Recensione Theatre of War

"La guerra rassomiglia al camaleonte perché cambia natura in ogni caso concreto"

Recensione Theatre of War
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Guerra e videogiochi

    La passione dei videogiocatori per la seconda guerra mondiale deve essere grande se le software house di tutto il mondo continuano a lavorare titoli con questa ambientazione: dagli FPS agli strategici, sembra una miniera inesauribile per l’industria dei videogames, di cui il pubblico non pare stancarsi mai, grazie anche alla grande varietà di situazioni, armi, scenari, e possibili prospettive che essa può offrire. In effetti, guardando indietro nella nostra storia, nessun conflitto ha utilizzato tante risorse, umane, meccaniche, economiche e tecnologiche, su una cosi ampia area, dalle Alpi agli atolli del Pacifico, passando per la steppa russa e le sabbie del Sahara, coinvolgendo un numero cosi elevato di paesi e nazioni; non diventa cosi difficile capire il perché sia considerata la madre di tutte le guerre del genere umano.
    Theatre of War (da qui in avanti ToW) è il risultato di un processo di gestazione abbastanza lungo da parte della russa 1C, che ha giovato molto dell’esperienza del publisher Battlefront.com nella fase finale di sviluppo ed anche per il successivo supporto che esso ha fornito al titolo, realizzando una collaborazione che potrebbe avere interessanti sviluppi anche per titoli futuri. ToW, nonostante quello che si è detto in precedenza riguardo ai videogames dedicati alla seconda guerra mondiale, è un titolo un po’ particolare, essendo un wargame strategico in tempo reale realizzato in 3D con un taglio molto simulativo: per essere più chiari ha molto da condividere con titoli come Imperial Glory o la serie Total War, con un’ impostazione molto improntata al realismo, e che ha decisamente pochi predecessori in queste ambientazioni.
    Prima di procedere con l' analisi del titolo è doverosa una precisazione: per realizzare questa recensione abbiamo voluto attendere il rilascio della "uber patch" (versione del gioco 1.10.0.81), per poter testare il gioco in una versione maggiormente completa e stabile. Moltissime sono, infatti, le aggiunte avute da questo ultimo upgrade: non è questo il modo classico di procedere di Everyeye, come i lettori più affezionati sapranno bene, ma essendo il titolo già entrato in nostro possesso con un certo ritardo rispetto alla sua uscita iniziale, avvenuta circa un anno fa, abbiamo pensato di fare cosa gradita protraendo per un altro periodo l'attesa, per poi poter poi fornire uno sguardo maggiormente esaustivo sul prodotto.

    La difficile arte della guerra

    ToW, come accennato in precedenza, ha nella sua componente simulativa l’elemento distintivo rispetto a molti altri RTS, ponendosi come un incrocio tra questi e i wargames classici: iniziamo subito con il mettere in chiaro che ToW non è un titolo per tutti, a causa della complessità tattica e della necessità di prendere decisioni in tempo reale, tutto questo nonostante un’interfaccia abbastanza intuitiva, con tutti i comandi utilizzabili disposti nella stessa schermata di gioco.
    Avviato il gioco, ed espletate le usuali scelte riguardo a campagne e missioni che si vogliono intraprendere, si dovrà studiare con cura il briefing e quali sono gli obbiettivi della missione che ci si appresta ad affrontare; terminata questa fase e prima di iniziare la battaglia vera e propria, si dovrà espletare una fase strategica, in cui decidere quali truppe portare in battaglia, alcune sono selezionate di default, tramite la gestione di un budget di punti. Un aspetto interessante del titolo è che la disponibilità di truppe è determinata dalle battaglie precedenti, donando un senso di continuità alla campagna: in aggiunta a questo, le truppe superstiti guadagnano esperienza dal campo, crescendo ad ogni battaglia, e portando il giocatore a tenere in alta considerazione la sopravvivenza dei propri sottoposti virtuali.
    Organizzata la disposizione strategica, ci si troverà catapultati direttamente nel campo di battaglia tridimensionale; la prima cosa che salta all’occhio è la grandezza della mappa, veramente vasta, che è visibile anche nella parte non giocabile, un elemento che certamente alimenta la sensazione di trovarsi uno spazio aperto delimitato solo dall’orizzonte. Nell’angolo sinistro dello schermo è disponibile una minimappa, mai tanto apprezzata, che permette di svariare su tutto il fronte in maniera rapida, permettendo di tenere sottocontrollo le proprie truppe e quelle nemiche: la capacità di seguire più lati contemporaneamente è essenziale in questo gioco, concentrarsi solo sul centro dello scontro è oltremodo pericoloso e può condurre a repentine sconfitte, e soltanto grazie ad un abuso del tasto di pausa è possibile riuscire a non perdere il controllo della situazione.
    Aspirando a riprodurre al massimo grado il realismo di un conflitto, nella parte bassa della schermata di gioco c’è una vera esplosione d’informazioni, unità per unità, che vanno dalle varie abilità (capacità di comando, capacità di usare l’artiglieria, abilità nel tiro da lontano, etc.) alle armi in uso, al grado, al livello di salute: a questo proposito è giusto notare un ulteriore elemento di realismo, dato dalla possibilità di vedere soldati morire anche per un solo colpo o investiti dai mezzi pesanti. Oltre alla carrellata d’informazioni, nella parte bassa dello schermo sono presenti anche tutti gli ordini che è possibile impartire, e che sono in numero sicuramente adeguato: la posizione che devono assumere le unità (sdraiate, in ginocchio o in piedi), la tipologia di formazione in cui deve impostarsi un gruppo (e in questo caso si potrà scegliere fino a sei tipologie, ognuna funzionale ad un preciso scopo, come il percorrere una strada velocemente grazie alla formazione in colonna o il cuneo per sferrare un assalto), l’ordine di difesa di una posizione, l’ordine di attaccare o di sparare a vista, ed altri meno consueti come lo sganciare l’artiglieria da un rimorchiatore o abbandonare un automezzo da parte dell’ equipaggio. Volendo aprire un’altra piccola parentesi sui mezzi meccanici, il gioco è veramente disseminato di queste piccole accortezze, è importante anche la disposizione secondo abilità dei soldati nelle mansioni all’interno di un mezzo, artiglieri alla torretta cannoneggiante e guidatori al volante, per fare un esempio semplice.
    Completano il quadro di comandi a disposizione, ove disponibili, le icone nella parte alta dello schermo, relative a supporto aereo e artiglieria pesante, che agiscono come un deus ex machina dall’esterno della battaglia.

    Un' IA competitiva

    L’elevato grado di sfida che ToW offre ai giocatori non è dato solo dalla mole d’informazioni e d’unità da gestire contemporaneamente, ma anche da un’intelligenza artificiale molto competitiva anche a livello medio: sarà molto difficile avere ragione del nemico, nonostante la sua strategia di base si fondi sul vantaggio tattico offerto dai mezzi pesanti e dai bombardamenti. In questo senso il giocatore avrà l’iniziale impressione di un titolo troppo sbilanciato a favore dei carri armati e dell’artiglieria (capace di colpire da distanze siderali): in verità, presa confidenza con il gioco, si comprende l’importanza delle armi anticorazza a disposizione della fanteria e degli esplosivi, come della possibilità di conquistare i mezzi nemici oltre che a distruggerli. Un ulteriore punto a favore del bilanciamento della battaglia, a favore della fanteria, è costituito dalla linea di tir che è spesso limitata da ostacoli fisici o dalla morfologia del terreno, trincee comprese. A proposito degli ostacoli fisici, è giusto notare che la vegetazione viene abbattuta con troppa facilità e frequenza da parte dei mezzi corazzati, levando un po’ di realismo allo scontro.
    Concludendo il piccolo excursus sull’ IA, va rilevata la sua capacità di sapersi adattare alle sorti dello scontro, provando spesso a compiere piccole iniziative di disturbo sui fianchi: per quanto riguarda le proprie unità è invece consigliabile tenere sempre sottocontrollo i loro movimenti, data una certa propensione alle iniziative autonome che hanno le truppe, spesso con esiti disastrosi e palesemente improntate al martirio.
    Sebbene fin qui si siano messe in risalto alcune delle molte accortezze di cui il titolo beneficia, è giusto sottolineare anche alcune mancanze che pesano in qualche misura sull’economia del gioco, a cominciare dall’assenza di armi fumogene o stordenti che rendono lo scontro in campo aperto decisamente proibitivo per chi assale una posizione, alla penuria di edifici sulla mappa e all’impossibilità di rifugiarsi dentro di questi.
    ToW offre la possibilità di giocare sette campagne (grazie all’ultima patch uscita il numero è aumentato) per un totale di 58 missioni, potendo utilizzare 5 fazioni: i tedeschi, gli anglo-americani, i russi, i polacchi e i francesi: non deve stupire l’assenza di alcune fazioni classiche della seconda guerra mondiale, come l’Italia o la Spagna, dato che il gioco è incentrato esclusivamente sullo scenario dell’Europa continentale centro orientale.

    Contro amici o sconosciuti

    ToW può contare anche su una modalità multiplayer migliorata con il tempo, grazie all’impegno sia di Battlefront.com sia di 1C. Nella modalità multiplayer oltre al classico confronto tra due giocatori umani, in realtà per alcune mappe è possibile partecipare fino ad 8 giocatori divisi in due fazioni, è ora possibile confrontarsi in modalità cooperativa contro l’ IA. Un ulteriore aggiunta per venire incontro alle richieste dell’utenza è stata l’inserimento di un browser per la ricerca delle partite senza la necessità di conoscere gli IP dell’host.
    Chiaramente in questa modalità il titolo esprime la sua piena potenzialità, nonostante come detto in precedenza il comportamento dell’IA non sia per nulla disprezzabile: l’aggiunta del “battle generator” permetterà inoltre agli utenti di confrontarsi su di un terreno inedito per tutti, livellando il vantaggio che può derivare dalla conoscenza profonda di alcune mappe di gioco.
    Oltre al gioco in multiplayer tramite internet o Lan, ToW può contare su di una piccola comunità di modder che si sta dedicando a perfezionare o a variegare alcuni aspetti di gioco: non è direttamente supportata da 1C, che ha però deciso di inserire un editor più completo in quest’ultima versione del gioco, al fine di aiutare almeno nella creazione di mappe e campagne alternative.

    Un bel plastico per i vostri soldatini

    Graficamente ToW si attesta ad un livello discreto, offrendo un buon colpo d’occhio al giocatore, soprattutto se si considera che parliamo di un RTS, spesso non eccezionali sotto questo punto di vista. Ad un’analisi più attenta si ha però la sensazione generale di una certa artificiosità dell’ambiente e di una generale piattezza con un livello di zoom medio, complice la penuria di edifici e strutture e della vastità della mappa, che si rivela quindi un arma a doppio taglio in questo caso. Per rendere meglio l’idea, si ha l’impressione di muoversi in un plastico molto ben realizzato e curato, più che in un ambiente reale. Avvicinando il livello di zoom, invece, si può invece apprezzare la buona realizzazione di mezzi, soldati e vegetazione, e la loro realistica animazione, con la cura anche per alcuni particolari come gli schizzi di fango o l’ondeggiare dell’erba. Le texture non sono propriamente indimenticabili a questo livello di zoom, ma svolgono comunque la loro funzione in maniera dignitosa, considerando che per questo genere di titolo la grafica non è certo l’elemento portante. Gli effetti delle esplosioni sono apprezzabili, anche se non molti in effetti; interessante è la riproduzione fedele dei colpi che trapassano le corazze dei mezzi blindati, una piccola aggiunta che impreziosisce il titolo.
    Purtroppo se gli effetti sonori sono ad un livello più che accettabile, decisamente povero è il commento musicale, in generale incapace di offrire una maggiore sottolineatura dei momenti topici e, comunque, abbastanza anonimo.

    Theatre of War Theatre of WarVersione Analizzata PCTirando le somme, Theatre of War è sicuramente un titolo valido, molto buono per alcuni aspetti, che per la sua complessità si rivolge ad un pubblico di nicchia, cercando di unire la profondità di uno strategico a turni con il genere degli RTS: quello che esce fuori è un ibrido che risulta abbastanza ostico e molto esigente in termini di tempo per completare le missioni. E’ un gioco dalla cura maniacale di alcuni aspetti, quelli che generalmente interessano i fan di questo tipo di titoli, che ha però forse la pecca di voler strafare in questo senso, auto-limitandosi anche nella possibile varietà di situazioni che si potevano implementare nelle missioni, in nome della simulazione resa nella maniera più fedele possibile. Chi è alla ricerca di realismo troverà sicuramente pane per i suoi denti, considerando anche che il multiplayer, la buona IA, l’elevato numero di mappe e campagne nonché l’editor, offrono una longevità praticamente infinita al titolo. Inoltre, non bisogna sottovalutare lo sforzo compiuto per supportare continuamente questo titolo da parte di Battlefront.com e di 1C. Per tutti gli altri il consiglio è di volgere il loro sguardo altrove, perché qui potrebbero trovare veramente poco per divertirsi.

    7

    Quanto attendi: Theatre of War

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd