game design sostanzialmente statico, i puzzle game sono sempre quelli più gettonati per gli utenti smartphone, soprattutto per chi non possiede un dispositivo troppo performante e desidera un'esperienza che possa stuzzicare la mente e divertire al tempo stesso. Lo sanno bene i ragazzi di Fireproof Games, che con la serie The Room hanno trovato la quadratura di un cerchio che ha appassionato una fanbase piuttosto solida. Il più recente capitolo, The Room: Old Sins, è disponibile sulle piattaforme Android e iOS dall'inizio di quest'anno. Per l'occasione il team di sviluppo ha deciso di tornare alle origini, portandoci tra le mura claustrofobiche di un antico e sinistro maniero.

    Il mistero della casa

    L'atmosfera che si respira nei primi istanti di gioco è lugubre e funesta: ad attenderci troviamo infatti una soffitta angusta e oscura, irradiata dai lampi di un temporale che imperversa contro le fragili finestre della stanza. The Room: Old Sins ci porta così nel suo mondo di gioco, con una visuale statica in prima persona che ci permette di guardare alcuni semplici elementi di fronte a noi.

    Osserviamo così una lanterna, una valigetta e, in lontananza, un oggetto misterioso oscurato dal buio. Sin dalle prime battute, Old Sins ci guida passo per passo nelle semplici ma stuzzicanti meccaniche di gioco. Le prime azioni compiute dal giocatore ci permettono di prendere dimestichezza con la gestione del touch screen e dei puzzle proposti, permettendoci di proseguire nell'avanzamento da un angolo all'altro della soffitta: apriamo la valigia, prendiamo ciò che ci serve, accendiamo la luce.

    La prova ROG alla manoAnche stavolta abbiamo provato il titolo per dispositivi mobile utilizzando l'ottimo ROG Phone della ASUS. Questa volta il comparto tecnico non ha richiesto particolari sforzi all'hardware del dispositivo, che in ogni caso si è dimostrato nuovamente eccelso sul profilo della responsività del touchscreen. In un gioco in cui lo scorrimento delle dita sul display risulta praticamente la meccanica principale, era importante che l'input tra schermo e comandi risultasse fluido e così è stato: maneggiare gli oggetti, ruotarli e attivare anche i più piccoli tra viti e ingranaggi si è rivelata insomma un'attività intuitiva e precisa.

    Il tutto con la pressione o lo scorrimento delle dita sul display del nostro smartphone, una meccanica che ci accompagnerà per tutta l'esperienza di gioco alla scoperta di enigmi e rompicapi di ogni tipo, pronti a stimolare l'inventiva di chi vi si approccia. Una volta illuminato l'ambiente, la scena ci mostra una sinistra casa delle bambole. Sarà lei, d'ora in poi, la protagonista del gioco e del racconto. Avvicinandoci ad essa possiamo già interagire con ogni suo angolo o anfratto: la casa diventerà il punto focale di tutto il nostro ingegno, permettendoci di esplorarla a fondo semplicemente pigiando sulle aree che ci interessano. Non prima, ovviamente, di aver risolto il puzzle con cui sbloccare una porta, svelare un simbolo o aggiustare un'inferriata. La casa delle bambole sarà una continua e inquietante finestra sul mistero, nella cui progressione sarà possibile interagire con oggetti per accedere a ciò che ci occorre per svelare l'arcano finale, le cui verità sono celate all'interno di libri sparsi per tutto il mondo di gioco, e che potrete leggere per scoprire una serie di orrori dal sapore squisitamente lovecraftiano.

    Rompicapi nell'oscurità

    The Room: Old Sins è un puzzle game stimolante e intrigante, che vi terrà incollati ai suoi enigmi per un cospicuo numero di ore. Gli angoli da esplorare nella casa delle bambole sono tantissimi e il grado di sfida andrà progressivamente alzandosi con il passare del tempo.

    I rompicapi sono ben elaborati e mai eccessivamente semplici: il più delle volte vi verrà richiesto di interagire con un oggetto sfruttando la pressione sul touchscreen, che vi darà l'opportunità di ruotare a piacimento l'elemento selezionato, espandere o ridurre la visuale per concentrarsi sull'oggetto che si preferisce, e infine sbloccare e sollevare ingranaggi, bulloni, leve, maniglie e quant'altro per accedere a scomparti segreti o svelare indizi preziosi al completamento dell'enigma. Il più delle volte la struttura è sempre la stessa: risolvere un puzzle vi darà accesso a un particolare oggetto o strumento che dovrà essere utilizzato per portare a galla ulteriori segreti. Capiterà, però, che prima di poter utilizzare l'indizio a disposizione sia prima necessario analizzarlo a fondo. Old Sins, insomma, vi invoglia al ragionamento, a riflettere prima di ruotare ingranaggi o a piazzare statuette sopra un piedistallo. L'esperienza viene poi impreziosita da alcuni suggerimenti che, periodicamente, potranno essere visualizzati in caso il rompicapo vi stia creando eccessive difficoltà. Va detto, in ogni caso, che The Room: Old Sins non offre sfide davvero impossibili, e ciascun enigma potrà essere risolto in breve tempo analizzando a fondo tutto l'ambiente circostante e il contenuto del proprio inventario, cercando di capire da che punto della stanza partire e quale approccio utilizzare. L'assenza di un reale game over, forse, rende la difficoltà generale leggermente troppo bassa, ma a compensare questo piccolo neo interviene l'ottima direzione artistica della produzione: Old Sins è intriso di un'oscurità di fondo che attinge ai classici crismi del genere horror. Pur non facendovi balzare dalla sedia, le atmosfere cupe e qualche rimando estetico agli orrori tentacolari di Lovecraft, così come agli angusti spazi che ci hanno terrorizzato nella saga di Resident Evil, rendono il puzzle game di Fireproof un gradevole passatempo, che potrebbe valere il prezzo del biglietto (sono richiesti circa 5 euro per l'acquisto del gioco), persino in un mercato in cui attualmente sembra regnare incontrastato il free-to-play.

    The Room: Old Sins The Room: Old SinsVersione Analizzata Android GamesStimolante al punto giusto e gratificante sul piano della longevità e dei rompicapi proposti, The Room: Old Sins prosegue sulle orme della qualità che ha caratterizzato i precedenti capitoli della serie. A impreziosire i contenuti, che riescono a stuzzicare l'ingegno degli utenti senza stancare o risultare frustranti, interviene anche un'ambientazione oscura ed inquietante, che tinge la progressione di mistero e qualche spunto horror. Il gioco può tranquillamente girare su dispositivi di fascia medio alta, ma un display touchscreen altamente responsivo è consigliato per godere al meglio di un'esperienza che fa dello scorrimento delle dita il perno del suo gameplay.

    8

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