Recensione Time Hollow

Una penna per viaggiare nel tempo su DS

Recensione Time Hollow
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Disponibile per
  • DS
  • Destiny of Memories

    Grazie ad una serie di titoli che hanno svolto il ruolo di ottimi apripista -come il pioneristico Another Code e la saga di Phoenix Wright- il DS pare essere divenuto nella moderna generazione di console, la macchina di riferimento per avventure grafiche e testuali.
    Questo ha permesso ad esempio a team quali Cing di sfoggiare il proprio talento (il cui apice è al momento rappresentato da Hotel Dusk), o a Suda51 e i suoi Grasshopper di riproporre Flower Sun & Rain, abbracciando con il suo prodotto anche il mercato occidentale.
    Vista la florida situazione, c'era da aspettarsi che anche Junko Kawano prima o poi posasse gli occhi sul portatile a due schermi. Scenario Writer, Character Designer e Produttore, si tratta di una figura che sicuramente i fan di Suikoden conoscono fin troppo bene, e che già su PS2 si era cimentata nello sviluppo di un titolo molto interessante che tanti hanno ignorato, abbagliati dal luccichio di giochi tecnicamente più avanzati.
    Shadow of Memories, anche conosciuto come Shadow of Destiny, uscì nel 2001 (un anno dopo fu anche portato su Xbox) e tradiva, dietro l'aspetto action, un'impostazione terribilmente vicina alle tipiche avventure grafiche giapponesi.
    E adesso Konami e Junko Kawano ci presentano Time Hollow, che potremmo definire un successore spirituale di Shadow of Memories, tanto per tipologia di gioco quanto per contenuti (ovvero viaggi nel tempo e dimensioni parellele, temi cari peraltro anche alla celebre serie di RPG prodotta da Konami). Il gioco rappresenta anche un tentativo di catturare il grande pubblico, con un prodotto che punta tutto sulla potenza narrativa, destinato ad una console dotata di un target su cui un progetto del genere può finalmente far centro.
    Time Hollow è quanto di più vicino ad un libro digitale si possa trovare attualmente nella softeca del DS. La causa risiede non solo nella quantità spropositata di testi, ma anche delle limitatissime possibilità concesse al giocatore.
    Un aspetto, questo, che già potrebbe rendere il prodotto Konami indigesto a molti giocatori, e a causa di cui occorre approcciarsi alla sua analisi in modo leggermente diverso dal solito.

    Salvare il mondo armati solo di una penna

    Ethan Kairos è un giovane come tanti: figlio unico, vive con i genitori, con cui non va particolarmente daccordo, ed il fido gatto Sox. Le giornate per lui scorrono monotone e tranquille, tra una mattina a scuola ed un pomeriggio trascorso con gli amici al Chronos, il pub-cafè locale.
    Fino al giorno del suo diciassettesimo compleanno.
    Ethan si sveglia al mattino dopo aver fatto uno strano sogno. E' nella sua stanza, come al solito, ma si rende subito conto che qualcosa è fuori posto. Sceso in cucina, trova seduto al tavolo lo zio Derek che sorseggia un caffè. E i genitori?
    Spariti da 12 anni.
    Confuso, Ethan cerca di fare chiarezza tra i flashback di due vite opposte che sembrano essersi accavallate. La sua unica via di uscita è rappresentata da uno strano artefatto che di generazione in generazione è da sempre in possesso della sua famiglia. Si tratta della Hollow Pen, consegnatagli da Sox assieme ad un biglietto in cui gli viene spiegato che il presente è stato trasformato e solo lui potrà riportare tutto alla normalità, tracciando cerchi con la penna e aprendo dei varchi temporali grazie a cui interagire con altre epoche.
    Il suo non sarà però un compito facile: la famiglia Kairos ha chiaramente dei nemici potenti dotati dello stesso potere, che metteranno i bastoni tra le ruote del protagonista causando una serie di improbabili incidenti e alterando il continuum spazio temporale, coinvolgendo gli amici di Ethan in una serie di inquietanti situazioni a base di sciagure mortali e sparizioni.

    Paradossi narrativi

    Le premesse di una trama di buon livello, che affatto sfigurerebbe in un anime, vengono in parte tradite dalla presenza di alcune ingenuità che ne minano la fruizione da parte degli utenti più esigenti, specialmente nel cruciale momento in cui le vicende dovrebbero cominciare a volgere verso la conclusione (ovvero durante il quinto dei sei capitoli disponibili).
    Gestire una sceneggiatura a base di paradossi spazio-temporali non è cosa facile, e non si potrà fare a meno di porsi domande quando alcuni importantissimi eventi verranno grossolanamente sorvolati, fornendo spiegazioni sommarie e concentrando l'attenzione su altri elementi, proprio come in un gioco di prestigio mal riuscito.
    La caratterizzazione dei personaggi inoltre non poggia su basi solide, proprio per la natura costantemente mutevole della storia. Inevitabile, diranno alcuni, ma il risultato finale è che al fruitore del titolo Konami sarà impossibile sviluppare qualunque tipo di sentimento per il cast, inutilmente numeroso.
    Malgrado la presenza di punti confusi o di un ritmo claudicante, Time Hollow riesce comunque a tenere incollati allo schermo. La qualità generale soddisfacente riuscirà non solo ad intrattenere, ma anche ad evitare di sentire il peso dell'eccessiva linearità: qualche bivio o sequenza alternativa e la presenza di un paio di finali aggiuntivi non giustificano un secondo playthrough, tantomeno riescono ad illudere il giocatore di avere controllo sugli eventi: Time Hollow, ben più dei suoi colleghi su DS, è un titolo di cui fruire passivamente, una piacevole lettura e poco altro.

    Tracciare cerchi nel tempo

    Il gameplay del titolo Konami è essenziale e scheletrico.
    Utilizzando il pennino potremo muoverci attraverso una serie di location grazie a delle semplici icone a schermo. Cliccando ad esempio verso una porta, un'apposita icona ci indicherà che aprendola giungeremo in un'altra stanza. Basterà un secondo click per accedervi.
    Trascinando il pennino potremo anche spostare leggermente l'angolo visivo verso destra o sinistra, rivelando eventuali particolari coperti dai bordi dello schermo.
    Per iniziare a dialogare con i personaggi sarà sufficiente cliccare su di essi; raramente ci verrà proposta la possibilità di effettuare particolari domande selezionando da uno scarno elenco visibile sul touch screen, influenzando in parte lo scambio di battute tra il protagonista ed il suo interlocutore.
    I pochissimi oggetti che raccoglieremo durante l'avventura saranno elencati nell'apposito menu (dal design piuttosto originale, che riprende i gli ingranaggi di un orologio) assieme ai profili dei vari personaggi e ad una lista di flashback. Proprio attraverso questi ultimi dovremo risolvere le semplici fasi investigative e completare i capitoli del gioco: in vari momenti della storia (ogni volta che il passato verrà modificato da noi o i nostri avversari), una serie di immagini passeranno attraverso la mente di Ethan. Nostro compito sarà raccogliere informazioni per dare a queste immagini un senso, identificandone il luogo, i personaggi e, sopratutto, data ed ora.
    Ottenuti questi dati, dovremo recarci nel medesimo luogo in cui il nostro flashback è avventuo, e potremo così aprire un varco utilizzando la nostra penna. A questo punto, spostando oggetti, lasciando messaggi addirittura spostando personaggi, potremo modificare il passato, nella speranza di sistemare il presente.
    Ad esempio in uno dei primi capitoli, la cameriera del Chronos viene coinvolta in un incidente mortale, causando gravi ripercussioni sul morale di uno dei nostri migliori amici. Dopo aver scoperto che i freni della sua bicicletta sono stati danneggiati di proposito, potremo tornare indietro nel tempo facendo in modo che la cameriera non utilizzi la bici per tornare a casa.
    Spesso risolvere uno di questi enigmi non porterà le conseguenze sperate. Salvare la cameriera non impedirà ad esempio al camion di evitare l'incidente che l'aveva coinvolta, e potrebbe essere qualcun altro a perdere la vita.
    Nella maggiorparte dei frangenti dunque la trama resta imprevedibile e tesa, con buone conseguenze sull'alone misterioso dell'atmosfera generale.
    Ovviamente dovremo stare bene attenti ad utilizzare il potere della Hollow Pen con attenzione, poiché l'energia a disposizione dello strano strumento non è illimitata. Fortunatamente (o sfortunatamente), l'eccessiva linearità e semplicità del gioco faranno si che anche il meno brillante dei giocatori riesca a portare a termine time Hollow Senza la minima difficoltà.
    Il sistema di Flashback è davvero molto interessante, e malgrado tutte le costrizioni del caso, rappresenta un elemento ludico estremamente valido e originale, che meriterebbe di essere espanso e approfondito in un titolo realizzato con più cura.

    Troppo tempo, poco spazio

    La pochezza del gameplay va di pari passo con un comparto tecnico pigro e limitato.
    Lo schermo inferiore mostra solitamente gli ambienti, realizzati in 2d semi statico. Quando sposteremo la visuale alcuni elementi si sposteranno in prospettiva, creando un'illusione tridimensionale sicuramente gradevole. Il vero problema è che i luoghi visitabili sono pochissimi, e si limitano ad una decina di location (disposte sulla mappa della città inutilmente grande, che vi lascerà sperare fino all'ultimo che il titolo abbia da offrire qualcosa in più).
    Una ventina di personaggi calcheranno le varie scenografie, quasi tutti dotati di nome e cognome, ben caratterizzati graficamente ma rappresentati da semplici disegni quasi completamente inanimati. La localizzazione in inglese ha preservato i giochi di parole con i numeri legati ai cognomi dei personaggi, anche se il risultato è un po' troppo banale.
    Uniche note davvero positive sono legate ai momenti più importanti della storia, narrati attraverso delle gradevoli vignette in stile fumetto che compariranno dinamicamente su entrambi gli schermi o, ancor meglio, sottolineate da notevoli sequenze in sitle anime, completamente doppiate, realizzate dallo studio AIC.
    Il comparto sonoro è composto da musiche ben prodotte ma piuttosto anonime, effetti sonori nella norma e qualche simpatica linea di parlato qua e là. Qualche problema non manca: a volte sembra che il DS abbia problemi a riprodurre i suoni emessi dalla Hollow Pen, che risultano disturbati in modo involontario e artefatto.

    Time Hollow Time HollowVersione Analizzata Nintendo DSTime Hollow è praticamente un libro, o meglio ancora un manga, digitale, ma è impossibile valutarlo come tale, considerato che viene venduto allo stesso prezzo di qualunque altro software DS. La storia scorre piacevolmente, anche se non priva di qualche leggerezza. Purtroppo il gameplay, davvero limitato e troppo lineare, e la realizzazione tecnica mediocre, penalizzano un titolo che può tranquillamente essere ignorato da chi non sia un fan accanito dei paradossi temporali o delle avventure testuali. Un vero peccato, perchè sono molte le idee valide nel prodotto Konami. Probabilmente sarebbe convenuto investirle nella creazione di un manga o un anime, poiché così com'è Time Hollow ha ben poco da offrire dal punto di vista ludico. Speriamo che l'IP non venga abbandonata a causa di questo passo falso, e che la Kawano continui ad affinare la meccanica dei flashback: questo aspetto unito ad una maggior libertà del giocatore e ad un comparto tecnico più variegato avrebbe potuto produrre una delle avventure grafiche più interessanti comparse sul portatile Nintendo.

    6

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