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The World Ends With You Recensione: è solo la fine del mondo
L'ultimo jrpg di Square-Enix giunge su Nintendo DS con l'obiettivo di divenire il nuovo metro di paragone per il genere.
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Everyeye Staff
Disponibile perDS
De Square
L'ultimo prodotto nato dal grembo del neofuso colosso degli RPG giapponesi Square-Enix è un gioco conosciuto con molti nomi: It's a Wonderful World, Subarashiki Kono Sekai, The World Ends With You.
E con quest'ultimo che, inaspettatamente, noi utenti europei lo vedremo far capolino sui nostri scaffali: nemmeno i più ottimisti appassionati di giochi di ruolo avrebbero scommesso infatti sulla localizzazione di un titolo davvero fuori dagli schemi, un titolo così pulsante di novità che riporterà i giocatori più maturi a ricordare con piacere il bei tempi in cui Square, ancora sola e indipendente, sfornava perle grezze del calibro di Einhander, Racing Lagoon, Tobal e Vagrant Story.
Quel periodo storico abbagliante, che sembra essersi chiuso con l'uscita del controverso The Bouncer, era all'insegna dello sperimentalismo, e la casa dei Chocobo riusciva a proporre una vasta gamma di franchise, spesso molto lontani dai monotoni e canonici topoi Final Fantastici che hanno contraddistinto la piattezza dell'era 128 e l'inizio della current-gen.
Le speranze alimentate da prodotti del calibro di Chocobo Fables, Heroes of Mana e Revenant Wings, foriere di un ritorno agli antichi albori di Square, si incarnano dunque in questo The World Ends With you, un gioco di ruolo molto diverso, sia nella forma che nei contenuti, a qualunque cosa sia stato prodotto fino ad ora dalla softco.
Where the World Begins
Il protagonista di The World Ends With you è Neku Sakuraba, un quindicenne arrabbiato come tanti, in cattivi rapporti con la complessa società che lo circonda, che esprime la sua chiusura e il suo disappunto con un paio di grandi cuffie ed una spiccata passione per i graffiti.
La sua avventura inizierà in un incrocio di Shibuya, uno dei quartieri più caotici e modaioli di Tokyo, dove si risveglierà incapace di ricordare qualunque dettaglio sul suo passato. Come se ciò non bastasse, uno dei suoi più grandi desideri, l'essere invisibile agli altri, sembra divenuto realtà: nessuno può vederlo o sentirlo. Ripresosi dallo shock, si rende conto che nel palmo della sua mano chiusa c'è una spilla che non ha mai visto. Neku non tarderà a scoprire che questa spilla gli permette di leggere ed influenzare i pensieri della gente a cui è invisibile, e grazie al fortuito incontro con la coetanea Shiki Misaki, comprenderà di essere stato coinvolto nel Reaper Game, un misterioso gioco che consiste nel sopravvivere per una settimana alle assurde richieste degli dei della Morte.
Ogni giorno una diversa missione verrà inviata loro tramite un misterioso cellulare, e i due dovranno competere con altri "giocatori" per portarla a termine entro il tempo prestabilito, pena la "cancellazione" dal gioco.
A rendere le cose più complicate ci saranno i Noise, strani mostri che sembrano nutrirsi delle emozioni umane, che sotto gli ordini dei reaper attaccheranno continuamente i protagonisti.
Il setting di The World Ends With You è enigmatico e inquietante, molto diverso dalle classiche ambientazioni dei giochi di ruolo Square Enix e decisamente più vicino alla serie Megami Tensei.
La storia (che i lettori di manga più attenti non tarderanno a comparare con quella di Gantz) è estremamente stimolante e atipica, ma sopratutto gestita in modo intelligente: il giocatore verrà trascinato in un mondo fatto di regole ferree, che imparerà a seguire per poi vederle cadere una ad una.
I temi da cui le vicende prendono le mosse, risultano immediatamente inediti per gli standard del genere, e presentano una serie di spunti maturi ed oscuri ora mitigati dall'immaturità di alcuni personaggi (in senso positivo, quindi perfettamente in linea con la psicologia dei protagonisti più giovani), ora valorizzati dal carisma di altri.
Il cast è ricco, variegato e, per una volta malgrado lo zampino di Tetsuya Nomura, davvero originale. Dopotutto, in quanti rpg avete avuto modo di combattere fianco a fianco con un'aspirante stilista di moda, con la missione di pubblicizzare le spillette più trendy del momento?
La sceneggiatura è dunque promossa a pieni voti, purtroppo però a causa di una mancata localizzazione in lingua Italiana, difficilmente chi non è a proprio agio con l'idioma inglese e dotato di una certa dimestichezza con espressioni gergali tipiche dello slang giovanile, piuttosto che lasciarsi catturare dai lunghi dialoghi potrebbe finirne annoiato.
Where the streets have no name
Shibuya sarà il nostro campo di battaglia: dovremo muoverci di strada in strada, cercando di risolvere le emblematiche richieste degli Shinigami, e al contempo stesso imboscate ed incontri casuali. Tutta l'azione sarà controllata tramite pennino.
Già l'esplorazione è gestita in modo originale, non soltanto a causa dell'entità degli ambienti che avremo modo di visitare. Dimenticatevi dungeon ed interni, l'azione del gioco avrà luogo sempre ed esclusivamente (se escludiamo un paio di eventi chiave) tra strade ed incroci affollatissimi, dove i passanti passeggeranno ignari della nostra lotta per la sopravvivenza.
Quasi ogni missione comincerà nella "Scramble Crossroad", un enorme incrocio posizionato al centro di Shibuya, e prevederà il raggiungimento di un dato punto della mappa entro un limite di tempo.
Purtroppo però, anche recarsi in un'area a due minuti di cammino sarà problematico, poichè Neku e compagni non potranno spostarsi a piacimento, ma saranno obbligati a seguire un cammino prestabilito da barriere invisibili posizionate dai Reaper. In alcuni casi queste potranno essere aggirate superando delle piccole quest (come raccogliere un determinato oggetto o uccidere tutti i nemici nei paraggi), in altre saranno invalicabili, obbligandoci a trovare un'altra via per proseguire.
Di missione in missione le barriere si rigenereranno, quindi dovremo soddisfare richieste sempre più complesse per superarle, ma il compito non si rivelerà mai noioso o monotono, sia grazie al battle system -che avremo modo di esaminare più avanti- che ai preziosi premi che potremo intascare abbattendole.
Saltuariamente, poi, il procedere della trama sarà scandito da alcune fasi investigative molto interessanti, in cui dovremo usare la nostra spilla per leggere la mente di alcuni malcapitati e risolvere i loro problemi, acquisendo informazioni vitali nei paraggi e usandole influenzarne i processi di pensiero.
Grazie alla spilla potremo anche individuare i Noise, che scorrazzano liberi per Shibuya infestando di quando in quando alcuni esseri umani: per combatterli basterà toccarli con il pennino.
La schermata delle battaglie sarà inizialmente non poco confusionaria. Sullo schermo superiore ci sarà il compagno di turno di Neku, mentre su quello inferiore il protagonista. Grazie al touch screen comanderemo dunque i movimenti di Neku e sferreremo una vasta gamma di attacchi, scegliendo da una lista di abilità che potremo equipaggiare in un massimo di sei per volta.
Queste abilità sono racchiuse in alcune spille (in totale sono centinaia), e si attivano in vari modi: ad esempio strofinando un avversario, toccando un punto qualunque dello schermo o disegnando cerchi attorno a Neku. Attenzione però, ogni spilla possiede un massimo di usi ed un tempo di ricarica (parametri che miglioreranno facendole salire di livello, grazie all'acquisizione dei soliti punti abilità), quindi per quanto libero, il sistema di combo deve comunque essere ponderato con attenzione, pena il restare completamente indifesi per alcuni secondi.
Contemporaneamente sullo schermo superiore, il secondo personaggio si muoverà attraverso una serie di combinazioni realizzabili con il d-pad.
Dovremo dunque attaccare e schivare allo stesso tempo su entrambi gli schermi, coordinando i nostri riflessi e scambiando velocemente occhiate tra la parte alta e bassa del DS. Una volta preso il ritmo, però, scatenare una doppia furia sarà estremamente divertente, e potremo imparare a sfruttare un utilissimo moltiplicatore dei danni (una sfera verde che palleggia da un personaggio all'altro eseguendo corretamente combo) e ad attivare devastanti attacchi cooperativi (che si sbloccheranno seguendo sequenze particolari di attacchi con il d-pad).
Twister
Esiste la possibilità che con il tempo il battle system continui a risultare troppo complesso. Sarà possibile facilitare le cose, abbassando il livello di difficoltà o automatizzando gli attacchi del partner, riducendo la possibilità di trovare premi alla fine della schermaglia. I giocatori più smaliziati invece potranno rendere le battaglie più difficli abbassando persino gli HP del party, facilitando il ritrovamento di oggetti più potenti.
Ovviamente vagando per Shibuya, potremo usufruire (grazie ad una clausola che ci rende visibili all'interno di alcuni locali "convenzionati) di vari negozi di abbigliamento, gioielli, cianfrusaglie e leccornie. Sarà principalmente la scelta oculata di capi vestiari a garantire l'aumento delle nostre statistiche (i punti esperienza aumentano solo gli HP massimi) e a permetterci di utilizzare alcune abilità di supporto come capacità rigenerative e resistenza agli status alterati. I cibi invece potranno essere ingeriti entro certi termini giornalieri. L'assunzione di hamburger, gelati e crèpe causerà un aumento permanente di attacco, difesa, coraggio o punti ferita, ma dopo un certo numero di "morsi", la pancia dei protagonisti sarà piena per le prossime 24 ore.
La collezione di questi oggetti è uno degli aspetti più invitanti del gioco, sopratutto per quanto riguarda le spille. Quelle più potenti e rare sono davvero difficili da ottenere, ma grazie ad una funzione di scambio chiamata "mingle", sarà possibile interagire con un amico in possesso della cartuccia di gioco per visitare il suo negozio personalizzato e acquistare quel che ci interessa. E' un peccato che malgrado queste interessanti idee, il supporto multigiocatore si esaurisca ben presto, così come l'avventura principale, che non dura più di una ventina d'ore. Nessun extra veramente rilevante è in grado di far trascendere al titolo la durata della storia (che, a scanso d'equivoci, va considerata finita esclusivamente dopo aver completato la raccolta dei report, e quindi dopo aver visto il secondo finale). E dopo qualche partita al minigame Pin Slammer, non vi resterà che sperare che Square colga la palla al balzo come suo solito, e ci proponga presto un bel sequel.
Open up your senses
La ricercatezza e l'originalità del gameplay sono nulla in confronto a quelle del comparto grafico e sonoro.
Le location metropolitane sono disegnate in modo magistrale, utilizzando uno stile minimale che si rifà ai tipici graffiti della street-culture.
L'uso dei colori piatti e delle ombre nette, assieme al taglio della scena, che mette sempre in primo piano cartelloni pubblicitari e cavi elettrici, evocano al contempo l'austera modernità delle grandi strade pedonali e l'inquietante sconosciuto che si cela tra i vicoli, lontano dalla vista, lontano dallo scalpiccio dei tacchi e dalle luci riflesse sulle vetrine. E proprio questo aspetto risalta alla perfezione quando tra la folla in perenne movimento scorgiamo un Reaper, uno dei loschi figuri incappucciati in attesa di darci le direttive per rompere l'ennesima barriera.
Gli sprite dei personaggi sono molto ben realizzati. Salvo i protagonisti, però, le animazioni sono elementari (sebbene efficaci), limitate ad un numero di pochissimi frame. Nel caso della folla, sempre presente e composta da decine di personaggi piuttosto vari, si tratta di un dettaglio trascurabile, mentre in combattimento saremo comunque troppo presi dal ritmo e dalla miriade di elementi da tenere in considerazione per notarlo. Le cose vanno leggermente meglio con i Boss, generalmente enormi (e dotati di pattern di attacco in grado di portare all'esaurimento anche i giocatori più pazienti) ed animati in modo riuscito.
Le sessioni di dialogo sono arricchite da un gran numero di artwork, ad opera del già citato Nomura e di Kobayashi, che hanno contribuito ad rappresentare nel gioco tutti i vezzi modaioli della Shibuya contemporanea, ganguro comprese.
Mentre gli effetti audio sono nella norma, conditi dal giusto quantitativo di frasi campionate, specie in combattimento, è la colonna sonora a lasciare veramente a bocca aperta.
I brani che la compongono, numerosissimi, non sono associati a nessuna situazione in particolare, ma semplicemente divisi tra temi dei combattimenti e non. Tutti, nessuno escluso, sono cantati in inglese o giapponese, e con il loro ritmo a metà tra l'hardcore hip hop e la techno, riusciranno ad immergervi perfettamente nell'atmosfera del gioco, e al tempo stesso ad alienarvi, proprio come succede a Neku quando si perde tra le note che che le sue cuffie pompano con violenza al cervello, come fossero adrenalina.
8.5
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The World Ends with YouVersione Analizzata Nintendo DSSquare-Enix è riuscita a proporre qualcosa di veramente fresco e nuovo nel panorama degli RPG moderni. E' un lusso che sia stato proprio il DS a beneficiarne. Certamente la console Nintendo non è priva di meriti, primo fra tutti l'approccio inedito al gameplay, che ha permesso una svolta radicale nel concepimento della parte action di questo titolo. Per la sua carica innovativa e la verve artistica che lo pervade, The World Ends With You è un titolo che non deve mancare nella softeca di qualunque appassionato di RPG che si rispetti: il suo unico limite è l'assoluta diversità che lo contraddistingue. Se per voi gioco di ruolo vuol dire imprescindibilmente cappa e spada, allora non fa per voi, ma se siete tra i fortunati che si sono innamorati a prima vista di titoli come Persona 3, non lasciatevelo scappare.