Recensione Total War: Rome 2

Creative Assembly stupisce con il suo nuovo strategico: una Killer App imperdibile nonostante alcuni bug della prima release

Total War: Rome II
Recensione: PC
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  • Poiché il concetto di nuova generazione su PC è difficilmente applicabile, derubricato solitamente a semplice aggiornamento hardware, anche quello di Killer Application trova difficoltà ad essere accostato con il termine che, nel lessico comune dell'universo videoludico, identifica quella correlazione gioco-macchina indissolubile, che va ben oltre il superficiale significato di software trascina console. Dici Super Mario 64 e pensi al Nintendo 64, sussurri The Last of US e viene subito in mente la terza generazione di Playsation. Ed il PC? Affondando le radici nei primordi del videogioco, nel corso degli anni la piattaforma è stata - e lo è tutt'ora - l'habitat naturale di grandiose e meravigliose esclusive di qualsivoglia genere, ma quella che probabilmente incarna meglio il concetto più ampio di Killer Application è proprio la serie Total War, ideata nel “lontano” 2000 dalla britannica Creative Assembly e che, capitolo dopo capitolo, ha saputo conquistare schiere di appassionatissimi fan, pronti ad aggiornare il proprio sistema in vista della nuova iterazione. Per molteplici ragioni, che spaziano dal fascino indiscutibile dell'ambientazione passando per l'innovazione tecnologica apportata, dei vari capitoli Rome: Total War è indubbiamente quello più amato in assoluto, e le urla di giubilo lanciate quando Sega ne annunciò il seguito ufficiale, lo scorso anno, ancora oggi riecheggiano nei forum di tutto il mondo, in attesa - poco religiosa - di questo memorabile momento. Sì, perché quella che state leggendo è proprio la recensione di Total War: Rome 2 e sì, perché si tratta del magnifico prodotto che tutti desideravano con fanciullesca impazienza. Scoprite perché nella nostra approfondita disanima.

    Quo Usque Pro Roma Ibis

    Nel nostro recente hands-on, condotto sul codice preview del gioco, abbiamo abbondantemente discusso del prologo alla campagna, che narra le gesta del comandante Gaius Fulvius Silanus proiettato in un aspro confronto con i Sanniti - popolo dell'Italia centrale - per salvare la vita al senatore Rutilus e sventare la minaccia ordita contro Roma. Si tratta del classico ampio tutorial, saggiamente impostato, che introduce ed accompagna il giocatore nelle ultra collaudate e raffinate meccaniche della serie, sia dal punto di vista bellico che da quello gestionale, eccezion fatta per la componente diplomatica, della quale parleremo più avanti. L'accessibilità in questo nuovo capitolo è garantita da menù semplici, eleganti, ricchissimi di informazioni e soprattutto chiari, suffragati dall'onnipresente enciclopedia che spiega sin nei minimi dettagli qualsivoglia aspetto del gioco, costellandolo fra l'altro di informazioni, puntigliose statistiche e curiosità. Non è un caso che nel menù dell'enciclopedia sia presente anche la voce “carica un articolo casuale”, sintomo della grandezza del database e della cura riposta su questo specifico aspetto. Se la pioggia di caratteri vi intimorisce quanto il primo approccio ad un titolo strategico, potete sfruttare anche l'utilissimo set di videotutorial, nel nostro idioma ed anch'essi accessibili dall'enciclopedia, come il manuale del prodotto. Non v'è dubbio che sotto il profilo dell'accessibilità siano stati fatti grandissimi passi in avanti rispetto ai precedenti capitoli e, seppur sia sempre necessario del tempo per impratichirsi col pantagruelico numero di variabili, schede e parametri da consultare, la curva d'apprendimento è molto più docile che in passato, senza nulla togliere alla natura “hardcore” del gioco. Molto lo si deve all'accattivante prologo indirizzato dagli sviluppatori su precisi binari educational ed ai link ipertestuali - in-game - applicati a quasi ogni icona, comunicazione o messaggio. Niente di meglio per il giocatore incuriosito dalla serie ma poco avvezzo al genere, tradizionalmente più complesso rispetto ad altri.

    Fas est et ab hoste doceri

    Come ben conosce ogni appassionato della serie Total War, la campagna rappresenta il cuore pulsante della produzione e, in base al modo in cui la si conduce, essa può accompagnare il giocatore per centinaia e centinaia di ore senza mai stancare, offrendo continuamente nuove sfide, stimoli, ed obiettivi da raggiungere. Almeno fino a quando non si diventa dominatori incontrastati dell'intera mappa di gioco: un aspetto che per estensione e numero di fazioni in campo, in Total War: Rome 2, sarà un obiettivo assolutamente fuori portata per lunghissimo tempo anche per i più esperti. Nel nuovo capitolo è possibile iniziare una nuova campagna - a partire dal 272 A.C. - con ben nove fazioni giocabili, compresi gli Stati greci (bonus per i preordini), e quasi tutte sono suddivise in più popolazioni o famiglie rappresentative. Roma viene rappresentata dalla Gens Iulia, dalla Gens Cornelia e dalla Gens Iunia; Cartagine dalle Dinastie di Barca, Magone e di Annone; gli Imperi Orientali da Patria e Ponto; le Tribù Britanniche dagli Iceni, le Tribù Galliche dagli Arverni, i Regni Successori dalla Macedonia e dall'Egitto, le Tribù Germaniche dai Suebi ed infine gli Stati greci da Sparta, Atene ed Epiro. Non v'è dubbio che vi sia tantissima carne al fuoco per ogni appassionato di storia, considerando che ciascuna fazione dispone di cultura, urbanistica, unità militari e moltissimi altri aspetti specifici ed identificativi. Contemplando anche le numerosissime fazioni non giocabili, con le quali ad esempio si può cooperare militarmente o commercialmente, oltre che naturalmente finire in guerra, si raggiunge il ragguardevole numero di 117. Ciò comporta un turbinio continuo di eventi e situazioni in ciascun turno di gioco, con conseguenze dirette - immediate o future - sull'intenso prosieguo della campagna. Per la nostra prova su strada non potevamo esimerci dall'esplorare la campagna di Roma e della Gens Iulia; ciononostante il fascino delle altre fazioni (chi ha detto Sparta?) ci ha conquistati e deliziati durante qualche test effettuato in multiplayer, del quale parleremo più avanti.

    Come ogni appassionato della serie sa bene, le opere di The Creative Assembly sono suddivise in due tronconi principali che si contaminano e sovrappongono costantemente, sebbene sia possibile concentrarsi sull'uno o sull'altro (ad esempio simulando il gameplay delle battaglie). Da un lato abbiamo un profondissimo sistema gestionale, ulteriormente arricchito ed approfondito, che abbraccia la vita politica, sociale e commerciale della fazione prescelta; dall'altro un affascinante strategico bellico in tempo reale nel quale si comandano eserciti da migliaia di uomini in cerca di gloria e conquista. Gli scopi da raggiungere in Total War: Rome 2 sono molteplici e suddivisi in vari obiettivi: abbiamo innanzitutto quelli primari e bonus, per i quali è necessario ad esempio mantenere un tot numero di unità navali/terrestri, conquistare un determinato insediamento o sbloccare una specifica tecnologia; vi sono poi quelli per conseguire la vittoria militare, economica e culturale, magari attraverso la costruzione di edifici particolari o l'occupazione di alcune province. Infine vi sono gli obiettivi dinamici, che ci vengono assegnati di volta in volta - ad esempio dal Senato romano - per ottenere premi in denaro da investire per la crescita della nostra fazione. Inutile sottolineare quanto sia ampio e variegato il ventaglio di possibilità, per questa ragione tratteremo le due anime del gioco in due paragrafi distinti.

    Divide et impera

    La componente gestionale di Total War: Rome 2 rappresenta la naturale evoluzione di quelle incontrate nei titoli precedenti, ampliata dal punto di vista dei parametri da gestire ma resa molto più chiara, fruibile ed accessibile. Cercheremo di elencare il maggior numero di feature relative a questo fondamentale aspetto del gioco, poiché trattarle tutte è impresa improba in questa sede. Per realizzare un Imperium degno di codesto nome, bisogna innanzitutto coltivare figure di spicco che sappiano raccogliere consensi sia tra i cittadini che nei palazzi della politica, spesso utilizzando la tecnica della carota e del bastone. Nel corso della campagna è possibile ad esempio “raccomandare” dei propri dignitari per fargli scalare le vette della vita sociale, oppure farli uccidere qualora avvertissimo il presagio di guerra civile e stessimo assistendo ad un crollo di consensi da parte dei senatori. Sì, perché non saremo i soli ad ambire al trono di Roma, e far sopprimere i personaggi più ambiziosi può essere una mossa saggia in determinate circostanze. Non si sa mai chi può ordire subdoli piani alle nostre spalle ed organizzare matrimoni di comodo può essere una delle soluzioni. La vita politica ai tempi degli antichi romani non era evidentemente migliore della nostra. Mantenere inoltre l'ordine pubblico celebrando funerali pubblici per le figure più influenti trapassate, far erigere statue, offrire sacrifici, indire giochi e via discorrendo può essere un altro modo per raccogliere consensi, oltre che le inimicizie di altri. Insomma, tenere sott'occhio la cosiddetta gravitas, ovvero la reputazione e la popolarità in epoca romana, è fondamentale per avere un percorso più agevole ed imbastire strategie di conquista, magari decidendo di fare la guerra a tutto e tutti per diventare imperatori. Nell'ambito delle singole province e degli insediamenti posseduti l'ordine pubblico è uno dei primi fattori da tenere in considerazione; la felicità del proprio popolo, infatti, scongiura dannose e costosissime rivolte. Essa è influenzata dalla quantità di cibo, dalle razzie, dagli assedi, dalla miseria, dall'intrattenimento, dalle differenze culturali, dalla presenza più o meno massiccia delle guarnigioni, dallo squallore ed ovviamente dalle tasse, che possono essere regolate in base alle necessità. Talvolta si mettono di traverso anche catastrofici eventi naturali, come ad esempio i terremoti: ne abbiamo subito le conseguenze nel nostro insediamento di Arminium sulla costa adriatica, costringendoci a spendere quasi tutte le preziosissime risorse di un intero turno per ripristinare gli edifici danneggiati.

    Questi ultimi possono essere costruiti in base al livello di espansione degli insediamenti, ma alcuni necessitano lo sblocco di determinate tecnologie civili. E' possibile ad esempio costruire mercati del pesce, porti sempre più grandi dove realizzare imbarcazioni migliori e più potenti, campi di addestramento, accademie, varie tipologie di templi e strutture via via sempre più complesse che, ad un prezzo salatissimo, ci garantiscono tuttavia le legioni migliori o uno stato di benessere maggiore per la nostra popolazione. Basti pensare agli acquedotti o alle più sofisticate costruzioni agricole. E' possibile inoltre emanare editti per le proprie province, come ad esempio il “panem et circenses” che aumenta il livello di ordine pubblico e la disponibilità di cibo. Seguire tutti questi aspetti non è mai stato più semplice e funzionale, grazie ad un praticissimo menù ad icone che gli ingegneri informatici della casa di sviluppo britannica hanno pensato per essere il più chiaro e semplice possibile, senza assolutamente peccare in profondità. Si impiega infatti molto tempo in ciascun turno a decidere dove e come spendere le proprie risorse, favorendo l'aspetto civile o quello militare in base alle necessità più impellenti, o magari seguendo strategie in prospettiva. Elemento molto interessante in questo senso è l'introduzione dell'albero delle tecnologie, suddiviso nella branca civile e militare. Attraverso di esso, turno dopo turno, è possibile ad esempio produrre sementi migliori, bonificare le terre, applicare una valuta comune, sfruttare mattoni cotti e nuovi modelli architettonici per quanto concerne la componente civile, mentre per quella militare è possibile integrare riforme nell'addestramento, introdurre la carriera militare professionale, sviluppare imbarcazioni più efficaci nello speronamento, migliorare le macchine di assedio o costruire depositi di munizioni . Ciascuna di queste tecnologie apporta significativi benefici alla propria fazione, per questa ragione nel corso della campagna è necessario operare le varie scelte con oculatezza e senso strategico.
    Tutti questi aspetti - e molti altri ancora - riguardano l'andamento della politica interna, per quella esterna invece vi è naturalmente la voce della Diplomazia, tornata in grande spolvero anche in questo nuovo capitolo. Essa è gestita con un'apposita icona nel menù in basso a destra ed è fondamentale per tessere rapporti commerciali e militari con le altre fazioni. Si possono ad esempio fare offerte in denaro in cambio di accordi commerciali o alleanze militari, dichiarare guerre, permettere il transito militare senza penalità o creare stati cliente e satrapie; ovviamente non sempre offerte e controfferte vengono accettate ed è doveroso ponderare bene ciò che viene disposto sul piatto della bilancia. Trovarsi infatti immediatamente circondati da nemici non è utile né consigliabile nemmeno per chi ambisce alla totale conquista della mappa. Per fare un esempio, poiché storicamente tra Roma e Cartagine non scorre buon sangue, avere la fazione di Siracusa come alleata nella Magna Grecia è sicuramente più saggio piuttosto che averla contro, almeno fino a quando non si è sovrastato l'impero cartaginese. E' necessario inoltre fare sempre attenzione alle alleanze che hanno le varie fazioni con cui interagiamo; calpestare i piedi a qualcuno è sin troppo semplice se non si fanno bene i calcoli. Tutti questi elementi vengono gestiti in maniera agevole attraverso la mappa tattica e, con un poco di esperienza, si riesce a mantenere ben salde le redini di ciascuno di essi. Total War: Rome 2 richiede naturalmente tempo per essere “assorbito” nella sua componente gestionale, tuttavia lo si spende in maniera decisamente piacevole se si viene irretiti dal contesto.


    L'unico difetto, se così lo possiamo chiamare, è il tempo che impiega la cpu ad aggiornare i vari rapporti tra le fazioni al termine di ciascun turno: del resto sono ben 117 e con tutto quello che succede ad ogni sessione, tra guerre che scoppiano ed alleanze che si interrompono, i parametri da gestire sono davvero un'infinità. Un ultimo accenno su questa componente del gioco lo lasciamo per il reclutamento degli agenti; i cosiddetti Campioni (veterani di Guerra), le spie ed i dignitari, possono infatti influenzare sensibilmente determinati parametri e volgere la situazione a nostro favore. Una spia, che può essere anche scoperta, è ad esempio in grado introdursi furtivamente in un insediamento nemico e provocare incendi o avvelenare le condutture di acqua, un Campione può invece galvanizzare e motivare le nostre unità militari con effetti benefici sulle statistiche, mentre un dignitario è utilissimo soprattutto quando si conquista un nuovo insediamento con cultura differente dalla nostra: egli può infatti diffondere l'influenza latina e migliorare di conseguenza l'ordine pubblico.

    Ad maiora

    Se la componente gestionale ha raggiunto livelli di accessibilità e qualitativi elevatissimi, lo stesso discorso può essere fatto per quella prettamente militare ed intimamente ludica. Le fondamenta sono le medesime cui ci ha abituato la serie ed un giocatore navigato del primo Rome: Total War, anche qualora non avesse giocato i titoli successivi della saga, si troverebbe infatti immediatamente a proprio agio per quanto concerne le meccaniche di base. Una volta posizionato il proprio esercito sul campo di battaglia, comandato da un carismatico generale, è necessario gestire le varie unità col fine di sopraffare il nemico, attuando le tradizionali tecniche di imboscata ed accerchiamento, sfruttando con intelligenza le numerose abilità a disposizione, le formazioni, le condizioni meteo e soprattutto la composizione territoriale a proprio favore. Proprio quest'ultimo aspetto è quello maggiormente rinnovato nel nuovo capitolo, offrendo un ventaglio di situazioni assolutamente incredibile che, associato alla rinnovata e ben più dinamica intelligenza artificiale, conferisce nuova linfa vitale alle battaglie, più intense e verosimili che mai. Inoltre non vi è più come in passato una separazione netta tra eserciti di terra e di mare: le truppe imbarcate sulle navi, infatti, possono in tempo reale raggiungere la costa ed unirsi ai propri compagni d'armi per fornire supporto, o magari restare in acqua e bersagliare il nemico con l'artiglieria.


    Il senso di epicità e grandiosità degli scontri è dovuto anche dalla varietà incredibile delle unità a disposizione del giocatore, passate dalle 102 del primo Rome: Total War alle oltre 700 di questo prezioso seguito. Si passa dalla semplice fanteria per il combattimento corpo a corpo e quello a distanza, contemplando centinaia di armi, soluzioni e tipologie differenti, sino a quelle più pittoresche come elefanti, bighe, artiglieria, macchine d'assedio, cani da guerra, cavalleria di vario genere, soldati su cammello e via discorrendo. Ciascuna di queste unità è dotata di skill identificative che possono accrescersi con l'esperienza ed essere tramandate attraverso le cosiddette “Tradizioni” anche dopo la dipartita, una delle novità più interessanti presenti in questo nuovo capitolo. Tutto ruota attorno alla figura del generale (o dell'ammiraglio quando si governa una flotta), un comandate carismatico che può acquisire tratti negativi o positivi in base a come ci si comporta e che è dotato di specifiche abilità in grado di indirizzare l'esito di una battaglia: lo zelo, l'autorità ed il coraggio, ad esempio, influiscono direttamente sul morale delle truppe garantendo dei bonus in termini tattici. La sola vicinanza del generale, attivando determinate abilità, può dunque fare la differenza nell'esito di uno specifico scontro. Anche le battaglie in mare sono state rese più fluide e dinamiche rispetto al passato, ed è ora persino possibile speronare ed affondare le navi nemiche con un singolo, letale e preciso colpo. Non solo, le navi infatti possono essere equipaggiate con l'artiglieria dell'epoca e bersagliare le unità nemiche di terra, oltre che, come già sottolineato, far sbarcare le truppe sulla costa alla bisogna e tutto in tempo reale.

    L'epicità degli scontri è dunque inequivocabile, sia per il numero che per la varietà di unità coinvolte: cingere d'assedio con un imponente esercito le grandi capitali alla stregua di Cartagine, per la quale è disponibile anche una missione storica, è semplicemente entusiasmante e galvanizzante. Come per la componente strategica, per sfruttare appieno le potenzialità del profondissimo gameplay sono necessarie tantissima pazienza e pratica, ciò nonostante le emozioni e le soddisfazioni che esso sa regalare sono realmente uniche. Per chi comunque non fosse interessato all'aspetto prettamente bellico di Total War: Rome 2, può, come di consueto, simulare l'esito delle battaglie in base ad algoritmi più semplici ma comunque efficaci. E' tuttavia naturale che gestendo la battaglia in prima persona si possano ottenere i risultati migliori, soprattutto in termini di perdite di vite umane: le vittorie di Pirro, infatti, sono sempre in agguato. Al termine della battaglia e una volta conquistato un insediamento nemico è possibile occuparlo pacificamente, razziarlo ed uccidere o liberare i prigionieri, tutti elementi che riguardano direttamente la componente gestionale del gioco, ad esempio influenzando il rischio di rivolte e le risorse economiche a disposizione. Trattare approfonditamente tutti gli elementi che caratterizzano il gioco è praticamente impossibile, tuttavia possiamo sottolineare che per vastità, varietà e cura per i dettagli Total War: Rome 2 è una delle opere più complete mai sviluppate.

    Etiam capillus unus habet umbram suam

    Dal punto di vista squisitamente tecnico ci troviamo innanzi ad un prodotto semplicemente sontuoso e che, per essere goduto al massimo del dettaglio e delle impostazioni grafiche, necessita di una configurazione di fascia altissima. Del resto si tratta dell'esclusiva PC più attesa degli ultimi anni, ed offrire un qualcosa che dia un senso pieno anche agli hardware più importanti, costosi e recenti, era giusto e soprattutto doveroso. Per tutti i comuni mortali, fortunatamente, si tratta di un gioco scalabile e godibilissimo anche su sistemi inferiori, come di consueto per le produzioni della software house britannica. La nostra prova su strada è stata effettuata con un codice review - ancora non del tutto bilanciato - su una configurazione con i5 3570k , Gainward 680 GTX Phantom e 8 Giga di Ram, che ci ha garantito risultati eccezionali in 1080p pur soffrendo di alcuni sensibili cali di framerate nelle condizioni più caotiche. La situazione sarà sicuramente migliore nella versione finale del prodotto e soprattutto dopo il rilascio di driver ottimizzati e patch, che storicamente hanno sempre offerto un ottimo servizio post lancio alla saga. Le migliorie grafiche di questo nuovo capitolo si notano sin dall'enorme mappa della campagna, che si estende da occidente ed oriente comprendendo un numero incredibile di regioni e territori differenti. Ricchissima di dettagli e particolari, sia naturali che urbanistici, è animata dal fluire laborioso di personaggi e mezzi che scandiscono i rapporti tra le varie forze in gioco, ed è inoltre comodamente ruotabile a 360 gradi, fornendo un punto di vista inedito sugli elementi presenti. Meravigliosa la riproduzione dei paesaggi e degli scorci proposti durante le battaglie, diorami costellati da effetti di prim'ordine, ricchissimi di vita ed in grado di sostenere l'epicità degli scontri narrati sui libri di storia. Immaginate migliaia di soldati fedelmente riprodotti nelle tattiche e nei costumi che si confrontano con armi e mezzi dell'epoca di ogni genere, al di fuori o all'interno delle mura di città che hanno scandito le pagine più importanti dell'antica civiltà umana. Il livello di coinvolgimento è travolgente e se siete appassionati dell'epoca sarà amore a prima vista. Flora, fauna, eventi atmosferici e geografia dei paesaggi sono visivamente fantastici, accarezzati da un delizioso HDR che regala panorami di rara e realistica bellezza. Giusto per citare la cura maniacale degli sviluppatori, in una battaglia navale condotta sul Mediterraneo abbiamo avvistato persino un branco di cetacei che nuotava tranquillamente sotto la superficie dell'acqua, anch'essa realizzata con grandissima cura. Eccezionale anche la ricostruzione delle grandi città e dei piccoli insediamenti, ove è possibile osservare varie strutture architettoniche ed edifici caratteristici dell'epoca fedelmente riprodotti. Il già citato assedio di Cartagine, disponibile fra le missioni storiche, rappresenta un ottimo biglietto da visita per ciò che è in grado di offrire in termini tecnici e di level design l'ultima immensa fatica dei Creative Assembly. Ottimamente realizzate anche le animazioni dei soldati impegnati in battaglia: è una gioia per gli occhi vederli proteggersi con gli scudi mentre avanzano sotto una pioggia di frecce e reagire contestualmente alla dipartita di alcuni di essi, o fuggire feriti quando sovrastati dal nemico. E' naturale che per le proporzioni immense dei numeri in gioco non si possa ottenere la raffinatezza di titoli su scala infinitamente più piccola, ma la resa globale è semplicemente superba. Qualche inevitabile fenomeno di compenetrazione poligonale nelle fasi più concitate, quando si effettuano zoomate al massimo, non disturbano comunque la solidità e la resa visiva. Trattandosi di un'esclusiva PC coi fiocchi è possibile gestire un numero sostanzioso di opzioni grafiche avanzate, che elenchiamo qui di seguito. Oltre alla classica risoluzione, al vsync, all'antialiasing, al filtro delle texture ed alla qualità di ombre, texture, ed effetti di vario genere, in Total War Rome 2 si possono gestire la morbidezza della vegetazione, l'occlusione ambientale, la vignettatura, il modello di shader, il numero e la qualità delle unità, la profondità di campo e tanto altro ancora, il tutto a servizio di una scalabilità che passa dalla qualità così definita “Bassa” sino alla “Estrema”, capace di mettere alla frusta anche le configurazioni top di gamma, ma con una resa grafica assolutamente sontuosa e che va ben al di là del concetto di “next-gen”.


    E' possibile persino attivare un'opzione chiamata Direct Resource Acces (DRA), esclusiva per i nuovi processori Intel della famiglia Haswell e che migliora la velocità di rendering. Questo eccezionale comparto grafico non offrirebbe lo stesso coinvolgimento se non fosse supportato da un sonoro del medesimo livello qualitativo, ma anche per tale aspetto gli sviluppatori hanno giocato le carte migliori. I campionamenti audio sono infatti incisivi e contraddistinti da un'ottima tridimensionalità, inoltre zoomando sulle varie unità è possibile ascoltare sfumature e dettagli di grande impatto e realismo, tra urla, impatti di armi e simili, che regalano emozioni al pari della realizzazione visiva. Ottimo anche il doppiaggio in italiano, sebbene nel nostro codice review non fosse completo e dunque non è stato possibile valutarlo in tutti i suoi aspetti. Ad esempio le varie unità urlano e si incitano a vicenda durante la battaglia; ci auguriamo che la resa di queste frasi motivazionali sia curata come lo è in inglese e non caricaturale anche nella nostra lingua. Buonissima, infine, anche la colonna sonora d'accompagnamento, sebbene non raggiunga per intensità la meravigliosa soundtrack del primo capitolo uscito nel “lontano” 2004.

    Homo homini lupus

    La campagna single player rappresenta indubbiamente il fulcro dell'esperienza e laddove gli sviluppatori hanno concentrato i maggiori sforzi produttivi, tuttavia in Total War: Rome 2 sono presenti altre modalità, come di consueto per la serie. Nel nostro codice review sono disponibili quattro battaglie storiche (Carthago, Rafah, Nilo e la leggendaria Foresta di Teutoburgo), presentate da apposite cutscenes elaborate col motore del gioco e ben confezionate anche dal punto di vista storico. Non sappiamo se nel codice finale ve ne saranno di più ma è verosimile, inoltre alcune potrebbero essere rilasciate in futuro come DLC. E' possibile giocare anche una campagna per due giocatori sia in testa a testa che in cooperativa, ma non abbiamo potuto verificarne gli estremi poiché prima del lancio i server sono naturalmente deserti. Per quanto concerne il multiplayer si possono organizzare schermaglie sino a quattro giocatori (2 vs 2 ma anche 1 vs 3) basate sulle medesime opzioni delle battaglie personalizzate contro la cpu, dove è possibile scegliere tra 12 fazioni disponibili ed impostare l'esercito da schierare in base ai fondi messi a disposizione. In questa modalità si possono selezionare l'area della mappa dove svolgere la battaglia, le condizioni meteorologiche, il momento della giornata, il livello di difficoltà ed il tempo limite. Siamo riusciti a giocare un paio di partite organizzate dagli sviluppatori per i giornalisti, tuttavia a causa dei test sul server in vista del lancio abbiamo sofferto fenomeni di lag. Siamo certi che la situazione in condizioni standard non sarà dissimile da quella presente in Shogun 2, garantendo la possibilità di giocare partite fluide anche in multiplayer online. Per dovere di cronaca, nel nostro test, pur utilizzando i carismatici spartani, siamo stati allegramente disintegrati dalle falangi romane dei simpaticissimi (ed abilissimi) ragazzi di Cretive Assembly, che non ci hanno dato scampo. Ci siamo salutati dicendo che quella, evidentemente, non era Sparta!

    Total War: Rome II Total War: Rome IIVersione Analizzata PCAtteso, osannato e bramato dagli appassionati per lunghissimo tempo, il nuovo capitolo della serie Total War ambientato nell'antica Roma è finalmente tra noi, centrando con precisione chirurgica tutti i bersagli che un'opera videoludica di questa portata dovrebbe prefiggersi. Offre centinaia e centinaia di ore di gioco, una mole di contenuti capace di far impallidire qualunque concorrente, un gameplay assolutamente superbo ed un meraviglioso comparto tecnico, ma soprattutto trasuda carisma e passione da vendere. Difficilmente in un'opera di qualsivoglia media si avverte l'amore sincero e viscerale profuso dai creatori, ma Total War: Rome 2 rientra pienamente in questa categoria di prodotti eletti. Il titolo non ridefinisce gli standard della serie ma ne evolve tutti gli estremi, raffinando l'accessibilità ed ampliando l'offerta, forte dell'immortale fascino che solo l'antica Roma sa regalare. Per essere goduto appieno necessita di pratica e dedizione ma gli sviluppatori hanno fatto il possibile per rendere il percorso di apprendimento meno ripido, grazie ad un supporto enciclopedico encomiabile, videotutorial ed un prologo che accompagna il giocatore passo dopo passo, attraverso le peculiari e collaudatissime dinamiche di gioco. Siamo di fronte ad un'eccellenza videoludica e l'acquisto è consigliato a tutti, anche a chi è intimorito dalla complessità del genere. Ne varrà la pena, a patto di dedicargli il tempo necessario. Total War: Rome 2 è oggi la vera Killer Application per PC, un'opera indimenticabile che rimarrà scolpita per sempre nel cuore di chi ne saprà cogliere i deliziosi ed inimitabili frutti.

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