Recensione Trapt

Si dia inizio alla sadica caccia.

Recensione Trapt
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Articolo a cura di
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  • PS2
  • Dai creatori di Project Zero

    Proprio così: Tяapt è proprio un titolo concepito e realizzato dagli stessi autori del recente Project Zero 3: The Tormented. Come tutti ormai ben sanno, Tecmo si è rivelata un’ottima realizzatrice di titoli dal retrogusto horror e spiritico ma, mentre in Project Zero si deve fare il possibile per uccidere dei fantasmi servendosi di una semplice e vecchia macchina fotografica, in Tяapt la questione è totalmente differente: vestendo i panni della principessa Allura, il videogiocatore dovrà servirsi di micidiali trappole per eliminare i profanatori del castello del Demone e, successivamente, per vendicare quanto le è capitato. Stiamo farneticando? Assolutamente no, la filosofia che si cela alla base di Tяapt è proprio questa: uccidi con i mezzi più macabri a tua disposizione, se non vuoi essere ucciso.

    Un salto nel gotico

    Ambientato in un periodo storico chiaramente medievale, Tяapt ha per protagonista la giovane principessa Allura che, all’inizio degli avvenimenti, viene ingiustamente accusata dalla matrigna, la regina Catalina, di avere ucciso il re, nonché padre della stessa Allura. Diffusasi questa ignobile notizia, la principessa è costretta a scappare dal castello del padre, mentre tra le mura le guarnigioni rastrellano ogni angolo per cercarla ed ucciderla, in maniera tale che paghi il delitto commesso. Allura corre via insieme alla sua ancella Rachel, rifugiandosi in un castello dallo stile chiaramente gotico, abbandonato e, a quanto si dice, maledetto. All’interno di questo castello maledetto la sexy principessa inizia lentamente a perdere il controllo di sé stessa, lasciandosi guidare da una voce, nota come Il Demone. Mentre i nemici la raggiungono e fanno irruzione nel castello maledetto l’uno dopo l’altro, Allura si lascia guidare dal Demone, che la spinge, mano a mano, ad utilizzare la sua materia grigia per organizzare trappole sanguigne e sadiche che permettano di eliminare i nemici nella maniera più lenta e dolorosa possibile. E fu così che tutto ebbe inizio.

    Kill or be killed

    Inizialmente, il videogiocatore può accedere solo ad un limitatissimo numero di stanze, poiché le altre potranno essere sbloccate solo più avanti nel gioco, quando si avranno i crediti necessari ad acquistarne le chiavi. Terminate le sequenze video ed entrati nel vivo del gioco, ci si accorge immediatamente della pesantezza di un difetto inizialmente quasi insormontabile: la telecamera. La gestione automatica della visuale, infatti, appare da subito sbagliata ed assolutamente non funzionale per la riuscita delle proprie trappole, tanto che, mentre ci si muove con lo stick L3, si è costretti a ruotare continuamente la visuale con R3. Ci si fa l’abitudine, ma non è certo una sensazione piacevole. Ad ogni modo, una volta iniziato a giocare la prima cosa da farsi è premere il tasto Start per visualizzare la mappa delle aree che possiamo raggiungere. Accedendo ad un menù, è possibile visualizzare quali trappole sono disposte in ciascuna stanza, ed iniziare ad architettare qualche perversa strategia. Se, invece, vogliamo semplicemente piazzare le trappole nella stanza dove ci troviamo senza ulteriori esitazioni, basterà premere il pulsante O. Ci ritroveremo in una mappa tridimensionale dove, in alto a destra, possiamo selezionare una trappola da assegnare a ciascuno dei tasti simbolo (O ovviamente escluso).Nel ∆ troviamo le armi da soffitto, come delle enormi asce legate a delle catene,

    nella X troviamo le armi da pavimenti, come delle sfere magiche incendiarie, e nel 𛈇 troviamo le armi da muro, come delle pareti semovibili o delle feritoie spara frecce. Una volta effettuate le nostre scelte, dovremo piazzare ognuna delle tre trappole possibili nell’area dove riteniamo che risulteranno più efficienti. Nel caso una trappola possa agire in una direzione doppia, si potrà anche scegliere da che parte direzionarla principalmente. Terminato il nostro lavoro di logistica, è possibile uscire dalla mappa e tornare al gioco vero e proprio. I nemici ci inseguiranno per ammazzarci e noi, scappando, dovremo cercare di farli passare accanto alle nostre trappole, in maniera tale da poterle attivare efficacemente premendo il tasto simbolo corrispondente. Una volta utilizzata, ogni trappola a comando avrà bisogno di un tempo di ricarica indicato in basso a destra dello schermo. Come accennato in precedenza, in ogni area, oltre alle trappole da noi piazzate, troveremo anche degli oggetti o degli altri sadici tranelli facenti parte dell’ambientazione. Con un po’ di logica e di senso pratico, una volta presa dimestichezza con i controlli, sarà possibile creare delle vere e proprie combo: nella sala delle torture del castello maledetto, ad esempio, potremo spingere il nemico, con un muro semovibile, su un pavimento chiodato, dove questo rimarrà inevitabilmente infilzato mentre verrà lentamente innalzato verso due affilatissime asce che lo affetteranno senza pietà.
    L’intera modalità Story si suddivide in 15 missioni (alcune ubicate nel castello maledetto, altre in quello regale), l’obiettivo delle quali è, come è facilmente comprensibile, raggiungere la totale eliminazione fisica degli oppositori. Questi ultimi si differenziano in soldati e civili, bambini e donne, uomini bruti ed arcieri, tutti convinti di poter avere facilmente la meglio sulla principessa Allura. Peccato purtroppo che, nonostante i grattacapi forniti dai nemici che colpiscono da lunga distanza e da quelli con l’armatura, l’intelligenza artificiale degli avversari sia praticamente inesistente, tanto che vederli cadere stupidamente nelle vostre trappole non sarà poi così difficile.

    Video ed audio: top e flop

    Tяapt è un titolo graficamente piacevole, i modelli dei personaggi in stile RPG sono belli da vedere sia nel gioco che negli FMV, sebbene la stessa cosa non possa essere detta per la realizzazione delle ambientazioni e degli effetti speciali (fiamme, esplosioni, lava, senso del movimento e della velocità), per non parlare di alcune animazioni di attacco dei nemici. Brevemente, se per i modelli dei personaggi principali il lavoro svolto si è rivelato piuttosto buono, per le ambientazioni e gli effetti speciali si poteva senz’altro fare di meglio.
    Un altro capitolo a parte è da dedicare al comparto sonoro del gioco: le voci dei personaggi principali, i dialoghi dei quali sono doppiati solo in parte anche se ancora non se ne è compreso il perché, sono esclusivamente in lingua giapponese, particolare che può piacere o non piacere al videogiocatore di turno. Inoltre, gli effetti sonori non sono granché, e le canzoni di sottofondo, o forse dovremo dire LA canzone, visto che in pratica si tratta sempre del medesimo motivo, è noiosa, anche se il suo stile è adatto alle ambientazioni di gioco. Diciamo che qualche traccia audio in più non avrebbe certo arrecato danni a Tяapt.

    Altre peculiarità

    Oltre alla modalità Story, dove è possibile affrontare anche missioni bonus selezionando la voce “Side Story”, ossia il cambio di prospettiva, il videogiocatore può anche scegliere di sfidare a viso aperto un gran numero di avversari consecutivi nella modalità Survival, a patto che si ritenga capace di sconfiggerli nel tempo previsto.
    Da annotare comunque il tocco di sadica classe messo a punto dai ragazzi della Tecmo, che hanno fornito al videogiocatore una pratica descrizione biografica di tutti gli sfortunati individui che la principessa Allura andrà ad uccidere spietatamente.
    Infine, i punti ottenuti dalla messa a segno delle combo, detti Ark, possono essere riutilizzati per acquistare nuove trappole o per sbloccare nuove ambientazioni, acquistando le chiavi delle rispettive serrature, elemento che stimola il dinamismo e la longevità di Tяapt.

    Trapt TraptVersione Analizzata PlayStation 2Tяapt è un titolo dalla natura chiaramente innovativa, con una filosofia di gioco basata sulla violenza ma anche sull’intelligenza tattica del videogiocatore. Mettere a punto le trappole e creare delle combo è divertente ed appagante, ma le limitazioni tecniche, come l’assoluta scarsità qualitativa della telecamera, la stupidità artificiale dei nemici, il basso dettaglio grafico delle aree di gioco e la bassezza del sonoro, fanno di questa gotica avventura un titolo quasi discreto che, con solo un po’ di accortezza in più da parte degli sviluppatori, avrebbe potuto puntare ben più in alto.

    6.7

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