The Simpsons Hit and Run Recensione: la folle famiglia fa danni anche su GameCube

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The Simpsons Hit and Run Recensione: la folle famiglia fa danni anche su GameCube
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  • NGC
  • Simpsons + videogiochi, matrimonio difficile

    Circa una decina di anni fa, sono apparsi sui nostri teleschermi dei personaggi gialli, carichi di un'ironia senza pari nell'ambito dei cartoon. Oggi quella strana serie animata è diventata un vero e proprio fenomeno di culto, rendendo il geniale creatore, Matt Groening, un vero e proprio idolo dei teenagers, e scatenando il mercato del merchandising come poche altre serie avevano fatto. Nonostante l'incredibile successo ottenuto sul piccolo schermo, l'irriverente famiglia Simpson non è però mai riuscita a ripetersi nel mondo dei videogiochi, nonostante i numerosi tentativi delle più svariate Software House. Questo fino a Hit and Run, gioco che fin dai primi screenshot dimostrava di poter invertire questa triste tendenza.

    Welcome to Springfield

    La trama è presto detta: gli alieni si preparano per l'ennesimo tentativo di conquistare la Terra, e questa volta non hanno lasciato nulla al caso, inviando alcune cellule col compito di spiare i comportamenti degli umani. Queste saranno principalmente sotto forma di misteriosi furgoni porta pizze neri e telecamere volanti che hanno le sembianze di api. L'obiettivo del giocatore sarà dunque quello di vanificare una volta per tutte il malefico piano di conquista degli extraterrestri. Per far ciò vestirete i panni del mitico Homer, della capelluta Marge, del malefico Bart, della saccente Lisa e del gestore indiano del Jet Market, Apu; avrei preferito poter controllare il fortissimo nonno Abram, ma anche l'innocuo Apu è un personaggio piuttosto carismatico. Il gioco ricalca le orme del noto Grand Theft Auto, dandovi completa libertà d'azione.
    Ciò che salta subito all'occhio è l'incredibile cura con cui è stata realizza la città di Springfield: Radical Entertainment ha realizzato ogni singolo centimetro quadro della città vista nel cartone, e tutti, ma proprio tutti i personaggi saranno, oltre che presenti, facilmente riconoscibili.

    Gameplay

    Come accennato in precedenza, l'impostazione ricorda neanche troppo velatamente GTA, sostituendo la crudezza del titolo Rockstar con la tipica comicità della serie animata. Il gameplay si divide in sostanza in due parti, alternate tra loro, che consistono nelle fasi a piedi e nelle parti di “simulazione” di guida, che è anche quella prevalente, oltre ad essere la meglio realizzata. Le sezioni di guida risultano molto piacevoli: sono ovviamente tendenti all'arcade, vista la semplicità con cui si controlla il mezzo. Forse i comandi vi potrebbero apparire troppo sensibili, ma state certi che dopo poca pratica vi ritroverete a guidare per Springfield a tutta birra senza la minima esitazione. In caso contrario sarà possibile demolire la propria auto, anche se i bonus per ripararla sono talmente numerosi che difficilmente sarete costretti a guidare i brandelli di ciò che era la vostra macchina. Nel caso succedesse non allarmatevi, visto che lungo i viali saranno presenti numerose cabine telefoniche dalle quali sarà possibile “chiamare” tutti i vostri veicoli(qualcuno ha detto Matrix?). Ciò non toglie che potrete impossessarvi di qualsiasi veicolo viaggi per le colorate vie di Springfield, rendendo di fatto questo Hit and Run una copia sputata del pluriccitato e glorificato GTA. I mezzi disponibili sono piuttosto “folli”: oltre alla classica auto di famiglia, sarà guidabile una specie di missile, uno spazza neve e un camion di sale!
    In giro per la città troveremo dei soldi, utilizzabili sia per comprare nuovi vestiti (e per alcune missioni sarà indispensabili avere un certo look), sia per ampliare il proprio parco macchine.
    Le missioni che compongono la storia principale saranno 56, divise in 7 livelli, ma come prassi per il genere sarà possibile affrontare miriadi di sfide secondarie che variano dalle gare automobilistiche all'aiutare alcuni storici personaggi in difficoltà (tra questi come non citare il direttore Skinner?). Ai giocatori più esperti il grado di sfida sembrerà tutt'altro che invalicabile: a facilitare il tutto ci saranno addirittura le indicazioni sulla strada da intraprendere. Nonostante tutto, però, non mi sento di giudicarlo un difetto, rendendo il gioco appettibile ad una più ampia utenza; non dobbiamo infatti dimenticarci che i videogiochi sono un passatempo non solo per i bambini un po' più attempati come noi, ma anche per quelli che lo sono realmente.
    L'unica cosa a cui bisogna fare attenzione è nel non commettere troppe infrazioni: in caso contrario, infatti, la barra dell'Hit and Run (da qui il nome del gioco) crescerà e raggiunto il limite vi ritroverete alle calcagne la volante del commissario Winchester, che, se non sarete abbastanza abili da seminarlo vi infliggerà una pesante multa, prima di farvi tornare a scorazzare tranquilli per la città.

    Grafica e sonoro

    Il comparto grafico è di discreta fattura: i personaggi sono perfettamente realizzati e rispecchiano fedelmente le controparti televisive, e anche le automobili presentano una certa varietà e caratterizzazione. Buone anche le animazioni, anche se alcuni movimenti, come il calcio, non sono prettamente realistici. Stupisce, però, la scelta grafica dei programmatori, che hanno scartato la tecnica, per altro parecchio abusata di questi tempi, del Cell Shading , che avrebbe dato quell'impronta fumettosa in più che avrebbe probabilmente giovato all'impatto prettamente grafico.
    Di ottimo livello, invece il comparto sonoro; tutti gli arrangiamenti originali, sigla compresa, sono presenti, e anche gli effetti sonori sono piuttosto vari, anche se non eccelsi.
    Molto buono anche il doppiaggio, che si avvale delle voci originali della versione americana. Ciò nonostante, avremmo preferito anche una versione nostrana, o perlomeno la presenza dei sottotitoli, che avrebbero facilitato la comprensione della sottile ironia presente nei dialoghi di Homer e co.

    Conclusioni

    Finalmente, dopo tanti titoli-spazzatura, un gioco che sfrutta degnamente la licenza dei Simpsons; Radicals ha creato un gioco divertente, longevo e curato in ogni minimo dettaglio. La grande libertà offerta al giocatore è un incentivo non solo a proseguire nell'avventura, ma anche a gustarsi ogni singolo dettaglio che è stato magistralmente proposto. Il difetto principale è sicuramente quello della mancanza di originalità, visto che in fondo lo scopo di quasi tutte le missioni è quello di andare da un punto all'altro della città. Nonostante tutto, però, i passi avanti rispetto alle produzioni passate è notevole, e dunque questo titolo merita sicuramente la vostra l'attenzione. In conclusione, se siete fan dei Simpsons compratelo a scatola chiusa; in caso contrario fateci comunque una partitina, potreste non staccarvene più.

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