Recensione Trapped Dead

Un RPG-strategico mascehrato da zombie game!

Recensione Trapped Dead
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  • Mentre l'afa ci ricorda come le temperature dei nostri case stiano salendo sopra la soglia d'attenzione, la scarsità di notizie di rilievo sembra la caratteristica principale di una calda estate decisamente povera di uscite. Quale occasione migliore quindi per rintracciare qualche titolo sfuggito ai nostri attenti occhi e provarlo per i nostri avidi lettori? Lo zombie game di Headup / Crenetic promette ore e ore di sano divertimento splatter, con tanto di co-op e curioso mix strategico-ruolistico a coronarlo.

    Una mazza sul cranio

    Semplice, crudo e lento, Trapped Dead si presenta esattamente come uno degli zombie che ci invita a sbudellare. Il menu iniziale non offre altro che tre voci per iniziare una partita, continuarla, ospitarla o raggiungerla, rispettivamente in singolo o in multiplayer. Buttandoci direttamente nella campagna in singolo, due ragazzi procedono su una strada in cerca di benzina nelle prossimità di una città colpita da una specie di virus. Inutile dire che tale virus prima uccide e poi resuscita i malcapitati, trasformandoli in carne decomposta ambulante. Da qui i due si ritroveranno ovviamente in mezzo ad eventi più grandi di loro, insieme ad alcuni comprimari che li accompagneranno lungo la truculenta avventura. Dalla visuale isometrica al sistema di controllo, il titolo Headup si ispira direttamente ai cRPG anni novanta: un party da controllare -di quattro persone massimo-, il mouse con cui impartire gli ordini e la barra spaziatrice per mettere in pausa l'azione. Come nello splendido fumetto The Walking Dead, i giocatori respirano la pesante aria di una città deserta, in cui la morte regna e ogni porta nasconde un potenziale morso fatale. L'onirica atmosfera di Trapped Dead è quindi perfettamente in linea con gli standard cinematografici delle origini del genere: gli zombie sono lenti, sono tanti e sono prevedibili. E i sopravvissuti non hanno alcuna speranza di migliorare la situazione mentre cercano di tirare avanti come possono, arrabattandosi per sopravvivere con mezzi di fortuna.

    Potremo scegliere da una rosa di sei personaggi, sbloccabili man mano che li incontreremo fisicamente in città mentre sono sotto assedio in qualche punto d'interesse, come la libreria o la prigione. Ognuno di essi avrà un ruolo determinante nella trama del gioco, narrata proprio come in un fumetto, tra vignette e tratti stilizzati cartoon. Dal ragazzo di strada tuttofare e molto agile, si passa allo sceriffo redneck con la salute di un toro ma dal fiato corto, al medico in sedia a rotelle, abilissimo a guarire i compagni. I clichè sono rispettati anche in questo caso e le caratteristiche di ciascuno sono ben descritte nella schermata statica di scelta delle missioni. Oltre alla vita, la caratteristica fondamentale sarà proprio la resistenza, ovvero quanto a lungo un personaggio potrà sopportare uno sforzo fisico. Poichè, come da manuale, i proiettili si conteranno sulle dita di una mano, e poter fare affidamento su una buona arma corpo a corpo sarà fondamentale (e ovviamente mentre recideremo arti e budella la resistenza scenderà). Una volta esaurita dovremo fermare i nostri personaggi e aspettare che riprendano il fiato -ovvero che la barra si riempia di nuovo- prima che possano continuare a menar fendenti. Questa caratteristica rientra nell'approccio "simulativo" del titolo, ma forse non poteva esistere un modo per implementarla peggio. Dato che dovremo fare di tutto per non attirare l'attenzione degli stupidi morsicatori e allo stesso tempo rimanere pronti per un eventuale assalto, dovremo evitare qualsiasi rumore di passi nelle loro vicinanze, senza lanciarci in inutili corse che abbasserebbero la barra della resistenza più del necessario. In parole povere ci ritroveremo per la maggior parte del tempo a far camminare l'intero party e passeremo interminabili minuti ad osservare i sopravvissuti procedere da un punto all'altro della mappa, senza compiere alcuna azione. Questo potrebbe anche non essere un problema se il gameplay risultasse vario quanto basta. Anzi l'incedere lento avrebbe potuto porre la proverbiale ciliegina sulla magica torta dell'immersione del giocatore. Al contrario, Trapped Dead cerca di fare di tutto per rendere l'esperienza frustrante: comandi poco intuitivi tramite mouse, interfaccia di gioco poco chiara, macchinoso inventario che costringe a cinque click solo per spostare un oggetto, scarsa varietà di armi e nemici -solo due tipi di zombie durante le prime dieci ore di gioco- e interazione con gli ambienti pressochè nulla.
    Comunque ogni mappa avrà un obiettivo da svolgere, come il recupero di medicinali o di armi o il salvataggio di un sopravvissuto. Ben riprodotte, potremo visualizzare l'intero quartiere che rappresentano fin dal primo caricamento, zombie inclusi, ad eccezione degli interni. Da una parte questa scelta è stata fatta per snellire un gameplay di base piuttosto pesante a causa delle penalità dovute alla resistenza dei personaggi e agli altri fattori di cui sopra. Dall'altra permette una pianificazione nel dettaglio dello svolgimento della partita che toglie qualsiasi sorpresa, appiattendo quel poco che è rimasto sullo spoglio scheletro del gameplay.

    Quante persone servono per mozzare un petto in due?

    Il comparto tecnico è forse ciò che risolleva un pò il titolo dal totale disastro. Nonostante la loro ripetitività, gli ambienti sono ben definiti per un titolo a basso budget venduto ad un prezzo conveniente. Nonostante l'evidente incertezza sulle ombre e la mancanza di qualsiasi opzione grafica, l'impatto generale è d'effetto nella sua opprimente realtà di sangue e asfalto. Anche le texture se la cavano, mentre le animazioni e gli effetti raggiungono per un soffio la sufficenza, grazie ad una resa del sangue convincente. E' quindi un vero peccato che i molti oggetti rappresentati non siano in alcun modo utili ai fini del gioco, il quale ci impone di usare solo quelli ben evidenziati in verde. L'IA nemica fa il suo semplice dovere, mentre non si può dire la stessa cosa per i propri compagni. Probabilmente negli studi Headup si sono accorti che non sarebbero riusciti a implementare nulla oltre ai personaggi senza cervello e han deciso di toglierla del tutto per tutti gli altri. In pratica dovremo cliccare per ogni singola azione da intraprendere per ciascun personaggio, senza poter impostare alcuno script e senza che nessuno reagisca di fronte a un compagno che viene mangiato vivo; inoltre spesso e volentieri i quattro malcapitati si incastreranno in ogni singolo passaggio più stretto del normale che dovranno attraversare, mostrando di certo ben scarsa prontezza. Concludiamo citando la recitazione piuttosto imbarazzante dei vari fumetti e qualche errore di visualizzazione che sporadicamente ci ha portato a dover riavviare il gioco. Niente di grave in questo caso, ma manca tutto il resto.

    Trapped Dead Trapped DeadVersione Analizzata PCTrapped Dead è un titolo che purtroppo dobbiamo sconsigliare a tutti. Una buona idea non sempre garantisce un buon risultato, meno che mai in questo caso. Se siete dei veri appassionati di zombie allora forse potreste prendere in considerazione l'acquisto, posto che lo troviate scontato. La totale assenza di persone che giocano la campagna cooperativa, forse unica vera ragione per dare una chance al titolo, suggella un futuro infausto per l'intera produzione. Lo strano mix tra RPG, action-game e strategico -nonchè un'ambientazione decisamente inusuale- interessa quanto basta solo per procedere lungo le prime quattro missioni, sperando di non addormentarsi tra un tombino e l'altro a causa della noia che mai come in questo caso risulta mortale.

    4.5

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