Total War Warhammer: Bretonnia Recensione

Bretonnia è l'ultima fazione ad arricchire il già affollato Vecchio Mondo. Abbiamo provato il nuovo DLC gratuito di Total War Warhammer.

Total War Warhammer: Bretonnia Recensione
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  • All'armi, miei sodali! L'acciaio delle nostre spade si disseterà col sangue dei nemici e la terra dei nostri avi sarà finalmente purificata dal peccato. La gloria eterna ci attende, se la Dama del Lago vorrà! Per Bretonnia!

    Attendevamo da tempo l'arrivo del nobile Regno di Bretonnia e finalmente, dopo quasi un anno dal suo debutto, l'ennesima fatica strategica targata Creative Assembly si arricchisce di questa "nuova" fazione; in teoria l'ultima dedicata al primo capitolo di quella è già stata annunciata come una trilogia. I bretonniani vanno, quindi, ad aggiungersi a una pletora di DLC a pagamento e contenuti gratuiti che hanno contribuito, nessuno escluso, a espandere un'esperienza ludica che già di base si presentava ampiamente soddisfacente. Certo, all'inizio la community espresse un certo malessere per l'assenza di figure e razze fondamentali per il background storico e narrativo del Vecchio Mondo. Venne criticato anche - e forse soprattutto - il metodo di pubblicazione. Dal canto suo Creative Assembly, come abbiamo ricordato in precedenti recensioni, aveva le idee chiare e, noncurante di influenze esterne, le ha portate avanti con grande convinzione sino ad ora. Il tempo sembra avere premiato tale scelta. La corruzione del Caos, Uominibestia, Elfi Silvani, nani e pelleverde, eroi, unità extra, scenari e mini campagne si sono susseguiti a cadenza regolare, tutti parimenti capaci di aggiungere sempre grande qualità e quantità all'esperienza di gioco. Il reame di Bretonnia non è da meno. Al pari dei suoi predecessori il DLC si attesta su livelli qualitativi elevati, esaltato, tra l'altro, dal fatto di essere scaricabile gratuitamente da tutti gli utenti. Questi, inoltre, possono approfittare anche un di un eroe aggiuntivo - Isabella Von Carstein - dedicato alla fazione dei Conti Vampiro.

    Road to Bretonnia

    Nel nostro precedente viaggio ci siamo ritrovati a percorrere gli intricati sentieri che serpeggiano all'interno della millenaria foresta conosciuta come Athel Loren, impenetrabile regno degli Elfi Silvani. Ci siamo districati tra abomini, enormi Uomini-albero e due bellicose fazioni che vedevano contrapposti Orion, immortale simulacro del dio Kurnous e Re di Athel Loren, e la frangia estremista di Argwylon dominata invece dallo scricchiolante e burbero Durthu. I reami elfici, manco a farlo apposta, confinano proprio con i ricchi e opulenti territori bretonniani. Una volta usciti a riveder le stelle dopo i mesi passati negli oscuri meandri della foresta incantata, ci siamo diretti verso la pianura costellata dalle cittadelle fortificate di questo popolo nobile e bellicoso secondo solo all'Impero in quanto a grandezza. I ricordi "giovanili" ci attendono dietro l'angolo: non si contano i pomeriggi passati ad assemblare le miniature dell'esercito bretonniano e a dipingere le variopinte gualdrappe dei loro destrieri e le effigi su scudi e cotte. Tale prismatica fantasia cromatica, capace di creare un patchwork colorato sul campo di battaglia, ha un preciso significato: il Regno di Bretonnia, in realtà è una confederazione diviso in quattordici grandi ducati elettivi, ognuno con il proprio governo locale e un proprio esercito la cui spina dorsale è costituita dai Cavalieri. La società possiede il classico sistema sociale di stampo tipicamente feudale, con i cavalieri dediti a pugnare per l'onore e garantirsi la benedizione della Dama del Lago, mentre i poveri contadini impegnati a lavorare la terra. Tutti, indistintamente, sono devoti alla Dama del Lago e il codice cavalleresco è talmente radicato da impregnare le azioni quotidiane di ogni abitante di Bretonnia. Come avrete capito, questa particolare fazione è stata creata mescolando in un affascinante impasto miti, leggende e fatti storici appartenenti al periodo del Basso Medioevo europeo, principalmente franco-normanno con alcuni elementi teutonici, tutti traslati in Total War: Warhammer.

    Insomma Creative Assembly, con questa ennesima aggiunta di peso, dimostra ancora una volta non solo un'ottima padronanza della licenza ma anche una certosina conoscenza del background del Vecchio Mondo. La nuova fazione, infatti, oltre alle truppe introduce anche nuove meccaniche di gioco, adagiate proprio sulle sue peculiarità nonché sull'obiettivo finale della sua "campagna". Il developer britannico, ormai, ci ha abituato a questa cura costante capace di mantenere fresco il gameplay del titolo anche dopo un anno dal suo rilascio. Lo abbiamo potuto sperimentare con i Guerrieri del Caos, gli Uomini Bestia, Il Reame degli Elfi Silvani (in cui dovevamo fare i conti con la meccanica relativa all'Ambra e alla Quercia delle Ere) e Il Re e il Gran Capoguerra.

    Per Giles le Breton!

    Le premesse da cui prende piede questo nuovo DLC appaiono standard: a Est, gli Elfi Silvani stanno iniziando a creare problemi, mentre nei reconditi recessi dei Monti Grigi i Goblin sono inquieti. Come se non bastasse, il Caos serpeggia incontrollato. Insomma, Bretonnia è chiamata a fronteggiare queste minacce e il modo migliore per farlo è indire le Guerre dell'Erranza, spedizioni che ricordano molto le Crociate, in cui i diversi ordini cavallereschi si riuniscono e combattono per il bene del Regno. Bretonnia, però, si distingue dalle altre fazioni di Warhammer, in particolare dall'Impero, proprio per quel folklore di cui vi abbiamo parlato nel paragrafo precedente.

    La società, marcatamente feudale, e le gesta cavalleresche sono, infatti, i due elementi principali che connotano i tre ducati di questo DLC ovvero Bretonnia (guidata dal leggendario Louen il Cuordileone), Bordeleaux (alla cui testa si pone il Duca Alberico), e Carcassonne con la sua algida Fata Incantatrice. Al di là delle differenti regioni di partenza e dei diversi nemici che i tre eroi leggendari dovranno fronteggiare, le meccaniche di gioco si presentano comunque simili relativamente a edifici, tattiche e unità, permettendoci così di svolgere un discorso unitario. Anzitutto, per la progressione assume primaria importanza un nuovo parametro, dedicato questa volta proprio alle gesta cavalleresche dei nostri sottoposti. Tale barra aumenta quando il giocatore compie gesti eroici e nobili, mentre diminuirà non appena si macchierà di qualche atto disdicevole o disonorevole (come arrendersi, rifuggire lo scontro o dedicandosi all'ozio). Innalzando il parametro in questione è possibile godere non solo di bonus economici, ma anche plus relativi alla stabilità del regno e al favore della Dama del Lago la quale elargirà svariati vantaggi sul campo di battaglia. Inoltre, le gesta cavalleresche incarnano il fine ultimo di ogni campagna: ovvero dominare le Guerre dell'Erranza, unico parametro di vittoria per questa bellicosa fazione umana. Fondandosi su un'economia prettamente agricola e arretrata è comunque necessario assicurare il giusto equilibrio tra produzione economica e arruolamento militare, così da non trovarsi a corto di vettovagliamenti per le truppe d'elite o, al contrario, con troppi contadini e pochi cavalieri a pattugliare i confini. Una volta sul campo di battaglia, infatti, i bretonniani possono contare sul decisivo apporto della classica "carne da macello" costituita da contadini e fanteria equipaggiata con armi e armature rabberciate, in ogni caso fondamentale per punzecchiare lo schieramento nemico (sia in corpo a corpo che dalla distanza) e mantenere fresche sino all'ultimo le truppe che più contano, ovvero la cavalleria, capace di far decisamente male e scompaginare un intero fronte con cariche ben assestate. Questa, ovviamente, costituisce il fiore all'occhiello dell'esercito e si ramifica dai possenti cavalieri "semplici" sino all'inarrestabile cavalleria volante (come i Paladini in ippogrifi e in arcione di spettacolari pegasi alati).

    La rigida gerarchia cavalleresca del Reame viene riproposta sostanzialmente intatta dai ragazzi di Creative Assembly. Ritroviamo, dunque, i Cavalieri Erranti, i Cavalieri del Regno e - step finale - i Cavalieri del Graal, ovvero coloro che hanno potuto bere dal sacro Calice. Non mancano, poi, le macchine d'assedio come i trabucchi che permettono di falciare il nemico con pesanti proiettili da grande distanza. I lord alla testa delle forze armate, inoltre, si distinguono per un inedito skill tree basato essenzialmente sui vari Voti (come il Voto del Cavaliere, il Voto della Cerca e il Voto del Graal) che conferiscono bonus e diminuiscono, ad esempio, la spesa per l'arruolamento e il mantenimento delle truppe dell'Ordine cavalleresco associato. Infine, un'altra combattente che si è dimostrata molto interessante è la Damigella, profetessa devota al culto della Dama del Lago e dedita alla magia, diretta principalmente a incantesimi di protezione per gli alleati e debuff contro l'esercito nemico. Insomma, Bretonnia punta ad accontentare proprio tutti, grazie all'attenzione del team di sviluppo per il background storico, folkloristico e militare di questa importante fazione e la precisa caratterizzazione delle sue tattiche sul campo di battaglia.

    Total War Warhammer Total War WarhammerVersione Analizzata PCCon l'introduzione della fazione bretonniana, Creative Assembly chiude in bellezza la stagione delle espansioni dedicate allo strategico licenziato da Games Workshop che ci ha accompagnato per quasi un anno intero. Il Vecchio Mondo ha ormai assunto proporzioni mastodontiche arricchendosi via via di nuovi contenuti e fazioni, grazie a update regolari equamente divisi tra DLC a pagamento e gratuiti (tutti comunque capaci di aggiungere qualcosa di inedito all'esperienza di gioco). Nonostante i malumori iniziali, il team di sviluppo ha creduto fermamente nella propria politica non perdendo mai di vista la road map tracciata ed eccoci qui, giunti alla fine di un percorso ricolmo di grandi soddisfazioni e pieni di speranza per ciò che verrà. Il titolo, infatti, nel corso del 2017 riceverà altri aggiornamenti gratuiti; ma la vera notizia è che Creative Assembly è già da tempo al lavoro sul secondo episodio di quella che, sin dall'inizio, è stata presentata come una trilogia. Dal canto nostro, in futuro ci piacerebbe vedere il continente di Ulthuan e il debutto dei Re dei Sepolcri, ad esempio; oppure gli Skaven, grandi assenti in questa prima declinazione del franchise. In questo momento, però, non possiamo far altro che apprezzare i reami della nobile Bretonnia e venerare la Dama del Lago. Se avete occasione di recuperarla, la Old World Edition saprà sicuramente tenervi impegnati sino all'arrivo del prossimo capitolo.

    8.5

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