Recensione Tokyo Mirage Sessions #FE

Tokyo Mirage Sessions #FE è un gioco di ruolo crossover tra serie ormai di culto come Shin Megami Tensei e Fire Emblem. Uscito in Giappone alla fine del 2015, il gioco arriva adesso anche in Europa, in esclusiva su Wii U.

Recensione Tokyo Mirage Sessions #FE
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Disponibile per
  • Wii U
  • Switch
  • Sviluppato da ATLUS e pubblicato da Nintendo, Tokyo Mirage Sessions #FE è un gioco di ruolo crossover tra serie ormai di culto come Shin Megami Tensei e Fire Emblem. Il titolo è frutto dell'ingegno di Kaori Ando, producer della casa di Kyoto, che già nel 2010 espresse la volontà di realizzare un crossover di Fire Emblem, in maniera simile a quanto stava già accadendo fra Pokémon e Nobunaga's Ambition (curiosa collaborazione che portò alla nascita di Pokémon Conquest). Dopo quasi cinque anni di sviluppo, il titolo è stato rilasciato in Giappone lo scorso dicembre e si appresta ad approdare infine anche sulle Wii U occidentali. Dopo il maestoso Xenoblade Chronicles X, i possessori dell'attuale home console Nintendo potranno finalmente mettere le mani su un altro JRPG di qualità, genere purtroppo ancora troppo carente su Wii U.

    L'incontro fra i due mondi

    Tokyo Mirage Sessions #FE è ambientato in una Tokyo moderna e nei suoi leggendari quartieri, sfortunatamente sotto attacco da parte dei Mirage, esseri provenienti da un'altra dimensione e interessati al Performa, misterioso potere che risiede nell'animo umano e che dona energia ai suddetti invasori. Protagonisti del gioco sono Itsuki Aoi, studente di diciassette anni, e la sua compagna di classe Tsubasa Oribe, giovane intenzionata ad intraprendere il non facile percorso per diventare un idol. In realtà, la fanciulla intende cercare la propria sorella maggiore, celebre cantante scomparsa cinque anni prima dei fatti ivi raccontati, quando gli artisti e l'intero pubblico di un vasto teatro svanirono senza lasciare traccia, proprio sotto gli occhi attoniti di Tsubasa. Durante l'audizione "One of Millennium" cui assiste anche Itsuki, la giovane viene rapita e portata nella cosiddetta Idolasphere dagli stessi esseri che la separarono da sua sorella Ayaha. Itsuki si lancia subito al suo inseguimento e attraversa un portale che lo conduce in una sorta di versione alternativa della capitale nipponica; dopo aver seminato un'ombra dalle sembianze tipiche di un mietitore, il giovane segue le urla di terrore della compagna di classe e riesce a raggiungerla proprio mentre i rapitori sono intenti ad estrarle il Performa. Come succede nella maggior parte degli RPG, la situazione è presto ribaltata dal protagonista di turno, il quale riesce a sottrarsi ai propri inseguitori, salvare Tsubasa e liberare due Mirage dall'influenza malefica che li soggiogava. Chiamati rispettivamente Chrom e Caeda, i due Mirage hanno perso la memoria, ma non l'indole generosa e benefica che li spinge ad allearsi immediatamente coi due studenti. Divenuti dei Mirage Master, Itsuki e Tsubasa ottengono dunque la capacità di unirsi ai rispettivi partner, assumendo la cosiddetta "Forma Carnage": sostanzialmente, una volta assunta questa forma, i Mirage diventano delle armi parlanti al servizio dei propri partner umani e conferiscono loro abilità particolari e devastanti.]Grazie ai nuovi poteri acquisiti e all'intervento di un terzo compagno di classe, anch'egli un Mirage Master, i protagonisti riesco a sconfiggere tutti gli assalitori e a tornare nella vera Tokyo. Di lì a poco, i ragazzi vengono ingaggiati da una nota compagnia chiamata Fortuna Entertainment, un'azienda che opera nel mondo dello spettacolo e che in segreto è costituita da investigatori ed esperti in materia Mirage. Non solo i due giovani avranno finalmente la possibilità di scoprire dove siano finite le persone scomparse cinque anni prima, ma potranno realizzare i rispettivi sogni e farsi strada nel settore dell'intrattenimento. La trama del gioco si sviluppa in maniera piuttosto lineare e alterna l'esplorazione dell'Idolasphere al cammino che i ragazzi dovranno percorrere verso il successo.

    Tra un dungeon e l'altro, infatti, Tsubasa e compagni prenderanno parte a lezioni di canto, terranno esibizioni canore o teatrali, a seconda dei rispettivi obiettivi, e assisteranno ai concerti della splendida Kiria, cantante affermata e anch'ella affiliata alla compagnia Fortuna Entertainment. Con i suoi sette capitoli principali e le numerose sidequest sbloccabili per ciascun personaggio (fatta eccezione per il protagonista Itsuki), il gioco vanta una longevità di tutto rispetto e il suo completamento richiede non meno di 40-45 ore circa.

    Uno spettacolo adrenalinico!

    Durante l'esplorazione dei dungeon, i Mirage nemici sono rappresentati da inquietanti ombre rosse, il cui contatto dà immediatamente inizio allo scontro; il giocatore, tuttavia, ha la possibilità di colpire preventivamente le ombre col tasto croce, azione che stordisce il nemico e garantisce il primo colpo in caso venga ingaggiata una battaglia. A volte capiterà di imbattersi in ombre blu, differenza atta a sottolineare un elevato tasso di pericolo: tali nemici non potranno in alcun modo essere storditi dalla meccanica descritta poc'anzi. Il titolo presenta un combat system a turni ispirato a quello della serie Shin Megami Tensei, e con l'ordine di attacco indicato dalla barra "Timeline" posta in alto allo schermo. A ciascuno scontro possono partecipare al massimo tre dei sette personaggi giocabili, ognuno con le proprie resistenze e debolezze elementali, esattamente come accade per i mostri.

    Oltre ai classici attacchi normali, il cast ha accesso ad una vastissima gamma di skill, suddivisibili in quattro categorie ben distinte. Le cosiddette Command Skill, selezionabili in qualunque momento nel menu delle abilità, consumano gradualmente l'apposita barra EP, ricaricabile con oggetti curativi o semplicemente assumendo una posizione difensiva per tutta la durata del proprio turno. Sfruttando le debolezze elementali del nemico, i personaggi possono scatenare combo devastanti, definite "Sessioni": colpendo l'avversario con la Command Skill giusta, gli altri due componenti del party hanno immediatamente accesso ad attacchi automatici denominati Session Skill, i quali non consumano EP e rappresentano in tutto e per tutto degli attacchi extra non influenzati dalla barra Timeline. Alla terza categoria appartengono invece le Passive Skill, tradizionali abilità che conferiscono bonus alle statistiche o l'immunità a particolari stati alterati. Ciascun personaggio può conservare un massimo di sei skill per ognuna delle suddette categorie, imponendo al giocatore di scegliere di volta in volta a quali abilità rinunciare per apprenderne di nuove. Le nuove skill possono essere apprese salendo di livello o modificando il proprio equipaggiamento: ciascun arma permette di accedere a cinque diverse abilità, sbloccabili accrescendo il livello di maestria relativo all'arma in uso. Alla quarta ed ultima categoria appartengono le Special Skill, a loro volta classificabili in tre diversi gruppi: particolari abilità passive che non influenzano le statistiche ma bensì il gameplay; potenti esibizioni speciali, attivabili dal menu skill spendendo gli SP accumulati a suon di sessioni e attacchi normali; infine, le cosiddette "Ad lib Performance", devastanti skill casuali introdotte da splendide scene animate. Diversamente da tutte le altre abilità, le Special Skill sono apprendibili proseguendo con la trama del gioco, completando le quest dei vari personaggi, o comunque partecipando in maniera attiva agli scontri. I personaggi in panchina possono interagire col protagonista inviandogli messaggi (qui chiamati Topic) attraverso un programma di chat in-game che imita il funzionamento della nota app LINE. I suddetti Topic sono visualizzabili esclusivamente sul comodo schermo del Wii U GamePad e possono contenere messaggi casuali e informazioni utili; in alcuni casi vengono addirittura utilizzati per procedere con la storia principale o con le missioni secondarie.

    Il titolo presenta un map system pressoché identico a quelli di Persona 3 e Persona 4, proponendo una panoramica sulla città di Tokyo dalle quale è possibile scegliere le location da visitare. Ciascuna area, come sottolineato nel precedente paragrafo, corrisponde a quartieri e località realmente esistenti della mastodontica Tokyo, fra i quali spiccano la spettacolare Shibuya e la stazione televisiva "TV Tokyo", per l'occasione rinominata "Daito TV". L'unica location non tratta dal mondo reale è l'ufficio di Fortuna Entertainment, quartier generale dal quale il party dirigerà ogni operazione, al cui interno è possibile dialogare con compagni e partner Mirage. Ogni località funge da hub per attivare sidequest, proseguire con la campagna principale, entrare nei portali che collegano i due mondi, acquistare oggetti e accessori, o magari per accettare le richieste degli npc disseminati un po' ovunque. Diversamente dalle missioni secondarie dei personaggi, più o meno interessanti e comunque utili ad approfondire la caratterizzazione dei compagni di avventura, le richieste degli npc sono particolarmente noiose e spesso comportano fastidiose sessioni di backtrack; anche perché il gioco, disgraziatamente, presenta un numero di dungeon anche piuttosto limitato. Ognuno di essi è composto da una decina di livelli, presenta puzzle a volte anche impegnativi e in generale ricalca l'atmosfera della location cui è collegato. Parlando del comparto grafico, ciò che salta maggiormente all'occhio sono i personaggi disegnati da toi8, character designer del film in CG .hack//Beyond The World, il quale dà il meglio di sé durante le splendide cutscene animate che anticipano le battaglie più importanti e caratterizzano le esibizioni del cast. Peccato solo che la versione occidentale del gioco sia stata pesantemente censurata, con modifiche atte principalmente a coprire le forme delle graziose eroine. I modelli poligonali di umani e Mirage sono abbastanza buoni, anche se a volte risultano un po' sfocati e in alcuni frangenti persino spigolosi; discreti invece texture e sfondi, soprattutto quelli dei dungeon più bizzarri e ricchi di elementi luminosi. Purtroppo il gioco è proposto in Occidente con testi solo in lingua inglese, fattore che sicuramente scatenerà forte malcontento fra gli appassionati. Per quanto riguarda invece il doppiaggio, è curioso che sia presente solo la traccia in lingua originale; tale scelta potrebbe essere giustificata dal forte impatto che la cultura giapponese ha sulla trama e sulle dinamiche del gioco.

    Basti pensare alle più volte menzionate esibizioni canore di Kiria e Tsubasa o ai frequenti riferimenti alle serie sentai, elementi che in fase di localizzazione sarebbero sicuramente stati stravolti. La qualità del doppiaggio è molto alta e vanta un cast di tutto rispetto; le musiche di sottofondo, seppur poco variegate, infine, sposano perfettamente la narrazione e soprattutto i combattimenti.

    Tokyo Mirage Sessions #FE Tokyo Mirage Sessions #FEVersione Analizzata Wii UEsattamente come ci si aspetterebbe da un crossover fra colossi come Shin Megami Tensei e Fire Emblem, Tokyo Mirage Sessions #FE si è rivelato un titolo sorprendente. Sebbene la trama sia fortemente influenzata da aspetti della cultura giapponese non particolarmente appetibili per il pubblico occidentale, il titolo propone una storia piacevole e coinvolgente. L’elemento più interessante è senz’altro il gameplay, frenetico e incredibilmente divertente. Senza dubbio si tratta di un titolo di cui Wii U aveva decisamente bisogno, peccato solo che la versione occidentale sia affetta da fastidiose censure e dalla mancata localizzazione in italiano, un elemento non trascurabile per produzioni di questo livello. Consigliato a tutti gli appassionati di JRPG, in particolare modo ai fan di Persona e Shin Megami Tensei; i patiti di Fire Emblem, invece, potrebbero non gradire la scarsa quantità di riferimenti ed elementi tratti dalla propria serie preferita.

    8.8

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