Recensione Tomb Raider - The Prophecy

Lara, il mito!

E' ormai dal lontano 1996 che i sogni dei videogiocatori di tutto il mondo vengono turbati da una prosperosa signorina specializzata nel depredare antichi templi e nello sterminare tutti coloro, uomini o animali che siano, che provano a sbarrarle il cammino. Da allora la nostra Lara Croft ne ha fatto di strada e con lei tutto il merchandise che da sempre l'accompagna, compreso un orribile film interpretato da Angelina Jolie: nessuna sorpresa, quindi, se un'avventura dell'intrepida archeologa creata dai ragazzi della Eidos sbarca anche sul portatile Nintendo. Il gioco, tra l'altro, è stato interamente sviluppato in Italia, negli uffici degli Ubi Studios di Milano!

Una trama inedita

La trama è incentrata, tanto per cambiare, sulla ricerca di determinati artefatti, conosciuti come le “Pietre”, che Lara deve recuperare per impedire la distruzione del mondo.
L'avventura prenderà il via dalle fredde nevi della Svezia, forse un omaggio al bianco paesaggio che caratterizzava anche l'inizio del primo Tomb Raider.
Il gioco è strutturato come una sorta di platform/adventure isometrico, con assoluta mancanza di qualsivoglia elemento in 3D; particolare cura è stata (comprensibilmente) dedicata a personaggio di Lara, le cui animazioni risultano sempre fluide e convincenti e rispecchiano abbastanza fedelmente la controparte in 3D. Anche gli sprite dei nemici denotano una certa cura, mentre la stessa cosa non può purtroppo dirsi riguardo agli ambienti, dettagliati ma spesso un pò confusionari a causa della scelta di colori troppo simili; anche la prospettiva scelta non aiuta, rendendo spesso complicato determinare l'effettiva portata di salti e precipizi...

Il gameplay

In questo titolo per GBA è anche andata persa quella vastità e complessità tipica degli ambienti esplorati dalla nostra Lara: le locazioni si rivelano purtroppo fin troppo brevi e poco complesse.
Gli enigmi e i trabocchetti presenti sono fedeli trasposizioni di quelli presenti sui titoli maggiori (dalle leve a tempo ai macigni rotolanti), ma troppo spesso vengono sviliti da un grado di sfida incomprensibilmente basso.
I programmatori hanno cercato di sfruttare nel migliore dei modi i pochi tasti a disposizione sul GBA: ecco allora che A è il tasto deputato al salto, B è il classico tasto “azione”, L è il tasto per la corsa e R quello per l'estrazione delle micidiale pistole di Lara.
Durante i combattimenti potremo avvantaggiarci di un lock-on automatico dei bersagli, che però tende ad “impazzire” quando ci troviamo ad affrontare più avversari contemporaneamente, non restando agganciato un unico bersaglio ma spostandosi di continuo dall'uno all'altro.
Discreto il sonoro, con effetti nella media e musiche orecchiabili e mai fastidiose.
Incomprensibile, infine, la scelta di non dotare la cartuccia di slot di salvataggio, ma di affidarsi all'obsoleto, scomodo ed inadeguato sistema delle password: oltre ai classici disagi (necessità di scrivere una lunga password al termine di ogni livello completato, obbligo di riscriverla ogni volta che si riprende in mano il gioco...) questa volta, a peggiorare il tutto, concorre il fatto che tutti gli oggetti collezionati nel livello precedente vanno irrimediabilmente perduti! E' inutile, pertanto, raccogliere e mettere da parte kit medici, armi o quant'altro potrebbe servirci perché nulla di tutto questo potrà essere portato nel livello successivo.

Conclusioni

“Tomb Raider - The Prophecy” non è un brutto gioco e chi ama il personaggio avrà di che divertirsi, ma ci sono alcuni difetti che non possono essere ignorati: il gioco, infatti, è fin troppo semplice (ma questo potrebbe non rappresentare uno svantaggio), graficamente è discreto ma si poteva fare molto di più e la mancanza di slot di salvataggio risulta incomprensibile ed irritante.
Se non siete fan della signorina Croft in giro potete trovare di meglio...